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settembre 2012

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Ecco l’immagine vincitrice che diverrà l’header dell'autunno 2012:

                                                                Red Leaves

                                                                                                                                                                   

 

1.Red Leaves 165 voti

2.Golden Kiss 17 voti

3.Angel 157 voti

4.Vento di passioni 7 voti

5.Jane Eyre 24 voti

6.Barefoot in the Park voti 36

Voti totali 406

I luoghi che ispirano la scrittura-Patrizia Violi

Patrizia Violi sarà a Matera domani sabato 29 settembre  alle ore  18:30  nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi per partecipare a:
Destini affamati e lavori precari: gli affari, l'amore e la serendipity
Paola Calvetti, autrice di "Olivia", Mondadori
Patrizia Violi, autrice di "Affari d'amore", Baldini&Castoldi
Interviene Manuela Taratufolo, Segretario Generale CGIL Matera
Modera: Cinzia Leone, giornalista e scrittrice

 

Con il mestiere di giornalista ho imparato a buttare giù un articolo po’ dovunque: anche in un open-space una, una stanza piena di colleghi che parlano e telefonano. Ma quando devo scrivere un romanzo è diverso, devo chiudermi nel mio bozzolo, essere sola e in silenzio. Così, a casa, mi rifugio nel mio studio, una stanza piccola con una grande finestra che si affaccia sul balcone. Solo nella calma di questo isolamente riesco a concentrarmi e lasciare la mia mente spaziare per creare e inventare una vita ai miei personaggi. In questi momenti c’è un luogo che mi ritorna in mente, che visualizzo e mi ispira: Londra. Da quando, da studentessa, sono andata per la prima volta in questa città, me ne sono innamorata. Ho continuato a tornarci e terminata l’università sono andata a vivere lì. Faticando a pagare le bollette e ad arrivare alla fine del mese, ma con tanto entusiasmo, ho cominciato a lavorare come giornalista, per alcune riviste italiane. Poi, dopo alcuni anni sono venuta a vivere a Milano ma Londra è sempre nel mio cuore e infatti l’ho raccontata nei miei romanzi: in Love.com e anche in Affari d’amore.

Non parlo della Londra caotica, quella del west-end dei luoghi turistici, amo soprattutto le parti più tranquille, più nascoste della capitale inglese. I giardini, le stradine, l’architettura conservatrice, anche quella delle case più modeste. Poi, vivendo a Londra, tanti anni fa, mi è capitata un avventura speciale. Un incontro che considero profetico. Il mio giornale mi aveva chiesto di intervistare Barbara Cartland, la regina del romance: dovevo andare a trovarla nella sua residenza di campagna nello Hertsfordshire, a un’ora circa da Londra. Ero felicissima. Mi sono messa d’impegno per riuscire a strappare un’intervista. Dopo varie trattative con la sua segretaria, la scrittrice era molto anziana, non dovevo stancarla e quindi non mi concedeva più di un’ora di colloquio, sono riuscita ad avere l’agognato appuntamento. Sono arrivata alla villa della scrittrice emozionatissima. Era una grande casa antica circondata da un immenso parco, all’interno l’arredamento era molto ricco e curato, tutto declinato sulle diverse gradazioni del rosa. La scrittrice, ormai novantenne, mi aspettava seduta sul divano nel salone. Ero molto intimidita. Lei mi sorrideva e l’idea che fossi italiana la divertiva. Per rompere il ghiaccio e mettermi a mio agio, mi disse subito di amare molto il nostro Paese. Poi mi offrì il tè e cominciai l’intervista. Andò tutto molto bene, così bene che alla fine Barbara Cartland, forse commossa dalla mia gioventù e inesperienza, mi fece un regalo inaspettato. Mi donò un ciondolo di una foglia della quercia centenaria che aveva nel suo giardino, che mi disse fosse stata piantata addirittura ai tempi di Elisabetta I. Queste foglie, seccate e bagnate d’oro, erano particolari: “Se la tieni sempre al collo può esaudire i tuoi desideri”, mi spiegò. La ringraziai commossa pensando che fosse una persona eccezionalmente gentile e generosa.

Sulla magia avevo qualche perplessità, ma tornata a casa comprai una catenina d’oro per poter indossare la foglia. E devo dire che, nel tempo, ho dovuto ricredermi. Infatti qualche anno più tardi volevo avere un bambino e non riuscivo a rimanere incinta. Anche se di solito sono una persona molto razionale, vergognandomi un po’, ho chiesto aiuto alla foglia: un anno e mezzo dopo è nata mia figlia. Poi è passato altro tempo e il mio sogno è diventato quello di pubblicare un romanzo, anche qui ho cercato l’aiuto della foglia e il mio desiderio è stato esaudito!

Principali uscite Harlequin ottobre 2012

 GRANDI ROMANZI STORICI 

n.844 IL POTERE DELLA SEDUZIONE (Pleasurably Undone) di CHRISTINE MERRILL, MICHELLE WILLINGHAM, LOUISE ALLEN, TERRI BRISBIN, DIANE GASTON  

Un valoroso ufficiale, un rude vichingo, un bandito gentiluomo, un nobile cavaliere e un reduce delle guerre napoleoniche. Cinque uomini che, pur appartenendo a epoche diverse, hanno in comune il desiderio di apparire diversi da ciò che sono in realtà. Ma la bellezza, l'audacia, la passione e la dolcezza delle donne che incontrano sul loro cammino scuote nel profondo ogni loro convinzione, spingendoli ad ammettere le proprie debolezze e ad abbandonarsi completamente all'unica cosa che conti davvero: l'amore.

Cinque grandi autrici di fama internazionale per un'indimenticabile antologia il cui filo conduttore è la seduzione.

Sedurre uno sconosciuto di C. Merrill

La schiava del vichingo di M. Willingham

Sedotta da un bandito di L. Allen

Una notte di piacere di T. Brisbin

Dietro la maschera di D. Gaston 

Nota. Un'antologia con i racconti di cinque autrici diverse, in cui troviamo:

1.SEDURRE UNO SCONOSCIUTO (Seducing a Stranger) di Christine Merrill. A suo ritorno, Luogotenente Tom Godfrey trova una giovane e bellissima vedova in una casa di malaffare. La donna, Victoria Paget, convinta che sia da imputare a lui la morte del marito, medita vendetta, ma invece...

2.LA SCHIAVA DEL VICHINGO (The Viking's Forbidden Love-Slave) di Michelle Willingham. Aisling Ó Brannon è destinata a scaldare il letto del re, ma il valoroso guerriero Tharand, che l'ha catturata, si sente inesorabilmente attratto da lei, e si trova a decidere se restare fedele al sovrano, oppure cedere alla passione...

3.SEDOTTA DA UN BANDITO (Disrobed and Dishonored) di Louise Allen. Promessa a un uomo spregevole, che valuta come cosa più importante la verginità, e decisa a trovare il modo di rompere il fidanzamento, che suo padre vuole a tutti i costi, Sarah Tatton sceglie di farsi iniziare all'arte della seduzione da Jonathan Kirkland, un bandito che un giorno le ruba un bacio...

4. UNA NOTTE DI PIACERE (A Night of her Pleasure) di Terri Brisbin. Britannia 1066, Lord Simon e Lady Elise vengono uniti in un matrimonio combinato e devono affrontare la prima notte di nozze, che riserverà delle sorprese...

5.DIETRO LA MASCHERA (The Unlacing of Miss Leigh) di Diane Gaston. Il capitano Graham Veall, rimasto sfigurato, vive un'esistenza di solitudine e reclusione. Così, pubblica un annuncio per cercare compagnia femminile e a rispondere sarà una donna molto speciale...

Livello di sensualità: warm

 

n.845 IL PROFUMO DELL'ERICA (A Dark and Brooding Gentleman) di MARGARET MCPHEE 

Scozia/Inghilterra, 1810 - Tormentato dai sensi di colpa, Sebastian Hunter rinuncia alla vita dissoluta della capitale e si ritira nella solitudine della tetra Blackloch Hall, circondata dalla selvaggia brughiera scozzese. Finché Phoebe Allardyce, l'incantevole dama di compagnia della madre, non porta un raggio di luce nell'oscurità che avvolge la sua anima. Eppure, benché l'attrazione fra di loro divampi ardente e immediata, Phoebe sembra decisa a non cedere alla passione. Così, quando intuisce che anche lei nasconde un segreto inconfessabile, Sebastian decide di sorvegliarla molto da vicino...

Nota. Secondo romanzo della serie GENTLEMEN OF DISREPUTE, Così composta:

1.L'AMANTE DEL DUCA (Unmasking the Duke's mistress)

2.IL PROFUMO DELL'ERICA (A Dark and Brooding Gentleman)

3.His Mask of Retribution - inedito in Italia

4.How to Tempt a Viscount - inedito in Italia

Chi ama gli eroi dark con altrettanto oscuri segreti, ed eroine forti che non si perdono d'animo, in stile Jane Eyre, probabilmente apprezzerà questo romanzo che, stando alle recensioni, ben miscela attrazione fatale, segreti di famiglia e un permanente senso di mistero che fa arrivare alla fine del libro tutto d'un fiato. Ci crediamo? Lo giudicheremo a fine lettura.

Livello di sensualità: warm

 

n.846 LA SIGNORA DEL CASTELLO (In the Laird's Bed) di JOANNE ROCK 

Scozia, 1070 - Quando Duncan di Culcanon si presenta al castello di Domhnaill e chiede ospitalità per la notte, Lady Cristiana è tentata di rifiutare nonostante la terribile tempesta che infuria fuori dalle mura. Non può dimenticare che un tempo lei e quel valoroso cavaliere erano promessi sposi, finché un torto irreparabile ha scavato un solco incolmabile tra le loro due famiglie. Non potendo sottrarsi ai doveri di castellana, Cristiana si ritrova suo malgrado a dover fare i conti con la presenza ingombrante dell'uomo che nonostante tutto non ha mai dimenticato. Ma non ha intenzione di permettere alla passione di offuscare la sua capacità di giudizio... anche se Duncan sfodera tutto il proprio fascino per riconquistarla.

