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FILM TRATTI DA ROMANZI D'AMORE
CYRANO DE BERGERAC ( 1990)
Regia di Jean Paul Rappenau, con Gerard Depardieu (Cyrano de Bergerac), Anne Brochet ( Roxanne), Jacques Weber (conte de Guiche), Vincent Perez (Cristiano).
Nella Francia del ‘600 vive Cyrano de Bergerac, abile spadaccino, poeta e filosofo irriverente coi potenti. E’ innamorato della cugina Rossana, ma non osa rivelare il suo amore perché condizionato dal suo non avvenente aspetto fisico, caratterizzato soprattutto da un enorme nasone; quando scopre che la romantica Rossana è innamorata del bel Cristiano, un giovane cadetto di bell’aspetto ma non troppo intelligente, stringe un accordo con il rivale: lo aiuterà a conquistare la cugina scrivendogli poesie e dichiarazioni per questa, in modo da farle così arrivare il suo amore.
L’intento riesce felicemente e Cristiano e Rossana si sposano, ma poco dopo le nozze scoppia la guerra e Cristiano e Cyrano partono….
Tratto dall’opera teatrale ( 1897) di Edmond Rostand, è la storia di uno dei personaggi più famosi al mondo, il romantico innamorato che per la sua bella pronuncia la famosa frase “ Un bacio è un’apostrofo rosa tra le parole T’amo”:Peccato che , come tutti sanno, l’aspetto fisico sgradevole( in questo caso un nasone enorme)condizioni anche il più brillante e intelligente dei personaggi letterari…e così assistiamo a una tra le storie d’amore tra le più commoventi e appassionanti mai raccontate. Che questo film rende la meglio, grazie soprattutto alla superba interpretazione di Gerard Depardieu, calatosi perfettamente nel ruolo di Cyrano e che forse mette in questa interpretazione alcuni degli eccessi che hanno fatto parte della sua vita, in ogni caso con un ottimo risultato, cinematograficamente parlando: credo che per chiunque abbia visto questo film, sarà difficile immaginare un Cyrano che non sia lui, intrepido, sprezzante, caustico, ma anche tenero e romantico quando si parla d’amore.Accanto a lui, altre due ottime interpretazioni: Vincent Perez volutamente trascurato nel ruolo del bel Cristiano, complice e rivale di Cyrano, ma non senz’anima ( come appare invece nel testo originale), e la bella Anne Brochet nel ruolo della romantica Rossana, che per molto tempo idealizza l’amore, scoprendo troppo tardi la verità.
Da notare la splendida fotografia, a cura di Pierre Lahome.
Nel 1990 il film ricevette la nomination all’Oscar come miglior film straniero; un’altra versione famosa è quella del 1949, CYRANO, che valse l’Oscar come miglior attore allo spagnolo Josè Ferrer.
SCUSA MA TI CHIAMO AMORE ( 2008)
Regia di Federico Moccia, con Raul Bova ( Alex), Michela Quattrociocche ( Niki), Luca Ward ( Tony Costa), Cecilia Dazzi ( Simona), Veronica Logan ( Elena).
Il 37enne Alex, pubblicitario, viene lasciato dalla fidanzata dopo anni di solida unione. L’accaduto lo getta comprensibilmente nello sconforto più nero, dal quale non riescono a sollevarlo gli amici tutti accoppiati che scoppiano comunque. Ma un giorno avviene l’incontro-scontro con la diciassettenne Niki, ed è quasi subito amore..a discapito di tutto, soprattutto della grande differenza d’età ( chiamamelo nulla!!).
Tratto dall’omonimo terzo romanzo ( 2007)di Federico Moccia, l’autore di TRE METRI SOPRA IL CIELO, qui alla sua prima esperienza come regista. Lo scrittore più amato dai giovani d’oggi si adegua alla moda del momento, cioè narrare la storia d’amore tra una coppia dove uno dei due ha molti ( in questo caso addirittura venti!)anni più dell’altro…sintetizzo il risultato in una parola: come direbbe Fantozzi, UNA BOIATA PAZZESCA! La recensione potrebbe tranquillamente finire qui, perché come parlare di un film che infila una serie di cavolate terribili, banalità , luoghi comuni e stereotipi come pochi nella storia del cinema?Il tutto intervallato da terribili e sciocchissime sequenze che hanno come titolo le frasi dei Baci Perugina. Eppure vale la pena spendere qualche parolina per gli attori, la debuttante Michela Quattrociocche che sicuramente è un belvedere per i maschietti, ma che quanto a recitazione…lasciamo perdere, nulla di più finto ( per fortuna, perché a tratti risulta veramente antipatica e insopportabile!); e Raul Bova, un attore non certo disprezzabile, sembra un pivellino rincretinito a furia di sorrisetti….terribile le scene dove loro vanno in macchina ( e poi: ma quale uomo si innamorerebbe di una che continua a mettergli i piedi sopra il cruscotto?!).
