Accesso utente

Nuovi utenti

  • Tata Zia
  • manuela76
  • liliana
  • guarda donatella
  • Vittoria

Twitter

Seguiteci anche su Twitter!

Paper Blog

Wikio

Wikio - Top dei blog - Letteratura

Banner

 

 

Home
Gli Ingredienti Segreti dell'Amore /Das lacheln der frauen
Gli Ingredienti Segreti dell'Amore /Das lacheln der frauen
Link Amazon: 

Recensito da

Endimione
Autore: 
Nicolas Barreau
Edito in Italia da: 
Feltrinelli Editore
Formato: 
Brossura
Traduzione: 
Monica Pesetti
Prima edizione: 
2011
Genere: 
romance/chick lit
Ambientazione: 
Contemporanea, Francia
Livello di sensualità: 
just kisses /baci
Voto/Rating: 
6,5/10 - 10/10

Trama:

 

Le coincidenze non esistono. Aurélie Bredin ne è sicura. Giovane e attraente chef, gestisce il ristorante di famiglia, Le Temps des Cerises. È in quel piccolo angolo di Saint-Germain-des-Prés, grazie al suo famoso Menu d'Amour, che il padre della ragazza ha conquistato il cuore della sua futura moglie. Ed è sempre lì, circondata dal clangore di pentole e padelle e dal profumo di cibo e di spezie, che Aurélie è cresciuta, trovando conforto nei momenti più difficili della sua vita. Ma ultimamente, dopo una scottatura d’amore, neanche l’accogliente cucina della sua infanzia riesce più a consolarla. Un venerdì di novembre, più triste che mai, Aurélie si rifugia in una libreria dove si imbatte in un romanzo intitolato Il sorriso delle donne. Incuriosita, inizia a leggerlo: poche pagine dopo, scopre un passaggio in cui viene citato proprio il suo ristorante. Grata di quel regalo inatteso, Aurélie decide di contattare l'autore del libro per ringraziarlo. Ma l’impresa è tutt’altro che facile. Tutti i tentativi di conoscere l’elusivo scrittore - un misterioso inglese - vengono bloccati da Andrè, l’editor della casa editrice francese che pubblica il romanzo. Ma Aurélie non si lascia scoraggiare e, quando finalmente riuscirà nel suo intento, l'incontro sarà molto diverso da ciò che si era aspettata. Più romantico, e nient’affatto casuale.

 

