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RECENSIONE: APPUNTAMENTO SENZA ANESTESIA (Dating without Novocaine), di Lisa Cach
Anno: 2002
Edizione originale: Harlequin
Pubblicato in Italia da: Harlequin Mondadori, nella collana Red Dress Ink
Formato: paperback
Livello di sensualità: warm (caldo)
Genere: Chick lit
Ambientazione: Boston, 2002
Voto: 4/10
Hannah O’Dowd, sarta ventinovenne, è angosciata dall’imminente arrivo del suo trentesimo compleanno. Questo perché, alla soglia dei trenta, la sua via è completamente diversa da quella che aveva sempre immaginato, soprattutto per il fatto che è ancora, disperatamente single.
Ma dopo il primo momento di scoramento Hannah reagisce energicamente, e insieme agli amici Luoise, Scott e Cassie (tutti più o meno nella sua stessa barca), decide di buttarsi alla ricerca di Mr “uno su un milione” che - ne è certissima - è lì fuori ad aspettarla; ma proprio perché il mare è pieno di pesci, farà davvero ogni tipo di incontro.
Va da sé, non sempre piacevole…
Dalla biografia di Lisa Cach (conosciuta per i suoi romanzi storici) si legge che ha deciso di scrivere questo romanzo per farlo leggere al nipote, per evitare che diventi uno di quegli uomini con cui una ragazza può resistere una sera solo sotto anestesia. Essendo il romanzo del 2002 e non conoscendo il nipote in questione, si può solo sperare che sia riuscita perlomeno in quest’intento… perché il romanzo, francamente, non è granchè.
A parte il fatto che ho avuto la sensazione che l’autrice abbia messo un sacco di cose in un frullatore, abbia schiacciato “on” e… vrrrrrrr! Dopo dieci minuti, abbia versato il contenuto nel manoscritto: per una storia tutto sommato cortina, ci sono effettivamente troppi personaggi, troppi elementi, troppi accenni, e persino un evento drammatico che non ha alcun scopo.
Inoltre sono proprio i personaggi il punto più debole; sia la protagonista che i suoi amici passano sulla pagina senza lasciare il segno, e i comprimari - nel nostro caso i vari maschietti che Hannah & C. incontrano nella loro ricerca - non si ricordano più già prima della fine del romanzo; ma poi, possibile che siano tutti così verminosi?!
Certo forse è la protagonista che li attira come una calamita, visto che non si può dire che brilli per acume, oltre ad avere alcuni comportamenti che lasciano ogni donna con un briciolino di sale in zucca più che perplessa: ad esempio - e senza falsi moralismi - che dire di una donna che si reca ad un appuntamento al buio con un tizio conosciuto in chat con cui ha scambiato solo una mail e che non ha mai nemmeno visto in faccia, direttamente a casa sua?!
Del romanzo si salvano solo (ma di pochissimo) alcuni divertenti spunti su incontri casuali o in chat , oltre al messaggio che alle volte l’amore può essere molto più vicino di quello che pensiamo e a un originale e divertente modo per esorcizzare i propri ex (attenzione, solo quelli che ci hanno fatto soffrire!); ma tolto questo, tutto il resto è noia, come dice una celebre canzone di Franco Califano che mi è venuta in mente proprio leggendo il libro….
Datemi retta: nel chick lit c’è molto, molto di meglio!
Auguriamoci allora che in
Auguriamoci allora che in Italia arrivi qualche suo storico - paranormale. Bella Recensione, Paige! ^_^
Probabilmente è coem dici tu,
Probabilmente è coem dici tu, visto che a quanto mi risulta sia il suo primo esperimento come contemporaneo.
Speriamo sia almeno riuscita nel suo intento originale!
peccato per l'occasione
peccato per l'occasione mancata, ho letto diversi storici - paranormali della Cach e sono tutti originali ed avvincenti. Mah, si vede che il genere contemporaneo non le si addice.
in effetti, come ho detto c'è
in effetti, come ho detto c'è molto di meglio...ma la recensionis ervono anche a questo, a evitare ad altri i libri non proprio degni di nota!
@eleonora: fai come l'autrice col nipote, appena possono fagli leggere questo libro...speriamo bene!
Credo di averlo letto anche
Credo di averlo letto anche io questo libro...il fatto che non ne sia sicura è indice del fatto che sia altamente dimenticabile....perfettamente d'accordo con te!
ciao
vale
Pensare che il titolo mi
Pensare che il titolo mi piace tanto, anche se il chick lit non è proprio il mio genere. Io già intravedo nei miei piccoli ometti qualche comportamento da " anestesia" , speriamo di salvarli nel futuro