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E' buio a Dutton in Georgia. E' buio per le adolescenti rinchiuse e incatenate in un bunker sotterraneo, che non vedono né la luce del sole né quella della speranza. E' buio nell'animo nero dei loro carcerieri che ne vendono la carne per appagare la propria avidità e la propria perversione. E' buio nel cuore ferito e sensibile di Luke Papadopulous, agente GBI che si occupa di pedopornografia in rete e della vice-procuratore distrettuale di New York, Susannah Vartanian, tornata nella cittadina natale per fare i conti con un passato che si rifiuta di essere seppellito. Salvare quelle giovani, per Luke e Susannah, significherebbe salvare anche se stessi da una lenta ma inarrestabile erosione dello spirito da cui temono di non poter fuggire. Ma il bunker e le ragazze sono solo la punta di un'iceberg dell'attività un gruppo di insospettabili criminali che si nascondono dietro la facciata perbenista della provincia americana e allora i due si troveranno invischiati in una fitta e complicata trama al cui centro c'è inconsapevolmente Susannah. In una corsa contro il tempo e minacciati sia dall'esterno che dall'interno, Luke e Susannah dovranno risolvere un caso che è in realtà il bandolo della matassa della loro stessa esistenza, scoprendo nel frattempo che condividere le proprie emozioni e aprirsi all'altro è l'unica maniera per essere veramente vivi.

Raccontare di più di un libro di Karen Rose sarebbe un peccato capitale, oltre che arduo visto la quantità di personaggi e avvenimenti presenti nel romanzo, che lei riesce con abilità suprema a padroneggiare e gestire, anche in passaggi che scritti da un'altra autrice risulterebbero falsati ed eccessivi. C'è un gruppo di comprimari essenziali ai vari livelli narrativi che non si sovrappongono mai ai protagonisti, ma che sono comunque interamente credibili e ben delinati, anche quando compaiono solo in poche pagine. La Rose ha un tocco felicissimo e raro per le psicologie come per le atmosfere, ottenendo sempre di dare consistenza e profondità a personaggi e situazioni senza perdere di intensità. Nonostante le pagine siano 540, non c'è un momento di noia o in cui la tensione cali, una volta aperto Uccidi per me si parte per una lunga corsa sulle montagne russe che coinvolge, stravolge, turba, commuove, fa riflettere.

Non sono semplici o superficiali i temi che la Rose sceglie, sono scomodi, disturbanti, spiacevoli eppure reali. Sono quegli argomenti che ascoltiamo con fastidio e a volte disgusto ai notiziari, o leggiamo scandalizzati sui quotidiani, per poi dimenticarcene dopo poco perché in fondo non ci riguardano,o non vogliamo che ci riguradino. Invece la pornografia infatile, lo sfruttamento della prostituzione, gli abusi famigliari sono vicini a noi, a volte vicinissimi e non possiamo sempre voltarci dall'altra parte perché è più comodo. Luke e Susannah non lo fanno, con un grande coraggio che non è scontato e che è maturato dopo anni nei quali la fuga, almeno mentale, è stata una delle opzioni. Luke è un uomo solare e generoso, piagato da un lavoro terribile, quello di osservare e cercare bambini rapiti e usati per gli scopi più vili, spesso con pochi o nulli risultati, perché i buoni non vincono di frequente, mentre Susannah è una donna chiusa nella sua sofferenza che è fuggita da una famiglia disfunzionale e da una condizione di vittima che non vuole più per sé. Quando si incontrano è come se fossero in una specie di coma affettivo - anche sessuale nel caso di Susannah -  dal quale si sveglieranno insieme, rivendicando fieramente la voglia di amare e il diritto di vivere il desiderio, di progettare un avvenire. Partita in sordina, l'attrazione tra loro guadagna rapidamente spazio per poi esplodere in mezzo a indagini rischiose e omicidi misteriosi. Se Luke è un eroe favoloso che attira immediatamente la simpatia del lettore, Susannah entra dentro poco a poco, scoprendosi per noi mentre lei stessa si scopre. La loro storia è palpitante anche se troppo breve, avrei voluto più pagine dedicate alla loro intimità rubata a spizzichi e bocconi in questo thriller mozzafiato, che si concentra principalmente sulla parte gialla e meno sulle vicende amorose, rispetto ai precedenti. Non mi ha convinto completamente la parte finale fose troppo stipata di colpi di scena e rivelazioni su una trama già molto complessa. Per goderlo appieno consiglio di leggerlo di seguito al precedente Grida per me al quale è strettamente legato e che a mio avviso è il più bello della trilogia. Se volete emozioni forti e amate il romantic suspense non all'acqua di rose non potete perdervelo.