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Venerdì, 9 gennaio, 2009 - 22:00
Lener

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RECENSIONE:  GARGOYLE (The gargoyle) di Andrew Davidson

Anno di pubblicazione: 2008

Edito in Italia da: Mondadori  (collana Scrittori italiani e stranieri)

Ambientazione: Canada, giorni nostri

Livello di sentualità: sottile

Genere: fiction

Voto: 10/10

Trama: Una vita senza sentimenti, una carriera come famoso attore porno, serate dedicate al più assoluto edonismo, nessun legame. È tutto ciò che l'anonimo protagonista di questo romanzo si trova alle spalle, mentre giace in un letto d'ospedale a seguito di un terribile incidente stradale, completamente sfigurato dalle ustioni. Ora che non può più in alcun modo fare affidamento sul suo corpo egli attende in solitudine, senza nessun amico, il giorno in cui sarà abbastanza forte da alzarsi dal letto e uccidersi. Durante una delle sue interminabili giornate, tuttavia, una ragazza di nome Marianne entra nella sua stanza e comincia a parlargli come se lo conoscesse da sempre. Si tratta di una paziente psichiatrica dell'ospedale, una geniale scultrice di gargoyle di pietra affetta però da profonde crisi maniacali. Nonostante l'iniziale diffidenza del narratore Marianne tornerà anche nei giorni successivi, raccontandogli ciò che lei dice essere stata la loro prima storia d'amore, avvenuta nella Germania del tredicesimo secolo. Di lì, a cadenze regolari, tornerà al suo capezzale per narrargli, come nelle Mille e una notte, di storie d'amore avvenute in altre epoche...

Come definire quest'opera prima del professore canadese Andrew Davidson? Un romanzo storico? Un racconto d'amore? Un esempio riuscito di realismo soprannaturale? Un'intensa riflessione sul destino, sul riscatto, sulla vita stessa? "Gargoyle" è tutto questo e qualcosa di più: quel qualcosa che segna la differenza tra un bel romanzo (un bellissimo romanzo) ed il capolavoro, oltre i generi e le etichette.
"Nella vita a volte gli incidenti ci colgono di sorpresa, spesso con violenza. Proprio come l'amore". Con questa frase si apre "Gargoyle" ed è con un incidente che si inaugura la narrazione: la mente annebbiata dalla cocaina, l'odore del bourbon e giù lungo il precipizio, dentro un'auto che si accartoccia, incendiandosi. E' l'automobilista a raccontare ciò che si prova nell'essere intrappolati in un rogo ed il lettore ascolta, proseguendo la lettura suo malgrado morbosamente affascinato dall'orrore e dallo sfacelo. Seguiamo le parole del narratore, che orrendamente ed atrocemente ustionato ci racconta tutta la sua vita senza mai svelarci il suo nome. Conosciamo così la sua squallida infanzia, la sua difficile adolescenza, il suo acuto e sensibile intelletto, il suo corpo stupendo ed il suo volto bellissimo. Seguiamo i passi che lo hanno portato nel mondo della pornografia, diventandone una stella ed un abile imprenditore. E' una cronaca lucidissima, un sincero raccontarsi ad un estraneo, ma non una confessione perché manca la ricerca di un'assoluzione. Insieme alla sua pelle è come se si fosse disciolta la stessa identità del narratore e le maschere (di vittima, di carnefice o altro) non hanno più alcuna ragione d'essere. E' la stessa vita a non avere più importanza, nonostante le figure che si susseguono intorno al suo letto e che si impegnano per fargli credere il contrario: gli altri pazienti, la seria dottoressa che lo ha in cura, le tre infermiere del reparto, la fisioterapista ottimista, lo psichiatra discreto... e Marianne Engel. Eccentrica e geniale scultrice di mostri di pietra, dai bellissimi occhi acquamarina smerigliati dalla follia, Marianne entra un giorno nella sua camera e comincia a parlargli come se lo conoscesse... come se si fossero incontrati tanto, tantissimo tempo prima. E' pazza, il narratore lo comprende e, com'è sensato fare con i pazzi, tenta di assecondarla. Marianne così comincia a raccontargli la propria storia... la loro storia... ed altre storie, bellissime fiabe d'amore d'altri luoghi e tempi.
Ed in un'unica cornice, in un sognante gioco di specchi, in un caleidoscopio delirante, tante storie cominciano ad intrecciarsi le une nelle altre, intersecando presente e passato. Pazza Marianne. Generosa Marianne. Straordinaria, unica Marianne. Ma cosa sono davvero le sue storie? Una verità mistica e sconvolgente o soltanto il fantasioso frutto di una mente schizofrenica? Giunta alla conclusione di questo meraviglioso romanzo, ho compreso che non mi interessava saperlo. L'unica verità che meritava di essere riconosciuta è che "forte come la morte è l'amore. Tenace come gli inferi è la passione. E se la morte separa l'anima dal corpo... l'amore separa ogni cosa dall'anima".

