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Recensione Nella Vita Tutto Puo' Cambiare/Cleaning Nabokov's House
Recensione  Nella Vita Tutto Puo' Cambiare/Cleaning Nabokov's House
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Recensito da

Milly
Autore: 
Leslie Daniels
Edito in Italia da: 
Giunti,marzo 2013
Formato: 
ebook
Traduzione: 
Silvia Castoldi
Prima edizione: 
2012 by Touchstone
Genere: 
women's fiction
Ambientazione: 
contemporanea, Usa
Livello di sensualità: 
warm/caldo
Voto/Rating: 
8/10

Fin dall’inizio il libro pone un interrogativo: quali sono le carenze umane, professionali e di relazione  della protagonista Barbara Barret per essere riuscita a cacciarsi in tanti guai? Sembrano piuttosto cospicue per stessa ammissione dell’interessata che si descrive pigra, incapace di gestirsi economicamente, imbranata, docile strumento del marito il quale da anni infierisce su di lei minando la sua già scarsa autostima e mettendo quotidianamente in luce le sue manchevolezze.

Anche i giunchi come Barbara ad un certo punto, però, non accettano più di piegarsi e si ribellano. Nel suo caso specifico lo stop  avviene dopo l’ennesima lezione del marito sul come vanno fatte le cose, e precisamente come va caricata correttamente la lavastoviglie. Barbara, dopo aver riempito la macchina come voleva lei  – e cioè alla rinfusa – prende i suoi bambini e munita di una tenda da campeggio, si allontana da casa con l’intenzione di non tornarci più. John, il marito, un professionista  il cui il successo economico gli ha consentito di andare in pensione a 40 anni per godersi i frutti delle sue invenzioni nel settore automobilistico – ha gioco facile con il giudice che dovrà decidere l’affidamento dei figli, nel presentare Barbara come una persona instabile, emotiva,  senza criterio, incapace anche economicamente di assumersi la responsabilità di crescere Sam e Darcy, i loro figli. Senza mezzi, difesa da un avvocato d’ufficio, Barbara si vedrà assegnare i figli un week end al mese più qualche festa annuale. Una vera dèbacle per chi, come lei, aveva messo al centro della sua vita i figli nella cui educazione, nonostante tutto, riteneva di aver dimostrato  più qualità del marito.
Come farà questa donna a riprendere in mano la sua vita, riavere i figli, trovare dei soldi, avere una casa e una persona da amare a fianco? E’ una quarantenne che pensa di essere vecchia, che non cura il suo abbigliamento, che non sa cucinare, che non ha amici anche perchè il marito, un anno prima,  le ha imposto il trasferimento dall’amata New York alla sperduta cittadina di Onkwedo dove non conosce praticamente nessuno. Forse è bella, ma non ne è più consapevole.
Eppure, eppure, alla fine riesce a raggiungere i suoi obiettivi perchè, come dice il titolo, “nella vita tutto può cambiare”. Con i risparmi della precedente attività svolta nella redazione di una rivista, Barbara dà l’anticipo per l’acquisto di una casa a Onkwedo mentre con la cura della corrispondenza per una nota casa di gelati, riesce ad accendere un mutuo. Dopo l’acquisto l’Agenzia immobiliare si ricorda di dire a Barbara che in quella casa, molti anni prima, ci ha vissuto il famoso scrittore  russo Vladimir Nabukov.
Barbara si mette a restaurare casa e mobilio. All’interno di un mobile, praticamente nascosto dietro i cassetti, ritrova un dattiloscritto con molte annotazioni manuali. Lo stile potrebbe essere quello di Nabukov, ma l’argomento, una storia d’amore ambientata nel mondo del baseball – sport che Barbara non ha mai capito e che dovrebbe essere stato estraneo anche allo scrittore russo – le fa dubitare di aver avuto una fortuna così grande. Seguono indagini a New York e presso un avvocato che le indicherà in Margie – sua concittadina a Onkwedo – l’editor cui appoggiarsi per arrivare al riconoscimento e/o alla stampa del libro.
Il denaro e la posizione per ridiscutere e vincere la causa di affidamento dei bambini verrà a Barbara da un’altra sua iniziativa, del tutto imprevista e azzardata rispetto al suo standard di vita e alle sue esperienze. Sorprenderà che la sprovveduta protagonista abbia avuto l’astuzia di far passare detto progetto (non vi tolgo il piacere della scoperta)  per  una ricerca scientifica ottenendo la collaborazione della locale Waindell University. E poi, forse perchè le fortune, come le disgrazie, non vengono mai da sole, troverà anche l’amore.

L’autrice usa in tutto il racconto un linguaggio piano, lineare: le emozioni sono come trattenute, controllate: predomina uno stato d’animo volto al grigio. Non ci sono picchi, solo increspature. La  rinascita di Barbara avviene tra incertezze e determinazione,  ma senza enfasi. La stessa vittoria di Barbara non è trionfalistica, bensì “ragionevolmente”  presentata mentre, per le sofferenze patite, uno si aspetterebbe i fuochi d’artificio. Insomma, tutto scorre senza ingorghi o vuoti narrativi e alla fine ci si accorge che la Daniels, non superficialmente,  ha in effetti ben trattato con questo libro tre temi significativi. I risvolti e le conseguenze per le donne che lasciano il lavoro per dedicarsi alla famiglia: la loro vulnerabilità sociale nel caso la famiglia si sfasci; cosa comporta, alla lunga, rinunciare al proprio punto di vista per compiacere il partner nell’illusione di mantener saldo il legame. L’autrice ci fa riflettere  sul fatto che mettere il silenziatore al proprio IO non paga e molte di noi lettrici, per esperienza, non potranno che dirsi d’accordo. Soprattutto, ci suggerisce di non disperarci anche nelle situazioni più ingarbugliate e difficili  perchè  “nella vita tutto può cambiare”. In meglio.
 

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Commenti

Ritratto di Lilith

Spendida recendione

Splendida recensione come sempre Milly, adesso sono costretta e mettere anche questo nella lista dei desideri, sperando che nel frattempo la mia peste non distrugga altri libri (scusate ma al momento questa cosa mi angoscia!).

Ritratto di Marin

No, non ci si deve mai

No, non ci si deve mai arrendere... ma quanta fatica. 
Per fortuna che noi donne abbiamo delle risorse che i signori maschiette nemmeno si sognano.

Ritratto di Bluefly

Sì, come non esere d'accordo?

Sì, come non essere d'accordo? Oggi come ieri molte donne si trovano a voler/dover silenziare il proprio io nella vita di coppia, nel lavoro... e la società spesso sembra offrire poche alternative. E invece non ci si deve mai arrendere.

Bella recensione Milly, e geniale copertina italiana, molto indicativa...

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