Nota.Duncan di Culcanon non è in cerca di una donna, ma di un tesoro vikingo. Lady Cristiana nasconde un segreto che lui non deve assolutamente scoprire, ma non può negargli asilo, pur non sapendo il vero motivo della sua presenza al castello. Ben presto Duncan si rende conto che la sua attrazione per la giovane donna è tornata più forte che mai, ma Cristiana ha le sue buone ragioni per non cedere ai suoi tentativi di seduzione. Apprezzata autrice di romance medievali, la Rock intesse una trama in cui l'intrigo aggiunge sale alla storia, senza guastare l'attenzione per la psicologia e il mutare dei sentimenti dei protagonisti.

Livello di sensualità: warm

 

n.847 SCANDALOSA CONTESSA (His Compromise Countess) di DEBORAH HALE

Londra, 1817 - Quando la bella e civettuola moglie scandalizza gli ospiti di Almack's che la sorprendono fra le braccia del suo acerrimo nemico, Bennett Maitland, Conte di Sterling, decide di porre fine a un matrimonio già in crisi da tempo. Le impone dunque di ritirarsi in una vecchia tenuta di famiglia nelle isole Scilly, dove tuttavia rimane bloccato insieme a lei e al loro figlioletto. Ma Caroline, che non ha mai smesso di amare il marito, rifiuta di darsi per vinta, e malgrado il suo atteggiamento freddo e distante decide di riaccendere in lui l'ardente passione di un tempo. Riuscirà a fargli dimenticare lo scandalo e a convincerlo di essere stata solo una vittima delle circostanze?

Nota. Un romanzo in cui i due protagonisti, sposatisi senza conoscersi realmente, imparano insieme a superare pregiudizi e timori e, soprattutto, a dialogare, trasformando la semplice attrazione in vero sentimento.

Livello di sensualità: warm

 

 

 

 

I GRANDI STORICI SEDUCTION 

 

n.9 L'ANGELO DEL PECCATO (The Gamekeeper's Lady) di ANN LETHBRIDGE

Inghilterra, 1816/1819 - Dopo un terribile scandalo che ha sconvolto la sua vita, Lord Robert Mountford si è ritirato nella tenuta di Wynchwood, nel Kent, dove finge di essere il guardiacaccia. Poi incontra per caso Frederica Bracewell, e quella giovane così diversa dalle raffinate fanciulle del ton sembra avere su di lui l'effetto di un sortilegio: fissando il suo viso d'angelo, infatti, a Robert è venuta voglia di posare le labbra sulla morbida bocca imbronciata e di sciogliere i suoi capelli per farne l'unico vestito con cui coprire quel corpo voluttuoso. I giorni passano, ma pensieri erotici continuano a turbarlo e così, quando si rivedono e lei gli propone di fare da modello per un disegno, mille idee peccaminose gli invadono subito la mente...

Nota. Primo romanzo della serie RAKE'S IN DISGRACE, a cui fa seguito:

2. More Than a Mistress - inedito in Italia

Primo dei due romanzi dedicati ai gemelli Mountford in cui, stando a diverse recensioni, i protagonisti sono abilmente descritti, in una storia coinvolgente e ben sviluppata. Un uomo disonorato e allontanato dalla famiglia, una giovane donna che con lui, per la prima volta, si sente amata e apprezzata, ma a cui crede di dover rinunciare perché...

Livello di sensualità: hot

n.10 INNOCENZA PERDUTA (Seduced by The Scoundrel) di LOUISE ALLEN

Inghilterra, 1809 - Scampata al naufragio della nave su cui era imbarcata, Averil Heydon si ritrova in una situazione a dir poco compromettente. Oltre a essere bloccata su un'isola sperduta con un gruppo di uomini, infatti, è il loro tenebroso capitano, Luke, a prendersi personalmente cura di lei. E il bizzarro rapporto fatto di desiderio e senso del dovere che si instaura tra loro li trascina a poco a poco in una rovente spirale di passione. Ma nonostante il fascino magnetico che quell'uomo dalla voce sensuale e dal fisico scultoreo esercita su di lei, Averil sa di dover resistere con tutte le proprie forze alle erotiche sensazioni che Luke le scatena dentro. Anche se accettare una vita senza passione le appare sempre più come una condanna insopportabile...

Nota. Secondo romanzo della miniserie PERICOLO E SEDUZIONE (Danger and Desire), così composta:

1.PELLE DI SETA (Ravished by The Rake)

2.INNOCENZA PERDUTA (Seduced by The Scoundrel)

3.Married to a Stranger - inedito in Italia

Un protagonista "misterioso, sexy e pericoloso" nel suo viaggio per la redenzione, e un'eroina che invece imparerà ad essere forte e indipendente nell'animo e nella mente.

Livello di sensualità: hot

 

HARMONY ROMANCE

 

n.109 IL PROFUMO DEI SOGNI (Return to Willow Lake) di SUSAN WIGGS

A volte, nonostante una vita praticamente perfetta, si è portati a compiere delle scelte che ci allontanano dai nostri obiettivi. Ma l'amore è una forza incondizionata, che ci muove e ci sospinge senza indugi. È proprio quello che accade a Sonnet Romano, che con una carriera ideale, un fidanzato perfetto e una prestigiosa promozione ad attenderla rinuncia a tutto per tornare da sua madre ad Avalon non appena scopre che la donna sta portando avanti una gravidanza a rischio. Tornare, però, significa fare i conti con il passato e persino accettare un lavoro che la porta a stretto contatto con Zach Alger, il più grande errore della sua vita. O forse no?

Nota. Una delle più apprezzate scrittrici di romance sia storici che contemporanei torna con un nuovo capitolo della lunga serie AVALON (Lakeshore Chronicles), così composta:

1.QUELL'ESTATE AL LAGO (Summer at Willow Lake)

2.IL LUNGO INVERNO (The Winter Lodge)

3.LA LOCANDA SUL LAGO (Dockside)

4.NEVE SUL LAGO (Snowfall At Willow Lake)

5.LA PARTITA DELLA VITA (Fireside)

6.MUSICA NEL CUORE (Lakeshore Christmas)

7.LE RADICI DELL'AMORE (The Summer Hideaway)

8.LA FELICITà IN POCHI SCATTI (Marrying Daisy Bellamy)

9.IL PROFUMO DEI SOGNI (Return to Willow Lake)

Livello di sensualità: warm 

 

n.110 TRA I BOSCHI DI VIRGIN RIVER (Moonlight Road) di ROBYN CARR

La vita a Virgin River scorre quasi in un'altra dimensione, avvolta nell'abbraccio protettivo dei boschi che la circondano. Il luogo ideale per trovare rifugio e rigenerarsi. Aiden Riordan ha deciso di cambiare vita, così ha lasciato il proprio incarico di medico della Marina e ora si sta godendo un meritato riposo tra i monti di Virgin River. È proprio nell'incanto dei boschi che incontra Erin Foley, anche lei vacanziera ma non troppo incline a socializzare. Ma Aiden non si dà per vinto, finché non riesce a strapparle un bacio. Non sa, però, che il passato sta tornando a tormentarlo sotto le spoglie della sua folle ex moglie. Folle a dir poco! È infatti pronta a tutto pur di ostacolare i suoi nuovi progetti di felicità. Ma a Virgin River c'è posto solo per l'amore.

Nota. Una delle serie più lunghe e più amate dalle lettrici di romance per la sua ambientazione suggestiva, il calore e l'atmosfera che l'autrice ha saputo infondere in ogni romanzo.

1.LA STRADA PE RVIRGIN RIVER (Virgin River)

2.INNAMORARSI A VIRGIN RIVER (Shelter Mountain)

3.I PONTI DI VIRGIN RIVER (Whispering Rock)

4.LE STAGIONI DI RIVER CHRISTMAS (A Virgin River Christmas)

5.RITROVARSI A VIRGIN RIVER (Second Chance Pass)

6.SOGNARE A VIRGIN RIVER (Temptation Ridge)

7.DESTINAZIONE VIRGIN RIVER (Paradise Valley)

8.LE CAMPANE DI VIRGIN RIVER (Forbidden Falls)

9.NOVITA' A VIRGIN RIVER (Angel's Peak)

10.TRA I BOSCHI DI VIRGIN RIVER (Moonlight Road)

11.Sheltering Hearts - inedito in italiano

12.Midnight Kiss - inedito in italiano

13.Promise Kenyon - inedito in Italiano

14.Wild Man Creek - inedito in Italiano

15.Harvest Moon - inedito in Italiano

16.Bring Me Home For Christmas - inedito in Italiano

17.Hidden Summit - inedito in italiano

18.Redwoos Bend - inedito in Italiano

19.Sunrise Point - inedito in Italiano

20.My Kind of Christmas - inedito in Italiano

Livello di sensualità: warm 

 

BLUENOCTURNE

 

n.73 OLTRE LA NOTTE (Twilight Fulfilled) di MAGGIE SHAYNE

Utanapishtim, il primo degli Immortali, ha pagato un prezzo altissimo per aver creato i vampiri. E da quando James Willem Poe lo ha risvegliato dalla morte vivente a cui era stato condannato ha un solo obiettivo in mente: ripulire il mondo dalla razza che lui stesso ha generato. L'unica che può fermarlo è Brigit la gemella di James, la sola a possedere poteri di distruzione simili ai suoi. Ma quando si ritrovano faccia a faccia, guerrieri invincibili e ugualmente determinati, la passione che esplode tra loro li pone di fronte a una verità sorprendente, che sovverte ogni loro convinzione. E a una battaglia che sembra destinata a distruggerli entrambi.

Nota. Secondo e conclusivo romanzo della miniserie CHILDREN OF TWILIGHT, collegata alla ben più lunga serie "vampirica" WINGS OF THE NIGHT. Preceduto da PROMESSE NELLA NOTTE (Twilight Prophecy), sposa umorismo, sensualità e intrighi che non mancheranno di soddisfare le fan di questa prolifica autrice.

Livello di sensualità: warm 

 

 

 

n.74 OSCURA TENTAZIONE (Lord of the Wolfyn e Lord of the Abyss) di JESSICA ANDERSEN e NALINI SINGH

Per salvarli da un oscuro stregone che li vuole morti, il re e la regina di Elden nascondono i quattro figli negli angoli più remoti del regno. Solo un segnatempo magico collega gli eredi alla Casa Reale, e ora il tempo per riconquistare ciò che è loro per diritto di nascita sta per scadere...

