Il protagonista, il nobile inglese Reynaud St Aubyn, ritorna in Inghilterra inselvatichito da sette lunghi anni di prigionia degli indiani in Nord America. Fortunosamente scampato alla morte e altrettanto miracolosamente sfuggito alla prigionia, ha un unico scopo nella vita: riprendere possesso della sua casa, delle sue terre e, soprattutto, del suo titolo nobiliare passato nel frattempo ad un lontano parente dopo che tutti lo avevano dato per morto.
L’autrice ci informa che Reynaud è stato fatto prigioniero dopo che il suo reparto era finito in un’imboscata che ne aveva decimato i componenti: i pochi superstiti, e tra questi Reynaud, erano stati torturati per giorni e a seguito di tale trattamento, i più erano morti e i restanti resi schiavi.
Ma che ci faceva Reynaud in America? Rinforzando le succinte informazione date al riguardo dell’autrice, aggiungiamo che in quegli anni, siamo intorno al 1760 circa, era in corso la cosiddetta guerra dei sette anni tra Inghilterra e Francia per il controllo delle Colonie americane. Si trattava di gestire e sfruttare le risorse di territori immensi (attuali Stati Uniti e Canada) scarsamente abitati da indiani di varie tribù, spesso nemiche acerrime tra di loro. La politica delle due potenze europee nelle Colonie americane era quella allearsi con le tribù che ritenevano più forti o affidabili ma è chiaro che c’erano sovente cambi di fronte. Comunque, qualche storico ha messo per iscritto che se i francesi, anziché allearsi con gli Algonghini avessero scelto gli Irochesi/Uroni, tribù dotate di una politica, di una visione strategica e di una organizzazione dei villaggi, sarebbero stati loro, anzichè gli inglesi, a dominare il Nord America.
Poiché il trattamento riservato da una tribù dei Wyandots (Uroni) al protagonista ci accompagna per tutta la storia, un’idea più precisa del contesto in cui il nostro gentiluomo si è trasformato in un selvaggio la si può avere da una delle varie trasposizioni sullo schermo del libro “L’ultimo dei Mohicani” di James Fenimore Cooper (1789-1851).Ci piace pensare all’ultima del 1992 perché il protagonista Occhio di Falco, orfano bianco adottato dal mohicano Chingahgook, era interpretato da uno strepitoso, tonico e atletico Daniel Day Lewis (corre letteralmente per tutto il film, girato tra foreste monti e i grandi laghi dell’Ontario), al meglio della sua mascolinità.
E di mascolinità, il nostro Reynaud, trasuda da tutti i pori. Se ne accorgerà ben presto anche l’altra protagonista, Beatrice Corning, nipote dell’uomo che ha usurpato il titolo e occupa casa e beni del visconte Hope. In un primo tempo combattuta tra il difendere la posizione dello zio o arrendersi di fronte all’evidenza che il vero visconte Hope è Reynaud, non opta chiaramente per nessuna delle due posizioni perché la situazione tra lei e Reynaud si evolve in maniera inaspettata. Nella lotta intrapresa per riottenere titoli e proprietà (decisione spettante alla Camera dei Lord), Reynaud trova molti ostacoli e nemici (che arrivano al punto di attentare per due volta alla sua vita) ma una cosa gli è ben chiara diventando contemporaneamente irrinunciabile: Beatrice deve essere SUA, sua e di nessun altro. In questa bramosia di possesso, la povera (e fortunata) Beatrice rimane travolta e soccombente. Beatrice vuole l’amore, ma Reynaud sostiene che la forza potente che li unisce nella sfera sessuale è più importante. Voleva dire primordiale? Può darsi. Di fatto, una parte significativa del racconto è proprio dedicata alla “liturgia” seguita da Reynaud per preparare, mediante una lenta e sapiente consumazione, l’inesperta Beatrice ad assaporare, facendola diventare dipendente, i molti piaceri del sesso. Questa parte hot del libro è particolarmente riuscita e ci fa condividere il pensiero di Philip Roth quando dice: “per quanto tu sappia, per quanto tu pensi, per quanto tu ordisca o trami, non sei mai al di sopra del sesso”.
