Untitled
RECENSIONE: THE RIVER WIFE di Jonis Agee
Publisher / Edizione originale : Random House
Year / anno : 2007
Genre-Setting / Genere-Ambientazione : Historical fiction - Missouri 1811-1950 / Narrativa storica - Missouri 1811 - 1950
Format / formato : hardcover / rilegato
Sensuality Rating / Livello di Sensualità : subtle / sottile (non trattandosi di romance l'indicazione ha valore relativo)
Rating/Voto : 8,5 /10
Edizione Italiana : di prossima pubblicazione (Novembre 2008) nella collana OSCAR EMOZIONI, col titolo "La Sposa del Fiume"
Collegamenti con altri libri / Connection to other books : nessuno
E’ il 1930, Hedie Rails Ducharme arriva con il marito Clement Ducharme a Jacque’s Landing, la grande proprietà sul fiume Mississippi, a poca distanza da New Madrid, Missouri, appartenenete alla famiglia del marito da oltre un secolo. E’ giovanissima, incinta e innamorata, e ancora non conosce il lato oscuro che accomuna tutti i Ducharme, ma fin dal primo momento la casa e la terra che la circonda le provocano come un brivido. Ben presto Clement inizia ad assentarsi la notte per occuparsi di misteriosi affari e, lasciata sola, Hedie si trova spesso insonne ad aggirarsi per quella grande casa, piena di vecchi oggetti, di rumori, di scricchiolii e di strane presenze.
Attraverso alcuni diari trovati per caso, scoprirà la storia di Jacques Ducharme, uomo carismatico, cacciatore di pelli, pirata e tagliagole, della sua prima moglie Annie Lark, che ha salvato ragazzina da morte certa dopo il terribile terremoto di New Madrid del 1811, unica veramente amata e morta tragicamente, di tutte le altre donne che sono entrate nella sua vita: la sua amante Dealie, la sua seconda moglie, l’infedele Laura, la sua schiava nera liberata e compagna di scorrerie Omah, e sua figlia Little Maddie, madre di Clement… tutte spose del fiume, perché il fiume, come Jacques, come questa enorme proprietà per la quale i Ducharme da più di un secolo sono disposti a sacrificare tutto, cattura e non lascia più andare.
ATTENZIONE : possibili spoilers !
La prima cosa che mi viene da dire, su questo libro, è che non si dimentica. Non è una lettura che si finisce rimettendo il libro sullo scaffale, anche dopo giorni non si può fare a meno di pensarci, di riviverlo, perché è un romanzo che colpisce, anche se non sempre nel modo migliore.
Non è un romanzo perfetto.
La prima parte è semplicemente spettacolare. La storia di Annie e Jacques è stupenda, emozionante come poche e lascia un segno profondo nel lettore. Il terremoto di cui ci parla Jonis Agee è un fatto storico reale, descritto con tale realismo da tenere il lettore incollato alle pagine.
Jacques è un uomo di grande carisma, forte, pericoloso, a tratti il migliore degli uomini a tratti il peggiore. Sembra uscire dalle pagine, come i suoi sorrisi affettuosi verso la giovane moglie zoppa e le sue azioni efferate. La scena in cui uccide a freddo uno schiavista per appropriarsi dei tre schiavi negri è sconvolgente e nello stesso tempo ammaliante nella sua crudezza, e il lettore non può che provare quello che prova la stessa Annie. Mentre quella della lotta tra i cani e la morte della figlioletta è cruda in modo quasi gratuito, e per questo scioccante.
La seconda parte è un po’ più lenta, ma apprezzabile. Laura e Omah sono personaggi forti, soprattutto quest'ultima, ma è sempre Jacques il vero protagonista, insieme alla terra e al fiume, e come la terra e il fiume ci appare sempre più come un uomo senza età, che nessuno può sconfiggere e che tutti temono. Protagonista anche nella morte, poiché la sua ombra domina anche tutto il racconto di Little Maddie, sua figlia, fino alla scoperta del suo corpo, che ci porta alla virtuale conclusione del romanzo.