Catapultato nel regno dei Wolfyn, Dyan ha aspettato per vent'anni la donna che gli avrebbe permesso di tornare a Elden. Ma Reda, l'umana che potrebbe ricondurlo a casa, sembra restia ad aiutarlo malgrado l'attrazione che divampa tra loro. E a lui non resta che sfoderare tutto il proprio fascino per convincerla. Nel frattempo il più giovane degli eredi perduti, Micah, privato della memoria, è diventato il guardiano dell'Abisso. Solo Liliana conosce la vera identità di quel mostro bellissimo e senza cuore. Solo lei riesce a scorgere il principe di un tempo sotto l'orribile corazza che lo ricopre. È disperatamente innamorata di lui, ma per realizzare il proprio sogno deve prima aiutarlo a ricordare... Sperando che anche lui sappia vedere oltre le apparenze e si fidi di ciò che gli suggerisce il cuore.

NOTA. I due romanzi conclusivi della serie ROYAL HOUSE OF SHADOWS, che racconta le vicende dei quattro figli del re e della regina di Elden, scritta da autrici diverse. Per il suo racconto, Lord of the Wolfyn, Jessica Andersen si è ispirata alla fiaba di Cappuccetto Rosso, mentre Nalini Singh, per Lord of the Abyss, alla Bella e la Bestia, il tutto, naturalmente, in chiave paranormal romance. Alte le aspettative soprattutto per il romanzo della Singh, ma chissà che la Andersen, autrice inedita in Italia, non si riveli una piacevole scoperta...

Questo volume è preceduto da: 

1.SIGNORE DEI VAMPIRI (Lord of the Vampire), di Gena Showalter - pubblicato nel volume SEDUZIONE OSCURA, Bluenocturne n.71

2.SIGNORA DELLA FORESTA (Lord of Rage) di Jill Monroe - pubblicato nel volume SEDUZIONE OSCURA, Bluenocturne n.71

Livello di sensualità: hot

 

 

Uscite Settembre 2012 Piemme

IN LISTA D'ATTESA AL CLUB 27 (27, or Death Makes an Artist) di Alexandra Salmela

Angie ha appena compiuto 27 anni. Ha un anno di tempo per combinare qualcosa di indimenticabile e poi trovare un modo originale di morire, come hanno fatto i suoi idoli: Kurt Cobain, Jim Morrison, Brian Jones, Janis Joplin, Jimi Hendrix. Il 27 è un numero speciale, un confine magico che solo i falliti attraversano indenni e lei non ha nessuna intenzione di rientrare in questa categoria. La strada della rockstar l’ha già tentata senza successo quand’era una teenager e aveva messo su un gruppo con due cantanti indecenti e un triangolo come unico strumento. Ma la scena musicale evidentemente non era pronta per tutta quella carica punk. Per cui ha deciso: sarà la letteratura a salvarla dall’oblio. Scriverà un romanzo che la renderà immortale e consegnerà il suo nome ai posteri. Meglio però cambiare aria, lasciare la sua noiosa città e trasferirsi in Finlandia, dove potrà dedicarsi al suo capolavoro. Qui, la convivenza con una famiglia caotica e scombinata, composta di madre, padre, tre figli, una gatta nera e un maialino di peluche, regalerà prospettive inaspettate con cui la sua autentica natura di artista dovrà necessariamente fare i conti. Comunque vada, per Angie sarà un viaggio verso qualcosa di nuovo.

 

Alexandra Salmela è nata nel 1980 a Bratislava dove ha studiato scrittura teatrale, prima di laurearsi in Lingua e letteratura finlandese all’Università di Praga. Da tre anni vive a Tampere, in Finlandia. In lista d’attesa al Club 27 è il suo primo romanzo. Finalista del più importante premio letterario slovacco, l’Anasoft Litera, è entrato nel sestetto finale del Premio Finlandia e ha vinto il premio per l’opera prima del quotidiano più importante del Paese. Con 10 ristampe in pochi mesi, è diventato un vero bestseller, pubblicato in altri 7 Paesi.

 

 

IL LUOGO SEGRETO DELL'AMORE (Stone Creek) di Victoria Lustbader

Lily Spencer ha superato i quarant’anni e il suo matrimonio ha visto tempi migliori. Preso dal suo lavoro in un prestigioso studio legale di New York, Paul ha poco tempo per lei, che invece avrebbe bisogno della sua presenza più che mai. Perché nella sua vita manca qualcosa, e non è un vuoto semplice da colmare. Per tentare di rimettere insieme i pezzi, Lily decide di lasciare la città e trascorrere qualche mese nella loro splendida casa di campagna, una villa immersa nel verde a pochi chilometri dalla cittadina di Stone Creek.Danny, a Stone Creek, ci vive sin da quando era bambino e ha un laboratorio in cui restaura mobili e oggetti in legno. Ha da poco passato la trentina e la perdita della moglie gli ha inferto un duro colpo. Nella sua vita però c’è Caleb, che ha solo cinque anni e il diritto di crescere con un padre che si prenda cura di lui e non gli faccia mancare nulla.All’inizio è solo un incontro di sguardi tra gli scaffali di un supermercato. Sguardi curiosi, stupiti, imbarazzati. Perché sia per Lily che per Danny è passato molto tempo dall’ultima volta che hanno provato l’emozione che ora li coglie all’improvviso. Quando ciò che era solo una possibilità diventa necessità, entrambi scoprono quanto la vita sappia essere generosa nel concedere una seconda chance. Ma anche quali ombre ogni nuova felicità porti con sé.

Victoria Lustbader è nata e cresciuta a New York. Appassionata di materie scientifiche, si è iscritta alla facoltà di Biologia, per poi laurearsi in Letteratura inglese. Per anni ha lavorato come editor in alcune tra le più importanti case editrici americane e, dopo aver seguito la pubblicazione di centinaia di libri, ha deciso di scriverne uno lei stessa. Il luogo segreto dell’amore, il suo secondo romanzo, è stato accolto da un ottimo successo di pubblico e di critica.

Sito ufficiale

 


 

 

DRACO. L'OMBRA DELL'IMPERATORE di Massimiliano Colombo

355 d.C. Sono trascorsi quasi vent’anni dalla morte di Costantino il Grande, e la stabilità dell’Impero romano è sottoposta a una duplice minaccia: i barbari che premono ai confini, e le lotte intestine rese più aspre dai tentativi di molti generali di autoproclamarsi imperatori. Costanzo II, sul trono dell’Impero d’Oriente, ossessionato dalla paura di perdere il potere, ha istituito una rete di spie per intercettare ogni oppositore. È così che Victor, di origini franche, diventa l’ombra del giovane Giuliano, destinato a vestire la porpora e diventare il prossimo Cesare delle Gallie. Solitario e incurante del pericolo, intelligente e perspicace ma addestrato a eseguire gli ordini senza porsi domande, Victor è un esecutore, il braccio armato di menti che nel segreto delle stanze decidono il corso della storia. Formalmente incaricato del suo addestramento militare, affiancherà Giuliano in ogni sua mossa, per renderlo innocuo nei confronti delle ambizioni di Costanzo.Giuliano, però, è un uomo di studi, non un condottiero, un filosofo che crede ancora negli dei e non nel Cristo che li ha ormai soppiantati per legge. E Victor non è l’unico uomo nell’ombra. C’è qualcuno che osserva le sue mosse, e per proteggere se stesso e Giuliano sarà costretto ad abbandonare molte delle sue certezze e intraprendere una strada più insidiosa del previsto.Battaglie, sotterfugi, tradimenti, amicizie e amori fanno da sfondo al lento e inesorabile sgretolarsi di un impero, in un romanzo che sa cogliere la grandezza celata nella decadenza.

Massimiliano Colombo è nato a Bergamo nel 1966, vive a Como. Da anni coltiva la sua passione per gli eserciti del passato, la storia antica e il ricco e straordinario mondo delle ricostruzioni e dell’oggettistica militare, di cui è diventato cultore ed esperto partecipando a concorsi nazionali e internazionali e collaborando con varie riviste del settore. Draco. L’ombra dell’imperatore è il suo terzo romanzo dopo La legione degli immortali e Il vessillo di porpora.

 

 

 

IL CASTIGO (Shut your Eyes Tight) di John Verdon

Gli invitati sono tutti riuniti nel giardino della grande villa per brindare agli sposi: lui è uno psichiatra illustre e controverso, lei una giovane rampolla dell’alta società newyorchese. La sposa si fa attendere, come nelle migliori tradizioni. Ma quando il ritardo si fa imbarazzante, iniziano a cercarla. E la scoperta è macabra: la ragazza è in un cottage al limitare del bosco, decapitata con un machete.La concomitante scomparsa del giardiniere messicano fa subito ricadere i sospetti su di lui, ma le ricerche della polizia sono vane: l’uomo sembra essersi volatilizzato. Senza lasciare traccia. Né prove. Né movente plausibile.La pista seguita non convince la madre della vittima, che si rivolge a David Gurney, ex detective della Omicidi di New York. Da più di un anno ha abbandonato il distintivo, ma a quanto pare gli è impossibile godersi la pensione: ogni volta che un’indagine mette in crisi ogni logica, Gurney finisce per essere chiamato in causa. Solo lui sarà in grado di raccogliere la sfida di un killer così sfuggente da far dubitare della sua reale esistenza. Così geniale da riuscire a orchestrare nell’ombra un piano sadico e spietato. E pronto a colpire lo stesso Gurney, di cui conosce il punto più vulnerabile.

John Verdon prima di diventare scrittore è stato dirigente di varie agenzie pubblicitarie di Manhattan.Ora, come il detective nato dalla sua fantasia, vive nei boschi a nord di New York insieme alla moglie.Il thriller con cui ha esordito, L’enigmista, definito da «Il Sole 24 Ore» “un debutto da primo della classe”, è stato un bestseller in oltre venti paesi e un vero e proprio caso editoriale in Spagna, dove ha svettato per settimane in testa alle classifiche dei libri più venduti. Un grande successo.

Sito ufficiale

Indiani e cowboy ( 2 parte )

...continuiamo il nostro viaggio ....

