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Fra le braccia del vento
 Fra le braccia del vento
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Recensito da

Marin
Autore: 
Romano Battaglia
Edito in Italia da: 
Rizzoli Editore
Formato: 
formato Kindle
Prima edizione: 
febbraio 2012
Genere: 
narrativa contemporanea
Ambientazione: 
Italia
Voto/Rating: 
8/10

Carol ha una malattia che lo lascerà vivere soltanto per pochi mesi, decide di morire in mare e parte da Londra con il suo vecchio veliero. Inizia così un viaggio della conoscenza. Dopo l’incontro con una centenaria dotata di strani poteri di preveggenza, Carol raggiunge Kiros, l’isola del destino nel mare della Grecia. Confortato dagli insegnamenti di una vecchia eremita riparte e dopo aver superato una forte tempesta si dirige verso Kanascima nel mar del Giappone, di cui aveva letto come di un luogo in cui spira sempre un misterioso vento benefico e gli abitanti sono tutti longevi e felici. A Kanascima, l’isola della vita, conosce una creatura gentile di nome Kalis che lo accoglie con gentilezza guidandolo alla scoperta dei segreti dell'isola e della vita. Ma il navigatore inquieto riparte per Cyelos, l’isola dell’amore, dove incontrerà Sanja, che da tempo desiderava vedere Portovenere, di cui aveva letto nei libri che le tenevano compagnia. Sanja diverrà la sua compagna e Carol, finalmente felice perché ha trovato l’amore, si renderà conto che la sua vita sta rifiorendo.

 

Carol Wilson ha cinquantanni. E' alto, slanciato, magro con lunghi capelli grigi come quelli del capitano Achab. Quando arriva col suo veliero nel porticciolo di Portovenere, stringe amicizia con un giovane del posto, Eugenio, che ogni notte fa il guardiano del faro all'isola di Tino e davanti ad un caffè, con la pipa che interrompe i suoi racconti, gli narra la sua storia.

 

Era un bancario e viveva a Londra, è sposato ed ha un figlio. La sua vita non era felice, sua moglie era ormai completamente disinteressata a lui e anche il figlio lo ignorava. La colpa non è mai solo da una sola parte, ma tante incomprensioni e tanti silenzi hanno fanno in modo che lo strappo che ormai si era creato fra loro non si potesse più ricucire. La vita si trascinava giorno dopo giorno, mese dopo mese fra indifferenza, dolore, rimpianto e amarezza.
L'unico conforto, Carol lo trovava nel mare...quel mare che lui tanto ama e che con un piccolo veliero comprato di seconda mano e restaurato nelle ore libere e nei giorni di festa, girava in lungo e in largo per fuggire dalla monotonia e dalla tristezza della sua vita.

 

Ed è a quel mare che Carol ha intenzione di affidare gli ultimi momenti della sua esistenza, dopo che medici gli hanno diagnosticato il Male.

 

Non aveva rivelato nulla alla sua famiglia, sapeva che probabilmente non sarebbe cambiato niente nemmeno davanti ad una notizia così tragica e quindi aveva detto loro  di voler partire per una piccola vacanza solitaria in barca.
Si affiderà alle braccia del vento, alla sua carezza e alla corrente impetuosa del mare per farsi trasportare verso quel nuovo misterioso mondo che lo aspetta.
Quando parte in quella mattina di giugno mentre moglie e figlio ancora dormono, sa che quel viaggio è un addio.
Un addio alle cose che ama, agli amici che ancora gli restano, alla sua città, ai suoi errori, alle paure, ai sentimenti.
Lascerà che siano il vento e le correnti a portarlo in quell'ultimo luogo dove la sofferenza e il buio della malattia lasceranno il posto alla luce di un nuovo infinito, alla continuità della vita che arriva dall'eternità e si trasferisce in un'altra eternità.

 

Nel suo girovagare, dopo essere stato a Kiros l'isola del destino,arriva all'isola della vita: Kanascima. La leggenda dice che in questo luogo spira sempre un vento leggero che allunga la vita agli abitanti e fa sbocciare i fiori in tutte le stagioni. Dopo il soggiorno in questo paradiso di pace e serenità , la sua saluta inizia a migliorare, il senso di spossatezza comincia ad attenuarsi fino a scomparire del tutto e il tempo di vita che avevano previsto i medici di Londra si allunga sempre di più. Ma è ancora inquieto e riprende ancora una volta il mare.
Continua così la sua navigazione arrivando all'isola dell'amore dove incontra Sanja, una dolcissima giovane donna che gli fa riscoprire l'amore e la serenità e la gioia di un nuovo inizio.
Il lungo viaggio che aveva intrapreso senza speranza e col buio nel cuore e nell'anima, lo ha  portato in un'altra dimensione fatta di amore, compresione e bontà. Era partito da Londra per morire in mare e il suo viaggio si era trasformato invece in una lenta resurrezione che l'aveva portato alla guarigione. Del corpo e dell'anima.

