11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Nora Roberts, BLOOD BROTHERS, EDIZIONI JOVE Nora Roberts' LATEST BOOK, BLOOD BROTHERS, BY JOVE
In the small village of Hawkins Hollow, three best friends who share the same birthday sneak off into the woods for a sleepover the evening before turning 10. But a night of pre-pubescent celebration turns into a night of horror as their blood brother oath unleashes a three-hundred year curse. Nel piccolo villaggio di Hawkins Hollow, tre ottimi amici che hanno in comune lo stesso compleanno sgattaiolano nella foresta per passare la notte fuori, la sera prima di compiere 10 anni. Ma una notte di festeggiamenti preadolescenziale si trasforma in una notte di orrore, mentre il giuramento di essere fratelli di sangue scatena un maleficio vecchio di tre secoli. Ventuno anni dopo, Cal Hawkins e i suoi amici hanno visto la loro città piagata da una settimana di eventi malvagi inspiegabili altre due volte - ogni sette anni. Mentre l'orologio che si avvicina per la terza volta alla chiusura del ciclo di sette anni, qualcun altro ha iniziato ad interessarsi del folklore della città. Quinn è uno studioso molto conosciuto di leggende locali, e a dispetto delle proteste di Cal, insiste nell'indagare nel mistero. Ma quando i primi segni del male appaiono con mesi di anticipo, non è solo la città che Cal cerca di proteggere ma anche il suo cuore.
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Alyssa Day, ATLANTIS AWAKENING, EDIZIONI BERKLEY Alyssa Day'S LATEST BOOK, ATLANTIS AWAKENING, EDIZIONI BERKLEY To rescue the world from an overwhelming evil, Poseidon's warriors have risen from Atlantis. Chief among them is Ven, serving as the King's Vengeance by birthright and by battle challenge. None can conquer him—except perhaps for one human female.... Per salvare il mondo da un malvagio opprimente, i guerrieri di Poseidone si sono risvegliati da Atlantide. Il capo tra loro è Ven, che presta servizio come la Vendetta del Re per diritto di nascita e per onore conquistato in battaglia. Nessuno può conquistarlo - eccetto forse per un'unica donna umana... Il Guerriero... la mente di Ven è piena di dovere. Deve servire come collegamento tra Atlantide e gli umani in una guerra contro i vampiri. Una spada è la sua arma - non la diplomazia. Ma in missione per recuperare il cuore di Nereide - un rubino dall'immenso potere - ci vorrà ogni oncia della forza che possiede per resistere alla tentazione sessuale della bella strega scelta per lavorare con lui. E la Strega... il cuore di Erin è pieno di vendetta. Vive unicamente per la possibilità di vendetta contro quelli che hanno assassinato la sua famiglia. Ora deve far coppia con un leggendario guerriero di Atlantide il cui desiderio oscuro minaccia di abbattere tutte le barriere che ha costruito intorno alle sue emozioni - e al suo cuore. Catturata nella trappola delle alleanze che mutano, quanto a lungo Ven ed Erin potranno resistere alla loro crescente passione? Forze oscure state attente: Atlantide si sta svegliando. Series: Warriors of Poseidon
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Nicole Byrd, A LADY BETRAYED, EDIZIONI BERKLEY Nicole Byrd'S LATEST BOOK, A LADY BETRAYED, BY BERKLEY Seeking shelter from the night rain, Adrian Carter, Viscount Weller, comes across a deserted gazebo—and an unconscious woman. He would never want to compromise such graceful beauty, but when a search party finds Miss Applegate in his arms, they assume the worst... Cercando protezione dalla pioggia notturna, Adrian Carter, Visconte Weller, incappa un un gazebo abbandonato - e in una donna svenuta. Non avrebbe mai desiderato compromettere una tale aggraziata bellezza, ma quando un gruppo di ricerca trova Miss Applegate nelle sue braccia, danno per scontato il peggio... Madeline Applegate ha sempre progettato di rimanere a casa a prendersi cura del padre invalido, così una proposta di matrimonio con un affascinante sconosciuto sconvolge la sua vita. Ma che scelta ha? Ora la coppia deve sopportare una tempesta di segreti dal passato di Adrian che potrebbero distruggere entrambi... Series: Sinclair Family
