In una pagina, la prima, l’autrice riesce a fissare la condizione della protagonista Elizabeth Fitch e di sua madre Susan (mirabile sintesi visto il resto): nelle successive cento il racconto mantiene quel che promette e cioè suspense, colpi di scena e tensione emotiva per i pericoli mortali che incombono su Elisabeth, testimone casuale di due omicidi commessi dalla mafia russa.
In questi cento pagine, sicuramente le migliori, scopriamo che la protagonista è stata concepita mediante una inseminazione da provetta e che la madre, medico affermato, algida nei rapporti interpersonali e con la stessa figlia, ha programmato l’evento con molta cura, selezionando il padre biologico da un banca del seme non tanto per il desiderio di maternità, ma per avere un clone cui lasciare in eredità il suo modello di vita. La vita di Elizabeth è controllata e impostata secondo i desideri della madre: le è vietato di frequentare coetanee, le vacanze si fanno quando e dove decide lei, i vestiti sono scelti da Susan così come gli studi: i risultati debbono essere eccellenti, i corsi in anticipo, l’università, facoltà di medicina ovviamente, dovrà essere Harvard.
Un viaggio imprevisto di lavoro della madre e le vacanze concesse alle persone di servizio, consentono a Elizabeth la sua prima vera trasgressione e proprio per questo, riguarderà molte delle cose che le sono proibite. Comprare quel che le piace al centro commerciale, tagliarsi e tingersi i capelli in maniera eccentrica, mettersi jeans e tacchi alti e, soprattutto, accettare l’invito di Julia, una ragazza che conosce di vista, per andare in un locale alla moda con documenti falsi che Elizabeth è in grado di produrre. Diversamente, avendo tutte e due 16 anni, verrebbero respinte. Nel locale conoscono due uomini, uno dei quali, dopo aver ripetutamente offerto loro da bere, le invita nella sua villa sperando di far sesso con entrambe in attesa che più tardi arrivi l’amico.
L’ospite russo ci riesce con Julia perchè Elizabeth, oltre a non averne l’intenzione, si sente malissimo e non fa che vomitare. Mentre si trova sul balcone per prendere aria, entrano in casa altre persone e dopo un alterco con l’ospite, lo uccidono e poi, accorgendosi della presenza di Julia, uccidono anche lei senza esitazione. Il gruppo di killer comprende anche il secondo uomo conosciuto nel locale che avrebbe dovuto arrivare più tardi nella villa. E’ lui che dà l’allarme sulla presenza di un’ altra donna nella casa ed Elizabeth si sente in trappola. Non le resta che fuggire. Ci riesce e dopo essersi allontanata a sufficienza, chiama la polizia decisa a raccontare l’accaduto.
Elizabeth ha un quoziente di intelligenza superiore alla media e si rende perfettamente conto, nonostante la giovane età, che la sua vita sarà sempre in pericolo sia che rinunci a testimoniare sia che vada fino in fondo in tribunale. Entrerà in un programma per i testimoni il che vuol dire tagliare i ponti con la vita precedente. La madre le consiglia di non seguire i federali ma Elizabeth non intende ritornare sui suoi passi anche perchè si sente responsabile della morte di Julia. Da questo momento in avanti, poichè la madre si defila, Elizabeth rimarrà sola e nella mani dell’FBI. Quando i russi, con la complicità di agenti corrotti, individueranno il nascondiglio dove l’FBI la custodisce, i suo angeli custodi verranno uccisi e lei si ritroverà di nuova sola e in fuga.
Troviamo 12 anni dopo Abigail Lowery (alias Elizabeth Fitch), proprietaria di un cottage sulle colline di Ozark, nell’Arkankas, dove vive appartata e blindata in una casa in cui abbondano le armi e i sistemi di sicurezza. Lei stessa è diventata un’esperta tiratrice ed inventrice di sistemi anti-intrusione la cui vendita costituisce la sua fonte di reddito. La ragazza suscita la curiosità degli abitanti della cittadina per la sua riservatezza e per il fatto che nessuna sa di che cosa vive o da dove provenga. Anche il commissario di polizia Brooks Gleason è incuriosito dalla ragazza e farà di tutto per saperne di più sia per ragioni professionali, che di personale interesse. La ragazza, nonostante sia sempre sfuggente, è infatti di grande fascino e il commissario è sempre alla ricerca di scuse per poterla incontrare.
