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Torna il tanto atteso "Capelli di Luna"
In occasione della ripubblicazione di CAPELLI DI LUNA di Miriam Formenti, abbiamo pensato di fare una sorpresa all'autrice e a voi lettrici chiedendo a un'amica e una scrittrice d'eccezione di presentarcelo.
TRA TUTTE COLORO CHE LASCERANNO UN COMMENTO ENTRO IL 23 OTTOBRE SARANNO ESTRATTE DUE FORTUNATE LETTRICI CHE VINCERANNO CIASCUNA UNA COPIA OMAGGIO DI CAPELLI DI LUNA, GENTILMENTE OFFERTE DA MIRIAM FORMENTI! NON DIMENTICATE DUNQUE DI FIRMARVI CON UN NOME O UN NICK.
CAPELLI DI LUNA
Cercava vendetta, troverà l’amore
Francesco Di Vieri è un mercenario al servizio dei Visconti. In passato ha perso tutto, tranne il proprio nome, ma ora che gli si presenta l’opportunità è deciso a riprendersi quello che gli spetta. A ogni costo. Non importa se a farne le spese sarà Viola, la figlia dell’odiato nemico: una fanciulla bella come un angelo, dai capelli così chiari da sembrare accarezzati dai raggi della luna. Da un atto d’amore consumato in una taverna, nascerà in lei il fervore di qualcosa di nuovo ed esaltante. Una grande passione che però l’orgoglio, sospinto dall’impulsività della giovinezza, rischierà di compromettere rendendola infelice per sempre…
MIRIAM FORMENTI, una Scrittrice con la S maiuscola
di Mariangela Camocardi
Era la fine degli anni ‘80 quando acquistai una copia di Capelli di luna, di Miriam Formenti. Sulla quarta di copertina, con un intrigante accenno alla trama e ai suoi carismatici protagonisti, Laura Grimaldi, che all’epoca era il prestigioso direttore della collana I Romanzi, scrive: “Un’autrice italiana per una bella, italianissima storia.” Ecco, già l’aver rimarcato l’italianità della scrittrice e dell’ambientazione nel corollario di colleghe anglosassoni e di sfondi esotici, mirava a segnalare il talento narrativo della new entry e la qualità anche storica del testo. Voglio sottolineare che a I Romanzi in quei primi anni nell’arco dei 12 mesi veniva pubblicata una sola italiana rispetto alle 30 colleghe straniere proposte. Dico 30, aprendo un excursus, perché c’erano uscite collaterali in libro cartonato a un prezzo di copertina superiore. Tali pubblicazioni erano riservate ad autrici di grido famose nei loro Paesi, per esempio “Promettimi l’amore” di Lynn M. Bartlett.
Per restare a Miriam, ne fui molto contenta: avere la compagnia di un’altra italiana in un contesto dove finora ero l’unica pioniera mi fece piacere; doppiamente constatando che non usava pseudonimi. C’erano allora case editrici che imponevano il nome de plume, ma in proposito Mondadori ci lasciava libertà di scelta. Va anche detto che le firme più rinomate della narrativa inglese e USA che Laura Grimaldi importava facevano impennare all’insù, di mese in mese, il numero delle lettrici che li acquistavano con puntualità. Io stessa apprezzavo i romanzi tradotti e, avendo io esordito da poco con Nina del tricolore, la consapevolezza di appartenere a una schiera qualificata di scrittrici famose era motivo di grande orgoglio. Le autrici straniere, oltre a proporre storie di forte impatto narrativo ambientate nella Guerra di Secessione e nella selvaggia Frontiera Americana – alcuni sono indimenticabili e li conservo ancora - avevano sdoganato l’erotismo e, appunto, riscuotevano il meritato successo da parte delle lettrici italiane. Le cover, disegnate dal talentuoso Jorge Longaron sul testo del romanzo stesso, distinguevano la collana da tutte le altre presenti in edicola e anche in libreria, rendendola innovativa e originale. I Romanzi, diciamolo, si sono conquistati l’affetto delle sue estimatrici proprio grazie a tali inconfondibili peculiarità, dando tantissime soddisfazioni alla autrici medesime e alla Mondadori, in termine di vendite. Tuttavia ho sempre tifato per il made