Le società indiane erano culture di tipo orale, in cui si apprendeva dalla tradizione. La conoscenza si basava sulla relazione con il passato, sull’esperienza diretta e sul racconto narrato dagli altri membri della tribù o del clan. Nella cultura “bianca” la memoria era archiviata su carta e veniva consultata al bisogno, mentre nella cultura orale la memoria era patrimonio della collettività e tornava a rivivere a ogni nuovo racconto arricchendosi sempre di nuovi elementi a seconda dei cambiamenti che avvenivano in seno alla tribù.

Ecco perché la capacità oratoria era la qualità fondamentale di un capo indiano. Gli indiani non conoscevano la scrittura e non avevano quindi un alfabeto. Avevano un linguaggio figurativo e numerosi sono gli esempi di storie “scritte” su pelli di animali usate per fare tende o vestiti, sulla corteccia degli alberi o sulla pietra o a volte incisi su rame. Il metodo di scrittura prevedeva un ‘ampia serie di segni che indicavano ciascuno un’idea, un oggetto o un’azione precisa. Uno dei più famosi manoscritti che si sono salvati dalla distruzione dei civili colonizzatori europei è il “Computo invernale di Cane Solitario”: disegnato su pelle di bufalo, questo documento riporta i fatti salienti della tribù dei Sioux negli inverni tra il 1870 e il 1871. Tra i molti mezzi usati dai Nativi per comunicare non si può dimenticare il più famoso, in uso tra le tribù della grandi praterie soprattutto per le conversazioni a distanza in epoca di guerra o di caccia, per segnalare l’arrivo di un nemico o l’avvicinarsi di una mandria di bufali. Sto parlando delle segnalazioni fatte col fumo o con gli specchi che nelle belle giornate potevano far viaggiare messaggi semplici ma importanti attraverso distanze considerevoli in tempi molto rapidi.

 

L’avanzamento dei pionieri trasformò completamente il territorio del continente americano e soprattutto provocò il selvaggio sterminio dei bisonti, la più importante risorsa alimentare degli indiani che spesso i coloni uccidevano solo per il puro gusto di farlo. Lo stermino assunse proporzioni bibliche con la costruzione della ferrovia in pochi anni scomparvero milioni di capi. Il bisonte, che dagli indiani, era venerato come un dio, scomparve dalla faccia della terra e col suo sterminio furono annientati anche gli indiani delle Grandi Pianure.

Lo storico William McLoughlin nel suo libro “ Indiani d’America, l’integrazione impossibile” sintetizza in questa maniera : “ nulla fu più determinante come l’instancabile pressione di migliaia e migliaia di pionieri bianche decisi a prendersi la terra e le sue ricchezze, convinti che Dio le avesse destinate a loro. E più che dalla forza militare la sconfitta delle tribù fu provocata dalla distruzione deliberata e sfrenata dei bisonti. Tra il 1866 e il 1886 i bianchi ne sterminarono venti milioni di esemplari; questo provocò danni gravissimi alle tribù delle Pianure per le quali i bisonti erano non solo fonte di essenziale di sopravvivenza ma addirittura il vero centro della loro concezione di unità”. (Storia e dossier, maggio 1991).

Malgrado le evidenti differenze che esistono fra le varie popolazioni indiane sul piano religioso c'era una cosa che accomunava tutti i Pellerossa: una profonda spiritualità vissuta ogni giorno in tutte le cose. Il creato, ogni essere vivente e tutti gli oggetti possiedono uno spirito interiore e ogni realtà naturale è sacra. Per loro tutto l’universo non era che la forma materializzata dello spirito creatore che si manifesta ovunque: nel mondo degli esseri umani ma anche in quello animale, vegetale, minerale. Era quindi un principio fondamentale il dovere dell’indiano di vivere in armonia con tutto ciò che lo circondava. Mitakuye oyas’in (tutti i miei parenti) è l’invocazione tuttora in uso nei riti Lakota: l’uomo non sta un gradino più su rispetto alle altre creature, ma insieme con esse fa parte del creato. Per i Nativi, lo spirito creatore si chiama Wankan Tanka o Manitou, a seconda delle popolazioni. La comunicazione o i contatti col Grande Spirito poteva avvenire in occasione di cerimonie collettive o in solitudine, tramite sogni o visioni in cui appariva un “inviato” del Grande Mistero. Si poteva manifestare in particolare e dare loro un potere specifico in qualche animale come l'aquila, l'orso, il falco, il daino, il bisonte...

La mediazione fra il Grande Spirito e l'uomo veniva fatta dallo sciamano. Nella religione dei Pellerossa, la parola sciamano indicava l'uomo sacro (chiamato anche uomo medicina o peggio stregone dai bianchi) e ricopriva il ruolo di guida spirituale all'interno della tribù. Gli uomini e le donne sacre dirigevano le cerimonie della collettività, propiziavano il successo nelle battute di caccia e in guerra infondendo fede e coraggio nei guerrieri, potevano trovare persone e oggetti perduti, istruivano coloro che cercavano una visione. Come la maggior parte degli Indiani, gli sciamani erano esperti botanici e utilizzavano erbe medicinali durante i riti di guarigione.

 

Uno dei miti comanche sulla creazione del primo uomo racconta che il Grande Spirito utilizzò otto cose per realizzarlo: la carne fu fatta con la terra (così che al momento della morte questa non rifiutasse di accoglierlo), le ossa con le pietre, il sangue con la rugiada, gli occhi con l’acqua perché siano sempre puri e limpidi e la loro luce dal sole, la bellezza la prese dall’immagine di se stesso, i pensieri dalle cascate, il respiro dal vento, la forza dall’uragano.

 

 

L'atteggiamento delle popolazioni indiane nei confronti della morte era uguale a quello che avevano nei confronti della vita: la morte era considerata un fatto naturale, cioè sacro, da accettare come tutte le altre cose che avvenivano nell'esistenza. Non era "la fine", ma una tappa nel cerchio sacro, l'inizio di un'altra vita molto simile a quella già vissuta, ma senza affanni, dolori o bisogni. Anche la terra muore ciclicamente per poter rinascere e lo stesso succede all'uomo. La morte in battaglia era considerata molto onorevole e i riti prima di un combattimento avevano anche questa funzione: purificarsi, vestirsi con gli abiti più belli, intrecciarsi i capelli proprio per essere pronti all'eventuale "lungo viaggio". I rituali della sepoltura erano molto vari e diversi da una popolazione all'altra, ma in linea di massima si svolgevano con la preparazione del morto con grande cura: veniva vestito con gli abiti più belli e poi avvolto in pelli o coperte. Poi il corpo veniva esposto su un'alta piattaforma ricoperta di pelli, per evitare che venisse assalito da animali predatori. L'impalcatura veniva eretta a ovest rispetto al tepee del defunto ed era orientata in tale direzione per facilitare il viaggio verso il regno dei morti, che per gli Indiani era situato ad Occidente.

 

 

Nella tradizione dei Nativi Americani tutto comincia e finisce con la Ruota di medicina che è il simbolo dell'universo. Ha la forma di un cerchio, sacro, disegnato sulla terra perché è la terra che da il nutrimento a tutti gli esseri viventi ed è con la terra e nella terra che si rappresenta il nostro universo. Il cerchio rappresenta dunque l'universo, la ruota l'impercettibile ma infinito movimento che accompagna tutte le cose. La Ruota di medicina è quindi la ruota dell'esistenza universaleche amalgamava l'armonia tra spirito e uomo. Quando questa armonia veniva infranta avevano origine le malattie e tutti quei tipi di sofferenza che colpivano gli uomini. 

Il primo fra tutti gli insegnamenti dati ai bambini riguarda i Quattro Grandi Poteri della Ruota di medicina.

Il NORD della Ruota era la dimora dello spirito dell'inverno, signore della caccia e degli animali. E' la direzione della mente e il suo simbolo è l'aria. Rappresenta la saggezza e il suo colore è il bianco, la sua stagione l'inverno, il suo numero il 4. Corrisponde ai nati tra il 22 dicembre e il 20 marzo e il suo totem animale è il bisonte. E' suddiviso ulteriormente in tre periodi: periodo del Ringraziamento (22 dicembre-19 gennaio) il cui totem animale è l'Oca; periodo della Purificazione (20 gennaio- 18 febbraio) il cui totem animale è la Lontra; periodo dei Venti (19 febbraio-20 marzo) il cui totem animale è il Lupo.

Il SUD era la dimora dello spirito dell'estate, signore della fertilità e del raccolto. E' la sede delle emozioni e il suo simbolo è l'acqua. E' il luogo della gioventù, della forza e il suo colore è il rosso, la stagione l'estate, il numero il 3.  La direzione del Sud corrisponde ai nati tra il 21 giugno e il 21 settembre e il suo totem animale è il Topo. Si divide in :periodo delle Giornate Lunghe (21 giugno- 21 luglio) animale totem è il Picchio; periodo della Maturazione ((22 luglio-21 agosto) animale totem il Salmone; periodo del Raccolto (22 agosto-21 settembre) animale totem è l'Orso Bruno.

  L'OVEST era la sede della divinità dell'acqua e della pioggia. E' la direzione della potenza e il suo simbolo è la terra. Rappresenta la materia, le prove, la volontà. La sua stagione è l'autunno, il colore è il nero e il suo numero il 2.  Corrisponde ai nati tra il 22 settembre eil 21 dicembre. L'animale totem è il Grizzly. L'Ovest è ulteriormente suddiviso in: periodo della Caduta delle Foglie (22 settembre- 22 ottobre) animale totem è il Corvo; periodo delle Gelate (23 ottobre-22 novembre) totem animale è il Serpente; periodo delle Lunghe Notti (23 novembre-21 dicembre) totem animale è il Gufo.

E infine troviamo l'EST che era la sede dello spirito della luce e del sole. E' la direzione della nascita e del rinnovamento, il luogo di tutti gli inizi. Il suo simbolo è il fuoco, il suo colore è il giallo, la sua stagione è la primavera, il numero è l'1. Il suo animale totem è l'Aquila. E' suddiviso in periodo del Risveglio (21 marzo-19 aprile) totem animale è il Falco; periodo della Crescita (20 aprile-20 maggio) totem animale è il Castoro; periodo della Fioritura (21 maggio-20 giugno) totem animale è il Cervo.