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Allyson James, THE BLACK DRAGON, EDIZIONI BERKLEY Allyson James' LATEST BOOK, THE BLACK DRAGON, BY BERKLEY Scorching new romance from the author of Dragon Heat. Sexy nuovo romance dall'autrice di Dragon Heat. Quando Saba Watanabe viene attaccata da dei draghi bianchi in forma umana nelle strade di San Francisco, l'unico uomo a cui può rivolgersi per aiuto è il pericolosamente seducente Malcom, un drago nero che una volta ha reso Saba la sua schiava d'amore. Ma è Sara che deve usare i suoi crescenti poteri per salvare Malcom - e tutta la sua specie. Series: Dragon
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI G.A. Hauser, SECRETS & MISDEMEANORS, EDIZIONI LINDEN BAY ROMANCE G.A. Hauser'S LATEST BOOK, SECRETS & MISDEMEANORS, BY LINDEN BAY ROMANCE When having to hide your love is a crime… Quando il dover nascondere il tuo amore è un crimine... Dopo aver perso la moglie a causa del suo miglior amico ed ex socio d'affari, David Thornton non può immaginare di trovare di nuovo l'amore. Con il suo divorzio alle spalle, vuole solo concentrarsi sul suo lavoro e sui suoi due figli. Ma poi accade qualcosa, facendo capire a David che a dispetto del credere di avere tutto quello di cui ha bisogno, c'è qualcuno che lui vuole disperatamente - Lyle Wilson. Giovane e determinato, Lyle arriva a Los Angeles senza un soldo in tasca. Dopo poco, tuttavia, il sexy muratore trova un lavoro di ristrutturazione di un vecchio edificio che ospita la prestigiosa Thornton Law Firm. Lyle non capisce quando mette gli occhi sull'affascinante e di successo David Thornton per la prima volta che una porta potrebbe aprirsi che nessun uomo può chiudere. I due uomini cederanno alla rete di pressioni sociali messe di fronte a loro, nascondendo quello che sono e chi amano? O sveleranno la verità e libereranno se stessi?
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Heather Graham, THE LAST NOEL, EDIZIONI MIRA BOOKS Heather Graham'S LATEST BOOK, THE LAST NOEL, BY MIRA BOOKS It's Christmas Eve, and all is neither calm nor bright E' la vigilia di natale, e niente è calmo o chiaro Con una tempesta che sta paralizzando il New England, la casa degli O'Boyle diventa preda di un paio di brutali assassini fuggitivi alla disperata ricerca di un rifugio. Skyler O'Boyle è convinta che l'unico modo per cui loro possono sopravvivere alla notte è di giocare un coraggioso gioco psicologico per far uscire di guardia i cattivi. Minacciata da un paio di Smith & Wessons, deve pregare che il resto della sua famiglia le regga il gioco, facendole guadagnare tempo. La sua una speranza è che gli uomini siano inconsapevoli che sua figlia, Kat, è scappata nella tempesta. Ma mentre il vento e la neve continua ad infuriare con tutta la veemenza di una banshee impazzita, le sue preghiere che Kat possa in qualche modo trovare aiuto sembrano abbastanza fragili. Quando Kat incappa in un terzo cattivo, mezzo congelato ed in delirio, il suo spavento aumenta, perchè riconosce immediatamente Craig Devon. Quello che è l'unico amore della sua vita è tornato in città - e in una tale compagnia? Con la minaccia di morte che pende sugli O'Boyle, Craig è disperato di svelare un segreto vitale che potrebbe cambiare il loro destino. Ma può fidarsi di Kat? Perchè un passo falso e tutto quello che lui ha sacrificato andrà in frantumi - e questo potrebbe essere l'ultimo Natale di tutti.
