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RECENSIONE: IL SOLE A MEZZANOTTE ( Shadows at sunset ) di Anne Stuart
Prima edizione: Mira Books 2000
Edito in Italia da: Harlequin Mondadori collana I Nuovi Bestseller 2002
Formato: paperback
Ambientazione: Contemporanea - Los Angeles
Livello di Sensualità: warm / caldo
Voto/rating: 7/10
Una porta che si apre, un passo felpato. Ma ad aggirarsi per le stanze della Casa delle ombre non è uno dei fantasmi che secondo alcune voci abiterebbero la leggendaria villa, teatro in passato di drammi e passioni consumati nel sangue. L'intruso è un bellissimo sconosciuto che dietro l'apparente cortesia cela un bruciante desiderio di vendetta. Non esistono nè ostacoli, nè remore per lui. La sua missione conta più di qualunque altra cosa, anche del sacrificio di persone innocenti. Ma le apparenze ingannano, e se la vita e il destino ancora una volta rimescolano le carte...
Una villa fatiscente, praticamente a pezzi. è in parte la protagonista del libro.
La celebre Casa de sombras (Casa delle ombre), è un edificio di Hollywood divenuto famoso per un macabro fatto di cronaca che ospita i fantasmi di due amanti.
La villa apparteneva a Brenda de lorillard, famosa attrice degli anni venti e al suo amante, il regista Ted Hughes artefici entrambi dell’episodio di cronaca che ha reso leggendaria la villa.
Dal quel famoso giorno infatti, i fantasmi dei due amanti vagano nella casa senza poter mai raggiungere la “ famosa luce”, ritrovandosi anno dopo anno ad assistere alla sfascio della casa per opera di tutti gli inquilini che si sono succeduti nel tempo, assistendo impotenti ad alcuni drammi consumati tra le mura della villa, drammi che si ripercuoteranno nel futuro degli ultimi graditi inquilini .
Gli attuali proprietari della casa sono i fratelli Meyer, che più differenti tra loro non possono essere. Il depresso Dave, ( all’inizio si presenta cosi ma poi ….), giovane gay con la fissazione per i computer, che ha con il padre un rapporto di inferiorità e disistima; la bellissima, ma complicata, problematica e fragile Rachel-Ann reduce da tre divorzi, votata all’autodistruzione, l’unica però che riesce a vedere i fantasmi che abitano la casa, e infine la giovane Jilly, l’unica con la testa sulle spalle, matura, posata, che si fa carico del benessere, e del disagio dei fratelli comportandosi più come una mamma che una sorella, Ognuno di loro ha i propri problemi personali. Ma un problema ben più grave accomuna i tre fratelli, ossia quello di essere figli dello stesso uomo, un bastardo, un individuo spregevole che se ne infischia di loro e che per ottenere quello che vuole non esita a sacrificare persino i suoi figli, Lui vuole la villa dove i figli vivono, la celebre Casa de sombras (Casa delle ombre) casa che i giovani hanno ereditato dalla nonna paterna, e casa di cui Jilly si batte per poterla preservare essendo oramai un rudere, rudere che però lei ama con tutto il cuore.
Jilly è anche l’unica che tiene testa al padre il cui unico punto debole è la bellissima figlia Rachel-Ann che in verità è stata adottata ma con cui sembra avere, con refrattaria reazione da parte della ragazza, un legame morboso.
Ma una giorno entra nella vita dei tre fratelli e in particolare di Jilly, un individuo tanto pericoloso quanto affascinante, l’enigmatico e incorruttibile Coltrane, braccio destro del padre, ruolo che ha sottratto con uno scopo ben preciso a Dave. L ’uomo nasconde un segreto che capiremmo man mano durante la lettura, e non alla fine come spesso avviene nella maggior parte dei libri. Coltrane con una scusa e una buona dose di faccia tosta si trasferisce nella Casa delle ombre creando sentimenti conflittuali e contrastanti nei giovani e confusione e diffidenza nella più equilibrata Jilly, e benchè quest’ultima si senta attratta da lui, lo considera un nemico a tutti gli effetti.
Jilly non riesce a capire in realtà cosa voglia Coltrane da loro e in particolare da lei.
La giovane inizialmente diffida di lui per via del rapporto del giovane con il padre, ma poi pian piano sente che le sue emozioni prendono il sopravento e nonostante non si fidi di lui, cede a quelle sensazioni che lui riesce a scatenare in lei, rimanendo comunque sempre sul “chi va là”. Come sempre Anne Stuart crea dei personaggi non certo perfetti, ma problematici. Sono i protagonisti di una storia interessante, che a parer mio si poteva rendere più profonda, con i caratteri dei personaggi più definiti, tali da giustificare alcuni loro comportamenti. Tuttavia non avendo letto il libro in originale, posso solo credere che la mia impressione derivi da una traduzione non perfetta, quindi la mia è solo un ‘opinione personale.
