Quante volte vi è capitato di leggere un libro presentato come un capolavoro e rimanerne deluse? Oppure trovare eccellente un romanzo denigrato dai più? Molte ritengo, e spesso le recensioni dei blog o lodano o stroncano un determinato titolo senza presentare un dibattito. Noi oggi vogliamo offrirvi l’occasione di un confronto, come spesso accade nella realtà, attraverso la rubrica Bookarena: un libro nell’arena.
Un romanzo, due blogger, due opinioni differenti. In mezzo voi lettrici, col pollice alto o verso.
Che la disfida abbia inizio!
Per Anna, la proposta è irrinunciabile: trascorrere due mesi a Creta per partecipare a un importante scavo archeologico.
Potrebbe essere la svolta della sua carriera e l’occasione giusta per mettere alla prova il rapporto col suo fidanzato storico, Justin, che invece dovrà rimanere a Londra a lavorare per tutta l’estate.
Così, senza pensarci due volte, Anna accetta l’incarico, compra il biglietto aereo e, sul volo, conosce Miranda, la ragazza con cui condividerà quella fantastica esperienza, ma che, in realtà, non sembra particolarmente interessata all’archeologia.
Miranda infatti le confida di avere chiuso una relazione con un uomo sposato e mette subito in chiaro le sue intenzioni: divertirsi il più possibile!
Non appena giunge a Creta, Anna rimane affascinata dall’intenso profumo della calda brezza che soffia sull’isola, dal colore ipnotico del mare e… dagli uomini che incontra. Prima Vangelis, il giovane studioso che ospita nella sua villa i componenti del team di ricerca, un ragazzo dal sorriso irresistibile e dai modi audaci e disinibiti; e poi il direttore degli scavi, William Sillery, un professore anticonformista eppure maniaco del controllo, che dietro lo sguardo magnetico nasconde un bagliore perverso…
Con la complicità di Miranda, in quella torrida estate greca, Anna si lascerà coinvolgere in uno stuzzicante gioco di seduzione e ogni sua fantasia – anche la più inconfessabile – verrà soddisfatta. A Londra, però, c’è qualcuno che l’aspetta, e che è disposto a tutto pur di non perderla…
In questi tre giorni di febbre, appena la tachipirina mi lasciava abbastanza lucida da non ammazzare i familiari che ormai mi evitano come la peste visto gli sbalzi d'umore che ho, mi sono immersa nella lettura: spremuta, telecomando, pc, kindle e libri vari nel mio lettone da una piazza e mezzo e fra un riposino e un areosol mi sono sbafata un po' di libri.
Ecco quindi il mio personalissimo parere su Un' estate di perdizione di Stephanie Ash.
La domanda legittima che siete autorizzate a farmi è perchè legga libri di questo tipo.
Come ho avuto già modo di scrivere, i miei gusti in fatto di letture sono eclettici e spaziano veramente in un universo molto vasto.
Non mi precludo niente e non do mai giudizi prima di aver letto un racconto, non ritengo di essere peggiore o migliore di altri perchè leggo certi generi e li alterno a qualcosa magari un poco più serio.
A me piace la storia d'amore, con tutto il contorno e le sfumature che la arricchiscono e la rendono unica ed emozionante. Se c'è pure il sesso va bene, anche se non è necessario per sognare o per apprezzare di più il racconto...vedi per esempio gli ultimi due libri di cui vi ho parlato.
Quando ho letto la trama di questo romanzo mi sono incuriosita e anche se sicuramente non mi aspettavo un trattato di archeologia greca... nemmeno un'accozzaglia di stupidaggini.
Mettiamo bene in chiaro : se le due protagoniste sono archeologhe io sono un extraterrestre.
L'idea iniziale non era assolutamenta malvagia e lasciava intravedere la narrazione di una storia d'amore che era arrivata ad un punto critico con la protagonista che voleva trovare il suo ruolo sia nella vita privata che nel lavoro. L'atmosfera e il paesaggio di un'isola come Creta poi avrebbe potuto dare al racconto una ricchezza e una emozione ancora più intensa tanto da "farti" sentire il calore del sole, la polvere, il frinire delle cicale, lo sciabordio del mare, l'ansia e l'aspettativa degli scavi...
E invece dalla prima all'ultima pagina sono solo scene sessuali (nemmeno ben raccontate tra l'altro, secondo me) con qualche piccolo inserimento di terra. Terra? Si la terra degli scavi archeologici che chissà dove diavolo erano scritti. Ma poi...la protagonista non doveva essere Anna? E perchè invece ci dobbiamo sorbire quasi esclusivamente le le performance di Miranda, la collega pseudo archeologa che dovrebbe lavorare con lei e che invece si fa tutti i maschi possibili e pure le femmine se al momento non ha nessuno sotto mano?