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Anne Stuart, ICE STORM, EDIZIONI MIRA BOOKS Anne Stuart'S LATEST BOOK, ICE STORM, BY MIRA BOOKS Behind her mask is a deadly secret… The powerful head of the covert mercenary organization The Committee, Isobel Lambert is a sleek, sophisticated professional who comes into contact with some of the most dangerous people in the world. But beneath Isobel's cool exterior a ghost exists, haunting her with memories of another life…a life that ended long ago. But Isobel's past and present are about to collide when Serafin, mercenary, assassin and the most dangerous man in the world, makes a deal with The Committee. Seventeen years ago Isobel shot him and left him for dead. Now it looks as if he's tracked her down for revenge. But Isobel knows all too well that looks can be deceiving…and that's what she's counting on to keep her cover in this international masquerade of murder. Dietro la maschera di lei c'è un segreto mortale... La potente mente di una organizzazione mercenaria segreta The Committee, Isobel Lambert è un professionista capace e sofisticato che viene in contatto con alcune delle persone più pericolose al mondo. Ma dietro il freddo aspetto esteriore di Isobel esiste un fantasma, che la perseguita con memorie di un'altra vita... una vita che è finita anni prima. Ma il passato di Isobel e il presente stanno per coincidere quando Serafin, mercenario, assassino e l'uomo più pericoloso al mondo, fa un patto con The Committee. Diciasette anni prima Isobel gli ha sparato e lo ha abbandonato dandolo per morto. Ora sembra che lui l'abbia rintracciata per vendetta. Ma Isobel sa fin troppo bene che le impressioni possono essere ingannevoli... e questo è quello sui cui conta per mantenere la sua copertura in questa mascherata internazionale di assassini. Series: Ice
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Shannon Drake, THE QUEEN'S LADY, EDIZIONI HARLEQUIN BOOKS Shannon Drake'S LATEST BOOK, THE QUEEN'S LADY, BY HARLEQUIN BOOKS She desired him above all others… Would he now be her executioner? Lei lo desidera più di tutti gli altri... Sarebbe stato il suo giustiziere? Lady Gwenyth Macleod ha messo in gioco la sua fortuna e la sua reputazione per aiutare Maria, la Regina di Scozia a prendere il suo posto di diritto sul trono. Ma la sua battaglia per guidare l'incauta e difficile regina l'ha messa in pericolo con Rowan Graham, un signore pericolosamente coinvolto sia in passioni che affari di stato. E più Gwenyth sfida le sue intenzioni, meno lui può resistere al desiderio che si accende tra di loro. Ora, con il suo paese in tumulto e il tradimento che si nasconde ad ogni suo passo, l'ultima scommessa di Gwenyth la condurrà al tradimento definitivo - o ad un destino più grande di quanto avrebbe potuto immaginare? Series: Graham Family
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Alexandra Ivy, EMBRACE THE DARKNESS, EDIZIONI ZEBRA Alexandra Ivy'S LATEST BOOK, EMBRACE THE DARKNESS, BY ZEBRA Is He Her Mortal Enemy— Lui è il suo mortale nemico... O l'uomo che rischierà tutto... Per salvare la sua vita? Series: Guardians of Eternity
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Kasey Michaels, BOWLED OVER, EDIZIONI KENSINGTON Kasey Michaels' LATEST BOOK, BOWLED OVER, BY KENSINGTON Mystery author Maggie Kelly had enough on her mind wondering how she was going to keep her fictional Regency Era creation from dropping to one knee with a marriage proposal. Then a murderer crosses the foul line—way too close to home… L'autrice di mystery Maggie Kelly ne ha abbastanza in testa nel domandarsi come riuscirà ad impedire che il suo eroe immaginario da romanzo Regency cada in ginocchio con una proposta di matrimonio. Poi un assassino attraversa la linea dell'immaginazione - un po' troppo vicino a casa... Un altro giorno, un'altra scena del crimine. Grazie a dio lei ha il suo eroe da romance personale. Series: Maggie Kelly
