Tra gli aforismi che Phoebe Traeger ha lasciato in eredità alle tre figlie, uno recita : “gli uomini sono come i parcheggi. Quelli buoni sono già occupati e quelli libero sono inaccessibili”. La protagonista, Maddie Moore, invece, ha la rara fortuna di incontrarne uno, bellissimo, aitante, libero e per lei disponibile. Il miglior prodotto maschile di Lucky Harbor e dei suoi 2100 fortunati abitanti: Jax Cullen, l’altro protagonista della storia.
“Semplice amore” di Jill Shalvis, è costruito intorno ai fallimenti professionali e personali dei due protagonisti i quali, in tempi e circostanze diverse, abbandonano Los Angeles per rifugiarsi in una piccola cittadina balneare dello stato di Washington a leccarsi le rispettive ferite.
Per Maddie la decisione di abbandonare la città matura a seguito dalla rottura di un legame sentimentale con un uomo violento che si vendica facendola licenziare. Recisi i legami con Los Angeles, fatta eccezione per un padre affettuoso ma spesso lontano per lavoro, appare provvidenziale l’annuncio di un’eredità immobiliare della madre recentemente scomparsa nella cittadina di Lucky Harbor lasciata in parti eguali a lei e alle sue due sorelle, Chloe e Tara.
Jax Cullen, invece, si è stabilito nel paese anni prima dopo aver abbandonato un’affermata carriera di avvocato in uno studio legale prestigioso. Decisione presa per le conseguenze di un caso di coscienza che l’aveva indotto a venir meno alla deontologia professionale pur di salvaguardare gli interessi di una donna difesa (malamente) da un altro professionista. Jax ha trovato la sua dimensione nella ristrutturazione di edifici, mobili e oggetti e nel dare una mano, anche economica, agli abitanti di Lucky Harbor. Un modo come un altro per pareggiare i conti con il Jax Cullen che è stato, cioè uno squalo di professionista che sapeva spremere denaro in ogni situazione. Se nello stile di vita Jax ha raggiunto l’equilibrio desiderato, la sua vita affettiva non decolla: dopo aver lasciato una fidanzata che apparteneva al suo precedente dorato mondo, nessuna relazione importante o significativa è venuta ad interrompere un’astinenza sentimentale in essere da alcuni anni. Questo fino all’arrivo di Maddie.
Maddie vorrebbe ricostruirsi una vita nella cittadina restaurando e rendendo agibile la locanda, ma le sue sorelle vorrebbero vendere per andarsene al più presto. Maddie piano piano, per guadagnare tempo, le convince che un immobile restaurato si vende meglio riuscendo così ad ottenere la neutralità di Chloe e il benestare di Tara, la sorella a cui preme di più lasciare il paese per un segreto in ragione del quale abbandonò da ragazza il paese .
“Impara dagli errori degli altri. Non hai abbastanza tempo per commetterli tutti in prima persona” E’ sempre Phoebe che scrive ma Maddie, la figlia mediana, è talmente ripiegata sui propri problemi che stenta ad accettare come amore la scintilla che immediatamente scocca con Jax.
La struttura del racconto è esile, alcuni passaggi peccano in credibilità (per esempio il padre, avvocato di successo, che piomba da Los Angeles per pressare il figlio affinchè si rimetta con l’ex fidanzata ) ma è potente nei momenti erotici, nella descrizione degli amplessi, nel sottolineare gli aspetti di un’attrazione al calor bianco dei due protagonisti. Il tutto, anche quando viene descritta un’azione di autoerotismo procurato dal sedersi su una lavatrice in funzione, non scade mai in volgarità.
La madre scrive per le figlie “che si è felici quando si decide di esserlo”: bene, lo si può essere anche leggendo un libro come questo che predilige il lato positivo delle cose e induce a sperare che anche noi, in qualche parte del cammino, potremo incontrare un Jax ad attenderci. Nell’attesa, incominciamo a fare la “sciarpa dell’amore” di Maddie compiutamente descritta a pagina 285, non si sa mai.
Primo libro della serie Lucky Harbor, così chiamata dal nome della cittadina in cui è ambientata e finora così composta:
SEMPLICE AMORE (Simply Irresistible)
The Sweetest Thing
Head over Heels
previsti prossimamente:
Lucky In Love
At Last
Forever and a Day
E' un libro che si legge
E' un libro che si legge bene, anche se concordo che a volte pecca un po' d'ingenuità nella descrizione dei fatti: tutto accade magicamente, come in una bella fiaba. Ci lascia, tuttavia, la sensazione positiva che tutto sia possibile! E poi, non lo trovo affatto troppo spinto.
mi piace...
Sto leggendo in questi giorni il libro e lo trovo molto piacevole. La lettura è scorrevole , sensata, allegra, un po' hot ma non estremo come invece può essere un libro della Leigh...ma siamo di tanti gusti e pareri e quindi quello che io trovo hot un'altra persona può trovarlo bollentissimo.
Oddio...è vero che non sono ancora arrivata alle scene clou, ma queste prime schermaglie amorose mi piacciono molto.
Vi saprò dire comunque....meglio di sicuro dell'ultimo libro della Schone pubblicato ...
baci baci
marina
Hai ragione Marina, è un
Hai ragione Marina, è un libro scorrevole che si legge molto bene, insomma una lettura piacevole senza nulla di eccezionale, però ammetto di aver particolarmente apprezzato la parte hot, molto buona secondo me, la Shalvis è stata brava in quella sezione. Baci.
No, assolutamente, la Shalvis
No, assolutamente, la Shalvis non è affatto come la Leigh, che è ben oltre il livello burning. Le classificazioni sono schematiche e sotto una stessa categoria ho letto romanzi in realtà molto diversi tra loro come intensità erotica, però nella recensione penso di aver spiegato chiaramente di che tipo di romanzo si tratta e non è certo un erotico. A mio parere però non è un semplice hot, è una via di mezzo tra il bollente e l'estremo per essere precisi, magari lo metto anche nella classificazione sopra così si capisce meglio .
Mmmm....
Ho letto il romanzo è l'ho trovato piacevolissimo. Ma mi sembra esagerato e fuorviante definire il livello di sensualità di questo romanzo burning/estremo, cioè lo stesso livello di sensualità con cui avete classificato la Leigh. Credo questo romanzo abbia una sensualità abbastanza elevata ma sicuramente non è un erotico. Christy