L’autrice ci porta con se in un tour con molte tappe: ognuna di esse corrisponde all’approfondimento dei caratteri dei singoli personaggi della storia, legati e intersecati tra di loro e con la protagonista Emma, da legami che nascono e si sviluppano in una grande società del centro affari di Madrid.
Emma, aspirante scrittrice piena di titubanze e di altrettanti concreti bisogni, deve trovarsi un’occupazione che le consenta di essere autosufficiente dopo il naufragio della sua relazione con Raul. Ci riesce grazie ad una presentazione. La sua prima mansione consiste nel fare la centralinista ma poi, per l’intervento di Jorge, autista del grande capo Emilio Rìos, diventa assistente del Vice Presidente Sebastian Trenas
Grande è la sua meraviglia quando si rende conto che Sebastian, praticamente, non fa nulla tutto giorno e lei pure non ha incombenze da assolvere. E’ una condizione paradossale che l’induce ad inventarsi un lavoro, precisamente a riordinare e classificare i verbali delle Assemblee del Consiglio di Amministrazione. Questa insignificante e apparentemente innocua attività, desta però la preoccupazione degli altri dirigenti che si chiedono a cosa miri questo strano attivismo dell’ufficio. Sebastian cerca delle prove per incastrarli? Ha già trovato qualche elemento?
Sta di fatto che Sebastian non dà spiegazioni - anche perchè dovrebbe ammettere che lui stesso non ne sa nulla trattandosi di una iniziativa di Emma – e il gruppo dirigente lo isola e lo mortifica ancor di più di quanto già non faccia. Sebastian, di lì a poco, muore d’infarto in ufficio, per Emma si tratta di crepacuore per le umiliazioni subìte.
La posizione di Emma nell’ambito dell’ufficio le consente di avere rapporti sia con membri della famiglia di Sebastian che con i colleghi e ciò le permette di scoprirne i tic, gli inganni, la pochezza d’animo.
Noi siamo protesi verso il domani e spesso non siamo consapevoli della varietà degli avvenimenti in cui siamo giornalmente coinvolti. Incontri, visioni, pensieri e intenzioni formano un diario tematico di cui non sappiamo spesso capire o prevedere la trama che si sta componendo.
La Sanchez, invece, pur narrando (a parere della scrivente) come in uno stato di coscienza appannata, direi crepuscolare, trasfigura l’esperienza dei personaggi combinando la materialità della vita, spesso meschina di ognuno di essi, per trasformarla in una cosa tra le cose, un qualcosa, insomma, in cui tutti possiamo riconoscerci. E questo comporta una presa di coscienza – anche se limitata e momentanea - dei nostri limiti e della nostra fallacità.
E’ un libro senza eroi ed eroine. La stessa protagonista non si eleva più di tanto rispetto alla altre figure della storia. Potrei essere io, tu, lei. Eppure qui il banale non transita, il manierismo neppure. E’ un’opera che parla a noi di noi, e la fa da Dio.
Un libro che mi era sfuggito
Un libro che mi era sfuggito e che prenderò in considerazione. Però su una cosa Milly non sono d'accordo: classificare e riordinare i verbali di un consiglio di amministrazione è un atto eroico, quasi confinante con lo stoicismo, che fa della protagonista un'eroina a tutti gli effetti
Ho letto la trama ma non mi
Ho letto la trama ma non mi convince tantissimo, devo essere sincera.
Lo metto comunque in lista.