Del resto pare non sia tutta colpa loro: sono proprio i personaggi privi di alcun spessore, lui Peter Pan serioso con voglia di evadere ( altrimenti come si spiegherebbe l’innamoramento per uan che ha 20 anni di meno?Cioè 17, ricordiamocelo, contro i 37 di lui!!!), lei adolescente viziata, sciocchina e pure maleducata. Unico ruolo decente, quello della mamma di Niky, interpretata da Cecilia Dazzi.
Per concludere, questa recensione se fosse una articolo di giornale si intitolerebbe così: “ Assassinati 7 euro e 50 alla Multisala Oz di Brescia, da una pazza che era andata a vedere il film SCUSA MA TI CHIAMO A MORE”.
UN MARITO IDEALE ( An ideal husband, 2000)
Regia di Oliver Parker , con Rupert Everett (Lord Arthur Goring), Cate Blanchett ( Lady Gertrud Chiltern), Jeremy Northam ( Robert Chiltern), Minnie Driver (Mabel Chiltern), Julianne Moore ( Mrs.Chively).
Robert e Gertrud Chiltern sono davvero una coppia modello: ricchi, benvoluti da tutti nel loro ambiente e molto innamorati, vivono una vita serena e impegnata, soprattutto Robert che sta per essere nominato sottosegretario degli Esteri. Tanta perfezione però nasconde sempre dei lati oscuri, ed infatti una sera ad una festa data da Lady Chiltern in onore del marito e alla quale è stato invitato anche il miglior amico della coppia, Lord Arthur Goring, un nobile dandy sfaccendato, compare la misteriosa Mrs Chively, la quale fa capire a Robert di essere a conoscenza di un importante segreto del suo passato, segreto che se rivelato potrebbe mettere fine a tutto…
Tratto dalla commedia ( 1895) di Oscar Wilde, non è certo una storia d’amore convenzionale, come ben sa chi conosce il caustico e geniale autore di aforismi quali “ Non sono favorevole ai lunghi fidanzamenti: danno l’opportunità di scoprire il carattere l’uno dell’altro prima del matrimonio, il che non è mai auspicabile” o “ Amare sé stessi è l’inizio di una storia d’amore lunga tutta la vita “ o ancora “ Nella vita coniugale tre sono una compagnia, due non lo sono”? E difatti ecco che, come volevasi dimostrare, in questa storia niente è come sembra all’apparenza…assistiamo quindi al dipanarsi di una matassa assai ingarbugliata, ma che ci permette man mano di conoscere i protagonisti nella loro vera personalità, con piacevoli sorprese: Lord Goring per esempio, il personaggio che attrae di più l’attenzione, si rivelerà meno stolto e superficiale di tutti , e soprattutto un uomo che dà importanza al valore dell’amicizia. in questo ruolo di dandy sfaccendato e disilluso troviamo Rupert Everett, veramente perfetto, non aggiungo altro ( considerate che è un’attore che non mi piace poi molto…), ma anche la coppia formata dai protagoniste Robert e Gertrud, che si trova a superare un ostacolo imprevisto e ostico…e la soluzione del dilemma non sarà semplice né scontata. In particolare ho apprezzato Cate Blanchett nel ruolo di Gertrud, una donna che si gioca tutto quello che ha pur di scoprire il segreto del marito e lacerata dal dubbio se stargli vicino o no nonostante l’amore che prova per lui, finchè il tutto non sarà chiarito:una donna coraggiosa che non vuole vivere nell’incertezza ed è disposta ad accettare la verità, qualunque essa sia.
Il tutto diretto da un regista davvero abile nel ritagliare gli spazi giusti ai personaggi, e nel rendere la pieno l’atmosfera vittoriana.
Della storia esiste un’altra versione cinematografica, quella del 1947 diretta da Alexander Korda, con Paulette Goddard e Michael Willing
REBECCA, LA PRIMA MOGLIE ( Rebecca,1940)
Regia di Alfred Hitckock, con Joan Fontaine, Laurence Olivier ( Maxime de Winter), Judith Anderson ( Miss Danvers), George Sanders ( Jack Favell).