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Commenti

non è un time travel. è

non è un time travel. è piuttosto un viaggio nella storia di un'anima, e non per caso si svolge in parte nell'inferno di Dante...

cercate la scritta segreta...

Grazie ancora per

Grazie ancora per l'attenzione data a questa mia recensione, ma ripeto: Gargoyle è un libro particolare e bellissimo.

Un time travel, Tiziana? Mhmm... non saprei cosa risponderti. C'è qualcosa di magico che attraversa tutta la narrazione, ma non esiste una risposta oggettiva: è una percezione? Una suggestione? La pazzia di Marianne Engel? La verità? Quello che ho trovato straordinario è come l'autore ti conduca per mano fino al punto che a me, per esempio, non importava più sapere quale fosse davvero la verità. Gli aspetti importanti erano altri: l'amore, il riscatto, l'altruismo, il valore della vita.

Grazie ancora a tutte!

In effetti anch'io avevo

In effetti anch'io avevo "messo gli occhi" su questo titolo. Devo controllare se c'è in bibliotaca, dopo aver letto la recensione la curiosità è ulteriormente aumentata.

Babbo Natale me lo ha

Babbo Natale me lo ha portato!!!!

non vedo l'ora di leggerlo.

la pila s'impila ha! ha! ha!

anche io sono rimasta

anche io sono rimasta incuriosita...deve essere un libro molto bello, anche se non amo i time travel( e a quanto ho capito qualosa di questo genere c'è nella trama).Complimenti per la recensione!

Tiziana

Grazie di cuore a tutte per

Grazie di cuore a tutte per l'attenzione!

Non posso che concordare con Viola: "Gargoyle" è un romanzo originale e stupendo, che emoziona, commuove e continua a far riflettere anche a lettura ultimata. Assolutamente da leggere!

Concordo con Chiaromattino:

Concordo con Chiaromattino: non è il mio genere ma mi è piaciuta la recensione. ^_^

Avevo già intenzione di

Avevo già intenzione di leggerlo da quando ne avevo letto la presentazione americana, ora dopo questa sentita recensione di Lener non posso che affrettarmi ad iniziarlo! Complimenti a Lener.

Ho letto anch'io questo

Ho letto anch'io questo libro, e anche a me è piaciuto molto: è intenso, duro e dolcissimo, oltre che scritto molto bene. E' molto più di un romanzo, di avventura o di amore: è una riflessione sul significato della vita, fa pensare e ti rimane dentro. Leggetelo anche voi.

Viola

la tua recensione mi ha

la tua recensione mi ha incuriosita moltissimo! sicuramente è un libro inusuale ma mi intriga molto... lo comprerò di sicuro! ^_^

Ciao devo dire che questo

Ciao

devo dire che questo romanzo non rientra nei miei generi preferiti, ma leggere la tua recensione è stato davvero emozionante.

Grazie Lener

Alla prossima

Baci

Cris

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