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Martedì, 21 ottobre, 2014 - 23:58
Maet

Perchè continuiamo a leggere romance

Qualche tempo fa su IO DONNA, il femminile del Corriere della Sera, c’era una bella inchiesta su donne e lettura, i cui risultati erano almeno parzialmente scontati, ovvero che nel nostro paese si legge pochissimo, ma i pochi che lo fanno sono in maggioranza donne. Per noi lettrici non è affatto una novità, basta guardarsi attorno per strada o in metropolitana o sugli autobus: l’ottanta percento di chi legge è di sesso femminile, come chi affolla librerie e festival letterari. Nonostante questa realtà sia stata finalmente, ma faticosamente riconosciuta, molta strada rimane ancora da percorrere, infatti né qui né altrove ho trovato menzionato, se non fuggevolmente, quello che di fatto, cifre alla mano, è il genere più venduto nel mondo: il romance in tutte le sue declinazioni. Ufficialmente non esiste, è un fantasma letterario equiparabile, al massimo, a quei giornalacci con in copertina coppie vip beccate nude o in lascivi abbracci in qualche località esotica. Peggio ancora, se lo si legge bisogna risolutamente negare di farlo, pena l’ostracismo sociale. Bisogna vergognarsi e leggerlo di nascosto da mariti, compagni o fidanzati che magari aprono un solo libro all' anno ma sono prontissimi a darti della donnetta se ti trovano un romance in borsa. E non bisogna neppure fidarsi di amici e conoscenti, pronti a rivolgerti un sorrisetto di sprezzante superiorità non appena ti scoprono con un romanzo rosa in mano.

L’editoria in quanto a snobismo segue l’ambiente intellettuale, e quella “robetta “ non la considerano nemmeno, peccato che ne stia ultimamente pubblicando una valanga, usando però altre etichette: romanzo erotico al femminile, commedia romantica, women's fiction. D’altronde il romance è un genere destinato alle donne e prodotto dalle donne, le quali, si sa, contano e vengono prese meno in considerazione degli uomini. Ciononostante il romance vive e prospera sempre più, guadagnando pubblico e consensi anche dalla critica, perlomeno all’estero e invece di conoscere crisi si rafforza. Sarebbe forse interessante per gli uomini e gli editori conoscere quale siano la ragioni dietro ad un successo così straordinario e duraturo, anche perché molto rivelatore di sogni e desideri delle donne.

Qualcuno, dispregiativamente, ha in passato definito il romance come pornografia per donne. Sebbene questo non sia corretto, il paragone di fondo non è ingiustificato: come la pornografia, che a noi donne piaccia o no, risponde ad un profondo bisogno maschile, così il romance risponde ad un profondo bisogno femminile. E come, incredibilmente, al giorno d’oggi la pornografia è rispettata e riconosciuta, tanto da essere addirittura definita arte in diversi ambiti, incluso quello letterario, sarebbe bello se il romance ricevesse lo stesso trattamento, invece che essere sempre considerato di livello inferiore e con esso le sue numerosissime lettrici. Le quali, per la cronaca, sono varie e variegate, e non quelle macchiette di casalinghe ignoranti e frustrate che a molti farebbe comodo dipingere. Tuttavia, quale che sia la loro professione, il loro stato civile o il loro grado di istruzione, le fanatiche del romance hanno in comune fantasie segrete e potenti, che resistono ai cambiamenti più radicali della società. Fantasie connaturate all’animo femminile che risultano simili ai quattro angoli del globo e che benché a volte inconfessabili, non sono per questo meno intense. Inizierò oggi ad elencarne alcune:

 
a) Le donne, sotto sotto amano i clichees e i ruoli chiari: che la donna faccia la donna e l’uomo l’uomo. Solo così esse trovano la loro giusta collocazione e la giusta direzione (leggi la conferma della loro femminilità) in un mondo che diventa sempre più confuso. Difatti non capiterà mai che l’eroe tradisca l’eroina con un uomo o con un travestito.

b) Non importa quanto emancipata e libertina una donna possa essere, nel suo cuore sogna sempre il principe azzurro, quell’uomo unico e insuperabile che la faccia sentire speciale, sicura e protetta da tutti e da tutto. La donna vuole essere dipendente a tutti gli effetti anche se in realtà non lo è e afferma di non volerlo essere. In verità vorrebbe un uomo che si sobbarcasse il peso enorme della vita quotidiana, che come è noto, ricade invece principalmente sulle donne. La donna vagheggia davvero di posare il capo sulla spalla forte del principe che si prenderà cura di lei e le risolverà tutto.