Il personaggio di Coltrane è il tipo bastardo doc, caratteristica che accomuna sovente i personaggi maschili per cui la Stuart è in parte apprezzata. Coltrane è comunque molto meno alpha dei soliti maschi “ stuartiani” , infatti pur restando coerente con la sua sete di vendetta, si lascerà “ addolcire” dagli abitanti della villa…” nello specifico da una in particolare.
Nel sole a mezzanotte troviamo un pizzico di paranormale, in quanto la Stuart ha reso partecipe della storia una coppia di fantasmi rimasti intrappolati nella villa. Con i l limiti imposti dalla loro condizione e in base alle loro possibilità, cercheranno di proteggere i tre fratelli a cui, nel corso degli anni si sono affezionati.
Il tema psicologico trattato è alquanto ambiguo, ma più frequente nella normalità di quello che si pensi, e la scrittrice lo ha incluso nella storia con bravura, e anche se all’inizio sospettavo qualcosa di negativo e pur non credendo che ciò poteva essere il vero, solo alla fine ho avuto la certezza del tipo di rapporto morboso che lega il padre alla figlia. Come sempre la scrittrice riesce con il suo stile a catturare l’attenzione del lettore, anche se so per certo che la Stuart ha scritto di meglio e considerando i probabili tagli dell’editoria italiana, o a causa una traduzione non propriamente perfetta posso per la maggior parte immaginare le emozioni che posso essermi persa.
Ma l’estro della Stuart compensa in vero le mancanze che possono aver difettato in una storia che poteva sembrare ripetitiva, ma che con un pizzico di paranormale, ha reso più interessante.
grazie ragazze anche a me la
grazie ragazze
anche a me la Stuart piace tanto, certo, questo non è il suo massimo, ma sono convinta che in originale è una meraviglia!
adesso sto leggendo Principe d spade e mi sta piacendo molto.....
Ciao, la Stuart l'ho
Ciao, la Stuart l'ho conosciuta con "ll principe di spade" e "Il valzer del diavolo", ma me ne sono innamorata con "Buio" e l"'interprete". Mi piace il suo modo di scrivere, crudo e non particolarmente romantico, mi piacciono i suoi personaggi maschili "bastard" a dir il vero sono gli unici "bastard "che ammetto.
Questo romanzo l'ho recuperato nell' usato, aspetto che arrivi, e sono contenta, dopo la tua esauriente recensione, di averlo ordinato.
Saluti
PATTY
e pensare che io ce l'ho in
e pensare che io ce l'ho in originale da un tot ( Shadows at sunset, intendo ) e non sono ancora riuscita a trovare il tempo di leggerlo...
Ah, a me la Stuart piace
Ah, a me la Stuart piace tanto, quindi vista la bella recensione di Andreina ho capito che mi tocca andare a cercarmelo in inglese .
La casa, i fantasmi e un
La casa, i fantasmi e un ambiguo rapporto padre e figlia ,sono alcuni dei temi ricorrenti nei romanzi della Stuart. Quello che adoro di questa autrice è che, anche in un romanzo come questo, che non rappresenta uno dei suoi best, non è mai banale e scontata. I suoi romanzi possono virare dal drammatico, al gotico, al thriller con colpi di scena inaspettati e personaggi ben caratterizzati, anche quelli secondari.
Dei suoi DArk Heroes si è già scritto e non aggiungo niente di nuovo.
Io ne vengo appena fuori dalla lettura di Into the fire e Shadow Lover, che ho ricevuto tramite bookmooch, e sottoscrivo che ,per quanto mi riguarda, lei è la migliore... e non ho ancora letto To love a dark lord, se mai riuscirò a reperirlo.
Eleonora
E' uno dei primi della Stuart
E' uno dei primi della Stuart che ho letto (essendo facilmente reperibile) e ne ho un buon ricordo, anche se non certo tra i suoi migliori. Mi ricordo che mi erano molto piaciuti i due "fantasmi" dei tragici amanti. Sinceramente il paranormale non mi piace, ma in dose leggera e limitata come in questo romanzo (e nel bellissimo "Paura e attrazione"), la Stuart me lo fa apprezzare. Mi hai fatto venir voglia di rileggermelo, mannaggia a te Andreina!!! mi sono scordata un sacco di cose, quindi dopo la tua recensione mi sono incuriosita... ciao