La timida e dimessa Joan Fontaine ( devo chiamarla col nome dell’attrice perchè nel corso del film il nome del suo personaggio rimane sconosciuto) vive facendo al dama di compagnia a un’antipatica nobildonna, che la tratta come uno straccio. Durante un soggiorno a Montecarlo conosce e s’innamora, sorprendentemente ricambiata, di un nobile vedovo solitario e malinconico, Maxime de Winter, che alla fine sposa e con cui va ad abitare nella tenuta di Manderlay. La sua nuova vita come lady sarebbe felice, visto che è amata dal marito e benvoluta da tutti i servitori e conoscenti; l’unica ombra che offusca questa serenità e il ricordo, che a poco a poco diventa ossessione, di Rebecca, l’indimenticabile prima moglie di Maxim, scomparsa alcuni anni addietro, e alimentato dalla severa e temibile governante della casa, Miss Danvers, la quale conserva ancora la stanza dell’amata padrona come se lei fosse viva, e nella quale non fa entrare nessuno tranne ( guarda caso) la povera Joan che comincia sentirsi sempre più schiacciata da un senso di inferiorità. Ma Rebecca era davvero così perfetta?
Tratto dal romanzo REBECCA ( 1938) di Daphne du Maurier, è il primo film americano del più famoso e capace regista del brivido, Alfred Hitckock, in cui già possiamo ravvisare le doti principali del maestro del brivido, come l’uso del bianco e nero per rendere l’atmosfera più cupa e misteriosa, direi quasi gotica, e la suspense che tiene avvinto lo spettatore fino alla risoluzione finale, per nulla scontata.
E’ una storia che pur non essendo dell’orrore mette davvero i brividi, complice soprattutto la bravissima Judith Anderson nel ruolo della diabolica Miss Danvers, una donna malata d’amore per la sua padrona al punto da sconfinare nella follia, che rischia di distruggere tutti quanti: alla fine tutto andrà a posto e la cattiva non vincerà ( da brivido la scena finale!), ma il suo personaggio rimarrà sicuramente impresso a chiunque veda questo film.
Superbo e affascinante come al solito Laurence Olivier nel ruolo del tormentato Massimo, mentr per Joan Fontaine valgono le stesse cose dette per la sorella Olivia de Havilland nel posto sul film L’EREDITIERA: bravissima per carità, ma l’avete mai vista in un ruolo che non fosse quello della donna timida, dimessa, vittima?Anche se nel film la sua trasformazione è palpabile in tutti i sensi…da donna timida e dimessa a donna sicura di sé. Il fatto di non avere un nome è una scelta precisa del regista, che vuole così evidenziare la sua differenza con la mitica Rebecca.
Nel 1940 il film fu il grande protagonista della notte delgi Oscar: vinse due statuette ( miglior film e miglior fotografia), e ottenne altre nove nomination( miglior attore- Laurence Olivier-, miglior attrice protagonista _ Joan Fontaine- , miglior attrice non protagonista – Judith Anderson-, miglior regista, montaggio, scenografia, effetti speciali, sceneggiatura,colonna sonora).
L'AMORE AI TEMPI DEL COLERA (Love in the time of colera), 2007
Regia di Mike Newell, con Giovanna Mezzogiorno ( Firmina Daza), Javier Bardem ( Florentino Ariza), Benjamin Bratt ( Juvenal Urbino), Catalina Sandos Moreno ( Hildebranda).
Nella Colombia di metà ottocento, il giovane e povero Florentino Ariza s&rsquoinnamora ricambiato della ricca Firmina Daza. Armato solo della sua passione e dell&rsquoamore per la poesia, tenta di conquistare la sua amata, ma per loro non c&rsquoè futuro: Firmina è costretta dal padre a sposare Juvenal Urbino, un medico benestante. Florentino giura di aspettarla fino alla morte del marito, anche tutta la vita se sarà necessario&hellipsolo che dovrà aspettare 53 anni!E che succederà nel frattempo?
Tratto dall'omonimo romanzo ( di Gabriel Garcia Marquez, è un film piacevole, ben diretto e ben recitato, anche se , a detta di alcune persone che hanno anche letto il romanzo ( io non l'ho fatto), la trasposizione cinematografica non riesce ad esprimere tutta la passione e l'amore del protagonista per Firmina&hellipe in effetti, anche la profana che non ha mai letto il libro si è chiesta: ma tutto questo grandissimo amore dov'è? Perché , a parte la parte iniziale, poi dal matrimonio di Firmina i sentimenti del protagonista non sono più così chiarissimi: a parte il fatto delle 622 amanti che Florentino si concede nel lasso di tempo ( seppur lungo) che lo separa dal ricongiungimento con l'amata- e già queste divagazioni sono davvero un po' troppo per uno che si dice così innamorato!- è proprio a livello di sentim,enti che il film funziona solo a tratti: sembra che Firmina per Lorentino rimanga una piacevole ma non troppo preciso ricordo per tutti quegli anni, per poi zacchete!, ricordasene all'improvviso alla morte del marito. Ho trovato molto più interessante, a livello di amore e relazione, la vita di Firmina col marito, un amore che può definirsi tale perché vissuto pienamente nella sua quotidianità e realtà, pur con tutte le delusioni e persino un tradimento ( da parte di lui).
