Costruire un romanzo quasi esclusivamente su due personaggi è un'impresa coraggiosa. La chimica tra loro deve essere davvero credibile, altrimenti si rischia di uccidere di noia il lettore. Più onesta questa scelta, comunque, piuttosto che quella di inserire nella storia personaggi secondari insignificanti, al limite della macchietta, come spesso succede in alcuni romance (e non solo). La Ashworth ha scelto la prima opzione: liberare il testo da personaggi inutili, concentrando la propria attenzione sui due principali. Fa eccezione quella che sarà la protagonista del libro successivo, la bellissima spia Madeleine DuMais, che qui viene ben introdotta. E dunque che dire di questo libro a due? Una trama improbabile in un romanzo che, invece, mi ha assorbita completamente. Sarà perché il primo romance che ho letto anni fa è stato Principe di Spade della Stuart, e ancora mi è rimasto nel cuore, ma quando ci sono di mezzo ladri, pirati, contrabbandieri e quant'altro, non so resistere.
Nel libro della Ashworth il ladro è il Cavaliere Nero, figura leggendaria e misteriosa, che la bella Natalie Haislett vuole incontrare a tutti i costi, per dei motivi che apprenderemo man mano nella narrazione. Per farlo si rivolge a Jonathan Drake, suo cognato, libertino, collezionista e grande seduttore. Tra i due la passione si era già accesa anni prima, in una notte in cui, a una festa in maschera, un bacio ardente aveva lasciato il ricordo indelebile di un'attrazione così intensa da risultare dolorosa. Jonathan, si mormora, conosce il Cavaliere Nero ed è a lui che Natalie chiede di presentarglielo. La scusa che Natalie adduce è alquanto assurda, ma Jonathan, che la desidera da anni, non si lascia scappare l'occasione di trascorrere del tempo con lei, che è evidente ricambi quell'attrazione, benché non sia disposta a cedervi. Comincia così un viaggio verso la Francia dove, dice Jonathan, si trova attualmente l'imprendibile ladro. Chi sia questo ladro viene detto subito nel libro, e dato che i personaggi sono due, Natalie e Jonathan, lascio a voi il piacere di indovinare.
Difficile che una lady nell'Inghilterra vittoriana s'imbarchi in un'avventura che rischia di rovinarla per sempre, al fianco di un noto libertino, nonostante le tutto sommato comprensibili motivazioni, ma mentre leggevo i miei neuroni sono andati in stand by e la colpa è di Jonathan Drake. Di seduttori è pieno il romance. Libertini più o meno impenitenti e fanciulle destinate a cedere al loro fascino dopo pagine e pagine di resistenza sono all'ordine del giorno, quindi niente di nuovo sotto il sole, se non fosse che in questa storia il sole scalda parecchio e la chimica tra i due personaggi è straordinaria. Jonathan Drake è davvero irresistibile.
Ho letto romance dove i libertini si assomigliano un po' tutti, ma non sono sempre all'altezza della loro fama di sensualità. Jonathan non è tra questi e il libro è un concentrato di tensione sessuale, sguardi, rimandi, battute allusive che riescono a scaldare il sangue, grazie al palpabile magnetismo tra Jonathan e Natalie. Si tratta dunque di un romanzo basato principalmente sulla seduzione: quella consapevole e volontaria di Jonathan nei confronti di Natalie, e quella inconsapevole di Natalie nei confronti di Jonathan. Di conseguenza, a un eroe così affascinante e coinvolto deve contrapporsi un'eroina credibile. In alcuni romanzi, anche belli, all'uomo più desiderabile del mondo si affianca una protagonista che ha il sex appeal di un manico di scopa. Sono sicura che qualcuno lo avete letto anche voi. Il personaggio di Natalie, invece, mi è sembrato all'altezza dell'arduo compito di far perdere la testa a uno come Drake.
Giovane e molto bella, è dotata di una seduttività morbida e naturale che la Ashworth rende bene sulla carta. Credibilmente ingenua per una ragazza del suo tempo, Natalie è un po' furba e un po' sognatrice, e sedurla per Jonathan non sarà facile, né convincerla a sposarlo. Le scene d'amore tra i due sono coinvolgenti, e lo stato d'animo di Natalie mi è sembrato piuttosto comprensibile. Desiderio, vergogna, timore si alternano nel suo animo, e anche voglia di rivalsa, di rispetto. Non sa nulla dell'amore e del piacere fisico, e deve fronteggiare un dio della seduzione. La partita è persa, ma non senza combattere. Se il libro non avesse introdotto un debole tema spionistico per rendere politicamente corretta l'attività del Cavaliere Nero, gli avrei assegnato un voto più alto.
Primo libro della serie Winter Garden, seguito da:
2.Winter Garden
3.A Notorious Proposition
4.The Duke's Captive
Pirati, contrabbandieri e
Pirati, contrabbandieri e compagnia bella per me sono come la criptonite per Superman, cara Bluefly. Lo avevo iniziato ma poi andando avanti con la lettura mi perdo... forse in un'altra vita sarò stato un mozzo che lavava i ponti o uno schiavo in una nave romana per avere questa idiosincrasia per questo tipo di situazioni.
La tua ottima recensione mi invoglia a riprenderlo in mano pero'.
Ma guarda Marin, la trama
Ma guarda Marin, la trama ladresca è minima, ma d'altra parte non tutto può piacere Io nella mia vita passata ne ho sicuramente fatte di ogni.
Provero'
Provero' a leggerlo nei miei ritagli di tempo con l'entusiasmo e la carica che trasmetti con questa recensione, carissima Bluefly.
E io spero che ti piaccia
E io spero che ti piaccia come è piaciuto a me Emynem
Bentornate, che gioia
Bentornate, che gioia rileggervi! Bellissima recensione Bluefly con cui sono d'accordo, in particolare quando parli dei tanti libertini di cui si legge che non sono all'altezza. Non capisco perché certe autrici li scelgano come protagonisti quando è chiaro che non ne comprendono la figura o che non la sanno rendere adeguatamente. La Ashworth invece è stata brava e non mi ha deluso. Ciao. FrancescaT
Grazie Francesca. Sì, i
Grazie Francesca. Sì, i libertini abbondano ma poche autrici, come dici tu, ne comprendono la figura. Sono curiosissima di leggere il secondo della serie, che sembra avere due protagonisti molto intriganti.