Maet
Voto/rating: 6,5/10
 
 Amelie Poulain
Cosa rende un piatto indimenticabile? La presentazione accattivante studiata nei minimi particolari? L’aspetto attraente della pietanza proposta? L’odore inatteso e penetrante che attraverso le narici rapisce la mente sollecitando una reazione fisica? Oppure il momento in cui il cibo entra in contatto con lingua e palato scatenando una ridda di emozioni, sensazioni, ricordi? Quando il boccone diviene un’esperienza sensuale e spirituale al tempo stesso?
Probabilmente tutto questo, perché la cucina non è solo l’insieme dei vari ingredienti, bensì quell’inafferrabile magia che solo i grandi chef sanno produrre. E’ fantasia e passione ma anche tecnica e disciplina. Date la medesima ricetta a dieci persone e avrete dieci risultati diversi, di cui  solo un paio convincenti. La narrativa ha molto in comune con la cucina e per molti aspetti la stesura di un testo riproduce la creazione di una ricetta. L’imponderabile vi ha una grossa parte e a volte il prodotto risulta indigesto o mediocre. Dunque affrontare la lettura di un libro è un poco come affondare per la prima volta una posata in un piatto: da lì si distinguono i sapori presenti, la destrezza di chi li ha assemblati e cosa voleva trasmetterci.
Il mio primo assaggio de Gli ingredienti segreti dell’amore mi ha onestamente confusa, complice un’ottima e attenta campagna di marketing mi attendevo una passeggiata romantica e coinvolgente e mi sono ritrovata con tutt’altro. Già l’incontro con la protagonista mi ha fatto inarcare un sopracciglio: Aurelié Bredin fa spudoratamente rima con Amelié Poulain (in francese si pronunciano bredan e pulan), e il tema del destino che rifugge il caso è il filo conduttore del  celeberrimo film che la vede protagonista (consiglio a tutte di vederlo se ancora non l’avete fatto). Che l’autore intendesse ispirarvisi? Della toccante naivete di Ameliè però qui non vi è traccia, come nemmeno dell’intensa bellezza della immagini di Jeanne-Pierre Jeunet. Giunta al primo capitolo in cui parla André il quadro si è improvvisamente fatto chiaro, strappandomi un sorriso, parola scelta non a caso. La verità del resto non è celata, ma assolutamente dichiarata e sotto gli occhi di tutti.
A partire dal titolo e dalla trama.
Abbiamo questo scrittore, Nicolas Barreau (sempre che sia il suo vero nome e non uno pseudonimo come Robert Miller), il quale molto probabilmente è un editor o lo è stato, a giudicare dalla conoscenza di certe dinamiche dell’ambiente editoriale, la cui descrizione rappresenta non per nulla la parte più riuscita e veritiera del romanzo, e che vuole o deve sfornare un best seller.
E’ un cuoco, certamente non uno chef, e si mette di fronte alla dispensa per decidere quali sono gli elementi migliori da mescolare per raggiungere quante più persone possibile.
Attinge così a piene mani dal su menzionato Il favoloso mondo di Amelié ─ un’eroina dal cuore puro, che in segreto spasima per un giovane senza aver il coraggio di dichiararsi, un eroe che in realtà non vuole esserlo e che  all’inizio non si accorge di lei, un nutrito gruppo di comprimari divertenti e un poco assurdi, la poesia delle piccole cose quotidiane.
Vi unisce una Parigi da cartolina che nulla ha a che vedere con la città reale (niente banlieue qui, né alcuna traccia dei tanti cortei di protesta che attraversano gli Champs Elysées o della poca pulizia della capitale) ma che ricorda le commedie americane degli anni sessanta, che ritraevano non come il Paese fosse davvero, bensì l’immagine di sé che voleva proiettare nel mondo.
A contrasto mette una presa del cinismo delle case editrici, della stampa e dei media in generale, senza calcare la mano.
Aggiunge una manciata di tutti gli stereotipi sui francesi e sugli inglesi a partire dalle Gauloises, gli intellettuali nelle brasseriès, il self-control e il cattivo gusto, e un pizzico di chick-lit (magari guy-lit in questo caso?) per insaporire il tutto. Rimesta la pignatta, cuoce velocemente et voilà, la cena è servita.
Barreau inserisce tutti questi elementi in bella vista, senza nascondersi più di tanto, quasi a sfidare il pubblico a notarli, sicuro forse che come nel libro il pubblico non si accorge che Il sorriso delle donne nasce da una menzogna, non si accorgerà qui che il romanzo non è ciò che dice di essere.
Gli ingredienti segreti dell’amore è molto  scorrevole e si fa leggere gradevolmente, alternando con successo ad ogni capitolo le voci di Aurelié e André, tuttavia se quest’ultimo è tratteggiato discretamente, Aurelié rimane una figura pallida, complice anche il fatto che Barreau racconta molto e mostra poco. Evitando picchi di intensità e nodi emotivi, la storia procede senza scossoni o sorprese fino alla conclusione, i sapori decisi e intensi non fanno parte di questo menù.
C’è un piccolo colpo di coda nel finale, dove nella lettera di André ad Aurelié ho sentito finalmente un accenno di verità ed emozione.
La  copertina, che ci rimanda l’immagine di una giovane con biondi codini di rosso vestita ─ una ragazza e non la donna che Aurelié dovrebbe essere ─ è in realtà azzeccata, poiché i protagonisti più che trentenni sembrano adolescenti e il registro narrativo rimanda più a uno young adult che ad un libro per adulti.
E il titolo, vi chiederete voi, si è scordata del titolo? No, assolutamente, ebbene il titolo originale dell’opera è proprio Il sorriso delle donne, ovvero un successo progettato a tavolino da un editor che si finge uno scrittore straniero…
 