Nella tradizione indiana gli uomini apparivano sulla terra sospinti da uno dei venti che dominava nel momento della nascita e di conseguenza il loro carattere sarebbe stato condizionato dalle stagioni.

I DONI DELLE QUATTRO DIREZIONI :

NORD = saggezza, comprensione,riflessione, predizione, critica,calcolo, immaginazione, interpretazione, compimento, adempimento, distacco, libertà, comprensione profonda, moderazione, giustizia, equilibrio, capacità di risolvere i problemi.

SUD = giovinezza, pienezza, estate, generosità, lealtà disciplina, passione, amore, controllo, determinazione, sviluppo, idealismo, collera, talento musivale, amore verso il prossimo, compassione, capacità di esprimere il dolore, aiuto agli altri, gentilezza.

OVEST = oscurità ignoto, sogno, pensiero, volontà, perseveranza, tenacia, spiritualità, meditazione, digiuno, riflessione, contemplazione, silenzio, rispetto, sacrificio, umiltà, visione, sacrificio,dedizione verso gli altri, morale.

EST = inizio, luce, innocenza, candore, spontaneità, gioia, purezza, calore di spirito, leadership, speranza, altruismo, disponibilità verso gli altri, nascita, rinascita, infanzia, vulnerabilità. 

Ogni Direzione possiede qualità predominati ma anche mancanze predominati.  Ogni individuo è quindi imperfetto proprio perchè manchevole di equilibrio e attraverso la Ruota di Medicina ogni individuo puòproseguire nell'indagine di se stesso e ricercare e trovare quell'equilibrio.

 

 

Il dreamcatcher è un oggetto che,secondo un'antica leggenda, quando viene posto sopra la culla di un bambino lo protegge dai sogni brutti e dagli incubi, lasciando che solo quelli belli , che passano comodamente fra le maglie della rete, gli allietino il sonno.

Narra una leggenda indiana che tanto tempo fa in un villaggio cheyenne, viveva una bimba chiamata Nuvola Fresca. Un giorno la piccola disse a sua madre Ultimo Sospiro Della Sera: - Quando scende la notte, spesso arriva un uccello nero che mi becca e mi vuole mangiare finché non arrivi tu, leggera come il vento per cacciarlo via. Io ti sento, ma non capisco cosa sia tutto questo. Ultimo Sospiro Della Sera prese la sua bimba fra le braccia e rassicurò la sua piccola impaurita: -Le cose che vedi di notte si chiamano sogni e il volatile nero che vedi è soltanto un'ombra che viene a salvarti. -Ma io ho tanta paura e vorrei vedere solo le ombre bianche che sono buone. Cosa posso fare, mamma? Allora la saggia madre che in cuor suo sapeva che sarebbe stato ingiusto chiudere la porta all'orecchio interiore inventò una rete tonda per pescare nel lago della notte. Poi diede all'oggetto un potere magico: riconoscere i sogni buoni da quelli cattivi o ingannevoli. Lo pose sopra la culla della sua bambina e ne costruì tanti altri per tutti i bambini del villaggio. Man mano che i piccoli crescevano arricchivano le loro reti con oggetti a loro cari e il potere magico del dreamcatcher cresceva, cresceva insieme a loro. Solo i sogni buoni passavano attraverso le maglie della rete, mentre quelli cattivi restavano senza speranza impigliati nella tela. Ogni indiano conserva il suo acchiappasogni per tutta la vita come amuleto portatore di forza e saggezza.

 

 Quando leggo un romance che spazia nel mondo del West e che introduce nella trama scorci di vita indiana, mi piace che l'autore racconti le cose come erano in realtà e non li descriva come selvaggi crudeli e violenti , perchè non era così. Mi irrita profondamente quando trovo narrazioni di usi, costumi e cerimonie inventate di sana pianta o " abbruttite" di proposito per far risaltare i buoni bianchi coloni di turno che si prodigano nel portare la civiltà in nome di un dio che non esiste. E' come quando dicono di noi italiani che siamo solo mafia, pizza e mandolino.  Due bei romance che ho letto e che nella loro trama parlano dei Nativi Americani sono : Padrone del suo cuore (La Signora del Leone) di Julie Garwood e Un amico per marito di Elisabeth Lowell.

Padrona del suo cuore ( La Signora del Leone) è la romantica storia d'amore tra un nobile misterioso e una giovane donna cresciuta con i pellerossa. Christina però non è una indiana. E' stata adottata da una tribù Dakota alla morte della madre che per sfuggire ad un marito violento che la voleva uccidere fugge con lei in America. Christina non è nemmeno una giovane nobildonna qualunque, ma una principessa legittima erede di un principato che deve ritornare in patria per entrare in possesso dei suoi beni e che vuole vendicare la morte della madre. Per entrare in possesso della sua eredità però deve sposarsi, altrimenti i suoi beni andranno al padre, il violento e crudele lord Edward.  E' una giovane donna cresciuta fra gli indiani, è forte, determinata, sospettosa e diffidente verso gli "uomini bianchi". La madre desiderava che lei crescesse forte e coraggiosa come un guerriero per poter essere capace di difendersi dalla malvagità del padre.   Nella tribù indiana questo desiderio viene esaudito, e la ragazza cresce distinguendosi, non solo per bravura ma anche per aspetto, avendo capelli biondi e occhi azzurri, così diversi dalle caratteristiche dei nativi d'America. Cresce impadronendosi di tutte le abilità e modi di vivere dei Dakota, preparandosi per il giorno in cui tornerà in Inghilterra e vendicherà la morte della madre. E il destino la fa incontrare  il marchese Lyonwood e lui le cambierà per sempre la vita: le donerà il suo cuore e il suo amore, la sua protezione e il suo rispetto e lei farà altrettanto ...dopo qualche difficoltà e diffidenza.

Un amico per marito di Elisabeth Lowell racconta la storia di lady Jessica Charteris che per sfuggire al matrimonio con un  vecchio e debosciato lord, chiede aiuto al suo amico d'infanzia Wolfe Lonetree. L'aitante mezzosangue, malvisto dai nobili britannici per i suoi natali bastardi, è stato l'amico più caro della sua infanzia, l'impavido protettore, il rifugio sicuro da ogni tempesta. Per affetto e compassione il giovane, sia pur riluttante, accetta di sposarla  ma solo a condizione che la ragazza abbandoni definitivamente gli aristocratici salotti londinesi per seguirlo nel lontano West, alle falde delle Montagne Rocciose. Da qui inizierà il loro percorso come coppia che sarà difficile e tormentato perchè Wolfe, malgrado sia innamorato di Jessi non la considera adatta a lui e alla vita di sacrifici e di duro lavoro che li aspetta. Non la vuole e cerca in tutti i modi di stancarla e deprimerla in modo che lei faccia ritorno in Inghilterra. Non è il tipo di donna che può sopravvivere nel West e ancor meno allevarci dei figli. Per lui è una creatura di merletto e chiaro di luna, un'aristocratica che non avrebbe mai dovuto faticare in vita sua.  E non consuma il matrimonio. Ma alla fine....

"Insieme seguirono ruscelli che non avevano nome lungo i fianchi delle montagne, salendo così in alto che gli angeli cantavano in silenzio appena prima che la luna salisse in cielo.
Insieme bevvero l'acqua dei laghi blu come gli occhi di Wolfe e si addormentarono l'uno nelle braccia dell'altra, svegliandosi per trovare i pioppi in fiamme con il primo bacio dell'inverno.
Infine seguirono il sorgere del sole fino alla catena del San Juan. Wolfe e Jessica costruirono la loro dimora lungo le acque chiare del Columbine .
Là Wolfe  parlava ai mustang e Jessica dava la caccia agli arcobaleni viventi nelle pozze profonde del fiume.
Là , sotto un cielo profondo e selvaggio come il loro amore,crearono la nuova vita laddove non ce n'era mai stata prima di allora, ragazzi con la forza fluida di Wolfe e ragazze con il fuoco e la risata argentina di Jessica.
Nella pace e nelle burrasche della loro vita, Jessica fu il sole nel cielo di Wolfe, che portò luce e vita ad Albero solitario.

(da " Un amico per marito " di Elizabeth Lowell)

Sono libri che si trovano ancora in giro nel mercato dell'usato, anche se quello della Lowell ha prezzi proibitivi. Io li ho trovati bellissimi e ogni tanto me li vado a rileggere. La storia, i paesaggi, i costumi e le usanze dei Nativi  Americani fanno da sottofondo ai due romanzi in maniera delicata e leggera. Non ci sono descrizioni edulcorate di isole felici dove tutto è armonia e bellezza , ma situazioni che sanno di "reale" dove si riesce a respirare le emozioni e le sensazioni di quei momenti, di quei luoghi  e di quei sentimenti.

Vi lascio col saluto degli Indiani Dakota, l'augurio di camminare in pace con la natura, col mondo, con gli uominii, con noi stessi.

Aisv Nv wa do hi ya do

(Cammina in pace)

 

 

 

Uscite Settembre 2012 Leggereditore

LADRA DI CIOCCOLATO (The chocolate Thief) di Laura Florand

Cade Corey è la figlia del principale produttore di barrette di cioccolato americano; Sylvain Marquis è il più raffinato chocolatier di Parigi. Lei vorrebbe mettersi in affari con lui, ma lui non intende svendere la sua arte a un colosso industriale. Lei però è disposta a tutto pur di creare un nuovo prodotto dal sapore inconfondibile e raffinato, in grado di accrescere la fama del suo già popolarissimo marchio, persino a rubare le ricette dell’ostinato e affascinante chocolatier. Presto la notizia che una ladra di cioccolato si aggira per le strade di Parigi rimbalza di giornale in giornale, fino al New York Times, portando così nuovi clienti al negozio, ma mettendo in serio pericolo la reputazione della donna. Tuttavia, in guerra e in amore non ci sono regole, e nonostante tutto l’attrazione fra i due non si farà attendere. Complice l’inebriante sensualità del cioccolato…

Un romanzo divertente e sensuale, che vi trascinerà nel mondo affascinante e irresistibile del cioccolato,conquistandovi con i sapori e i colori di uno degli ingredienti che rendono il mondo un luogo migliore… Nessuna donna potrà resistere al cioccolato e a Sylvain Marquis!

