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Home | I luoghi che ispirano la scrittura-Patrizia Violi

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I luoghi che ispirano la scrittura-Patrizia Violi

Patrizia Violi sarà a Matera domani sabato 29 settembre  alle ore  18:30  nella Sala Levi di Palazzo Lanfranchi per partecipare a:
Destini affamati e lavori precari: gli affari, l'amore e la serendipity
Paola Calvetti, autrice di "Olivia", Mondadori
Patrizia Violi, autrice di "Affari d'amore", Baldini&Castoldi
Interviene Manuela Taratufolo, Segretario Generale CGIL Matera
Modera: Cinzia Leone, giornalista e scrittrice

 

Con il mestiere di giornalista ho imparato a buttare giù un articolo po’ dovunque: anche in un open-space una, una stanza piena di colleghi che parlano e telefonano. Ma quando devo scrivere un romanzo è diverso, devo chiudermi nel mio bozzolo, essere sola e in silenzio. Così, a casa, mi rifugio nel mio studio, una stanza piccola con una grande finestra che si affaccia sul balcone. Solo nella calma di questo isolamente riesco a concentrarmi e lasciare la mia mente spaziare per creare e inventare una vita ai miei personaggi. In questi momenti c’è un luogo che mi ritorna in mente, che visualizzo e mi ispira: Londra. Da quando, da studentessa, sono andata per la prima volta in questa città, me ne sono innamorata. Ho continuato a tornarci e terminata l’università sono andata a vivere lì. Faticando a pagare le bollette e ad arrivare alla fine del mese, ma con tanto entusiasmo, ho cominciato a lavorare come giornalista, per alcune riviste italiane. Poi, dopo alcuni anni sono venuta a vivere a Milano ma Londra è sempre nel mio cuore e infatti l’ho raccontata nei miei romanzi: in Love.com e anche in Affari d’amore.

Non parlo della Londra caotica, quella del west-end dei luoghi turistici, amo soprattutto le parti più tranquille, più nascoste della capitale inglese. I giardini, le stradine, l’architettura conservatrice, anche quella delle case più modeste. Poi, vivendo a Londra, tanti anni fa, mi è capitata un avventura speciale. Un incontro che considero profetico. Il mio giornale mi aveva chiesto di intervistare Barbara Cartland, la regina del romance: dovevo andare a trovarla nella sua residenza di campagna nello Hertsfordshire, a un’ora circa da Londra. Ero felicissima. Mi sono messa d’impegno per riuscire a strappare un’intervista. Dopo varie trattative con la sua segretaria, la scrittrice era molto anziana, non dovevo stancarla e quindi non mi concedeva più di un’ora di colloquio, sono riuscita ad avere l’agognato appuntamento. Sono arrivata alla villa della scrittrice emozionatissima. Era una grande casa antica circondata da un immenso parco, all’interno l’arredamento era molto ricco e curato, tutto declinato sulle diverse gradazioni del rosa. La scrittrice, ormai novantenne, mi aspettava seduta sul divano nel salone. Ero molto intimidita. Lei mi sorrideva e l’idea che fossi italiana la divertiva. Per rompere il ghiaccio e mettermi a mio agio, mi disse subito di amare molto il nostro Paese. Poi mi offrì il tè e cominciai l’intervista. Andò tutto molto bene, così bene che alla fine Barbara Cartland, forse commossa dalla mia gioventù e inesperienza, mi fece un regalo inaspettato. Mi donò un ciondolo di una foglia della quercia centenaria che aveva nel suo giardino, che mi disse fosse stata piantata addirittura ai tempi di Elisabetta I. Queste foglie, seccate e bagnate d’oro, erano particolari: “Se la tieni sempre al collo può esaudire i tuoi desideri”, mi spiegò. La ringraziai commossa pensando che fosse una persona eccezionalmente gentile e generosa.

Sulla magia avevo qualche perplessità, ma tornata a casa comprai una catenina d’oro per poter indossare la foglia. E devo dire che, nel tempo, ho dovuto ricredermi. Infatti qualche anno più tardi volevo avere un bambino e non riuscivo a rimanere incinta. Anche se di solito sono una persona molto razionale, vergognandomi un po’, ho chiesto aiuto alla foglia: un anno e mezzo dopo è nata mia figlia. Poi è passato altro tempo e il mio sogno è diventato quello di pubblicare un romanzo, anche qui ho cercato l’aiuto della foglia e il mio desiderio è stato esaudito!

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