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Domenica, 9 marzo, 2008 - 23:37
MarchRose

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LIBRI IN PORTO: alla ricerca del libro perduto


Vi ricordate quando poco tempo fa abbiamo parlato di che triste fine fanno i libri invenduti? Qualche mese in deposito, e poi in discarica come carta da macero ( brrr… da far venire la pelle d’oca solo a pensarci ).

Ebbene, una decina di giorni fa mi è capitato di leggere ben due articoli, uno sul Corriere, l’altro su Repubblica, che parlavano di un’iniziativa molto interessante… Eccovi uno stralcio dell’articolo di Repubblica:

ALLA RICERCA DEL LIBRO PERDUTO – E LA BIBLIOTECA DIVENTA OUTLET:

Apre stasera a Frassineto Po, nell'Alessandrino, in un grande capannone ex discoteca Più di 120 mila titoli: rari o antichi, ma soprattutto dimenticati dall'industria culturale.

… nasce il primo outlet del libro d'Italia. Però attenti, in questo caso outlet non significa "vorrei ma non posso" e neppure "non posso avere ma faccio finta", come accade nei ciclopici spacci dei vestiti e delle scarpe. In questo piccolo paese del Monferrato tra le betulle e il Po, outlet vuol dire il libro che non si trovava più, quello che ormai stava in magazzino, a due passi dal macero, ma pure il libro raro, dove la preziosità non si misura in euro ma in difficoltà d'incontro e di acquisto. Il libro scomparso, usato, antico o solo vecchio, in bilico sul catalogo o già fuori, il controbestseller, il titolo perduto e recuperato. "Frassineto Po, dove i libri non muoiono mai" dice lo slogan, e rende l'idea.



( potete leggere il testo completo dell’articolo qui:
http://www.repubblica.it/mobile/articolo/biblioteca-outlet-alla-ricerca-del-libro-perduto/2008-02-16/1102365  )

Ho quindi contattato il sig. Claudio Maria Messina , Presidente dell'Associazione Culturale Libri in Porto, per saperne un po’ di più su questo progetto così interessante. Eccovi, qui di seguito, la nostra “chiacchierata”.

L’ASSOCIAZIONE

*************

- Ci può spiegare in cosa consiste il progetto Libri in POrto, e che cos'è il Villaggio del Libro ?

Il progetto del Villaggio del Libro è sintetizzato dal suo slogan: un luogo dove i libri non muoiano mai. Libri in Porto è l'Associazione culturale da me fondata insieme al Senatore Angelo Muzio e a Bruno Gambarotta, nel 2003 con questo scopo.

- Ci racconta come "recuperate" i libri? è vero che spesso li salvate dall'essere mandati al macero ?

Intanto per cinque anni abbiamo ospitato editori, librai, librai antiquari e privati che venivano a giocare a libri e sicuramente molte copie di belle cose magari anche rare hanno evitato di finire disperse. Con l'apertura del Booklet sicuramente si potranno salvare molti più titoli. Dipende dall'intelligenza e dalla prontezza degli editori nell'inviarci cose da salvare.

- Come spiegate il disinteresse delle case editrici e della grande distribuzione per il libro "fuori catalogo"?

Solo i grossi gruppi hanno un fuori catalogo e lo smerciano in un secondo mercato che controllano integralmente. La grande distribuzione per vocazione si interessa solo all'ultimo best seller. E' il loro mestiere. Noi ci rivolgiamo alla piccola e media editoria di qualità che non ha fuori catalogo ha solo libri che la filiera distributiva ignora perché presa a fare business con Dan Brown.

- Molti libri vengono tuttora venduti in Italia in edicola, anziché in libreria. Cosa pensate di questa particolarità del nostro mercato? si tratta di edizioni che voi prendete in considerazione nelle vostre ricerche, oppure no?

Se ce li mandano li riproponiamo, certamente ma devono arrivare a costo vicino allo zero e li riproporremmo a poco più. Hanno già fatto abbastanza danni all'editoria di cui sopra. E adesso che i grossi gruppi si sono autocannibalizzati il fenomeno è già in forte discesa. Lo dicono i numeri, di pezzi e di fatturato. Sono pubblici, il centro studi dell'AIE li pubblica regolarmente.