 

“Laura Florand esplora la magia del cioccolato e l’alchimia dell’innamoramento. Una storia deliziosa che si scioglie in bocca.” Usa Today “

"Le lettrici divoreranno questo romanzo sensuale e ironico.” Booklist

 

                 

 

 

IL PATTO (Mercy) di Julie Garwood

Durante un galà a New Orleans, Theo Buchanan, uno stimato avvocato del Dipartimento di giustizia, viene colpito da malore, e l’affascinante dottoressa Michelle Renard interviene per salvargli la vita. Una volta guarito e tornato a Boston, Theo non riesce a smettere di pensare a Michelle. E allora decide di prendersi una pausa dal lavoro e dirigersi a sud, verso Bowen, il paesino tra le paludi della Louisiana dove lei vive, con la scusa di andare a pesca con suo padre.
Ma la vita a Bowen non è così idilliaca come lui l’aveva immaginata. La nuova clinica di Michelle è stata devastata dai vandali e la giovane dottoressa sembra essere nel mirino di un misterioso gruppo di criminali, che si fa chiamare il Club della Semina e che ha
accumulato milioni di dollari con operazioni finanziarie
poco pulite. Theo s’impegnerà a proteggere la giovane dottoressa, e l’aiuterà a scoprire chi si cela dietro ai tentativi di metterle i bastoni tra le ruote, in una successione di colpi di scena sorprendenti.
 

In fuga da un serial killer professionista e dalla banda di criminali, quella di Michelle e Theo sarà un’avventura al limite tra la passione e la sopravvivenza.

“Un thriller romantico che farà contente le lettrici.” Midwest Book Review

 

                    


 

DANZANDO SUI VETRI ROTTI (Dancing on Broken Glass) KA HANCOCK

Lucia Houston e Michael Chandler non sembrano destinati a una vita felice: lui è affetto da disturbo bipolare e la famiglia di lei ha accumulato una lunga serie di casi di cancro. Nonostante siano entrambi segnati da un destino che non lascia ben sperare, quando le loro strade si incontrano, la notte del ventunesimo compleanno di Lucia, è subito amore.
Cauti a ogni passo, Lucia e Michael sono determinati a portare avanti la loro relazione consapevoli di non essere in grado di donare un futuro felice a un possibile figlio. Lui le promette onestà. Lei gli promette pazienza. Entrambi si promettono di rinunciare a essere genitori. Nonostante la decisione dolorosa e difficile di non avere bambini, tutto cambia improvvisamente il giorno del loro undicesimo anniversario di matrimonio, dopo un controllo di routine di Lucia. Ha inizio così una storia unica, in cui nessuna regola conta più e la parola amore assume nuove declinazioni e profonde sfumature.

Il ritratto vero di un matrimonio ordinario e straordinario con le sue imperfezioni e i suoi sorrisi. Un libro che accompagna il lettore in un viaggio indimenticabile dove l’amore è in grado di sovvertire tutte le regole. E questa storia ne è un esempio perfettamente riuscito.

“Il debutto della Hancock è autenticamente commovente, una storia intima e toccante che resterà nei cuori dei lettori.” Publishers Weekly

“Ka Hancock accompagna il lettore in una danza emozionante.” Deseret News

 

                       

 

 

PECCATO ETERNO (Sin Undone) di LARISSA IONE

Non è stata una vita facile, quella di Sinead Donnelly. Unica femmina di Seminus mai esistita, ha sempre saputo di poter contare solo su sé stessa e sulla propria abilità di assassina per sopravvivere.
Ma dopo anni di schiavitù Sin è finalmente libera, padrona del proprio destino e di un intero covo di assassini, e ha giurato che non permetterà mai più a nessuno di possederla. Nemmeno a Conall Dearghul, l’affascinante paramedico dell’UG, metà licantropo e metà vampiro, con il quale si è concessa un istante di passione e che sembra destinato a incrociare più e più volte il suo cammino. Ma questa volta non per passione, ma per rabbia. Perché è stata Sin a creare il virus che sta decimando i licantropi di tutto il mondo – un virus che neanche Eidolon e i fratelli Sem sembrano in grado di arginare – e Conall sa di non poter assistere con le mani in mano alla morte della sua gente. Anche se ciò vuol dire lavorare fianco a fianco con la femmina che più odia… e che più desidera

“Vi lascerà senza respiro!” Lara Adrian

“Preparatevi a bruciare tra le fiamme della passione.” Gena Showalter

 

Lasciami in pace

Lettera alla moglie defunta di un vedovo egiziano della XIX Dinastia – Nuovo Regno 1567-1080 A.C.

La lettera è scritta sulle due facce di un papiro sito nel Museo di Leida no.371, Collezione Anastasy.  E’ un vedovo che scrive alla moglie morta tre anni prima e proviene con tutta probabilità dalla tomba della donna nella necropoli menfita. Per il tono, vivace e parlato, e per il contenuto che illumina singolarmente gli usi coniugali della famiglia della buona società egiziana, questa “Lettera alla moglie defunta” è la più nota e citata fra i documenti di questo genere giuntici dall’Egitto antico.
Siamo certe che le Amiche del Blog la riterranno curiosa, interessante e…anche attuale. Possiamo constatare che in fondo gli esseri umani non sono poi molti cambiati quando si tratta di sentimenti e che ci si è sempre rivolti ai defunti, ben prima dell'avvento di vampiri e zombie.

Allo spirito eccellente, Anekhiri,
Di che colpa mi sono macchiato verso di te, che debba trovarmi in questo cattivo stato in cui mi trovo? Che cosa ho fatto contro di te, che tu mi abbia messo la mano addosso, benché non abbia colpe verso di te, da quando ero con te come marito fino ad oggi?
Che cosa ho fatto contro di te, che debba nascondere? Che cosa ho fatto?
Ho diritto di portar lagnanza contro di te. Che cosa ho fatto contro di te?
Ti accuso apertamente con parole della mia propria bocca al cospetto dell’Enneade divina dell’Occidente**, e sarà giudicato tra te e me con questo scritto sul quale si trovano le parole di questo messaggio.
Che cosa ho fatto contro di te?
Ti ho sposato quando  ero ancora giovane; son rimasto con te qualunque carica esercitassi; sono rimasto con te e non ti lasciai e non ti detti dispiaceri. Lo facevo, ancor giovane, qualunque importante carica esercitassi per il Faraone, e non ti lasciai, ma dicevo “ è stata sempre con me”, dicevo.
Chiunque venisse da me quando ero con te, io non li ricevevo, per riguardo a te, dicendo “faccio quel che vuoi”.
Ora, invece, guarda, non lasci tranquillo il mio cuore.
Si giudicherà tra te e me, si distinguerà tra torto e dritto.
Vedi, quando istruivo gli ufficiali  dell’esercito del Faraone con la sua cavalleria, li facevo venire a sdraiarsi sul ventre davanti a te, portando ogni buona cosa da metterti davanti, e non ti nascosi niente finché vivesti, e non ti detti dispiaceri o dolori con nessuna mia azione, comportandomi da gentiluomo.
Non mi hai trovato a mancarti di rispetto, comportandomi come un contadino che entra in casa altrui.
Non lasciai che un maschio mi prendesse qualcosa fatta con te.
Quando ti si collocò nel luogo dove sei, non sapevo più neppure uscire come ero solito fare, e facevo quello che fa chi è vedovo come me, e resta a casa.
I tuoi unguenti, così come le tue provviste, così come i tuoi vestiti che tu indossavi, non li feci mettere in altro posto, ma dicevo “la mia donna è sempre qui” e non ti ho mancato di rispetto. Ma vedi, tu non riconosci come mi sono portato bene con te. Ti scrivo perché ti renda consapevole di quel che fai.
Quando ti ammalasti di questa malattia, feci venire un medico primario, che ti curò e che faceva tutto quello che tu gli dicevi di fare.
Quando accompagnai il Faraone, andando verso sud, e tu cadesti in questo stato, io passai otto mesi senza magiare e bere in maniera umana e quando giunsi a Menfi domandai licenza al Faraone e venni dove tu eri e piansi moltissimo insieme con la gente del mio quartiere.
Detti stoffa di lino del Sud per bendarti e feci fare molte stoffe e non permisi che qualcosa non ti fosse fatto.
E ora, vedi, ho passato fin qui tre anni, e sono seduto e non entro in una casa di un’altra donna, benché non sia giusto farlo fare ad uno della mia condizione.
Ora vedi, io l’ho fatto per riguardo a te, ma ora vedi, tu non conosci il bene dal male.
Ora vedi, le sorelle della mia famiglia, io non sono entrato da nessuna di loro.

** dottrina dei sacerdoti di Eliopoli basata su un gruppo di nove dei

 

La vincitrice del giveaway di Nora Roberts

                                                             AND THE WINNER IS

                                                            Con i complimenti del blog

siamo felicissime di poter regalare alla seguente lettrice una copia di Il giardino dei nuovi inizi di Nora Roberts gentilmente offerta dalla Leggereditore, che ringraziamo vivamente per la collaborazione:

                                                  

 

                                                      Carla, commento #7

 

Congratulazioni alle vincitrice! Contattaci in privato alla e-mail: info@romancebooks.it, comunicandoci l'indirizzo per spedire il libro. In assenza di comunicazione entro due settimane, procederemo ad una nuova estrazione

Uscite Newton Compton/Sonzogno

IO CREDO NELL'AMORE (If I Bring You Roses) di Marisel Vera

È il 1950 e Felicidad Hidalgo trascorre le sue giornate nella panetteria della zia, avvolta dalla fragranza del pane appena sfornato e dalla soffice nuvola bianca della farina. Dolce e remissiva, la ragazza ha però un carattere forte, temprato dalle difficoltà di un’infanzia trascorsa tra le montagne di Portorico. A soli dieci anni, infatti, è stata strappata alla sua poverissima e numerosa famiglia d’origine e affidata alla zia, una donna fredda e scontrosa che la tratta quasi come una serva. Ma proprio quando Felicidad si è rassegnata a una vita infelice e senza affetti, Aníbal Acevedo, un affascinante rubacuori, oltrepassa la soglia della panetteria. Riuscirà a conquistare Felicidad, a vincere le sue resistenze e a portarla con sé in America?