 
Endimione Birches
Voto/rating: 10/10

 bistro
Ci sono certi giorni in cui tutto sembra p.e.r.f.e.t.t.o. Giorni in cui tutto è come dovrebbe essere, non una nota stonata.  Ogni molecola che vibra nell’universo è al suo posto e ci favorisce. In quei rari – nonché fugaci - e stupendi momenti  la felicità predomina e i sensi si acuiscono, i colori sono sorprendentemente  più vivaci, la neve soffice, la pioggia rinfrescante, il vento tiepido e dolce, il lavoro sopportabile e i dolci e lo zucchero non ingrassano. Tutto è possibile, superabile e bello. Ebbene, questo libro contiene l’essenza, il sunto, delle sensazioni che si provano e si sentono in quei momenti, dove sebbene si presentino tempi difficili e tristi questi sono superabili dal fatto che ci sono persone che ci sostengono e ci amano, perché il posto in cui abitiamo, dove si vive e si lavora è il mondo che ognuno di noi si costruisce intorno, come un bozzolo sicuro, protetto, come un muro contro le fatiche e le brutture del mondo.
Sono stata veramente conquistata da questo volumetto, che sebbene sia abbastanza corto (solo 232 pagine escluso il Menu d’amour) raccoglie in sé un ritorno alle origini di tutti noi, a quando le sensazioni, i profumi, i gusti e le percezioni sono tutto ciò su cui facevamo affidamento. Questo romanzo ci fa assaporare la “vecchia” e cara Parigi così come l’abbiamo potuta conoscere e apprezzare nei libri o nei film in bianco e nero (se non lo avete ancora fatto provate a guardare “Arianna” con Audrey Hepburn!). Protagonisti dell’histoire d’amour  in questione sono Aurélie Breden, che conosciamo dopo essere stata brutalmente scaricata dal fidanzato, quindi in pessimo stato sentimentale e André Chabanais, un editore che si trova a dover nascondere un enorme segreto che - per fortuna nostra - non riesce a gestire e che si frappone al preludio amoroso con Aurélie. Saranno il destino, sotto forma di un libro (ovvio no?!), una strana giornata (veramente divertente!) e l’incontro con una serie di personaggi bizzarri e molto “francesi” a sospingere Aurélie dritta dritta nelle braccia del dolce André (finalmente un uomo con la barba!!!) e contribuiranno una serie fortunata/sfortunata di eventi a farli incontrare e scontrare per tutto l’evolversi del romanzo. La trama di questa “esperienza parigina letteraria” (come ho fatto presente è un libro più di sensazioni che di trama!) è ben strutturata e coinvolgente, ma ad appassionare – soprattutto - sono le ovattate atmosfere parisiennes che il bravissimo Barreau dipinge man mano al lettore. Provate a leggerne una pagina e vi troverete catapultati negli Champs-Élysées illuminati dai lampioni, a Natale, dove spiccano come fiammelle dal candido manto della neve; un’altra pagina e guarderete la Tour Eiffel(simbolo culto d’obbligo); altro capitolo e cenerete a “La Coupole”  (che per chi non lo conoscesse è locale particolarissimo, dove vengono proposti – e mangiati - i piatti tipici di Parigi serviti da indiani, dotati di turbante, che accolgono i clienti in un’immutata atmosfera bohemien). Non muovetevi dal divano, sfogliate ancora il libricino che avrete tra le dita e vi troverete  sospinte al di fuori dei negozi, o nelle botteghe che ospitano mostre d’arte e manufatti antichi, o che offrono montagne di misteriosi profumi orientali e saponi provenzali; e poi a spasso per le librerie affollate, le soffitte confusionarie stracolme di oggetti, e stoffe. Ma soprattutto conoscerete il mondo librario, composto da scrittori dalla doppia identità (come i supereroi!), editori strambi, segretarie suscettibili e  bisognose di essere rincuorate sul proprio lavoro, capiredattori bonaccioni e case editrici pressanti, ma soprattutto … le cene romantiche! Si, quelle nelle piccole brasserie dai nomi evocatici, fra i  piccoli tavoli quadrati coperti da tovaglie a quadretti bianchi e rossi, che durano fino a tarda notte, fino a che la cera delle  candele non scivola sul tavolo, vicino a dita allacciate e occhi tremanti ( sentite anche voi le note di qualche chanson proveniente da una fisarmonica che suona in strada... ?) Ah… Paris! Barreau è stato bravissimo a mettere sulla carta una storia convincente e spassionata, creando attorno ai protagonisti -ai quali  mi sono assolutamente e immediatamente affezionata- dei personaggi che incarnano le idiosincrasie tipiche dei francesi, il loro modo di esprimersi, con sbuffi e gesti delle mani inequivocabili, ma anche le abitudini e i tempi che si prendono in un discorso; basta guardare il cuoco amico di Aurélie, Jacquie, la sua migliore amica Bernadette, ma anche il libraio che vende il libro che cambierà il corso della vita ad Aurélie, Monsieur Chagall, che sebbene abbia un minimo ruolo aiuta ad immergere il lettore nella pacatezza intellettuale parigina senza troppi artifici o giochi di parole.
Due sono gli elementi che maggiormente ho apprezzato di questo autore: la prima è proprio l’immediatezza che ha utilizzato per comunicare con il lettore, in qualche modo sono i personaggi stessi più che le descrizioni che persuadono e coinvolgono nella storia che l’autore  ha creato, per renderla convincente e a portata di mano. Attraverso le parole e le situazioni è stato  in grado di rievocare i suoni e i ritmi di una città che è difficilissima da descrivere a parole dopo esserci stati, ma lui - conoscendola evidentemente bene - lo fa con discrezione e onestà, dando l’illusione di ritornarci  grazie alle sensazioni che rievoca.. Il secondo merito che va riconosciuto a Barreau è la sua capacità di immedesimazione nel raccontare la storia di una donna tradita da un uomo e quindi dal cuore spezzato, che va avanti cercando di ricostruirsi una vita anche con un po’ di ironia (dimentichiamoci Sparks per un attimo). Riuscirà nell’impresa pagandone comunque il prezzo, perché effettivamente in qualche punto Aurélie pare abbastanza distaccata, mentre il lui della situazione è sin da subito totalmente preso da lei e risoluto nel volerla conquistare, convinto che lei sia quella giusta, quella che ama. Vi innamorerete di Andrè, della sua sicurezza e determinazione a dispetto di ogni errore che continua a commettere (in assoluta buona fede). E’ simpatico, ironico, un pianificatore  di strategie destinate a fallire subito solo a raccontarle, (oggetto di sfottò anche da parte degli amici!),  ma a lui non importa, lui non demorde se il premio è stare con l’oggetto del suo desiderio almeno un paio di ore! E’ adorabile, tenero, premuroso e nell’ultima parte del romanzo vi posso promettere che prenderete carta e penna per scrivere a Monsieur Barreau chiedendo  l’indirizzo di casa di colui che ha ispirato il personaggio di André, come vi assicuro di aver quasi fatto io stessa. Me lo aspetto come regalo anticipato per Natale.
 