- A che tipo di pubblico vi rivolgete, e qual è il riscontro che state ottenendo? Ci si lamenta sempre perchè in Italia si legge poco... da quel che avete potuto vedere finora, è vero ?

Il Popolo dei Lettori non ha età e non ha target. Quelli che abbiamo visto finora erano di media età, colto e preparato ma i giovani aumenteranno progressivamente. Che si legga poco ce lo dicono i numeri e i sondaggi. Sul perché la res Publica dovrebbe interrogarsi e per quanto ci riguarda basta entrare in una libreria di catena per capirlo.

- Avete intenzione di creare una sezione di vendite on-line sul vostro sito?

No. Il libro ha odore, colore, spessore, richiamo sessuale. Non è virtuale.

- Cosa pensate delle nuove forme editoriali che hanno già una certa diffusione all'estero e che, a quanto si dice, a breve inizieranno a circolare anche in Italia, cioè gli audiolibri ed i libri in formato digitale (ebooks)? sono destinate a soppiantare il libro cartaceo ?

Per soppiantarlo ci vorrà tempo e la tecnologia deve ancora migliorare di molto. Gli amanuensi sono durati ancora due secoli dopo Gutenberg. Ma affiancarsi e stimolare sicuramente sì, ed è solo un bene. Pensi all'idea di portarsi la Treccani in un portatilino di 300 grammi o di ascoltare la Divina letta da Benigni in treno con la propria cuffietta. Magari de Il Gattopardo ci portiamo invece appresso un bel tascabile che umettiamo come ci pare. Mentre a casa abbiamo in bacheca la prima edizione e tutte le sere ci accendiamo un lumino sotto. Io faccio così.

************

IL PERSONAGGIO

Claudio Maria Messina ci parla di sé:

Io sono il Presidente dell'Associazione Culturale Libri in POrto, costituita appositamente per fondare il Villaggio del Libro. Villaggio che ha già realizzato la ristrutturazione di Palazzo Mossi, sede dell'Associazione e del Libro del Paesaggio del Po. Quattro piani di libri antichi e usati e un percorso museale dedicato alla storia del Po. Ha realizzato l'apertura del Booklet, 500 metri quadri e un chilometro e mezzo di scaffali di libri. Ha realizzato un mini festival culturale permanente, ogni terza domenica del mese. Realizzerà un festival di tre settimane in aprile: multiculturale.
Realizza da due anni un festival del Giallo in ottobre. Questo è il mio hobby.
Di mestiere faccio l'editore, a Roma. Le mie sigle sono Biblioteca del Vascello, Robin e Voland.
Ho fondato la Fiera della Piccola e Media Editoria di Roma, insieme a due colleghi.
Ho fondato il Consorzio PER i Libri insieme a sette colleghi. PER sta per Piccoli Editori Riuniti. 50 associati alla data.
Sono consigliere del Gruppo dei Piccoli Editori dell'AIE e del Comitato dei Piccoli Editori dell'AIE.
Tengo lectio magistralis sull'editoria ai master di Urbino e della Sapienza. E, dulcis in fundo, tra meno di un mese annuncerò la nascita della Robin International perché emigriamo i nostri interessi verso altre realtà europee.


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Commenti

...ehm... volevo dire

...ehm... volevo dire trasloco.

Cristiana

Esiste la possibilità di

Esiste la possibilità di poter mettere online i titoli/autori del vostro villaggio ? O la possibilità di fare scambi con i vostri testi o addirittura cedervi libri di cui ci si vuole disfare, causa spazi limitati o trascolo etc.etc. ?

Grazie

Cristiana

Buongiorno Sig.Messina, l'

Buongiorno Sig.Messina,

l' iniziativa mi sembra bellissima ma la prima cosa che mi è venuta in mente, leggendo l' estratto dell'articolo, è stata "anche qui i romanzi rosa verranno visti come genere di serie B" ?