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Sylvia Day, A PASSION FOR HIM, EDIZIONI BRAVA Sylvia Day'S LATEST BOOK, A PASSION FOR HIM, BY BRAVA Miss Amelia Benbridge is ready to leave behind a past filled with heartbreak for a sensible marriage. Until temptation itself comes calling, with an invitation to seduction… Miss Amelia Benbridge è pronta a lasciarsi alle spalle un passato doloroso a causa di un matrimonio sbagliato. Fino a che la tentazione stessa non arriva, con un invito alla seduzione... Lei lo ha amato e perso in passato... Colin Mitchell sapeva che un matrimonio tra una figlia di un pari ed un ragazzo di stalla zingaro non era possibile. L'erronea convinzione di Amelia sulla sua morte gli avrebbe permesso di tornare da lei nei panni di un uomo ricco. Ma il tempo è scivolato tra le sue dita. Lei si sta preparando a sposare un'altro e il pericolo gli impedisce di rivelare la verità. Colin può solo strapparle un addio in segreto, ma lui sottovaluta la sua determinazione a smascherare il suo ammiratore fantasma. Un bacio proibito conduce al suo ardente inseguimento e ad una relazione tempestosa. Amelia è perfettamente adatta ad ogni desiderio di lui, ogni pensiero - e desiderosa di una stabilità che lui non le può offrire. E il tradimento giace nel cuore del loro amore, in attesa di dividerli ancora una volta...
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11/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Susan Squires, ONE WITH THE SHADOWS, EDIZIONI ST. MARTIN'S PAPERBACKS Susan Squires' LATEST BOOK, ONE WITH THE SHADOWS, BY ST. MARTIN'S PAPERBACKS Kate Malone makes her living reading Tarot cards and fleecing society's elite. With no prospect of independence, her own fate looks bleak. But Kate's fortunes change when she steals a magnificent emerald—and is soon confronted by a mysterious stranger. Kate is sure that the striking gentleman's attention is a ruse to retrieve the gem. But his presence awakens her to passions she never dreamed of…and to powers she never knew she possessed. Kate Malone si guadagna da vivere leggendo i Tarocchi e ingannando la buona società. Senza prospettiva di essere indipendente, il suo destino appare miserevole. Ma la fortuna di Kate cambia quando ruba un magnifico smeraldo - e è presto messa a confronto con un misterioso sconosciuto. Kate è sicura che le attenzioni dell'affascinante gentiluomo sono una scusa per recuperare la gemma. Ma la sua presenza risveglia in lei una passione che non aveva mai sognato... e dei poteri che non aveva mai saputo di possedere. Gian Urbano è costretto dall'onore a recuperare la pietra mistica che può esaurire il potere di un vampiro - e condurre gli umani alla pazzia. L'affascinante e intelligente Kate non conosce la magia oscura dello smeraldo, o quando lontano andrebbero i nemici di Gian per recuperarlo. Ma presto Gian scopre in Kate un desiderio più impellente del dovere - una che potrebbe salvare entrambi, o condurli alla distruzione... Kate Sheridan is a charlatan who bilks the aristocracy in 1821 Italy by doing fake tarot readings. Series: The Companion
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10/11/2007
da Aneca
RECENSIONE / REVIEW: CONTRATTO DI NOZZE (The Marriage Bargain) by Diane Perkins
Publisher: Time Warner Year: 2005 Genre and setting / Genere e ambientazione: Historical Romance/ Regency - Romance Storico - Regency Sensuality Rating / Livello di Sensualità: Warm / caldo Edizione Italiana: “Contratto di Nozze” - Mondadori - I Romanzi n. 785 Collegamenti con altri libri / Connection to other books : nessuno - none Handsome soldier Spencer Keenan and timid country girl Emma Chambers agree to a wedding in name only, rescuing Emma from his uncle’s unwanted suit and providing her the home she desperately desires. After Spence leaves for war, however, Emma’s idyllic life is soon transformed into worry and toil, caring for his crumbling estate. Emma’s youthful romantic fantasy that Spence will return to make their marriage real is quickly dispelled. Now Spence has returned, but in a coffin, struck down in a duel. Needing to look upon his face one last time, Emma narrowly saves him from being buried alive. In return she seeks a new marriage bargain – Spence must give her a child. While Spence battles haunting memories and unknown treachery, the one thing he doesn't bargain for is falling deeply in love with his now valiant and captivating wife. Spencer Keenan, un affascinante soldato, ed Emma Chambers, una timida ragazza di campagna, si accordano