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Mercoledì, 9 giugno, 2010 - 22:14
Lener

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RECENSIONE PRINCIPE DI SPADE (Prince of Swords) di Anne Stuart



Prima edizione USA: 1996 Zebra.

Edito in Italia da: I romanzi mondadori n. 807. Anno 2009.

Ambientazione: Inghilterra 1760

Livello di sensualità: hot (bollente)

Voto/rating: 8,5/10

Collegamenti con altri libri / Connection to other books: nessuno

Trama: Jessamine Maitland legge i tarocchi e, notte dopo notte, predice il futuro nei salotti di Londra. Finché una sera “scopre” l’identità del Gatto, il temerario ladro che da mesi ruba gioielli e preziosi dalle case più ricche della città: Alistair MacAlpin, conte di Glenshiel. Intuendo di essere stato smascherato, Alistair vede una sola via d’uscita: sedurre Jess.

Avevo molto sentito dire riguardo i famigerati bad boys di Anne Stuart, ma prima di leggere questo suo romanzo, confesso che non credevo davvero potessero sfuggire al rassicurante e consolidato cliché del "mascalzone tormentato e dissoluto che aspetta soltanto di essere assolto e redento dalla donna giusta".  
Ebbene mi sbagliavo: nel bene e nel male gli straordinari protagonisti di questa grande autrice sono assolutamente unici e sfuggono a qualsiasi classificazione.
Sua Signoria Alistair di Glenshield è un gradito ed onnipresente ospite della mondana ed aristocratica Londra settecentesca. E' anche, e soprattutto, il raffinato ed imprendibile ladro di gioielli che il bel mondo e gli agenti di Bow Street hanno soprannominato il Gatto. E siete pregate di dimenticare Robin Hood e gli intrepidi eroi mascherati dalla doppia identità. Glenshield non è un temerario paladino degli oppressi che si atteggia a superficiale gentiluomo per salvaguardare le sue nobili ed altruistiche gesta segrete. Alastair ha cominciato a rubare perché era semplicemente la via più facile ed immediata per rimpinguare le casse di famiglia, incautamente dissipate dai suoi predecessori, e così godere di lusso e ricchezza. Alistair continua a rubare perché è l'unica attività capace di spezzare l'insopportabile noia che lo affligge. Perché Alistair è annoiato. Da tutto. Dalle donne, dalle feste, dalla Londra marcia e sfavillante che divora ogni innocenza ed ingenuità (ma d'altronde Glenshield sa benissimo che al mondo solo gli stupidi possono essere innocenti). Soltanto l'arte del furto, in cui eccelle con sfrontata abilità, riesce a farlo sentire davvero vivo, ravvivando la monotonia di una vita che dedica a piaceri decadenti con sincero e sentitissimo cinismo.
Jessamine è una giovane aristocratica impoverita, sulle cui spalle grava il compito di mantenere sua sorella minore e la loro inaffidabile madre.
Ma Jessamine ha anche un dono: un talento soprannaturale come cartomante. I tarocchi, però, sono dei padroni gelosi e al pari di un'antica vestale Jess deve preservarsi soltanto per loro: un solo cedimento e la sua abilità sarà perduta per sempre. E' un patto col demonio e l'onesta, coraggiosa Jessamine è costretta suo malgrado a stringerne diversi per sopravvivere, sperando di fuggire, sperando di poter sempre proteggere chi ama. Ma nessun demonio è più seducente e pericoloso del conte di Glenshield, che nei tarocchi di Jess è il dispensatore di sciagure: il principe di spade dagli occhi ambrati di un gatto.  Divertito ed attratto dalla misteriosa cartomante, Alistair vede un'unica, stuzzicante soluzione per mettersi al riparo da ogni rischio: sedurre Jessamine. Farla innamorare, renderla sua complice, screditarla, appagare il desiderio che Jess gli ispira e poi abbandonarla. Jessamine comprende d'istinto che Alistair rappresenta la sua rovina: quell'uomo imprevedibile le porterà via tutto senza lasciarle nulla in cambio.
Nel devastante gioco di seduzione che Alistair orchestra con lei, Jess si oppone, ben consapevole di dover anche salvaguardare il futuro della sua adorata sorella Fleur (a sua volta protagonista in queste pagine di una dolcissima storia d'amore secondaria con un rude cavaliere senza macchia). Eppure come resistere ad un uomo enigmatico ed impossibile, che le promette l'inferno sussurrando ogni parola come un assaggio di paradiso? Un uomo senza regole né scrupoli, ma sempre capace inaspettatamente di sorprenderla, nel bene e nel male, entrandole nel sangue e fino in fondo al cuore. Jess ne è sedotta e la sottoscritta con lei.
In conclusione "Principe di spade" è un romanzo storico originalissimo per trama, ruoli, personaggi, con un inquietante e leggerissimo tocco paranormale ed impreziosito da alcune situazioni davvero indimenticabili (tra tutte la notte di Alistair e Jess sui tetti di Londra).
Consigliatissimo a chi desidera leggere una storia d'amore eccitante ed assolutamente non convenzionale (come tutte quelle firmate dall'estro di Anne Stuart), assaporando il fascino seducente di un autentico ed incorreggibile cattivo ragazzo.
 

