Qualcosa di fantasy... e sci-fi
- Io ho udito la Musica dell'Aurora - disse Gordon - La musica che viene dalle montagne di cristallo che circondano Throon quando i raggi bianchi di Canopo le riscaldano all'inizio del giorno. Io ho banchettato con i sovrani dei regni siderali nella Sala delle Stelle. E, alla fine, sono stato io a guidare le flotte dell'Impero nella battaglia decisiva contro i nostri nemici, gli uomini della Lega dei Mondi Oscuri. Ho visto le astronavi perire come immensi sciami di lucciole, al largo della Costellazione di Ercole... (I Sovrani delle Stelle, di Edmond Hamilton - Nord Edizioni, collana Cosmo Oro).
Ce n'è abbastanza da far invidia al replicante di Bladerunner, che ha visto cose che noi umani non possiamo neanche immaginare. Dal momento che questo mese accanto a, in verità poche, uscite fantasy, abbiamo anche un po' di fantascienza, mi sembrava doveroso dedicare la citazione di apertura a un classico della space opera, un libro che ho amato moltissimo e che conservo come un tesssoro.
Quindi cominciamo con un romanzo che avevamo annunciato a settembre, in un'intervista al co-fondatore della casa editrice di sci-fi e altre meraviglie, Zona 42, Giorgio Raffaelli. Ricordate? Stavano organizzando un crowdfunding per pubblicare Pashazade, di John Courtenay Grimwood. Ci sono riusciti ed eccolo qui, con una stupenda copertina tutta italiana, disponibile in alcune librerie e ordinabile dal sito dell'editore (www.zona42.it).
Pashazade, finalista ai premi Arthur C.Clarke, BSFA e John W. Campbell, è un'ucronia (per chi si sta chiedendo cosa diavolo sia un'ucronia, eccovi la definizione di Wikipedia: L'ucronìa - anche detta storia alternativa, allostoria o fantastoria - è un genere di narrativa fantastica basata sulla premessa generale che la storia del mondo abbia seguito un corso alternativo rispetto a quello reale. Per la sua natura, l'ucronia è spesso assimilata al più vasto genere della fantascienza e si incrocia con la fantapolitica, mescolandosi all'utopia o alla distopia quando va a descrivere società ideali o, al contrario, indesiderabili) ed è il primo volume della serie Arabesk.
La sinossi:
- Stiamo scappando?
- Solo per oggi.
Al confine tra oriente ed occidente, El Iskandryia, l'antica Alessandria d'Egitto, è un crocevia di culture e ambizioni: libera città dell'impero ottomano, luogo di intrighi e potere, dove i soldi si mescolano alla tradizione e il valore di un uomo si giudica dal suo status sociale. Collocata in un prossimo futuro ucronico in cui le due guerre mondiali non ci sono mai state, El Iskandryia è lo straordinario scenario in cui si muovono i protagonisti di Pashazade. Ashraf giunge in città in fuga da un passato misterioso per affrontare un futuro ignoto: promesso sposo di una ragazza che non ha mai conosciuto, sospettato dell'omicidio di una donna scomoda, alle prese con una nipote che non pensava nemmeno esistesse. Ashraf si ritroverà a muoversi in precario equilibrio tra i poteri che governano la città, con una voce in testa che non smette di dargli opinioni non richieste. Pashazade è il racconto avvincente di un uomo costretto a fare i conti con la propria storia e a sciogliere i nodi della propria esistenza, cercando nel frattempo di sopravvivere in una città che prospera su inganni e segreti. In Pashazade c'è tutto il necessario per soddisfare il lettore più esigente: un protagonista memorabile che si rivela nella sua complessità man mano che si procede con la lettura; un'ambientazione formidabile capace di fondere le suggestioni mediorientali con la cronaca drammatica di questi anni; un plot avvincente, a metà strada tra mistero della camera chiusa e noir urbano; una serie di comprimari che si fanno ricordare, colti all'incrocio tra oriente e occidente, in precario equilibrio tra fascinazioni tecnologiche e tradizioni millenarie.
Casa Editrice Zona 42, disponibile dal 30 ottobre in cartaceo e in ebook
Un'altra proposta decisamente intrigante, ma di genere completamente diverso, la dobbiamo alla piccola ma decisa casa editrice Asengard, che ha appena distribuito Più Nero della Notte (Something More Than Night), di Ian Tregillis, un urban fantasy dalle tinte fortemente noir, tradotto dal bravo Luca Tarenzi, che per me è una garanzia. Più Nero della Notte è uno stand-alone che mischia una trama mistery con un'ambientazione insolita, un po' distopica e un po' futuristica, angeli caduti e femme fatale, in un'atmosfera molto alla Philip Marlowe.