c) Il principe azzurro, oltre a proteggersi e a farsi carico della donna totalmente, ha anche un altro pregio, ovvero sceglie l’eroina e la eleva sopra tutte le altre donne e questo è fondamentale. Le donne sono molto competitive le une con le altre e passano la vita a confrontarsi e se necessario sbranarsi tra loro. Anziché rompere il circolo vizioso della competitività e dell’invidia e dedicarsi alla sorellanza, in cuor suo la donna gioisce nel primeggiare sulle altre attraverso l’eroe di turno e così facendo si sente realizzata.

d) Poiché in moltissimi casi le donne non hanno alcun potere effettivo, socialmente, intellettualmente e politicamente, l’unico ambito che rimane loro è quello affettivo: l’amore è il regno di cui loro sono sovrane e in cui trionfano sempre, non per nulla i romance han sempre un lieto fine. Al contrario della realtà in cui spessissimo, purtroppo, la fine è nera.

e) Le donne sono affamate di affetto. Non importano i progressi fatti, le donne hanno un autostima nettamente inferiore a quella maschile e sono sempre bisognose di continue rassicurazioni. Il romance fornisce un’enorme iniezione di fiducia, poiché i protagonisti maschili riempiono l’amata di complimenti e gratificazioni di ogni tipo e le inondano di un amore appassionato e perenne. Mentre gli uomini reali nemmeno notano se ti sei tagliata i capelli alla maschietta e li hai tinti di un colore diverso.

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Commenti

Concordo con Te su tutto!

Come sempre brava Maet anche in questa riflessione su Noi Donne straordinarie quando vogliamo ma per niente solidali e unite..peccato cosi facendo vincono sempre gli uomini che anche se amo moltissimo non sono perfetti..per quello che riguarda il giudizio soprattutto qui in Italia (siamo fermi al medioevo e non solo nel genere di lettura) io nel corso degli anni ho letto di tutto ma preferendo i romanzi e in particolare storici e non ci sarà mai nessuno che mi fara vergognare per questo non mi sento ne frustrata ne con qualche mancanza semplicemente per me da sempre leggere mi rilassa e mi fa staccare la spina ma dopo torno alla realtà ancora più carica positivamente..ma quello che vorrei spiegare a chi critica e giudica senza sapere e che ogniuno di noi e libero di fare nel limite possibile quello che le fa piacere e io non mi permetterei mai di criticare e offendere chi non la pensa come me..Detto questo spero sempre di risvegliarmi un giorno in un mondo piu tollerante e intelligente..evviva sempre i libri e nel mio caso i romance storici e grazie ancora Maet e tutte Voi del blog che portate sempre a galla anche questo argomento e chissa se si riuscirà a far rispettare anche il romance rosa ad avere solamente il posto che gli spetta..lunga vita al romance!!! Nicoletta

Ritratto di Milly

Grazie cara Maet di averci

Grazie cara Maet di averci regalato questa riflessione profonda, articolata e preziosa su un tema sempre attuale. Purtroppo sembra che ci sia sempre qualcuno pronto a stigmatizzare scelte e gusti altrui, con supponenza e arroganza. Io non me ne curo, leggo da sempre di tutto e non ho bisogno di vantarmi né di insultare chi non lo fa o a gusti differenti. Di dare della frustrata o dell'ignorante a chi legge solo la settimana enigmistica, per esempio, non me lo sogno nemmeno.

Molto interessante....

Molto interessante il tuo post, cara Maet. D'altronde un argomento del quale si è discusso tanto in varie sedi e momenti. Da qui la mia impressione che ancora oggi gli addetti si meravigliano delle vendite superiori del rosa rispetto ad altri generi. Ci si è resi conto finalmente che le lettrici coprono tutte le categorie di donne e che le scrittrici spesso, oltre a scrivere rosa, sono traduttrici, autrici di romanzi o libri "non rosa", giornaliste ecc. ecc. quindi delle professioniste a 360°
Spesso, dietro un loro romanzo, c'è una ricerca storica approfondita e un accuratezza nella ricerca della parola (qui mi riferisco particolarmente alle ns. scrittrici italiane) .
Non mi sono ritrovata in tutti i punti che hai messo, perché credo che ogni donna poi abbia un suo vissuto ed esigenze molto personali.
Per me il rosa è prima di tutto un momento di relax, che nessun altro genere mi da. Come già scritto sotto, spazio fra vari generi di scrittura. Sono convinta che il rosa nello specifico vada a gratificare un nostro bisogno , bisogno che fa parte del femminile in ognuna di noi, di bellezza, sentimento, accoglienza. Ti dirò che questo mi ha aiutata a comprendere maggiormente l'altra parte del universo, cioè quello maschile, anche negli aspetti più "trogloditi" e "rozzamente maschili" Naturalmente
uso i due termini con simpatia perché amo gli uomini e quel loro modo così spesso poco romantico di esprimere il mondo.
Un abbraccio
PATTY