Storia d'amore? Ditemi dove e quale per favore.
Quella di Anna per Justin o quella di Anna per Vangelis? Nessuna delle due è sviluppata e nemmeno sensata, tanto che nel rapporto? con Vangelis ho dovuto ritornare indietro per vedere se per caso avevo fatto un po' di salto in lungo.
E il professor Sillery...il capo degli scavi? All'inizio del libro viene descritto come un uomo di una certa età, grassotello o perlomeno questa è l'idea che uno si fa da quella specie di nebulosa descrizione iniziale. Poi si trasforma in un uomo perfetto e dalle nudità strabilianti. Un po' di confusione.
Vogliamo parlare poi della scena in cui ritrova un frammento di vaso ( una copia finta che Miranda per fargli dispetto ha rotto e ha nascosto fra gli scavi)...che abbia studiato al cepu questo pozzo di scienza?
Miranda? Praticamente si fa o tenta di farsi tutto quello che si muove indipendentemente dal sesso o dalla situazione a cominciare dallo steward gay dell'aereo che la sta portando in Grecia...per finire innamorata persa (nel giro di qualche ventina di righe) di questo professore che non riesco a visualizzare se non in un alieno deformato.
Non c'è nemmeno ironia o umorismo. Pechè non si può certo dire che fa ridere la battuta di uno pseudo latin lover greco (piccolo e strabico) alla nostra Anna : I tuoi capelli sono come il lucido da scarpe".
Magari aveva problemi con l'inglese.
Oppure della nave delle porche? Si, non è un bel termine e me ne scuso ma è il nome della barca dove lo strabico sopra citato e il proprietario del bar dove le nostre eroine vanno a farsi qualche bevuta dopo una giornata faticosissssssssssima di lavoro, portano le ragazze straniere che rimorchiano, con cui fanno sesso e a cui dopo danno un punteggio.
Demenziale tutto l'insieme, credetemi. All'ennesima potenza.
Se vogliamo mandare un giorno in vacanza i nostri neuroni questa è una lettura adatta.
Ultimissima cosa...un archeologo l'ho conosciuto illo tempore.
Eravamo vicini di casa e nel suo eterno girovagare fra facoltà universitarie, Gerardo ( si chiamava...no poretto si chiama ancora così perchè mica è morto) trascorse una estate a scavare in un sito archeologico in Sicilia. Non era un maschio degno di nota, (ma ammetto la mia ignoranza di adolescente), ma quando tornò ricordo perfettamente che era praticamente senza unghie e talmente "cotto" che pur essendo calabrese di origine sembrava un carbonaro di quarant'anni.
Qui le "nostre archeologhe" sono sode, con sfere perfette (e ci può stare), muscoli perfetti (e ci può stare) , pancia piatta ( e ci può stare) ma unghie lunghe e ben curate questo nooooo.
Un po' di coerenza cavoli oppure pensate che se infarcite un racconto di peni, seni, amplessi e via discorrendo noi si legga tutto senza fiatare battendo le mani e ingoiando tutto senza problemi (non c'è metafora) ?!
A meno che... a meno che... l'archeologo sia questo qui a lato...
RECENSIONE by Milly
Voto 7-/10
E’ un libro piccino-piccino con un’ossatura di circa 10 amplessi intorno ai quali l’autrice cerca di costruire le vicende dei protagonisti. Ma l’intento non deve esserle costato troppo impegno tanto è vero che potremo dire che si tratta della storia di due vagine e tre peni, esclusi gli occasionali.
L’alibi è quello di una missione archeologica a Creta organizzata dall’eminente studioso della civiltà minoica William Sillery il quale propone alle archeologhe inglesi Anna Hazel, Miranda Sharpe e al greco Vangelis Georgiadis, due mesi di scavi in una zona dell’isola per lui ritenuta di interesse (i dintorni del villaggio di Agios Nikolaos) prima che la stessa sia edificata con strutture turistiche. Degli scavi sapremo ben poco – a parte lo scherzo del ritrovamento un finto vaso antico - perché scopo del racconto è quello di tenerci informatissime sulle scorribande sessuali delle protagoniste principali – di Miranda in particolare – e delle tempeste ormonali che colpiscono gli altri comprimari protagonisti.
