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RECENSIONE: L’UOMO DEL MIO DESIDERIO (Man of my dreams), di Johanna Lindsey
Anno: 1992
Edizione originale: Avon
Pubblicato in Italia da: Sperling & Kupfer, prima edizione 1996; seconda edizione nella collana “I super Bestseller”,1998; terza edizione nel 2007. Pubblicato anche dalla Harlequin Mondadori nella collana I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL settembre 2006.
Formato: paperback
Livello di sensualità: hot (bollente)
Genere: Regency
Ambientazione: Inghilterra,1800
Collegamento con altri romanzi: è il primo romanzo della serie SHERRING CROSS, così composta:
1- L’UOMO DEL MIO DESIDERIO ( Man of my dreams);
2- AMORE PER SEMPRE (Love me forever);
3- PER AMORE DI MELISSA (The pursuit).
Voto: 7/10
Megan Penworthy, figlia di un giudice, viene snobbata da una lady locale perché la sua famiglia non ha nobili origini. La giovane allora architetta un piano: riuscirà a conoscere e sposare Ambrose St.James, uno dei duchi più importanti d’Inghilterra e ovviamente uno degli scapoli più ambiti. Tutto ciò quando si recherà finalmente a Londra per il debutto;nel frattempo, l’astuta ragazza,consapevole del fatto di essere troppo innocente in materia di seduzione, decide di sfruttare l’esperienza e il fascino di Devlin, il nuovo stalliere del padre.
Peccato per lei che tra i due giovani nasca un movimentato basato su battibecchi ed equivoci che però riesce sempre meno a nascondere l’attrazione reciproca…
Questo romanzo è uno dei più famosi e amati di Johanna Lindsey, e giustamente, a mio parere: è una storia divertente, passionale, vivace e dolce, scritta con uno stile frizzante e scorrevole che tiene incollato il lettore fino all’ultima pagina, anche se di misterioso sull’identità dello scudiero e soprattutto sull’evoluzione della storia non c’è quasi nulla.
La storia è basta infatti su un sottile gioco degli equivoci che si instaura tra i due protagonisti, Megan e Devlin; lei una ragazza bellissima e in più dotata di grande fascino e personalità, una peperina che sa esattamente quello che vuole e come ottenerlo. Certo, il suo proposito di sposare un duca che nemmeno conosce e soprattutto il successivo piano per arrivare a realizzare tale desiderio sono abbastanza sempliciotti (passatemi il termine), ma tutto ciò è, come spesso capita nei romance, un espediente per dare modo alla nostra Megan di tessere una storia col bel stalliere che tanto l’attrae, nonostante non voglia ammetterlo nemmeno con sé stessa.
Certo Megan, come molte eroine dei romanzi “vecchio stampo”, alcune volte può apparire come una sciocchina rompiscatole, ma quello che la differenzia dalle sue colleghe è certamente il fatto di possedere una buona dose di autocritica che la induce, dopo ogni malefatta, a fare i conti con la propria coscienza in quelli che l’autrice ci presenta come veri e propri dialoghi tra la giovane e la sua “interlocutrice”, e che sono tra le parti più divertenti del romanzo.
Per quanto riguarda l’eroe maschile, mi ha colpito meno della protagonista: è un affascinante giovane duca costretto alla vita di stalliere in incognito per qualche tempo a causa di un guaio in cui è stato suo malgrado coinvolto; è un uomo compassato e rigido nelle sue vedute, il cui autocontrollo viene smarrito solo di fronte al fascino di Megan e al sentimento che, incontro dopo incontro, nasce tra di loro. Certo la pazienza messa da lui nella loro schermaglia amorosa è notevole, viste le continue provocazioni…ma, al momento giusto, è lui a prendere in mano le redini della situazione e a decidere il destino di questa coppia che troverà, seppur in maniera tortuosa (a volte troppo…) la propria strada tra battibecchi, equivoci, incomprensioni e tutti gli inconvenienti del caso.
La seconda parte della storia, quella più “seria”, è dedicata infatti all’inizio della vita tanto agognata da Megan..quando ancora non si rendeva conto delle responsabilità, doveri e tutto quello che è connesso alla vita da duchessa; in più, le difficoltà e le incomprensioni col neo marito, entrambi infatti dubitano dei sentimenti dell’altro.
Anche se mi è piaciuto molto di più il suo seguito AMORE PER SEMPRE, ho trovato questo romanzo meritevole di attenzione, un’ottima lettura se si vuole trovare una storia d’amore meno sdolcinata del solito.
Tiziana
@ PlatinumV le varie
@ PlatinumV
le varie edizioni italiane sono segnate sopra, nell'intestazione della recensione, ma ad oggi da quel che vedo in IBS sono tutte esaurite.
Prova a cercarlo nell'usato, su comprovendo ad es. oppure su bookmooch.
PS ma se vuoi provare "qualcosa della Lindsey" in generale, perchè non provi i primi due romanzi della saga Malory? sono appena usciti in RM, li trovi senza problemi.
Esiste attualmente in Italia?
Esiste attualmente in Italia? E se sì, in che edizione? E' un po' che vorrei leggere qualcosa della Lindsey...
V
La parte migliore di questo
La parte migliore di questo romanzo è quella del dialogo tra la prot e la sua coscienza... ti fa sorridere mentre leggi. Bello il seguito di questo, dove c'è il favoloso Lachlan, che qui fa un'apparizione nella parte del cattivo di turno.
Concordo con il voto dato: 7.
Concordo con il voto dato: 7. Una lettura discreta, da parte mia per nulla significativa, ma per alcuni versi piacevole. La Lindsey, comunque, non mi ha mai attirata troppo.
Bel libro, a me è piaciuto ma
Bel libro, a me è piaciuto ma io sono di parte la Lindsey difficilmente mi delude ^_^
Mi consolo, nemmeno io
Mi consolo, nemmeno io sopporto questo tipo di copertine (che non sono nemmeno definibili petto-coscia, qui il pollo è proprio spennato).
Questa ha il torto di rappresentare davvero poco con la storia, comunque, per quel poco che mi ricordo. Alla fine questi due non fanno altro che litigare dalla prima all'ultima pagina e non fanno poi tanto d'altro.
Il romanzo poi è carino, anche se la Lindsey non è nelle mie corde.
Cris
@ Silvietta credo sia lo
@ Silvietta
credo sia lo stepback dell'edizione originale ( americana, s'intende ).
La cover è questa:
poi si apre il libro, e c'è l'immagine dei due.
Il libro qualche anno dopo è stato ristampato, e nella seconda edizione è scomparlo lo stepback, e la cover è diventata quella rosa in alto a sinistra che vedi nel post.
Non ti devi stupire più che tanto. Se vai a vedere tutte le cover dei libri degli anni '80 della Lindsey sono fatte così. Credo che il "top" da questo punto di vista si raggiunga con la trilogia vichinga...
Io mi astengo dal commentare,
primo perchè a me in genere delle copertine dei libri non importa niente ( per dire, le mie cover ideali sono quelle della saga Bedwyn originali, monocromatiche e senza figure: una nera, una gialla, una grigia... ),
secondo perchè l'idea di base che c'è dietro questo tipo di immagini ( = maschio dominatore che sovrasta femmina sottomessa ) personalmente mi fa venire l'orticaria.
Una sola domada avrei da
Una sola domada avrei da fare, ma quella immagine dei due ... che scusate, ma ho provato ribrezzo appena l'ho guardata, .... volevo solo comprendere se era stata usata come copertina del libro da qualche paese.
Grazie
Silvietta