 

 

 

Ho letto questo bellissimo libro di Romano Battaglia qualche mese fa e l'ho ripreso in mano in questi giorni perchè avevo bisogno di respirare quelle emozioni pulite che la lettura dei suoi libri riesce sempre a darmi.
Romano Battaglia affronta l'argomento della malattia narrandola come una favola e come in tutte le favole termina con il lieto fine.
Ho cercato nelle carte geografiche se esistessero veramente queste isole di cui parla lo scrittore ma non le ho trovate. Non mi interessava l'isola dell'amore, ma avrei fatto la traversata a nuoto per trovare l'isola della vita, chiudere un po' di quel vento in una bottiglia e portarlo ad una persona a me tanto cara. Anche lei sta combattendo la battaglia della vita, sta cercando di arrivare alla spiaggia per potersi riposare e ricominciare daccapo a ricontare i giorni che passano guardando i figli che crescono e le stagioni che cambiano.

Ma queste isole sono nel nostro cuore, le dobbiamo trovare e viverle con coraggio anche se abbiamo paura. Attraverso il dolore si cresce e si matura e si impara a vivere...ma quanta fatica ad accettare i misteriosi e incomprensibili disegni di un dio che ci sembra molte volte distratto o assente. A volte ci si trova a dover scalare una montagna senza appigli a cui aggrapparsi. O meglio...gli appigli ci sono ma ci sembrano lontanissimi e difficili da raggiungere.

Ma non sentiamoci perduti prima che diventi notte. Carichiamoci sulle spalle la pazienza, la speranza, la fede e proviamo a salire questa montagna. Una alla volta, un po' sfocate all'inizio, vedremo delle piccole tacche nella parete impervia della roccia che ci permetteranno di appoggiare un piede o una mano e allora potremmo fermarci, respirare e riprendere la salita. Questo appiglio può essere un amore, un figlio, un compagno, un amico. Non tiriamoci mai indietro difronte al bisogno di chi ci sta vicino, non dobbiamo mai aver paura della paura.
Immagino cosa passerà nella mente di alcune di voi ... " è facile parlare.."
Vi garantisco che non sono parole buttate lì tanto per dire...ho vissuto e sto vivendo il dolore, la vicinanza del Male, il faticoso cammino che giorno dopo giorno fai anche tu che non ce l'hai addosso ma che lo condividi con la persona che ti è acca
nto.
Quando perdiamo una persona cara, dopo i primi momenti di ribellione, di rifiuto, di astio di domande senza risposta, mettiamo il nostro cuore in standby e poi schiacciamo un immaginario tasto rewind.
Il nastro si riavvolgerà e ci torneranno in mente i momenti belli passati insieme, quelli che non siamo riusciti a goderci, i viaggi, le vacanze, le passeggiate, le risate, i litigi...

Ci renderemo conto di aver conosciuto e respirato tanto amore, quello grande, autentico e saranno sentimenti che un poco alla volta ricominceranno a riempirci il cuore, a scaldarlo di nuovo coi ricordi.
Dicono che il tempo è un gran dottore e che guarisce tutte le ferite.
Non sono completamente d'accordo: il tempo lenisce il dolore, non lo guarisce. E c'è Chi ci da la forza di andare avanti e di ricominciare a vivere perchè la vita è un patrimonio di sentimenti e di affetti troppo prezioso per buttarlo via.
Vi lascio una frase di Romano Battaglia. Spero che sia una p
iccola carezza ad un vostro dolore.

..." ti sento sempre presente, accanto a me e dentro di me, ti trovo negli occhi delle persone che incontro, ti scopro nelle parole degli altri, nel canto del pettirosso, nei miei piccoli gesti quotidiani, nel vento..."

Forse è per questo che io amo tanto il vento...perchè è la carezza d'amore di chi non c'è più ma continua a starmi ancora vicino.

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Commenti

Bellissima recensione...

Bellissima recensione... e commovente. Sarò l'unica in Italia probabilmente a non ver letto nulla di Battaglia. Libri troppo sentimentali mi mettono un po' a disagio. Potrei provare però, anche se la trama, a dir il vero, mi frena. Quando si ha esperienze dirette con la malattia, magari un congiunto vicino, spesso preferisci leggere altre trame, meno drammatiche. PATTY

Ritratto di Marin

Grazie Milly e anche a te

Grazie Milly e anche a te Filomena.
Anche se è passato qualche anno, maggio è un mese pieno di vento per me.
Romano Battaglia ha scritto dei libri bellissimi, pieni di sentimento e di amore per ogni cosa che vive. A me danno tanta pace quando sono in lotta col mondo.

un forte abbraccio

Ritratto di Milly

Un recensione meravigliosa

Un recensione meravigliosa Marin, molto toccante. Non conoscevo questo romando di Battaglia ma me lo procurerò quanto prima, grazie.

 

Senza fiato

Complimenti Marin, una recensione bellissima e coinvolgente per un autore da me sottovalutato, ma che qui da emozioni struggenti ed indimenticabili. GRAZIE. Un abbraccio: FILOMENA

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