Una coppia indiana della buona borghesia che vive in una grande casa inserita in una foresta di montagna, una specie di eden in cui la vita scorre secondo regole da tempo codificate. Unico diversivo, un cottage nella proprietà che di tanto in tanto viene affittato (era la casa del guardiano dell’antico proprietario inglese..)
Lena e KK, i proprietari della tenuta, risultano andare d’accordo perché non si amano. Almeno è detto chiaramente che lei non ama il marito il quale, sebbene la sua figura sia appena abbozzata, probabilmente é sulla stessa lunghezza d’onda. Si deduce che si conceda delle distrazioni per i suoi frequenti impegni fuori casa, spesso prolungati oltre l’iniziale programma. Se così fosse, Lena non sembra accorgersene, o forse lo intuisce ma probabilmente non gliene importa nulla.
Lena è una donna di 38 anni molto bella, di quella bellezza che sta per entrare nella maturità senza aver ancora perso lo splendore della giovinezza. La sua vita scorre tranquilla tra impegni domestici e passeggiate nella foresta, luogo che lei predilige e nel quale trova giovamento spirituale, in particolare nel visitare un cimitero risalente alla dominazione inglese che annovera diverse interessanti sculture.
Nei compiti di Lena come padrona di casa rientra quello di dare il benvenuto agli ospiti del cottage: l’attuale occupante risulta essere Shoola Pani, un acclamato divo del cinema indiano in crisi di rigetto per un mondo di artefatti rapporti in cui deve vivere. Riceve Lena come fosse un’intrusa in cerca di autografi salvo poi accorgersi di aver commesso una gaffe. A Lena non importa nulla chi egli sia né che sia rincorso dalle donne. Per giunta, cosa strana per Shoola, non mostra segno di essere sensibile al suo fascino.
Come spesso accade, le difficoltà sono spesso un incentivo anziché un freno nella nascita dei sentimenti. E così l’innamoramento tra Lena e Shoola avviene senza speranze per un futuro insieme, nell’angoscia del poco tempo a disposizione, nella frenetica scoperta dei ritmi dell’amore e del sesso che si concedono, la cui intensità è cosa sconosciuta ad entrambi.
Molte pagine che l’autrice dedica all’amore tra Lena e Shoola sono delicate, speziate quel tanto che mette in salvo l’esotico ma anche il contenuto universale del sentimento dei personaggi. Il tratto è lieve, arricchito da riferimento storici, ambientali, simbolici e, soprattutto, con abbondanti intermezzi culinari.
A questo riguardo, io non ho sciolto il dubbio se ho letto una storia d’amore con sottofondo di ricette, oppure se si tratta di un ricettario con una storia di persone a supporto.
Magari il dilemma lo scioglierete voi. Posso aggiungere che qui la cucina è trattata come metafora della vita. Un sostituto dello psicologo, una panacea per alleviare, punire, esaltare i vari stati d’animo. Unione di modernità a tradizione. Senz’altro originale.
Amiche, buona lettura.
Grazie ragazze. Il libro è
Grazie ragazze. Il libro è gradevole e molto ben scritto, io lo consiglio per una lettura diversa, anche se non amate, al contrario mio che la adoro, l'India.
Qui non ci sono ragazzini che giocano a fare gli adulti.
Io invece sono leggermente
Io invece sono leggermente allergica alle ambientazioni indiane, ma la tua recensione mi incuriosisce un pochino...
Sarei tentata dalla tua bella
Sarei tentata dalla tua bella e raffinata recensione, e perché amo le ambientazioni indiane. Però mi frenano gli abbondandi inserti culinari. Ci penserò