La sinossi: Qualcuno ha ucciso l'arcangelo Gabriele e, cosa ancora peggiore, le trombe di Gerico sono sparite e il Paradiso rischia la crisi. Ma il piano che appare dalle indagini sull'omicidio porta a scoprire qualcosa di più grande: una truffa vecchia di milioni di anni. Perché non si tratta di un semplice omicidio. Un gruppetto di angeli ha deciso di scappare dal paradiso, ma hanno bisogno di un corpo umano perché il loro piano funzioni. Bayliss, un angelo caduto noto per il suo cinismo, prende le sembianze di Philip Marlowe, per il quale la vita non sarà più come prima, fra angeli e gangster, donne e locali fumosi.
Casa Editrice Asengard - dal 3 novembre in libreria
E ora passiamo a un bell'epic fantasy duro e puro per i tipi della Gargoyle, Le Spade dell'Imperatore (The Emperor's Blades), dello statunitense Brian Staveley, primo volume delle Cronache del Trono Unhewn (Chronicle of the Unhewn Throne), molto ben accolto da critica e lettori, che ne hanno lodato la complessità della trama, l'abile caratterizzazione dei personaggi e lo stile di scrittura.
La sinossi: L'imperatore di Annur è morto, ucciso da nemici sconosciuti. I suoi tre figli, che vivono lontano uno dall'altro, cercano di sopravvivere e di smascherare gli assassini. Ognuno di loro ha un percorso personale deciso dal padre e i loro destini si intrecciano con vecchi nemici e dèi imperscrutabili. Kaden, erede al trono di Unhewn, ha trascorso otto anni in un monastero sperduto sulle montagne dove ha imparato l'enigmatica disciplina dei monaci devoti al Dio Vuoto. I loro rituali contengono la chiave per raggiungere il potere antico che Kaden deve imparare a controllare prima che sia troppo tardi. Dall'altra parte dell'oceano, Valyn si sottopone al duro allenamento impartito dai Kettral, un'élite di soldati che combattono volando su giganteschi falchi neri. Ma prima di partire per salvare Kaden, Valyn dovrà superare una terribile prova. Nella capitale dell'impero, Adare, eletta a ruolo di ministro, vuole dimostrare il proprio valore davanti al popolo. Ma ha anche un'altra missione: quella di scovare gli assassini del padre. Niente e nessuno potrà fermarla.
Gargoyle edizioni - in libreria dal 20 novembre
Fanucci invece questo mese propone un romanzo di fantascienza molto atteso, Ancillary Justice. La vendetta di Breq (Ancillary Justice) di Ann Leckie, vincitore nientemeno che dei premi Hugo, Nebula, British Science Fiction, Locus e Arthur C.Clarke. La trama è piuttosto insolita ed è il primo volume della serie Imperial Radch, di cui è appena uscito il seguito.
La sinossi: Justice of Toren, un'astronave dotata di intelligenza artificiale, ha trasportato per millenni le truppe del Radch, una superpotenza aggressiva ed espansionista basata sulla totale sottomissione e sorveglianza della popolazione. Justice of Toren non controllava solo i propri sistemi e computer, ma anche altre astronavi e milizie umane, soldati di cui sono rimasti soltanto i corpi, mentre i loro ricordi e ogni parte senziente sono stati eliminati. Breq è quel che resta di Justice of Toren, un corpo dalle sembianze umane privato della propria identità e connesso con l'intelligenza artificiale dell'astronave, ciò che tutti definiscono un'ancella, rifiutando di considerarla umana. Eppure Breq avverte di avere una storia, e quando rinviene nella neve il corpo di un uomo abbandonato come un relitto fuori dal tempo, sente che appartiene al suo passato. Nella vendetta che sta tramando contro chi ha manipolato un intero popolo per farne una massa di automi al servizio della guerra, questo fatto straordinario può essere solo un vantaggio: nessuno in tutto l'impero potrebbe mai sospettare l'esistenza di un'entità autonoma, pronta a ribellarsi all'ordine stabilito. In una narrazione che oscilla tra passato e presente verrà la vera storia del Radch, con i suoi intrighi politici e giochi di potere, e il vero scopo cui Breq aspira.