per un matrimonio di convenienza: Emma sarà così al sicuro dal corteggiamento di suo zio, che lei non sopporta, e allo stesso tempo avrà finalmente una casa tutta per sè, cosa che desidera disperatamente. Dopo la partenza di Spencer per la guerra, la vita idilliaca di Emma ben presto però si trasforma in un’esistenza fatta di preoccupazioni e di dure fatiche, nel tentativo di salvare la proprietà del marito che sta andando in rovina. I sogni ingenui e romantici che Emma aveva su Spence, e cioè che al suo ritorno dalla guerra il loro matrimonio potesse diventare una vera unione, si dissolvono ben presto nel nulla. Quando Spence ritorna, infatti, lo fa in una bara, dopo essere rimasto vittima di un duello. Emma sente il bisogno di rivedere il suo volto un’ultima volta – incredibilmente, però, scopre che il marito respira ancora, e riesce a salvarlo appena in tempo prima che venga sepolto vivo. Ma come contropartita per avergli salvato la vita, Emma chiede a Spence di rinegoziare il loro accordo iniziale: lui dovrà darle un figlio. E mentre Spence lotta con i ricordi del passato che lo perseguitano, e con oscure minacce, l’unica sua certezza è il fatto che si sta davvero innamorando di sua moglie, che si è trasformata da timido topolino di campagna in una donna ardita e intrigante. It is a really nice story, the hero and heroine married a few years before the story starts but he went off to war and left her at his estate. For several years now his money transfers have been reduced and she is almost penniless when suddenly his two closest friends come back with his coffin and the announcement of his death. By a strange event the hero wasn't dead and it's the heroine who rescues him. From then on not only he has to recover from his wounds but he also has to gain her trust (she believes he stopped sending money because he gambles) and they will have to solve the mystery of the missing money. E’ davvero un bel romanzo trama: i due protagonisti si sono sposati alcuni anni prima del momento in cui inizia, ma lui è partito per la guerra lasciando lei a vivere da sola nella sua proprietà. Le somme di denaro che lui le manda sono progressivamente diminuite nel corso del tempo, e lei è ormai quasi in miseria quando improvvisamente i due più cari amici del marito ritornano, annunciandone la morte e portando con sé la bara. Ma per una strana combinazione di fatti, l’eroe non è morto ed è l’eroina a salvarlo. Da questo momento in poi, Spence non solo deve riprendersi dalle ferite che ha subito, ma anche riguadagnare la fiducia di Emma (lei crede che abbia smesso di inviarle soldi perché gioca d’azzardo) e dovranno risolvere insieme il mistero del denaro scomparso. As you can see there's nothing really new regarding the plot but Perkins manages to build some really nice characters that we end up caring about and that really made it work for me. I would still prefer her Gaston books because they are more original but I would grade this one a solid B. Even if the bad guy was a bit predictable... I was curious about his uncle, after all Spence did marry Emma to save her from him but here he only looked like a sad figure and not particularly threatening. Spence's two friends who are build up to future hero material will probably never get their own stories because the author is not writing under her Perkins name anymore. Come si può vedere, non c’è niente di particolarmente nuovo per quanto riguarda la trama, ma la Perkins riesce a costruire dei personaggi davvero incantevoli, a cui si finisce per affezionarsi, e questo è quello che fa davvero funzionare il romanzo. Continuo a preferire i libri che l’autrice ha scritto sotto il nome di Diane Gaston, perché li trovo più originali, ma assegnerei in ongi caso a questo romanzo un solido 7 su 10, anche se il “cattivo” è un po’ prevedibile…. Ero incuriosita da questo zio, dopotutto Spence sposa Emma per salvarla da lui, ma alla fin fine dà l’impressione di essere una figura triste e non particolarmente minacciosa. I due amici di Spence sono costruiti in modo da poter essere a loro volta i protagonisti di futuri romanzi, ma porbabilmente non lo saranno mai, visto che l’autrice ormai non pubblica più nulla sotto il nome di Diane Perkins.
