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The Heroes/The Heroes
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Recensito da

Bluefly
Autore: 
Joe Abercrombie
Edito in Italia da: 
Gargoyle Books
Formato: 
rilegato
Traduzione: 
Claudia Costantini e Serena Vischi
Prima edizione: 
Gollancz, 2011
Genere: 
epic fantasy
Ambientazione: 
Medioevo fantastico
Voto/Rating: 
10/10

È finalmente approdato nelle librerie italiane il grande Joe Abercrombie. Lo abbiamo aspettato tanto, lo abbiamo aspettato in tanti. Mentre lo scrittore inglese mieteva successi all'estero, nella penisola ci si domandava come mai uno dei più brillanti fenomeni fantasy degli ultimi anni non venisse preso in considerazione dalla nostra editoria.

Non pensiate che stia esagerando: The Heroes, il romanzone di oltre 700 pagine pubblicato dalla Gargoyle, potrà non piacere a tutti - non vi è nulla che piaccia a tutti - ma è un importante punto d'arrivo per la letteratura fantastica, perché, assieme alla trilogia The First Law, di cui è uno spin-off, rappresenta uno dei massimi esempi a cui può aspirare questo genere, che ha voluto spogliarsi di esseri fantastici, eroi duri e puri e una consolatoria spartizione tra Bene e Male, in favore di un realismo schietto, disincantato e assoluto.

Mentre i protagonisti della storia si fanno massacrare sul campo di battaglia, l'autore fa a pezzi lo stereotipo dell'eroe super umano, ammantato da un'aura di potere e mistero, fortificato dagli ideali di giustizia che lo vogliono sempre e comunque vincitore. Gli eroi di Abecrombie muoiono e lo fanno senza squilli di trombe, mentre il sangue scorre a fiumi, sporcando tutto e tutti. Ma ciò che rende unica nel suo genere la scrittura di questo autore immenso è l'uso di un'ironia dissacrante e ben dosata, che riesce a far ridere il lettore quando meno si aspetterebbe di poterlo fare. È con l'ironia, sottile, intelligente, che Abercrombie riporta sulla terra i suoi grandi guerrieri, relegandoli al ruolo di semplici umani. È grazie all'uso dell'ironia che la guerra diventa non solo un apparentemente insensato massacro infinito, ma anche una metafora della vita, che ha senso solo per chi la vive ed è diverso per ognuno.

Abercrombie priva di ideali le gesta dei suoi personaggi, ma non è così cattivo da togliere una dimensione epica alla storia, nel suo insieme. Se la battaglia da lui raccontata non fosse anche l'incarnazione letteraria di tutte le battaglie, quello di cui stiamo parlando sarebbe solo uno dei tanti libri di sangue e avventura. Invece, è un capolavoro.

Due schieramenti, il Nord comandato da Dow il Nero, e l'Alleanza, governata di nome da un re invisibile e inetto, e di fatto dal temibile Mago Bayaz, si contendono la collina The Heroes (gli Eroi, nel testo) e le terre migliori. In realtà, i benefici materiali che spetteranno al vincitore appaiono come la debole giustificazione per muovere una guerra che è la sola dimensione in cui i suoi protagonisti riescono a concepire se stessi, chi per comandare, chi per combattere e basta, perché annientare il nemico è l'unica cosa in cui si è davvero bravi.

Chi è l'eroe? Dow il Nero, abile capo militare Protettore del Nord, che continua a guardarsi le mani, che nella sua mente vede  - giustamente - sporche di sangue perché per ambizione ha fatto cose da cui non può e non vuole tornare indietro, oppure lo è il principe Calder, bello, astuto, marito appassionato, ma anche vigliacco e infido, che vorrebbe la pace perché la vita gli è cara e sa che con la politica si può ottenere più che con la spada? E poi c'è Bremer dan Gorst, guerriero invincibile e maledetto da una vocina stridula, che lo fa sentire ridicolo se non sul campo di battaglia, dove nessuno può fermarlo. Lui è considerato un eroe perché ammazza più nemici di tutti, ma come gli altri lo fa solo inseguendo una sua battaglia personale con la vita. Gorst è innamorato senza speranza di Finree, giovane donna intelligente e coraggiosa, che è uno dei personaggi più belli del romanzo. Per lei, così ambiziosa, la guerra può essere un'opportunità di ascesa sociale, ma diventa anche un'occasione, tragica, per prendere coscienza della realtà delle cose. O forse eroe è il soldato Curden lo Strozzato, veterano vecchio stile per il quale c'è un modo giusto di fare le cose, che poi sono il buon senso e la coerenza, non sempre facilmente conciliabili. Ma anche per lui, infondo, uccidere è un modo di vivere. Nulla di personale, è solo lavoro.

