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RECENSIONE: IL DIARIO PERDUTO DI JANE AUSTEN (The lost memories of Jane Austen), di Syrie James
Anno: 2008
Edizione originale: Harper & Collins Publishers
Pubblicato in Italia da: Piemme
Formato:
Genere:storico
Ambientazione: Inghilterra,seconda metà del ‘700
Voto: 10/10
Durante i lavori per il restauro di Manor House viene ritrovato un diario segreto appartenuto alla celebre scrittrice Jane Austen.
Il diario svela una storia fino ad ora sconosciuta:la storia del grande amore della scrittrice per Mr Ashford, un gentiluomo di classe superiore che avrebbe ispirato due dei suoi personaggi maschili più famosi, Mr Darcy di ORGOGLIO E PREGIUDIZIO e Willoughby di RAGIONE E SENTIMENTO.
Tutto comincia nel 1800, quando Jane Austen si trasferisce con i genitori a Bath, per lasciare la canonica finora retta dal padre al fratello; cinque anni dopo la morte del padre getta Jane, la madre e la sorella Cassandra in gravi ristrettezze economiche, costringendole a peregrinare da un parente all’altro per essere ospitate, in quanto non hanno né una casa propria né una rendita soddisfacente per vivere.
La situazione pesa moltissimo a Jane, che da sempre coltiva con passione il suo notevole talento per la scrittura, che l’ha finora portata anche a scrivere due romanzi, finora rimasti nel cassetto e intitolati PRIME IMPRESSIONI e ELINOR E MARIANNE.
Durante una gita a Lyme assieme al fratello Henry conosce Mr Ashford, un gentiluomo col quale da subito si instaura un forte legame basato su stima,gusti e sentire comuni….
Nonostante le biografie ufficiali ci dicano da sempre che Jane Austen, l’amatissima autrice di sei tra i più bei romanzi della letteratura mondiale, non si sposò mai e non ebbe nessun amore, ci si è sempre interrogati su come una donna che non ha mai conosciuto l’amore abbia potuto descriverlo così sapientemente nei suoi romanzi. L’interrogativo (e l’autrice stessa di questo romanzo lo fa dire alla Austen nel narrare la sua storia) non è certo nuovo, ma da qualche tempo a questa parte per due volte qualcuno si è sbizzarrito a cercare di svelare questo mistero, ipotizzando per la scrittrice inglese una storia d’amore purtroppo non a lieto fine.
Il primo è stato nel 2006 il regista Julian Jarrold, che nel film BECOMING JANE immagina la storia d’amore tra la giovane Jane e l’irlandese Tom Lefroy (personaggio realmente esistito). Due anni dopo la scrittrice Syrie James esordisce con questo romanzo che invece utilizza l’espediente del diario per dare modo alla sua Jane di narrare la storia con un immaginario Mr Ashford.
Devo dire che, se non avessi saputo realmente (e se l’autrice non l’avesse ribadito in conclusione al libro) che questo NON E’ il vero diario di Jane Austen, avrei potuto benissimo credere il contrario; l’autrice ricalca fedelmente ma non in modo pedissequo lo stile narrativo della celebre protagonista, ricostruendo in modo fedele molti fatti realmente appartenenti alla vita dell’autrice con un sapiente ed equo dosaggio tra realtà e finzione, e caratterizzando in maniera corretta i personaggi realmente esistiti,a partire dai membri della famiglia Austen (in questo romanzo sono presenti quasi tutti anche se spiccano, oltre ovviamente a Jane, la madre, il fratello Henry e la sorella Cassandra).
Viene sottolineato come il legame con la famiglia, e in particolare con la sorella Cassandra, fosse di importanza vitale per l’autrice e la sorresse anche nei momenti di maggiore sconforto, aiutandola in particolare nel trasformare la sua passione per la scrittura in qualcosa di concreto.