Se poi, al superamento di un grave pericolo, Reynaud scoprirà, oltre al desiderio, di amare profondamente Beatrice, le motivazioni per acquistare questo piacevole libro ci sono proprio tutte.
Ultimo romanzo della serie “La leggenda dei quattro soldati” (The Legend of the Four Soldiers) così composta:
1.LASCIATI AMARE (To Taste Temptation) – protagonisti Samuel Hartley e Lady Emeline Gordon - potete trovare le nostre note qui
2.INATTESE SEDUZIONI (To Seduce A Sinner) – protagonisti Jasper Renshaw, Visconte Vale, e Melisande Fleming - potete trovare le nostre note qui
3.COME D'INCANTO (To Beguile a Beast) – protagonisti Sir Alistair Munroe e Helen Fitzwilliam
4.CUORE SELVAGGIO (To Desire a Devil) – protagonisti Reynaud St. Aubyn e Beatrice Corning
E brava Milly, un'altra
E brava Milly, un'altra bellissima recensione! Questa serie della Hoyt mi ha convinta a metà anche se l'ambientazione è di mio gusto. Rimango dell'idea che che le parti che le riescono meglio sono quelle hot, nel resto spesso è carente.
Grazie cara Lilith. A me la
Grazie cara Lilith. A me la Hoyt piace, come sai, ma se cerco un'ottima ricostruzione storica mi rivolgo a qualcun'altro. Lei è molto brava nella parti sensuali e questa serie ha un'ambientazione molto suggestiva.
Ho saltato questa serie
Ho saltato questa serie perché il primo non mi aveva molto convinta, ma leggendo la tua recensione mi viene il dubbio che, forse, avrei potuto darle una seconda chance. Quasi quasi oggi vado in edicola a vedere se ne è rimasta una copia...
Benedetta Milly...
Ma sì, dai alla serie una
Ma sì, dai alla serie una seconda chance! Se poi ti pentirai dell'acquisto pago pegno, ma penso che invece ti piacerà.
cuore selvaggio
Il libro è scritto bene e la storia mi piace molto ...sono incerta quale preferire tra i quattro, anche se quella di Jasper e Melisande mi sembra abbia quel tocco in più di ironia e sensualtità.
L'unica cosa su cui non sono daccordo è il racconto sui nativi americani...studio e leggo da anni la storia di questo popolo e, credimi, su tre cose che dicono ...mezza è vera.
Ciao Marin, quello che dici è
Ciao Marin, quello che dici è molto interessante, quindi il romanzo è impreciso sui nativi americani?
Bellissima recensione Milly,
Bellissima recensione Milly, io adoro la Hoyt e questa è la sua serie che preferisco! Questo libro mi ha coinvolta tantissimo, le scene d'amore sono sensuali al punto giusto senza essere volgari e lui è favoloso! Francy
Grazie Francy, anche a me
Grazie Francy, anche a me piace molto la Hoyt, è piccante al punto giusto e non è volgare!
Complimenti
Complimenti, bellissima recensione, si vede che ti è piaciuto molto.
Per quanto mi riguarda l'ho preso ma ancora non l'ho ancora letto perchè non ho ancora avuto molto tempo, questa è una delle mie serie preferite perciò voglio godermi bene l'ultimo romanzo!
Comunque questa rensione mi fa ben sperare che sia all'altezza del resto della serie. Finora il mio preferito è Inattese seduzioni, anche se i protagonisti sono quelli da cui mi aspettavo di meno! Però chissà potrebbe diventare Cuore selvaggio il mio preferito...
Grazie Carla, sì mi è molto
Grazie Carla, sì mi è molto piaciuto, ma mi è piaciuta tutta la serie. A me quest'ultimo ha convinto più di tutti, ma dipende molto dai gusti personali, spero di averti consigliata bene!
Che bella recensione Milly,
Che bella recensione Milly, la condivido in pieno: ho adorato Beatrice e Reynaud.
Grazie Niki, anch'io! Si vede
Grazie Niki, anch'io! Si vede forse, eh?