Riguardo agli attori,Giovanna Mezzogiorno molto brava ma un po' sottotono, forse perché far interpretare ad un'attrice un personaggio nel corso di 50 anni non è proprio il massimo, anche come credibilità fisica ( dai 17 ai 70 anni si vedeva comunque che era sempre la stessa persona, non sarebbe stato più opportuno scegliere per Firmina giovanissima un'altra attrice, così come è stato per il protagonista maschile?), mentre Javier Bardem nel ruolo di Florentino adulto è più che lodevole; il migliore però mi è sembrato Benjamin Bratt nel ruolo, non facile è un po' sottotono, di un marito complicato.
Tiziana
dimenticavo....avevo
dimenticavo....avevo intenzione di leggere cent'anni di solitudine , ma quando mi decantano un libro arriva poi la delusione quindi ho lascitao perdere , voi me lo consigliate ? e se la risposta è si perche?
Confesso che non mi piace
Confesso che non mi piace Gabriel Garcia Marquez, ma il film l'amore ai tempi del colera lo vorrei vedere.
alcuni di questi film li devo ancora vedere , tranne la prima moglie Rebecca, che ho visto poco tempo fà.
anche questo mese Tiziana ci ha proposto film interessanti .
grazie ^____^
@MarchRose Centanni di
@MarchRose
Centanni di solitudine è un altro libro che io ho amato molto....perciò penso di non essere la persona più adatta per consigliarti di leggere L'amore al tempo del colera anche se devo amettere che sono due cose diverse
Per quanto riguarda Brade Runner ho visto solo il film (è mi e piaciuto ) poi ho visto Atto di forza e Minority Report con T.Cruise ed ho voluto leggere i libri da dove sono stati tratti (per essere più precisi è un solo libro poichè sono dei racconti ) ed ho capito una cosa che i libri di Philip K.Dick e i film tratti dai suoi racconti sono tutta un'altra cosa per vari motivi (troppo lunghi da spiegare )...molto meglio il libro per me
p.s sù BradeRunner non dò giudizio ...ma se tanto mi da tanto....
cmq conosco almeno UN film
cmq conosco almeno UN film che ha superato alla stragrande il libro: Blade Runner contro Do the androids dream of electric sheep di Philip Dick ( sono appassionata di fantascienza e fantasy, oltre che di romance ).
ho letto cent'anni di
ho letto cent'anni di solitudine parecchi anni fa e confesso, mi ha talmente sconvolto che non sono più riuscita a leggere altro di quest'autore. Non saprei nemmeno dire perchè mi ha suscitato una reazione così violenta - so solo che mi ha disturbato nel profondo.
Dite che l'Amore ai tempi del colera è sulla stessa falsariga ?
io a differenza di te, fanny
io a differenza di te, fanny preferisco leggere prima il libro. anche se come quasi sempre è capitato raramente la pellicola supera in bellezza il libro. ad ogni modo mi piace vedere come il regista cerca di riassiumere in tempo così breve tutte le scene e le emozioni esistenti tra le righe.
di Marquez ho letto solo dell'amore di altri demoni , mi è piaciuto anche se non sono riuscita ad affezionarmi allo scrittore. comunque visto la tua ed altre opinioni positive riguardo al film tratto dal suo libro, lo guarderò.
buon sabato...
L'amore ai tempi del colera è
L'amore ai tempi del colera è un capolavoro a parte che è scritto benissimo non per niente Marquez ha vinto il premio Nobel ,la storia d'amore descritta nel libro è una delle più belle che io abbia mai letto
ed e per questo che non vedrò il film (per me è quasi impossibile riuscire a riasumere un capolavoro così in due ore di film e mantenere tutta la poesia del libro )
Per me meglio vedere prima il film e poi se si è curiosi leggere il libro
Lo stesso vale per Un marito ideale (anche se per altri motivi )non scordiamoci che stamo parlando di Oscar Wilde
Volevo solo aggiungere che la letteratura latina americana è una delle mie passioni !!!!!!!!
Buona notte a tutti .........
io ho visto solo un marito
io ho visto solo un marito ideale e, nonostante mi piaccia moltissimo rupert, l'ho trovato terribilmente noioso.
in programma però ho scusa se ti chiamo amore, quindi vi saprò dire.
buon fine settimana
Confesso di non aver visto
Confesso di non aver visto nessuno di questi film ma di alcuni ne ho sentito parlare. Mi piacerebbe vedere Cyrano e Un marito ideale. ^_^ Complimenti per il post!