Ritratto di Marin

QLeggere è un dono e una

QLeggere è un dono e una grande opportunità che adesso è di tutti.
Non credo ci siano letture di serie A o Z e nemmeno che chi sceglie il romance sia meno intelligente di chi legge cose più "serie".
Sono convintissima invece che la povertà intellettuale di certe persone abbia bisogno di nascondersi dietro grossi e pomposi paroloni.
Basta vedere in tv che figuracce fanno i laureati della mutua quando chiedono loro una semplice domandina di geografia.
Lasciamo perdere ... bravissima Maet come al solito, è sempre un piacere leggere una persona come te.

E' vero, è proprio un'analisi

E' vero, è proprio un'analisi perfetta Maet e mette in luce alcuni aspetti che non avevo considerato come quello del bisogno di noi donne di primeggiare sulle altre, anche in una trama romance. Io questa riflessione la farei leggere a molti di quelli che ancora condannano il romance. Il mese scorso, mi sembra, ho letto su fb un articolo cattivissimo che meritava la denuncia per il disprezzo che esprimeva! All'amica anonima, o all'amico anonimo dico che il frustrato è lui o lei, soprattutto se deve venire a scrivere sciocchezze su un blog che si occupa anche di rosa!!! Cecilia

Se i romanzetti rosa sono da

Se i romanzetti rosa sono da sempre trattati come spazzatura un motivo ci sarà no? Potete girarla come vi pare, se non foste frustrate leggereste roba migliore, vi manca qualcosa, più che qualcosa!

il punto è......

.....cara anonima, che può anche essere considerata spazzatura ma se a me piace leggerla la cosa non dovrebbe essere un problema neanche per gli altri.
Sul tema della frustrazione direi che è troppo facile chiudere l'analisi così: ogni lettore ha i suoi motivi per leggere un libro; per quanto mi riguarda la lettura è evasione ma non nel senso di dimenticare la mia vita ma la lettura mi serve a rilassarmi e passare qualche oretta solo con me e per me. E sinceramente è questo lo scopo della letteratura...sono passati un po' di anni dal liceo ma mi pare di ricordare che il romanzo nacque nelle corti medievali ed era "letteratura di evasione". Nessuno si sogna oggi di definire Chrétien de Troyes autore di romanzetti rosa!
Concludo consigliandoti di leggerti bene I diritti imprescindibili del lettore di Pennac.
Gio

Carissima.....

Carissima..... ti ritrovo anche su questo blog a sentenziare e pontificare psicologia spicciola. Ti posso assicurare che a me oltre ad altre amiche che leggono rosa non manca assolutamente nulla. Passo dal rosa al romanzo storico impegnato, dalla letteratura latina, che amo particolarmente (credo tu conosca la poesia di Catullo o Marziale con i suoi epigrammi satirici????) a biografie, dalla letteratura classica russa, francese, italiana, ecc. e contemporanea (conosci sicuramente West Morris con L'ultima confessione: processo a Giordano Bruno). Sono stufa, anzi arcistufa di questi insulsi pregiudizi, tra l'altro qui scritti da una LEI, che la donna che legge rosa, per forza di cose deve essere per lo meno frustrata sessualmente e terribilmente infelice. Be carissima, qui ti smentisco, non sono per nulla frustrata, e nemmeno infelice...anzi spesso trovo degli spunti interessanti , ci siamo capite è vero?????. Tu, che sembra abbia il dente avvelenato, consiglio di leggere qualcosa di rosa, ti addolcirebbe. PATTY N.B. E poi vorrei vedere te trovare una trama interessante, tradurla in parola scritta, magari, se romanzo storico, fare le dovute ricerche, metterci pure scene di sesso calibrate e ben scritte. Io personalmente ho difficoltà anche nello stilare la lista della spesa...dimentico sempre qualcosa!!!!!

Analisi assolutamente

Analisi assolutamente perfetta, Maet, da sottoscrivere in ogni suo punto. Non è esattamente un complimento sottolineare la competitività femminile, ma è vero e spesso annulla qualsiasi sorellanza espressa a parole. Personalmente leggo romance anche per questo, spesso ci trovo delle intensissime amicizie femminili che nella realtà non ritrovo. Bellissimo articolo, complimenti!Rossella

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