Consiglio questo libro a tutte coloro che necessitano di un’iniezione di buon umore, ed ora che si avvicina l’autunno, che hanno voglia di infilarsi sotto le coperte al caldo con il caminetto acceso ed immergersi nelle atmosfere di Parigi sotto Natale e sognare, sognare, sognare …
Non guardate alla copertina come ad uno YA, non lo è. A mio avviso vuole essere più che altro un inno alla spensieratezza, vero protagonista del romanzo (che stando al "Der Spiegel" a breve diverrà un film) !

 

Share this
CAPTCHA
Questa domanda serve a verificare che il form non venga inviato da procedure automatizzate
Image CAPTCHA
Inserisci i caratteri che vedi qui sopra

Commenti

Ritratto di Samy

Ciao, Maet,  ho appena letto

Ciao, Maet, 

ho appena letto la tua recensione sul romanzo "Gli ingredienti segreti dell'amore". Volevo dirti che ho trovato assai interessante la tua considerazione sulle cose che hanno in comune narrativa e cucina. Non ci avevo mai pensato...
Grazie per questo spunto di riflessione! 

Calendario

Amazon

 

 

Giveaway

Partecipate al giveaway di Mariangela Camocardi, avete tempo per lasciare un commento fino al 9 novembre, quindi registratevi al sito se ancora non lo avete fatto e buona fortuna!

 

Eventi

        

Un'iniziativa di Kijiji

Commenti recenti

Fanfiction

Dream heroes

Alcuni eroi da sogno...