Anna, per esempio, che ama molto la sua professione di archeologa, ha deciso di accettare l’incarico offertole da Sillery anche per dimostrare a se stessa di non essere totalmente dipendente dalle scelte del fidanzato Justin, un fanatico broker finanziario della city di Londra che la scopa sì divinamente e da diversi anni, ma è altrettanto innamorato del suo lavoro – che ritiene prioritario rispetto ad altre necessità - e si aspetta che le sue decisioni, compresa la pretesa che Anna non parta per Creta, siano da quest’ultima accettate tout court. Nonostante gli infuocati “colloqui” tra la vagina di lei ed il pene di lui, Anna parte.
La sua collega Miranda, bellezza vistosa paragonata ad una pin-up degli anni ’40, più che di raschietto e spatola per scoprire antichi tesori, sembra utilizzare più spesso il lanternino per cercare lo strumento, uomo o donna che sia, per inanellare orgasmi. Anche qui, è della sua vagina, dei suoi seni ritenuti splendidi e del suo clitoride, che abbiamo le maggiori informazioni e con esse, quelle sul pene del momento.
Anna sente la mancanza di Justin il quale non risponde né ai messaggi né alle infuocate lettere che gli indirizza per fargli sapere che lo ama e lo desidera moltissimo. Per il vuoto e la malinconia, Anna si lascia andare: prima ricorrendo a oniriche fantasie sessuali e poi sperimentando sia un rapporto saffico che etero.
Miranda vive le sue avventure con estrema disinvoltura ritenendo suo diritto utilizzare gli uomini per il suo piacere così come per secoli gli uomini hanno fatto nei confronti delle donne. Anna è invece piena di complessi e si pone il problema di cosa aspettarsi dalla vita.
Fortuna vuole che, per strade non certo complesse e cervellotiche, Anna e Miranda inciampino nell’amore che alla fine sarà l’unica vera scoperta che faranno a Creta. Dati i presupposti, quasi una sconfessione della legge di Murphy.
Storia esile, un poco imprecisa (Agios Nikolaos, che nel racconto sembra comprendere una sola locanda, già trent’anni fa era una località greca alla moda con splendidi negozi e numerosi ristoranti), ma onesta nel suo genere. Il contenuto hot non si sconfina mai in risvolti volgari, anzi, se un pregio può essere sottolineato, è proprio quello di una scrittura lineare, essenziale, che non aggredisce la sensibilità con le modalità e l’ eccesso degli accoppiamenti descritti.
Le lettrici più lente possono leggere il libro in circa due ore: le curiose, in molto meno.
Complimenti
Bella rubrica e brave entrambe (M+M).
Grazie e ciao.
Grazie e grazie Lady!
Grazie e grazie Lady!
Mi piace questa rubrica
Mi piace questa rubrica, sbaglio o era da mesi che non la facevate? Forse mi confondo ma ripeto che mi piace molto l'idea di avere un doppio punto di vista sullo stesso libro così si ha una prospettiva più chiara. Questo romanzo non lo avevo notato per esempio, ma adesso oltre a Panthy avete incuriosito anche me, vado a cercarlo! Grazie a Marin e Milly! FrancescaT
Ciao Francesca, hai ragione,
Ciao Francesca, hai ragione, Bookarena è una rubrica che avevamo inaugurato lo scorso anno ed era parecchio che non riprendevamo, questa ci è sembrata una buona occasione per farlo. Per noi è importante offrire tutti gli elementi al lettore per giudicare da solo un romanzo, se ti abbiamo incuriosita ne siamo contente.
Mitica Milly! Storia di due
Mitica Milly! Storia di due vagine e tre peni esclusi gli occasionali... non potevi azzeccare meglio il senso del libro.
Adoro il tuo pezzo!!!!
Cara Marin, ricevere i
Cara Marin, ricevere i complimenti da una "collega" del tuo valore è un doppio piacere. Mi permette, infatti, di farti sapere che trovo molto intriganti le tue recensioni e invidio molto la tua versatilità che esprimi in modo sanguigno e passionale. Ad maiora.
Quello che trovo
Quello che trovo straordinario dell'essere umano è proprio questo: ognuno può avere opinioni diverse su uno stesso argomento. In ogni caso entrambe avete stimolato la mia curiosità, quindi lo leggerò.
Grazie ad entrambe!
Grazie Panthy, il libro non è
Grazie Panthy, il libro non è memorabile ma nel suo genere è gradevole e si legge bene. Fammi sapere cosa ne pensi se lo leggi.