Fanucci - dal 6 novembre in ebook e dal 20 novembre in libreria
Sempre Fanucci pubblica questo mese L'Anno del Demone. Le cronache delle spade di Inazuma (Year of the Demon), di Steve Bein, seguito di La Figlia della Spada, un urban fantasy molto vicino al thriller, con artefatti maledetti, Yakuza e indagini poliziesche nel Giappone contemporaneo e facente parte della serie Fated Blades. Mah, dal momento che il primo volume è stato pubblicato lo scorso aprile e ora abbiamo giù il secondo, deduco abbia avuto un certo successo, ma a me La Figlia della Spada non è piaciuto. Scritto bene, ma piuttosto scontato e stereotipato. Constato purtropppo, però, che Fanucci sta portando avanti diverse serie che a me non piacciono, mentre altre che ho adorato le ha interrotte, quindi non faccio testo. O sono semplicemente sfigata, oppure faccio parte della minoranza (sfigata) destinata a continuare le serie in lingua originale. Credo la seconda...
La sinossi: Oshiro Mariko, l'unico detective donna del Dipartimento della Polizia Metropolitana di Tokyo, ha ricevuto la sperata promozione nella squadra Narcotici, e con essa arrivano nuovi colleghi, un nuovo caso, e un nuovo pericolo. Uno dei capi della yakuza ha messo una taglia sulla sua testa, ed è disposto a fare un passo indietro solo se lei ritroverà un'antica maschera scomparsa dalla sua abitazione a seguito di un raid della polizia. Ma Mariko non sa che quella maschera ha un potere ipnotico, né che è legata a un antico culto omicida, e non sa nemmeno come possa essere collegata alle spade di Inazuma, che lei stessa ha imparato a maneggiare. Sa solo che deve agire in fretta, prima che il potere della maschera metta in ginocchio l'intera Tokyo e la yakuza torni a reclamare la sua testa.
Fanucci - in ebook dal 13 novembre e in libreria dal 30 novembre
Come forse avrete notato, questo mese non ho inserito YA. La sottoscritta è in sciopero, perché le proposte fantasy degli editori italiani stanno progressivamente diminuendo, mentre abbondano i romanzi per ragazzini/e.
Ebbastaa!!
Non ho niente contro lo YA in sé, ma ho l'impressione che stia tornando la tendenza tutta italiana a considerare il fantasy, e sottogeneri, come letteratura giovanile. Quindi nella rubrica di questo mese nisba, solo libri per adulti . Tiè.
In alto, un'illustrazione di Brandon Liao
Bene ragazze, ho aggiornato i
Bene ragazze, ho aggiornato i dati di L'Anno del Demone, di cui è finalmente disponibile la cover italiana. Esce oggi in ebook e a fine mese in libreria.
Che bello il tuo Tiè finale,
Che bello il tuo Tiè finale, posso associarmi? Pashazade pare una lettura che promette molto, la provo. Tu l'hai già letto Bluefly?
Milly, Pashazade mi è
Milly, Pashazade mi è arrivato ieri. Una bellissima edizione, che invoglia proprio la lettura. Lo farò presto
Sembro esagerata se dico che
Sembro esagerata se dico che mi interessano tutti i titoli? Non posso permettermeli, per cui dovrò fare una scelta ma sono tutti intriganti, almeno su carta. Prenderò gli ebook per risparmiare, altrimenti la spesa è troppo pesante. Condivido il discorso sugli ya non se ne può piùùùùùùùùùùùù. Simona
Sì Simona, questo mese poch
Sì Simona, questo mese poch eproposte ma buone. E poi si avvicina il Natale, magari ci scappa un regalo fantasy
Che te devo dì Bluefly... le
Che te devo dì Bluefly... le case editrici non conoscono il termine equilibrio e si buttano coi paraocchi sul genere che ritengono tiri ti più in quel momento. E oggi è lo YA.
Ce ne sono stati e ce ne sono di carini ed emozionanti, ma ormai mi sembra che sia tutto un pastrocchio che sta stancando.
E' anche vero che se noi lettori fossimo meno gregge e dessimo dei messaggi ben precisi a questi signori, forse le cose un poco cambierebbero.
Tra i titoli che proponi questo mese mi interessa Più nero della notte, dalla trama sembra interessante.
Infatti Marin noi lettori
Infatti Marin noi lettori siamo un po' dispersivi. Almeno nel fantasy ci perdiamo in un sacco di polemiche piuttosto inutili, e poi per le cose importanti non c'è più fiato.