Per quanto riguarda i personaggi,se Jane Austen è la Jane che tutti noi ci immaginiamo leggendo i suoi romanzi e le sue biografie: intelligente, arguta, grande osservatrice, fedele ai suoi principi, di carattere forte e maturo (anche se mi ha lasciato perplessa il fatto che Jane racconti anche a molte persone al di fuori della cerchia di amici e parenti stretti le trame dei suoi romanzi,cosa secondo me non aderente alla realtà, in quanto Jane Austen su questo tema era così riservata da far pubblicare i suoi primi libri con uno pseudonimo), ma anche appassionata in amore, e molto simile alla sua Elizabeth Bennett, ma anche a Marianne,a Elinor, ad Anne.
Personaggio chiave per la vita di Jane,decisivo per la sua carriera di scrittrice, è ovviamente il misterioso Ashford, tipico gentiluomo inglese dell’epoca, che la scrittrice ci descrive fisicamente come un Willoughby e caratterialmente come un Darcy. Devo ammettere che questo personaggio non mi ha del tutto conquistata, l’ho trovato in molti punti piuttosto ambiguo e sfuggente, poco deciso nel suo tanto predicato amore per Jane. Nonostante ciò,la loro storia d’amore è credibile e coinvolgente, anche se il finale lascia l’amaro in bocca: certo se fosse una storia vera, è impossibile non pensare che una donna come Jane Austen meritasse decisamente di meglio.
In molti altri personaggi incontrati dalla scrittrice si ravvisano poi personaggi noti a tutti gli austeniani: tutti modelli per i vari Mr Collins, Sir John, Lydia Bennett, Lady Catherine, Catherine Morland, Fanny Price (chiamata così in onore di una delle nipoti preferite della Austen). Edward Ferrars, Fanny Dashwood… insomma per i personaggi resi immortali dalla penna di Jane Austen.
Il romanzo mi è molto piaciuto, e attendo con ansia la pubblicazione del prossimo romanzo di questa autrice,che indovinate come si intitola? IL DIARIO SEGRETO DI CHARLOTTE BRONTE… insomma, vale la pena di tenere d’occhio Syrie James!
Tiziana
Avevo sentito parlare di
Avevo sentito parlare di questo libro però le biografie romanzate di personaggi di cui già conosco la storia non mi esaltano molto. La recensione sicuramente invita alla lettura ma non fa per me. ^_^ Comunque complimenti Tiziana.
Ho tentato, giuro, ma l'ho
Ho tentato, giuro, ma l'ho mollato al primo capitolo. Di una noia devastante X°D
Io non so se lo leggerò
Io non so se lo leggerò perchè ho visto il film Becoming Jane che, anche se ovviamente con alcune forzature e sapendo che è un'opera di fantasia, già mi aveva fatto rivedere alcuni famosi personaggi dei romanzi della Austen nel suo circolo delle conoscenza. Ora se leggessi questo mi rivedrei sempre davanti gli occhi il Tom Lefroy (bravo James McAvoy a proposito, dateci un'occhiata!) di Becoming Jane... mah, sono un pò perplessa! magari più in là nel tempo. Comunque è vero che quando si parte con un filone lo si vuole proprio sfruttare all'osso!!! Visto che quello che circonda l'autrice vende, se ne inventano di tutti i tipi.
Ma sono solo io che odio
Ma sono solo io che odio queste operazioni editoriali?
Queste pseudiobiografie o biografie romanzate proprio non mi piacciono, sorry, senza nulla togliere al valore del libro in se, sia chiaro, che da quello che scrive Tiziana deve essere molto buono.
Mi piacciono meno solo le operazioni tipo "Rossella", ovvero i seguiti di libri famosi scritti da altri autori (che di solito fanno profondamente rimpiangere l'originale).
Cristina
Non ho letto questo libro, ma
Non ho letto questo libro, ma devo ammettere che mi piacerebbe. Mi interessa anche "Il diario segreto di Charlotte Bronte" che è un'autrice che apprezzo molto (anche se fra le sorelle Bronte preferisco Emily).