POESIA DEL MESE - POEM OF THE MONTH
Questo mese dedichiamo agli ospiti di isn't it romantic? una poesia made in Italy, speriamo di farvi cosa gradita.
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Lavorare stanca
I due, stesi sull'erba, vestiti, si guardano in faccia
tra gli steli sottili: la donna gli morde i capelli
e poi morde nell'erba. Sorride scomposta, tra l'erba.
L'uomo afferra la mano sottile e la morde
e s'addossa col corpo. La donna gli rotola via.
Mezza l'erba del prato è così scompigliata.
La ragazza, seduta, s'aggiusta i capelli
e non guarda il compagno, occhi aperti, disteso.
Tutti e due, a un tavolino, si guardano in faccia
nella sera, e i passanti non cessano mai.
Ogni tanto un colore più gaio li distrae.
Ogni tanto lui pensa all'inutile giorno
di riposo, trascorso a inseguire costei,
che è felice di stargli vicina e guardarlo negli occhi.
Se le tocca col piede la gamba, sa bene
che si danno a vicenda uno sguardo sorpreso
e un sorriso, e la donna è felice. Altre donne che passano
non lo guardano in faccia, ma almeno si spogliano
con un uomo stanotte. O che forse ogni donna
ama solo chi perde il suo tempo per nulla.
Tutto il giorno si sono inseguiti e la donna è ancor rossa
alle guance, dal sole. Nel cuore ha per lui gratitudine.
Lei ricorda un baciozzo rabbioso scambiato in un bosco,
interrotto a un rumore di passi, e che ancora la brucia.
Stringe a sè il mazzo verde - raccolto sul sasso
di una grotta - di bel capevenere e volge al compagno
un'occhiata struggente. Lui fissa il groviglio
degli steli nericci tra il verde tremante
e ripensa alla voglia di un altro groviglio,
presentito nel grembo dell'abito chiaro,
che la donna gli ignora. Nemmeno la furia
non gli vale, perché la ragazza, che lo ama, riduce
ogni assalto in un bacio c gli prende le mani.
Ma stanotte, lasciatala, sa dove andrà:
tornerà a casa rotto di schiena e intontito,
ma assaporerà almeno nel corpo saziato
la dolcezza del sonno sul letto deserto.
Solamente, e quest'è la vendetta, s'immaginerà
che quel corpo di donna, che avrà come suo, sia,
senza pudori, in libidine, quello di lei.
Cesare Pavese
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Cenni biografici dello scrittore
Cesare Pavese nasce a Santo Stefano nel 1908 da una famiglia originaria del luogo. Dopo aver studiato a Torino, si laurea con una tesi su Walt Whitman, diventando un’esperto di letteratura angloamericana. Nella città piemontese comincia a frequentare gli ambienti della casa editrice Einaudi, intorno alla quale si erano radunati molti antifascisti. Comincia l’attività di traduttore di scrittori inglesi come: Daniel Defoe, Charles Dickens, Herman Melville, Sherwood Anderson, Gertrude Stein, John Steinbeck e Ernest Hemingway. Nel 1935 viene condannato al confino a Brancaleone Calabro dove inizia a scrivere una specie di diario che verrà pubblicato nel 1952, dopo la sua morte con il titolo di “Il mestiere di vivere". Nella poesia esordisce nel 1935 con l’opera “Lavorare stanca”cui seguiranno altri scritti come il romanzo Paesi tuoi , La casa in collina e La spiaggia del 1941. Nel 1947 escono "I Dialoghi con Leucò", ma la consacrazione definitiva avviene con "La luna e i falò" nel 1950.I n quello stesso anno in Agosto in un albergo di Torino , Ceasare Pavese si toglie la vita oppresso da una grave forma di depressione che non lo ha mai abbandonato in tutta la sua vita. ". Dopo la sua morte viene pubblicata un'altra raccolta poetica, "Verrà la morte e avrà i tuoi occhi" (1951).
Non conoscevo questa poesia,
Non conoscevo questa poesia, che più che altro sembra una descrizione di un inseguimento amoroso.Del resto Cesare Pavese non mi è mai piaciuto.
Tiziana
non l'avevo mai letta, ma è
non l'avevo mai letta, ma è bella questa descrizione semplice e fresca, come dire molto casalinga. inoltre sì lei poteva donargli qualcosa di più che semplici baci!!!
baci
Non l'avevo mai letta questa
Non l'avevo mai letta questa poesia.
Confesso però che mi dispiace per quel pover uomo che aveva in mente tutt'altro che semplici baci. Quella donna cerca solo di provocarlo. ^_^ Grazie per avercela proposta!