La terza parte, rispetto alle precedenti, è decisamente carente. Carente per la fine troppo affrettata (dopo più di 500 pagine!), per il carattere debole dell’ultima Ducharme, Hedie, che non regge sicuramente il confronto con le precedenti “consorti del fiume”, e per l’atto finale con cui entra di fatto nell’oscura tradizione di famiglia: la morte di Clement, che lascia l’amaro in bocca e non pochi interrogativi rimasti insoddisfatti.
Hedie conclude una saga di donne, ma in realtà il vero protagonista di questo libro, intitolato alla compagna del fiume, è il fiume stesso, ovvero Jacques.
Non è facile identificarsi in queste donne, ma ci si ritrova trascinati nelle loro vicende proprio come si trattasse del fiume in piena, e si possono apprezzare, amare, detestare, condannare con pari intensità. Non è un libro con una fine, bella o brutta, in realtà la vicenda dei Ducharme non si conclude, forse questa è una pecca… ma anche un pregio, perché ci porta a pensarci, a ripensarci, a rifletterci, a risentire le emozioni che ci ha lasciato, negative o positive che siano, ed è indubbio, che in un qualche momento, vicino o lontano, ci si senta tentati di riaprirne le pagine.
nota storica:
Nell’inverno del 1811-12, la regione centrale della Mississippi Valley fu colpita da tre tra i più forti terremoti nella storia degli Stati Uniti. Anche oggi, questa regione ha più terremoti di qualsiasi altra parte degli Stati Uniti ad est delle Rocky Mountains.
I 400 residenti della città di New Madrid (Missouri) furono svegliati brutalmente nel cuore della notte da una violenta scossa e un tremendo ruggito. Era il 16 Dicembre del 1811, e si era appena verificato un potentissimo terremoto. Questo fu il primo di tre terremoti di magnitudo 8 seguiti da migliaia di scosse di assestamento che sconvolsero la regione quell’inverno. I sopravissuti raccontarono che i terremoti aprirono brecce sulla superficie, fecero ondeggiare la terra, e sprofondare o innalzare intere aree. La ciurma del battello New Orleans raccontò di avere ormeggiato nei pressi di un’isola che il mattino successivo era scomparsa sotto le acque del fiume Mississippi.
grazie maet questa è
grazie maet
questa è sicuramente una lettura dalla quale può scaturire una bella discussione. Io ne sono stata talmente colpita, da non riuscire a pensare ad altro per giorni dopo averlo letto. Come ho detto, non è tutto rosa e fiori, ed è lungi dall'essere perfetto, il suo pregio, secondo me, è che riesce a colpirti sia nel bene che nel male di ciò che racconta.
Eccola li, adesso mi toccherà
Eccola li, adesso mi toccherà correre in libreria i primi di novembre per cercarlo e comprarlo, vista le recensione di Naan! Complimenti comunque, si vede che il libro ti ha emozionata.
deve essere un romanzo molto
deve essere un romanzo molto interessante..credo stavolta lo comprerò!
complimenti per la recensione,davvero molto" sentita".
Tiziana
assolutamente sì, infatti
assolutamente sì, infatti l'ho già fatto :-)
quando ho visto che usciva per gli oscar emozione l'ho ripreso in mano, e ho finito con l'immergermi di nuovo nella sua magia.
Difficilmente le saghe multigenerazionali hanno una fine, c'è sempre un'apertura sulle generazioni che devono venire, quindi da una parte il libro conclude un'epoca, dall'altra lascia intravedere l'inizio di un'altra.
Contrariamente a quello che
Contrariamente a quello che faccio di solito, ho letto lo spoiler e
non sono sicura di voer leggere un libro che non ha una fine, sono combatutta quindi ti chiedo naan ,
se tornassi indietro lo rileggeresti?