"Oppure verrà classificato come tutti gli altri", ossia pagine che regalano emozioni e come descrive benissimo lei, pagine che regalano odore, spessore e richiamo sessuale ?

Grazie per l'attenzione.

Cristiana

Lodevole iniziativa. Spero si

Lodevole iniziativa. Spero si sparga a macchia d'olio.

Saluti.

Bellisisma iniziativa, ma mi

Bellisisma iniziativa, ma mi chiedevo: questa raccolta vale anche per i testi scolastici?

Tiziana

Sig.Messina lei ha tutta la

Sig.Messina lei ha tutta la mia ammirazione, essendo ecclettica nelle letture e amando i libri in generale, trovo la sua iniziativa veramente encomiabile.

Mi piacerebbe tanto poter visitare il luogo da lei fondato!!!

Trovarmi sommersa dai libri è una cosa che gratifica la mia anima oltre che la mia mente!

Anche se l'editoria punta la sua attenzione a gli ultimi bestseller, non sembra strano che comunque rifiutino di ristampare nonostante le richieste di mercato?

In edicola per esempio devo sempre prenotare le mie copie di libri, altrimenti rischio di rimanere a mani vuote! Eppure le poche copie che vengono date a gli edicolanti vengono vendute!

Quando chiedo spiegazioni, l'edicolante mi risponde sempre che anche se loro richiedono più copie, le vengono consegnate sempre le solite.

La domanda che mi sorge spontanea è questa:

se vengono richiesti più numeri di una collana, come mai questo viene ignorato dalle case editrici?

Tutto ciò non ha senso,avrebbero un guadagno!

la cosa mi lascia perplessa e quindi vorrei sapere: lei che ne pensa?

grazie per la sua disponibilità

E' senz'altro un'iniziativa

E' senz'altro un'iniziativa lodevole e interessante, da lettrice e da appassionata di libri spero che venga replicata anche in altre città.

Infatti l'ostacolo principale è in questo caso quello della distanza, e anche se concordo sul fatto che il libro si deve toccare e sfogliare, purtroppo non sempre è possibile.

Mi chiedevo, quanta è in effetti al momento la percentuale dei lettori comuni che frequenta l'outlet, rispetto ai collezionisti, proprio perchè, a mio parere, il primo cerca semplicemente "un libro", non importa di che edizione e di solito opta per l'economica, mentre il secondo è più portato a coprire distanze e a spostarsi personalmente per trovare "il libro" che cerca.

Il commento di prima non

Il commento di prima non intendevo affatto che fosse anonimo, me ne scuso, era orgogliosamente mio, Claudio Maria Messina.

Aggiungo per quanto riguarda l'edicola che quello è proprio un fenomeno che ha riguardato solo la grossa editoria che si è cannibalizzata con miopia assoluta. Adesso può anche mangiarseli quei volumi, peccato solo che non possano tornare albero. Ma non temete, sapranno riciclarceli. Se no che ce li regalino, noi non li compriamo di sicuro.

La messa on line prevede

La messa on line prevede struttura e organizzazione di puro commercio. Il Villaggio è prima di tutto un luogo dello spirito. L'idea è che nascano altri 10, 100, 1000 Villaggi. Dove si vada ad annusare, leggere comprare, mangiare bene, conoscersi, fare l'amore, le cose che contano nella vita, no?

Sicuramente un'ottima

Sicuramente un'ottima iniziativa per cui complimenti all'ideatore. Avrei una domanda.

1)E' vero che il libro ha odore, spessore, richiamo sessuale ma per chi non ha l'opportunità di vivere sul luogo e vorrebbe acquistare? Una vendita on-line non sarebbe utile?

2) Potreste "salvare" anche i prodotti invenduti nelle Edicole? Se no, in che modo noi consumatori potremmo cambiare le cose?

Grazie per la cortesia nel rispondere alle mie domande. ^_^

A tutte: il sig. Messina

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il sig. Messina passerà a trovarci, quindi se volete potete approfittare dell'occasione per esprimere la vostra opinione e fare domande.

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