E ci sono l'ottusità dei comandanti, le competizioni personali per vincere le quali si può anche rischiare di perdere la guerra, c'è qualche migliaio di soldati che si arruolano e non sanno nemmeno loro perché, o in cerca di una gloria che smette di brillare non appena si comincia a sentire l'odore della paura, prima di una battaglia. L'autore ci fa vivere la morte di tutti: dalla vittima al carnefice, che sarà poi vittima a sua volta, in un continuo e suggestivo alternarsi di punti di vista, che costruiscono un mosaico grandioso quanto impietoso. Non affezionatevi a nessuno, potreste perderlo alla pagina successiva.

Tre giorni per vincere o farsi ammazzare. Chi resterà in vita, a volte, lo farà per pura fortuna.

Come ha spiegato lo stesso Abercrombie, The Heroes è nato per dare spazio a personaggi secondari della Trilogia, facendoli diventare principali. Avrei preferito, lo ammetto, che la Gargoyle avesse pubblicato prima la serie madre, ma non ho trovato alcuna difficoltà a gustare il romanzo anche da solo. Per fortuna, l'editore ha già fatto sapere che per la primavera dell'anno prossimo è prevista la pubblicazione di The Blade Itself, primo volume della First Law Trilogy che, secondo molti lettori, è ancora più bello di questo. Per quanto mi riguarda, ho chiuso The Heroes emozionata da tanta bravura, cosa che, vi assicuro, non mi capita spesso, nonostante la quantità di libri che leggo.

 

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Collegamento ad altri libri: 

 Spin-off della trilogia The First Law, così composta:

1.THE BLADE ITSELF

2.BEFORE THEY ARE HANGED

3.LAST ARGUMENT OF KINGS

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Commenti

Ritratto di Lilith

Mio, mio, mio

Ho aspettato il tempo di trovarlo in libreria e ora posso finalmente dire: MIO, MIO, MIO!

Non avevo dubbi su Abercromie, ma la tua recensione ha aumentato il mio entusiasmo .

Ritratto di Marin

Ah di sicuro Bluefly... ma

Ah di sicuro Bluefly... ma leggere le tue recensioni invoglia parecchio

Ritratto di Marin

Avevo sentito parlare

Avevo sentito parlare dell'autore e delle sue opere, ma erano in inglese e leggere in inglese per me è un suicidio...assistito ma sempre suicidio vista la mia lentezza.

Questo libro malgrado la splendida presentazione non è però nelle mie corde. La morte anche se romanzata in un un capolavoro come questo a detta di tanti,  è troppo vicina in questo periodo e io ho solo voglia di evadere anche magari significa leggere cose leggere o insulse.

Ritratto di Bluefly

 Eh beh comprendo, anche se,

 Eh beh comprendo, anche se, ti assicuro, Abercrombie ha un modo assai particolare di presentare le cose. Vuol dire che ci ritroveremo a commentare altre letture

Ritratto di Milly

E' la quarta volta che scrivo

E' la quarta volta che scrivo questo commento, se anche questa volta non lo prende desisto!

Bravissima Bluefly, la tua recensione coinvolta e coinvolgente mi ha convinta a comprare questo libro su cui ero titubante perché lo ritenevo troppo cruento. Invece ho deciso che mi butto: ho voglia di libri epici!

Ritratto di Bluefly

 Buttati cara Milly, caso mai

 Buttati cara Milly, caso mai poi sei autorizzata a prendertela con me se non ti piacesse

Ritratto di Panthy

Anch'io come Rita non conosco

Anch'io come Rita non conosco questo scrittore ma la tua recensione mi ha molto incuriosita. Sono contenta che questa primavera uscirà il primo volume della trilogia così colmerò questa lacuna. Nel frattempo leggerò " The Heroes", grazie a te!

Ritratto di Bluefly

 Allora buona lettura Panthy,

 Allora buona lettura Panthy, in attesa di The Blade Itself!

Bellissima recensione

Non conoscevo questo scrittore prima di oggi, scusate l'ignoranza ma non avevo proprio idea di chi fosse e forse non avrei letto la recensione se non mi avessero colpito il voto alto e la copertina poco romantica e delicata. Adesso andrò in libreria a cercarlo, non è il mio genere ma dopo una recensione così sentita voglio provarlo a tutti i costi. Non sono sicura che rientri nei miei gusti ma sarei contenta se scoprissi un nuovo autore che mi piace. Complimenti a Bluefly e al blog per questa proposta insolita. Rita P.S. Non riesco a commentare se mi registro, ci ho provato ma non prende mai il commento!

Ritratto di Bluefly

Grazie cara Rita, sono felice

Grazie cara Rita, sono felice di averti indotta in tentazione e speriamo che ti piaccia

Ci tengo a proporre ogni tanto libri che evadano un po' dalle tematiche del blog, perché l'immaginazione vuole costantemente nuova linfa.

Poi sappimi dire com'è stato l'impatto Abercrombie...

 

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