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Commenti

Grazie a tutte per

Grazie a tutte per l'apprezzamento ed i gentili commenti!

Per me la "Principe di spade" è stata una folgorazione: dopo averlo letto ho cominciato a procurarmi tutti i titoli di Anne Stuart. Decisamente mi sono innamorata di questa autrice (che ritengo offra il meglio di sé stessa nel contemporaneo).

Personalmente penso che gli eroi della Stuart (ed Alistair ne è un degno rappresentante) siano un unicum nel genere romance: da amare o da odiare.

Un caro saluto a tutte!
Lener

L'ho letto molto tempo fa e

L'ho letto molto tempo fa e sinceramente, io non avrei dato un voto così alto. Il protagonista maschile era davvero antipatico!!!  

@ Freecoraahaha vero, lo

@ Freecora

ahaha vero, lo "sberleffo" finale è impagabile, ed è davvero raro finire un romance ridendo... ma la Stuart ha una vena un po'  irriverente e fuori dagli schemi, in fondo, no?

@ Maristella

caspita, ma ti ricordi ancora dei mei post dell'epoca? non me ne ricordo nemmeno io !! la tua memoria sta cominciando a inquietarmi....
scherzi a parte, se ho contribuito un pochino a farti conoscere ed apprezzare questa grande autrice, ne sono molto contenta perchè lo merita.

Lener, ma che bella

Lener, ma che bella recensione! Brava, come sempre del resto. Questo è il primo libro in italiano della Stuart che ho letto e mi è piaciuto tantissimo, infatti lo conservo gelosamente, Anne Stuart non è mai scontata o banale e i suoi eroi sono semplicemente fantastici .

Bella, bella, bellissima mi è

Bella, bella, bellissima
mi è piaciuta tanto la tua recensione Lener e la condivido in pieno.
Un bacio e a presto
Cris

un'altro romanzo che non ho

un'altro romanzo che non ho letto( ma quant sono?!), e che invece avrei davvero volgia di leggere!
a parte i nomi improbabili, deve essere davvero bello e promette motlo bene, almeno leggendo la recensione....

Anche se non è uno dei miei

Anche se non è uno dei miei libri preferiti della Stuart , trovo la tua recensione perfetta  !
E sappiamo che oramai non fai testo, I bad boys della Stuart ti hanno conquistato!

E' stato il primo romanzo

E' stato il primo romanzo della Stuart che ho letto, ma non posso dire che mi sia piaciuto tantissimo. Ricordo che mi aveva dato una sensazione di lentezza, però avevo apprezzato altre cose. Soprattutto la riluttanza dei due protagonisti a risultare tali, mentre in parallelo una coppia viveva e condivideva tanto amore da poter essere la storia d'amore del romanzo.
E poi non dimenticherò mai che questo romanzo ha segnato per me una svolta, per la prima volta ho concluso la lettura di un romanzo d'amore ridendo di gusto invece di sospirare.

Libera

Non posso che sottoscrivere

Non posso che sottoscrivere la conclusione della recensione di Lener (complimenti).  Questo è stato il primo romanzo storico che ho letto della Stuart, e lo avevo acquistato per caso da una ragazza italiana che vendeva romanzi rosa in inglese solo perchè era uno dei + economici (evidentemente la venditrice non conosceva la fama dell'autrice... come me, del resto). Credo di averlo letto dopo le prime crirtiche positive che Maria Rosa scriveva all'epoca sulla ML di Sonia. Letto questo sono rimasta folgorata dall'autrice e mi sono messa a cercare tutto quello che c'era.

Non voglio dilungarmi sulla

Non voglio dilungarmi sulla Stuart, chi mi conosce sa che leggerei anche la sua lista della spesa.
Però che bella recensione Lener, fortuna che il libro l'ho letto, altrimenti povera me!
Benevenuta nel club delle Stuart -addicted

L'ho letto diverso tempo fa e

L'ho letto diverso tempo fa e ricordo che non mi era piaciuto molto. Lui non mi piaceva, se non per il fatto che era un "bastardo", l'unico pregio direi .

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