Io credo nell’amore è una storia intensa e romantica che vi farà innamorare di una terra lontana e seducente, dalle atmosfere indimenticabili e dallo spirito ribelle. Travolgente, romantica e sensuale: una storia d’amore, speranza e passione. E del coraggio di chi abita lontano dalla propria terra. Un romanzo che vi farà innamorare

«Io credo nell’amore è più di una bella storia romantica, è un romanzo sui rapporti di classe e la discriminazione razziale. Il messaggio è potente, la scrittura magistrale. Per i lettori che amano le storie vere, la cultura latina, i diritti umani e civili, ma anche per tutti quelli che vogliono solo leggere un buon libro, un libro davvero eccezionale.» Midwest Book Review

«Una storia intrigante e sensuale, la cui forza è accompagnata da descrizioni vivide e personaggi perfetti.» The Journal Network

 

Marisel Vera è cresciuta a Chicago. La sua famiglia è d’origine portoricana. Oggi vive in Illinois con il marito e i figli. Ha vinto per due volte il premio Willow Review Literary Magazine. Il suo sito internet è www.mariselvera.com

 

 

 

 

VIA CHANEL NO.5 di Daniela Farnese

Se l’amore avesse un profumo, sarebbe Chanel N°5

È possibile assomigliare a una delle più grandi icone dello stile, indipendente, bella, desiderata ed elegante come Coco Chanel?

Rebecca ha trentatré anni, più di cento paia di scarpe, un armadio pieno di tubini neri, completi di tweed e una smisurata passione per la magnifica Coco. È romantica, sognatrice, e follemente innamorata di Niccolò, che sta per raggiungere a Milano, dopo un anno di relazione a distanza. Un nuovo lavoro come wedding planner, una vita vicino all’uomo che ama: la felicità sembra a portata di mano. Ma una brutta sorpresa è in agguato: appena giunta nella metropoli, Niccolò le confessa di essersi innamorato di un’altra. Rebecca si ritrova così in una città che non conosce e con il cuore a pezzi. Ma il suo mito, la grande Coco, come avrebbe reagito? Indossando degli enormi occhiali scuri, alzando la testa in segno di sfida, non avrebbe mai permesso a un uomo di schiacciare il suo spirito ribelle e anticonvenzionale! «Per essere insostituibili bisogna essere unici», e forse Niccolò, unico non lo era. Dopo intere giornate chiusa a casa, Rebecca è pronta a voltare pagina: si tuffa nell’intensa vita mondana milanese e, con lo stile della sua eroina, assapora la sensazione di sentirsi una donna cercata e desiderata. Resterà un’eterna mademoiselle, come l’intramontabile Coco? O forse il destino le riserverà sorprese inattese e capaci di rivoluzionare la sua vita?

Una ragazza che credeva nell’amore.Una stilista che ha rivoluzionato l’idea di femminilità. Due donne che non hanno mai smesso di sognare.

Romantico, travolgente, divertente, unico. Proprio come te L'eleganza racchiusa in un romanzo.

 

Daniela Farnese è nata a Napoli e vive tra Milano e Padova. Ha un passato da attrice teatrale e una laurea in Lingue e Letterature Orientali. Lavora da anni come organizzatrice di eventi e collabora con agenzie di comunicazione, enti culturali, riviste, radio e TV. Dal 2003 cura il seguitissimo blog www.dottoressadania.it, in cui parla di satira, sesso, libertinaggio e amore. Via Chanel N°5 è il suo primo romanzo. Nel 2011 ha pubblicato per la Newton Compton 101 modi per far soffrire gli uomini.

 

 

 

NON SARA' MAI INVERNO (The Good Mayor) di Andrew Niccol

Tibo Krovic è sindaco di Dot, una piccola città sperduta sulle rive del Baltico. È un uomo buono, gentile, puntuale come l’orologio del municipio che ci sia da celebrare un matrimonio, rendere visita a una scuola o dirimere una lite tra i cittadini. Ma in fondo al cuore Tibo nasconde un’ombra: ama in segreto e senza speranza la bella Agathe Stopak, la sua segretaria, “bianca e sinuosa come una gru” soprattutto quando è baciata dai raggi del pallido sole che talvolta inonda la sua scrivania. A Dot, dove il gelido vento del Nord soffia tutto l’anno, gli innamorati non hanno vita facile. Essere ricambiati in amore è una rarità, e ne sa qualcosa la stessa Agathe, prigioniera di un matrimonio infelice. Per Tibo e per Agathe nulla sembra essere più lontano dell’amore. Ma un giorno qualcuno si accorge di loro, una magica presenza che dall’alto di guglie di pietra e statue erette in suo onore vede tutto e sa tutto. È Walpurnia, la santa barbuta che da secoli veglia sui dottiani, e che ha appena deciso di far nascere negli animi sensibili dei due protagonisti un desiderio incontrollabile, che sconvolgerà i loro destini e le vite degli abitanti di Dot per gli anni a venire.

Sospeso tra fiaba, leggenda, realismo magico e umorismo scozzese, un romanzo sul senso dell’amore, che crediamo inaccessibile, e poi un giorno, quando riusciamo a fare il primo passo, scopriamo che ci cambierà la vita.

 

«Straordinario. Avvincente. Solare. Da tempo non leggevo un romanzo così originale, ben scritto e autentico» Joanne Harris, autrice dell'acclamato bestseller Chocolat

«Il più bel romanzo d'amore del ventunesimo secolo» The Guardian

«Uno di quei libri che lasciano il segno. Un umorismo e una leggerezza che toccano il cuore» Daily Telegraph

«La storia dei due protagonisti, così teneri e impacciati, coinvolge il lettore dalla prima all'ultima pagina. NON SARA' MAI INVERNO fa venire voglia di essere innamorati» The Indipendent

 

Andrew Nicoll è nato a Dundee, in Scozia, 49 anni fa. Da sempre vive tra i vicoli del villaggio di pescatori dove la sua famiglia risiede da generazioni. Ha tre figli che frequentano le stesse scuole che ha frequentato lui da bambino e sostiene che Dundee è l'unico luogo dove vuole stare perché quando guarda il mare, seduto davanti alla porta di casa, sa esattamente qual è il suo posto nella mappa del mondo. E' giornalista e ha pubblicato vari racconti. Non sarà mai inverno è il suo primo romanzo e ha vino il prestigioso premio Saltire per la miglior opera d'esordio.

  

 

COME NON DETTO di Alex Proia

Perché dirlo? Quando dirlo? Come dirlo? Dove dirlo? A chi dirlo? A chi non dirlo? A partire dalla propria esperienza personale, l’autore ha raccolto testimonianze, suggerimenti, tecniche di sopravvivenza e allenamenti mirati per chi ha deciso (e per chi non ancora) di fare il grande passo. Oltre a essere un prezioso libretto di istruzioni per l’uso, questo manuale è un vero e proprio compagno di viaggio e di avventure che ha molto da raccontare. In queste pagine troverete un po' di tutto: dai tips & tricks ai racconti di coming out celebri, dalle citazioni che possono essere d’ispirazione ai piccoli esercizi spirituali per prepararsi serenamente al G-Day, al debutto gay in società. E non mancano ovviamente i consigli per gli etero destinatari della confessione (amici, genitori, coniugi). L’autore – che è anche produttore e sceneggiatore della commedia cinematografica ispirata a questo libro - ci mostra con tanti esempi che il coming out può essere perfino divertente.

“ Finalmente un libro che abbatte molti pregiudizi sui gay... tipo che si vestono bene... l’autore di questo manuale ne è la prova vivente” Victoria Cabello

Un libro essenziale per gay, amici, parenti (e coniugi) di gay. In contemporanea con l'uscita del film Come non detto di Ivan Silvestrini con Josafat Vagni, MonicaGuerritore, Ninni Bruschetta e Francesco Montanari, dallo sceneggiatore e produttore Roberto Proia

LA GUIDA FONDAMENTALE PER ARRIVARE AL FATIDICO “SONO GAY” CON L’APLOMB DI UN MONACO ZEN

 

Roberto Proia (Roma, 15 febbraio 1969) dopo svariate attività (cameriere al Four Season's Hotel di Milano, timbratore in una società di cilindri pneumatici giapponese in Brianza...) approda a MTV per poi trasferirsi a Roma come responsabile marketing di distribuzioni cinematografiche. La sua esperienza di coming out ha ispirato questo libro ed è diventata un'esilarante commedia che uscirà nelle sale cinematografiche a settembre 2012.

 

 

Indiani e Cowboy (I parte)

La bellezza di un romanzo, oltre alla trama e alla scrittura, è riuscire a catapultare il lettore nei luoghi e nelle atmosfere che vengono descritte nel libro, fargli sentire rumori e sapori, farne respirare gli odori e i profumi. Mi è capitato spesso leggendo qualche bel libro di sentire sulla mia pelle i brividi di freddo come se fossi in una stanza di un castello medievale oppure sentire il suono di un valzer nei saloni sfarzosi di duchi e conti. Leggendo tanti bei romance abbiamo imparato anche usi e costumi di anni così lontani da noi come tempo e mentalità; abbiamo conosciuto il loro modo di pensare e di agire, i loro passatempi, le loro regole.

Oggi vorrei che lasciaste per qualche momento il Vecchio Continente, i castelli e i palazzi , e facciate con me un viaggio nel selvaggio West.

 

 

 

 

 

 

Non ho letto molti libri che parlino di romance e Nativi Americani e non credo che ce ne siano tanti perché la maggior parte racconta la storia del West dalla parte del cowboy e non del pellerossa . Se la storia viene narrata completamente all’interno di una tribù e se la scrittrice ha avuto la possibilità e la volontà di documentarsi al meglio su usi e costumi di questo popolo, si riesce capire in parte la loro cultura, le loro cerimonie, il loro vivere quotidiano come succede per i romance ambientati in Europa. A volte invece il racconto segue un’altra strada e il popolo indiano fa solo da sottofondo alla trama e qui succede spesso che vengano descritte cose non del tutto corrispondenti alla reale situazione di quel periodo.

Per decenni, nello strutturare luoghi, temi e personaggi del genere western, l’industria cinematografica e editoriale ha mostrato di voler aderire a quanto affermato nella seconda metà del XIX secolo dal generale Philip Henry Sheridan : “ L’unico indiano buono e un indiano morto”.

