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OVVIAMENTE ho votato

OVVIAMENTE ho votato NO!!!

Io sono molto più che sconvolta, sono inc...ata come un treno!!!
E non tanto per quegli euro che lascio/amo in tasca a questa gentaglia che ci prende per il sedere da tempo immemore (e non parlo in senso figurato! Fossero almeno bravi, in questo! Dovrebbero ispirarsi a quello che tagliano, per dirla tutta...),.
Già e un fatto gravissimo che mi vendano pirite per oro, e ci sono gli estremi per una denuncia di gruppo solo per quello...
Ma come, io PAGO per farmi PRENDERE IN GIRO da persone non meglio identificate??
Perché i traduttori almeno il loro nome ce lo mettono su quei libri (e dubito che queste persone facciano tali scempi di loro spontanea volontà...), ma i VERI colpevoli, cioé i correttori o gli editor o i responsabili di collana, o chi per essi... insomma, loro dove compaiono mai??
Almeno avessero il coraggio delle loro malefatte!

Ma dico io, possibile che nessuna di queste autrici sappia nulla, o che davvero non gliene importi?
Io non credo proprio!
Anche fosse vero che gli accordi vengono presi fra case editrici e non direttamente dalle autrici, ma caspita, io scrivo articoli per riviste e Forum e nel mio piccolo i miei "bambini" li considero come veri e propri figli, e guai a chi me li tocca (ovvero, chi vuole tagliarli o rimaneggiarli per "motivi editoriali"!).
Possibile che proprio tutte tutte tutte siano così indifferenti alla fine che fanno le loro opere (il sudore della loro fronte!) una volta tradotte?
Non penso...

Io suggerisco di mandare una bella letterina con dettagliata relazione dei fatti alle dirette interessate, gli estremi per una class action (azione legale comunitaria, o di gruppo) ci sono tutti!
Perché qui la parte lesa si divide in due: autrici e lettrici!

Cito da Wikipedia la voce sul diritto d'autore:

B) Il diritto all'integrità dell'opera.( art. 20 L. 633/41)


L'autore ha diritto ad essere giudicato dal pubblico per l'opera così come egli l'ha concepita e a conservare la reputazione che deriva dalla corretta conoscenza dell'opera. Questo diritto tutela non solo le modifiche dell'opera ma anche qualsiasi modalità di comunicazione dell'opera che ne falsi la percezione e quindi il giudizio da parte del pubblico.

Alcuni esempi di danno all'opera sono i seguenti: 

  • presentazione dell'opera in un contesto che ne trasformi negativamente il significato;
  • rappresentazione ed esecuzione dell'opera che ne falsi del tutto lo spirito.

Più chiaro di così...!
E questa è una legge italiana dell'Anno del Signore 1941...
E anche se qui da noi le class action ancora non esistono e non si possono applicare, essendo la parte lesa perlopiù di casa in America, invece da loro le possono fare eccome!
Poi vediamo se la casa editrice si sogna di vendere libri senza clausole sulla corrispondenza della traduzione o no...!

Infine, mi permetto un appunto a quanti hanno scritto che nella traduzione della Holly non vi fossero differenze percepibili... dissento su questo!
Libro fresco di lettura alla mano, mi sono imbattuta nell'intervista all'autrice prima di questo articolo e ho confrontato il brano tradotto da voi bloggers con quello della versione italiana... E' vero che non c'erano differenze macroscopiche, ma c'erano eccome!
Tant'è che prima di trovare questo articolo su cui sto sfogando i fumi della mia rabbia, ho prima letto quello e commentato lì sopra il mio disappunto...!
Lì era solo disappunto... ora è voglia di uccidere...!

Ultima cosa: è vero che "tradurre = tradire", e che quindi come ha scritto qualcuno più sopra la traduzione perfetta non esiste (ci sono modi di dire e riferimenti che in lingua originale hanno un senso, ma che tradotti letteralmente chiederebbero come minimo una postilla di chiarimento, cosa che ovviamente se fatta a ripetizione andrebbe a discapito della leggibilità!), ma tra "adattare" e "stravolgere", ce ne passa...!
Soprattutto in due culture non poi così differenti come quella italiana ed inglese, che se non altro appartengono allo stesso continente e allo stesso ceppo linguistico...
C'è ben di peggio, vi assicuro!
Per esempio tradurre da lingue orientali all'italiano è sicuramente qualcosa che fa sudare sette camicie solo per restare nei binari voluti dall'autore... un'impresa epica!

Bene, mi scuso molto per questo sproloquio, spero di non avere annoiato troppo!
averidan (alias Stefania)
 

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