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7 anni 25 settimane fa
Fanfiction
by Maet
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CAPITOLO 2
CAPITOLO 3
CAPITOLO 4
CAPITOLO 5
CAPITOLO 6
CAPITOLO 7
CAPITOLO 8
CAPITOLO 9
CAPITOLO 10
CAPITOLO 11
Dream heroes
Alcuni eroi da sogno...
A costo di dire qualcosa che
A costo di dire qualcosa che vi lascerà perplesse: secondo me, la traduzione "perfetta" non esiste.
Un dialogo in inglese della Quinn o della Quick, tanto per fare un esempio, in italiano non avrà *mai* lo stesso ritmo veloce e scattante che ha in inglese, nemmeno se messo in mano alla più brava traduttrice del mondo. Questo perchè la sintassi italiana è più articolata e le parole e i giri di frase sono più lunghe: la traduzione sarà sempre più pesante e prolissa dell'originale, non c'è scampo.
Quando leggiamo un libro in italiano, leggiamo "sempre" un lavoro misto dello stile dell'autrice e di quello della traduttrice. Non solo per i romance, ovviamente: per tutti i generi letterari. Io ad es. leggo molta fantascienza e fantasy, e il problema è esattamente lo stesso, se non peggiore ( le acrobazie linguistiche che a volte si fanno in Italia per tradurre a tutti i costi in italiano anche i nomi di persone o di luoghi a volte hanno dell'incredibile... )
Ripeto, il tema della discussione che abbiamo aperto non riguarda nè la qualità tipica delle traduzioni in Italia ( che sarebbe un discorso da fare libro per libro, traduttore per traduttore ) nè i cosiddetti tagli, che per le edizioni economiche sono una pratica comune in Italia - e non solo in Italia - praticamente da sempre. Ho libri di fantascienza usciti in Italia negli anni '50 - romanzi da collezionisti, che ho pagato a peso d'oro! - ed i tagli c'erano già. Far finta di scoprire adesso un fenomeno vecchio come il cucco come i "tagli" sarebbe un po' come scoprire l'acqua calda: non fa più notizia.
Diverso è il discorso di adattamenti "mirati" su scene che, per qualche ragione ( forse ci sono dietro ricerche di mercato, chi lo sa? ), alcune case editrici affermano di ritenere inadatte al gusto e alla sensibilità dei lettori.
Come per l'appunto il caso, ad es. , delle scene di sesso in libri apartenenti a collane definite come erotiche ( attenzione, non romance: EROTICHE, e non è la stessa cosa ). Insomma, adattamenti che vanno a toccare l'essenza del libro, la sua ragione d'esistere.
Ho visto di recente su Rai2 un telefilm della serie "Numbers", e subito prima che iniziasse l'annunciatrice ha detto che il telefilm era stato revisionato rispetto all'originale per adattarlo al pubblico del pomeriggio, cioè alla fascia protetta. Ovvero niente parolacce, niente sesso spinto, niente violenze eccessive. Nessuno, credo, si offende per queste modifiche, o si sente privato di qualcosa: tanto, chi vede "Numbers" non lo vede per nessuna di queste ragioni, ma solo perchè è divertente l'idea di base, cioè che la matematica possa risolvere tutto o quasi tutto.
Ma chi compra un libro dichiarato erotico ( sottolineo, nè romance nè pornografico: non è la stessa cosa ! ), lo compra proprio per avere erotismo. Non per avere descrizioni storiche, trame complesse o fini analisi psicologiche - per carità, se ci sono anche quelli, meglio, ma sono un "di più" rispetto al tema base.
La domanda che facciamo nel nstro sondaggio è quindi: nel caso dei libri erotici, questo livello di erotismo dev'essere adattato al cosiddetto "gusto nazionale", oppure deve essere lo stesso di quello originale ( e in questo secondo caso le abbreviazioni e le libertà di traduzione ci possono anche stare, se non vanno a danneggiarlo )?