Nei film come nei libri, il nativo americano costituiva il selvaggio che si opponeva con crudeltà e ferocia al civilizzatore bianco. Cos’è ( non chi è) l’indiano nell’immagine che troviamo sulla carta stampata o sulla pellicola di un film? Una creatura selvaggia, dedita allo stupro e al massacro, anima pagana e superstiziosa priva di qualunque scrupolo etico e lontana da qualsiasi nobiltà d’animo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Siamo molto, molto lontani da quello che era il vero popolo dei nativi americani, dalla loro cultura, dalle loro tradizioni , dalla loro profonda coscienza del vivere in armonia con la natura. Questo popolo che ha subito un vero e proprio sterminio , in nome di una civiltà a cui non bastava solo occupare e dominare, continua però a vivere e la sua storia è la storia di un popolo che aveva saputo cogliere il senso profondo della Natura.

E' la storia di un popolo il cui destino è stato quello di morire, ucciso da un altro popolo forte, che sottomette la natura, stermina gli animali, sfrutta il territorio fino a renderlo arido, prosciuga le riserve d'acqua, disbosca le foreste, schiaccia i suoi simili, conquista, colonizza, uccide. E' la storia di un popolo che si trovò debole e indifeso quando i primi bianchi sbarcarono sulla sua terra; debole perchè non sterminava i bisonti; debole perchè non sottometteva il territorio, non lo bruciava ma prendeva da esso il minimo indispensabile per la sopravvivenza; debole perchè non cercava la guerra ma la pace; debole perchè non vedeva nell'uomo bianco un nemico ma un fratello; debole perché la sua vita non era consumo ma poesia. Il popolo Indiano si sente parte della Terra, per lui l'intero creato vive, sia terra, acqua, sasso, pianta, animale o uomo. Non è il "signore del creato" autorizzato a sottomettere la natura e ad addomesticarla .Soltanto adesso che la natura violentata e sfruttata comincia a rivoltarsi contro di noi possiamo comprendere quanto le loro parole furono profetiche.

In uno degli ultimi romanzi che ho letto, il protagonista ritornava nella sua amata Inghilterra dopo aver vissuto come uno schiavo per lunghi anni in una tribù indiana e dopo aver subito torture indescrivibili. Non è del tutto corretto quanto descritto ne libro.

La guerra era per gli Indiani una cosa ben diversa da ciò che pensiamo e facciamo noi Occidentali. Non avevano un esercito organizzato , c'era un capo , ma aveva la funzione di essere, con l'esempio, una guida per tutti i guerrieri e infatti veniva scelto per la sua audacia e il suo coraggio. Un'altra cosa impensabile per gli Indiani era una guerra fatta di masse di soldati mandati al massacro e che durasse anni. Le guerre fra tribù, per quanto cruente, il più delle volte duravano poco tempo e avevano come scopo quello di mettere il nemico in condizione di inferiorità e di dimostrare il coraggio dei guerrieri. Non c'era lo sterminio dell'avversario, anzi l'uccisione del nemico in genere non era un'azione molto apprezzata. Non era considerato onorevole uccidere un nemico, l'importante era "il toccarlo" con un bastone o con le mani e nulla valeva di più, per provare il coraggio di un uomo nel corso di una battaglia, del conteggio dei "conps" dei colpi. Un'altra differenza tra l'indiano e l'uomo bianco riguarda la causa o le cause che potevano scatenare una guerra: quelle dei bianchi hanno sempre avuto una causa economica anche se la si travestiva con motivazioni religiose o etniche. Nel popolo indiano, il nomadismo poteva essere una delle cause scatenanti di una guerra, perché poteva succedere che nello stesso pezzo di territorio si trovassero tribù diverse. Ma poteva essere anche un torto subito, il desiderio di provare il proprio valore con atti di coraggio o la razzia di cavalli.

 Era prassi molto comune in parecchie tribù di adottare i prigionieri da parte delle famiglie che avevano perduto un loro congiunto in battaglia. In questo caso il nuovo membro, dopo un periodo di “rodaggio” in cui poteva essere vittima di scherzi e derisioni ma mai di torture, veniva integrato nella tribù con gli stessi diritti e doveri di tutti gli altri. E questo valeva anche per i prigionieri bianchi.  Gli Indiani non avevano la cultura dell’essere inferiore, della schiavitù, del sottomettere.

Una cosa che stupì i primi bianchi giunti dall'Europa, fu la mancanza di uno Stato simile a quello che c'era nel vecchio continente. Malgrado la vastità del territorio, le tante tribù, la zona estremamente ricca di risorse naturali, non esisteva un'organizzazione statale centrale che comandava sugli altri. Le popolazioni indiane vivevano la loro particolar "democrazia" alla base della quale c'era la famiglia, e quasi sempre la famiglia era quella della donna. Le tribù eleggevano un capo (a volte due: uno civile e uno per la guerra) scelto per il suo valore e il coraggio dimostrati in guerra. Ma il potere decisionale era in mano al Consiglio degli Anziani, eletto democraticamente da tutti gli adulti della comunità, che si riuniva per discutere sulle questioni più importanti, e ogni decisione doveva ottenere la piena unanimità.  Un capo doveva essere gentile, buono, generoso e altruista, ma contemporaneamente gli si richiedeva fermezza , autorità e autocontrollo. Era visto come un "padre" e in questa veste interveniva come un mediatore nei conflitti personali tra i membri della tribù. Le infrazioni alle leggi tribali erano piuttosto rare; questo perché la paura di perdere prestigio agli occhi della comunità e sopratutto l'emarginazione e la cacciata da essa, significava la morte, sia morale che fisica, per le enormi difficoltà che un individuo doveva affrontare per poter sopravvivere da solo.

L’importanza e il potere che la donna indiana aveva nella tribù era molto forte: in alcune tribù la sua posizione era così estesa che si può ipotizzare a una forma di matriarcato. Non avevano una collocazione per nulla inferiore a quella degli uomini anche se i compiti erano differenti, la loro posizione era assai più alta di quanto spesso si è asserito.

L’abitazione anche se costruita dagli uomini era di proprietà della donna. Quando una ragazza si sposava era l’uomo che si trasferiva nella famiglia della suocera. L’educazione delle bambine era affidata alla madre, mentre quella dei maschietti allo zio materno. La discendenza era matrilineare. Le donne partecipavano attivamente alla vita sociale e politica della tribù e in alcuni casi (come fra gli Irochesi) sceglievano i capi o li destituivano se non li reputavano degni dell’incarico. Potevano essere loro stesse essere elette come capi della tribù. Ad esse era affidato il compito di amministratrici, erano considerate "proprietarie" del tepee di cui ne avevano la cura, prendevano parte ai riti sacri insieme al marito. Non sono mai esistiti casi di segregazione sociale e di esclusione delle donne dalla vita cerimoniale.

Non mancavano poi donne che sceglievano una vita diversa e partecipavano attivamente non solo alla caccia, ma anche a tutte le attività maschili e questo veniva accettato perché la libertà e la scelta individuali (se non intaccavano l'integrità della tribù) erano assolutamente intoccabili. Avevano anche il diritto di voto, cosa che le loro sorelle bianche hanno ottenuto secoli dopo con lotte e battaglie. Nella maggioranza delle tribù, sotto l’aspetto sessuale la ragazza era libera, anzi il corteggiamento era favorito dalle famiglie. Ma una gravidanza poteva rivelarsi d’intralcio per un futuro matrimonio e così, fra le tante erbe usate come medicinali, le donne indiane si tramandavano di generazione in generazione quelle da usare come anticoncezionali. Era anche molto comune il “matrimonio di prova” : per qualche mese i due futuri sposi provavano a convivere e poi se andava tutto bene avveniva la cerimonia vera e propria. A entrambi i coniugi era riconosciuto il diritto di divorziare e il più delle volte i figli restavano con la madre.

Le donne indiane non erano molto prolifiche, l’allattamento al seno si prolungava per tre, quattro anni e in alcune tribù in questo periodo la donna evitava i rapporti sessuali poiché riteneva che ciò le avrebbe consentito di allattare più a lungo. Inoltre le cure e l’educazione impartite al bambino coinvolgevano molto entrambi i genitori che preferivano allungare i tempi fra una nascita e un’altra per avere più tempo da dedicare a ogni singolo figlio. Al momento del parto la donna, da sola o con un’altra donna, si isolava in una capanna o in una tenda. Appena nato al bambino veniva tagliato il cordone ombelicale che la maggior parte delle volte veniva conservato in un apposito contenitore, quindi veniva lavato e frizionato con erbe aromatiche. Da quel momento e fino a quando il piccolo non iniziava a camminare , madre e figlio diventavano una cosa unica, anche fisicamente grazie ad un sistema di “culla portatile” con la quale la madre portava il bambino con sé in costante contatto fisico.

La nascita di un bambino veniva accolta con immensa gioia. Un bimbo non apparteneva solo ai genitori ma a tutta la tribù e si poteva muovere in tutto l’accampamento in assoluta libertà e sicurezza. L’educazione era basata sull’esempio, applicato sempre con grande rispetto verso il piccolo essere umano che si aveva davanti: difficilmente si arrivava alle percosse o ai divieti. Lentamente, con pazienza, rispettando i tempi del bambino, lo si abituava alla sua vita da adulto. Un osservatore bianco ammesso a un importante riunione dei capi anziano Hopi raccontava stupito che nella stanza scorrazzavano bambini e che uno dei capi che stava parlando si interruppe per prendere sulle ginocchia un piccolo in lacrime e che riprese il discorso solo dopo averlo consolato e rimesso a terra...

 

Header contest autunno 2012

Care lettrici, eccoci di nuovo al contest per scegliere l'immagine di testa che ci accompagnerà per tutto l'autunno. Ci sono ben sei proposte, tutte diverse ma egualmente suggestive. Come al solito votate e fateci sapere qual è la vostra preferita!

                                                                          1: Red Leaves      

                                 

                                        

 

 

                                                                      2:Golden Kiss 

                                        

                                                

                                                    

                                                                    

                                                                           3: Angel

 

                                              

 

 

                                                                   4: Vento di Passioni  

 

                                        

 

 

                                                                             5: Jane Eyre

 

                                             

 

 

                                                                   6: Barefoot in the Park

 

                                          

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