Dopo aver letto solo la prima pagina di “Guida alla seduzione”, avevo già in mente ciò che avrei scritto nella mia recensione e il voto che avrei dato: non più di 7/10. Non perché non mi aspettassi un bel romance come piace a noi ma perché mi aspettavo il solito “classico” romance: lui bello, muscoloso, dagli occhi azzurri, ricco, nobile ma ribelle e libertino che incontra la donna dei suoi sogni e si ravvede.
E invece quella che si è ravveduta sono stata io!
Altro che classico romance; come finale della trilogia dei Reece, la Linden non ha affatto deluso le aspettative.
E’ vero che Anthony Hamilton è un ribelle, giocatore d’azzardo e anche un po’ libertino ma non proprio per scelta quanto per necessità. Cacciato dal conte di Lynley, suo padre, ha dovuto imparare a mantenersi da solo fin dall’età di quindici anni, cioè da quando è mancata sua madre. Nonostante tutti lo giudicassero un baro, cacciatore di donne altrui e addirittura un presunto omicida, Anthony non ha mai reagito, non ha mai provato rancore e astio verso alcuno se non verso se stesso e suo padre.
Molto riservato, taciturno e orgoglioso, è riuscito a diventare ricco sfruttando le proprie capacità dopo aver vissuto, comunque, momenti davvero difficili. Ma proprio le difficoltà gli hanno temprato il carattere facendolo diventare un uomo riflessivo, introspettivo, sensibile e attento soprattutto nei confronti del mondo femminile ma anche generoso e di grande cultura.
Si mostra sicuro e impermeabile agli altri ma più per esperienza che per arroganza ed è convinto che vivrà in solitudine dopo aver perso l’occasione di corteggiare l’unica donna che non si sia fermata alla superficie e ai pettegolezzi ma sia riuscita a guardarlo fin nel profondo della sua anima.
Lei è Celia Reece, sorella minore del miglior amico di Anthony. Ancora molto giovane sposa Bertram più perché incarna l’amore romantico che per vero sentimento. Infatti molto presto si rivelerà un grande sbaglio e solo dopo quattro anni non solo il suo matrimonio è naufragato ma suo marito la rende vedova.
Tornerà quindi a casa, dalla sua famiglia ma completamente cambiata.
Anche lei è diventata taciturna e riflessiva e ha capito ancor più di prima che i pettegolezzi sono espressi solitamente da persone immature, quasi sempre non sono veritieri ma rovinano la reputazione delle persone spesso, irrimediabilmente, per sempre.
Capisce anche che Anthony è una vittima di tali pettegolezzi e lentamente se ne innamora grazie ad un corteggiamento un po’ particolare che lascio a voi il piacere di scoprire.
Dovranno difendere la loro relazione non solo dalla strenua opposizione della madre di lei ma da un nemico insospettabile che porterà la situazione ad un tragico epilogo. Ma il vero “nemico” del loro amore è la paura che hanno entrambi di lasciarsi andare: lui ha paura di essere di nuovo rifiutato, come ha fatto suo padre, perché crede di essere un uomo non degno di essere amato; lei ha paura di fare di nuovo lo stesso errore scambiando affetto e romanticismo per amore vero e duraturo.
Il finale ha confermato quello che io credo ormai da tanto: per quanto ci illudiamo di avere libero arbitrio, il destino ha già deciso per noi. Anche se gli mettiamo il bastone tra le ruote con le nostre illusorie decisioni, il fato riporta la nostra vita sul cammino già assegnatoci e a noi non spetta altro che percorrerlo scoprendo ciò che ci ha riservato!
E nel caso dei nostri due protagonisti , ben venga il destino!
Le storie dei personaggi minori fanno da corollario a questa storia d’amore e rendono il libro ancora più accattivante.
L’ambientazione è quella della campagna londinese di inizio ‘800 e dà un ulteriore tocco di romanticismo al racconto.
UNA MOGLIE IN ARRIVO (What a Gentleman Wants)
UN AMORE MALANDRINO (What a Rogue Desires)
GUIDA ALLA SEDUZIONE (A Rake’s Guide to Seduction)
Grazie ragazze e buona
Grazie ragazze e buona lettura, non ve ne pentirete!
Idem con patate! Non lo
Idem con patate!
Non lo avevo preso e adesso grazie alla tua bella recensione, Panthy, metto sotto pressione Pippo per recuperarlo...non credo abbia ancora i mondadori di giugno purtroppo, ma quell'ometto mi sorprende sempre. Secondo me li legge pure lui.
Panthy, splendida
Panthy, splendida recensione. Purtroppo questo libro non l'avevo comprato, adesso mi è venuta voglia di leggerlo. Vabbè. Andrò alla ricerca