in Italy, come chiunque sa, e Miriam Formenti arrivava al momento giusto, ingrossando, si fa per dire, essendo solo noi due, la sparuta rappresentanza delle firme di casa nostra. Ritengo superfluo affermare che Capelli di luna mi entusiasmò, al punto che ogni tanto me lo rileggo. Il romanzo coinvolge e ti trascina, in un vortice di colpi di scena che non ti aspetti, a un finale in cui l’incantevole Viola Cenzi e l’affascinate, spietato capitano di ventura Francesco di Vieri si sono ormai insinuati nel cuore. Lo sfondo storico è impeccabile: Miriam ha saputo abilmente ricostruire un affresco veritiero e ben documentato di una delle Signorie italiane di maggior spicco, descrivendo con estrema competenza uno spaccato del XIV secolo privo di sbavature, evitando di appesantire il testo con ricostruzioni storiche troppo didattiche. Miriam ci proietta invece alla corte dei Visconti e nelle contrade di un tempo che fu, infestate dai briganti, ma anche nelle dimore signorili in cui la nobiltà è soltanto un paravento, poiché al di là delle mura si celano turpi, inconfessabili segreti, e sopraffazioni di ogni sorta. Naturalmente l’amore e la passione che Viola e Francesco provano vicendevolmente sono assoluti e traboccano da ogni pagina di uno tra i migliori romance che io abbia mai letto. La seconda opera di Miriam per I Romanzi fu “Un uomo da odiare”, bello anche questo come il precedente, dopodichè il silenzio.
Negli anni successivi, Capelli di luna diventò oggetto di un formidabile passaparola tra lettrici che lo hanno reso un must del romance introvabile, e Mondadori ha fatto benissimo a ripubblicarlo. Se c’è un’autrice che si è guadagnata un posto d’onore nell’albo d’ORO de I Romanzi, questa è fuor di dubbio Miriam Formenti. Per ciò che mi concerne, l’ho sempre cercata con un mio personale chi l’ha vista, proprio come fa Isn’t It Romantic? con le scrittrici scomparse dall’orizzonte delle pubblicazioni italiane. Mi ripetevo che era impossibile che un’autrice brava come Miriam avesse smesso di scrivere. Non con una vena creativa notevole come la sua. Chiedevo agli editor se ne sapevano qualcosa e nessuno era in possesso di notizie che mi fornissero un modo per scoprire che ne fosse stato di qualcuno che desideravo ritrovare e soprattutto conoscere. Chissà perché, non mi rassegnavo al fatto che non esistesse nulla che mi permettesse di risalire a lei. Poi, un paio di anni fa l’amica Roberta Ciuffi mi telefonò per comunicarmi di essere riuscita a entrare in contatto con Miriam Formenti e ne esultammo entrambe. Tramite un fitto scambio di mail fu subito amicizia, e quando ci incontrammo davanti alla Fontana di Trevi a La Vie en Rose, l’abbraccio affettuoso scaturito spontaneo tra me e lei resterà inciso nella mia, nella nostra memoria. Ho scoperto che si era staccata dal romance per dedicarsi alla novellistica, collaborando con le più importanti riviste femminili italiane, e che non immaginava che la volessimo rintracciare. Il calore che le hanno riservato le lettrici presenti a quella edizione di La Vie en Rose quando le organizzatrici ne annunciarono la presenza tra il pubblico, ha commosso Miriam, la quale è assolutamente scevra da atteggiamenti da primadonna. Sebbene abbia firmato un’enorme produzione letteraria, è disponibile con tutti come più non si potrebbe. Sono state proprio le sue fan a convincerla a tornare al romanzo storico e ne siamo tutte liete perchè se mai si debbono attribuire dei riconoscimenti professionali, lei ne è veramente degna. Non mi dilungo oltre, e chiudo ringraziando Isn’t It Romantic? per l’opportunità di contribuire a questa sorpresa fantastica riservata a un’amica come Miriam Formenti, e mi limito ad aggiungere un sincero “In bocca al lupo e avanti tutta con i tuoi romanzi".
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