Il libro, di 564 pagine, ne ha almeno oltre un centinaio di superflue. L’autrice, infatti, diluisce e dilapida l’attenzione del lettore perdendosi nella descrizione veramente eccessiva dei piccoli eventi della cittadina. Nello stesso tempo, non riesce a scaldare il personaggio di Abigail/Elizabeth verso la quale non crea nessuna corrente empatica. Non so se l’effetto è voluto, ma pur considerando l’eccezionalità di quel che le è capitato e l’assenza di affetto da parte della madre, la protagonista appare un’aliena, distonica e incapace di rapportarsi con la realtà.
Sarà l’amore di Brooks a renderci più umana la protagonista e a indurla a confidargli il suo segreto mai rivelato prima a nessuno. Abigail scoprirà la gioia di potersi fidare di qualcuno e chiede aiuto a Brooks per completare un percorso di vendetta che fino allora era stato in solitaria. In tutti gli anni in cui Abigail è dovuta scappare, grazie alle sue capacità di hacker e creatrice di supervirus , è riuscita a penetrare nei conti bancari e nella corrispondenza del gruppo russo e a infliggere ai suoi membri tante piccole e grandi perdite. Adesso vuole completare l’opera svuotando tutti i conti e ponendo il gruppo con le spalle al muro anche se così facendo metterà in pericolo la sua vita.
L’autrice si riscatta nella parte finale perchè il ritmo del libro ritorna ad essere incalzante, le azioni dei personaggi intriganti e il brivido ad avere giusta cittadinanza. Che dire. La Roberts poteva fare meglio con un prodotto più stringato e gli “ avanzi”, tanti e abbondanti, tenerli in frezeer per il racconto successivo.
Sei un pericolo Milly
Leggere recensioni simili è un pericolo perchè dopo mi viene voglia di comprare anche tutti quei libri che lì per lì non avevo preso come questo. Anche se ha delle pecche secondo te, mi sembra però una lettura che consiglieresti e allora mi tocca. Mannaggia a te Milly!
Lo faccio apposta
Lo faccio apposta per metterti in tentazione Lilith !
Lo proverò
Non ho mai letto un vero giallo della Roberts, che ho apprezzato moltissimo nel "Quartetto delle spose", una serie bellissima, ma dopo aver letto la tua recensione credo che la proverò, mi hai incuriosita Milly nonostante le pagine di troppo! FrancescaT
Ciao FrancescaT e grazie, non
Ciao FrancescaT e grazie, non è la Roberts del Quartetto delle spose, ma il suo stile inconfondibile rimane. Se la ami prova il romanzo e poi fammi sapere la tua opinione.
Marin ti consiglio anche i
Marin ti consiglio anche i dolci...un'accoppiata vincente! ;-))
Questo libro della Roberts sembrerebbe interessante, a parte le lungaggini.....
Un saluto a tutte le straordinarie bloggers!
Un saluto a te Loredana,
Un saluto a te Loredana, grazie tante. Il libro è interessante, non eccelso ma si legge bene, lungaggini a parte.
Quando mi arrabbio e voglio
Quando mi arrabbio e voglio consolarmi sai cosa mangio?
Acciughe... !
....acciughe???
....acciughe??? Originale!...non l'avrei mai detto ;-))
Devo leggerlo!!! La tua
Devo leggerlo!!! La tua recensione mi piace molto e vorrei prenderlo. Se non nevicasse così tanto uscirei adesso...
Sono in una fase di odio profondo per tutto il genere maschile e sfogo l'istinto omicida nei libri...
Grazie Marin! E' migliorato
Grazie Marin! E' migliorato il tempo adesso spero, così magari puoi andarlo a prendere, potrebbe aiutare a sfogare l'istinto omicida contro il genere maschile...
Il tempo è migliorato il
Il tempo è migliorato
il libro l'ho comprato
ma l'istinto omicida è rimasto!
Non sopporto più il genere maschile. Come già detto mille volte: quello che hanno in più "fisicamente" è stato loro tolto dal cervello.
Come sempre, ...
Come sempre, le tue recensioni, cara Milly sono perfette. Sono pienamente d'accordo con te. Pure a me è piaciuta molto la prima parte di Elizabeth bambina e poi adolescente, e l'ultima con parecchio ritmo. La parte centrale, a dire il vero, mi ha un po' annoiata. Brooks, in me non ha lasciato un particolare segno, anche se non posso non ammettere una certa simpatia nei suoi confronti. PATTY andreu57
Grazie Patty, ma come sei
Grazie Patty, ma come sei gentile! Non penso di essere perfetta ma mostrerò il tuo commento alle mie figlie che amano tanto criticarmi.
Come ho scritto, si potevano togliere diverse pagine e il romanzo ne avrebbe beneficiato non poco.