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09/11/2007
da elisarolle
ESCE IN LIBRERIA LUCI D'INVERNO (NORTHERN LIGHT) DI Nora Roberts, EDIZIONI FANUCCI, COLLANA GLI ACERI Nate Burke, ex poliziotto di Baltimora, accetta il posto di capo della polizia di Lunacy – un paesino dell’Alaska che conta 506 abitanti – per fuggire alla crisi causata dal fresco divorzio e dal trauma della morte del suo compagno di lavoro, per la quale si sente in parte responsabile. I primi giorni nella cittadina scorrono tranquilli, a parte qualche piccolo problema di ordine pubblico e una relazione un po’movimentata con l’umorale Meg Galloway, bella e sfacciata. All’improvviso, però, in una grotta nascosta viene ritrovato il corpo del padre di Meg, scomparso sedici anni prima. Ha un’ascia ancora conficcata nel petto, e la notizia dell’omicidio scuote profondamente la piccola comunità, spingendo addirittura l’assassino a uccidere di nuovo. E mentre questa seconda morte viene archiviata come suicidio, Nate non ne è del tutto convinto e comincia così un’indagine sotterranea. Sarà per lui l’occasione di ritrovare se stesso e di scoprire che l’attrazione per Meg è più di una relazione fatta di sesso e notti passionali: questa donna così scontrosa e indipendente nasconde in realtà un segreto che potrebbe svelare l’assassino ma al tempo stesso potrebbe minare per sempre il rapporto con Burke.
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08/11/2007
da elisarolle
IN MEMORY OF Anne Weale From Wikipedia, the free encyclopedia: Anne Weale authored nearly 90 novels, starting with her debut novel Winter Is Past, a story that notably captures the passion felt by the characters while never slipping into overtly sexual writing. Her writing career began in 1955. She also wrote single title romance. Anne Weale passed away on October 24, 2007. Weale, whose real name was Jay Blakeney, built on the legacy of authors such as Rosalind Brett (Lilian Warren), who emphasized intense sexual tension in her work. Blakeney/Weale, though she believed her writing was tame compared to younger authors, maintained her position as an author who pushed the boundaries of sexuality in her work throughout her Mills & Boon career. In fact, the author treated readers to what is believed to be the first oral sex scene in her M&B title Antigua Kiss, published in 1982. Weale also wrote a masturbation scene in novel Ecstasy, published in 1983. The author was well-known for her strong settings, information she often gained from her travels. The novels comprising the "Longwarden" series - Flora, All My Worldly Goods and Time & Chance - were among the favorites of Weale. Her last novel, published in 2002 was The Man From Madrid. Weale was also a founding member of the Romantic Novelists Association. Blakeney/Weale was a trained journalist who retired from reporting when her fiction income -- a combination of amounts earned as a Mills & Boon author and writing for magazines such as Woman's Illustrated, which serialized the work of authors -- exceed 1,000 pounds a year. The author, who sold her first work to the publisher in 1955 at the age of 24, was a full-time fiction writer before she was thirty. Many of the editorial policies in place in today's Category titles find their roots in the practices developed by Mills & Boon. For example, the use of proper names, including brand names, was carefully vetted by Joan Bryant. Blakeney/Weale learned firsthand of the dangers of using real names when a co-worker complained to the publisher about the use of his name for one of her characters in her debut novel Winter Is Past. Blakeney/Weale, though pleading innocence, eventually changed the character name and stated publicly that there was no connection between the fictional character and the real man. Interestingly, the man in question was more concerned with being "teased" about appearing in the novel than with the novel's content. Weale continued to innovate even in the age of the Internet. She wrote a regular website review column for The Bookseller from 1998 to 2004, a UK publication, before starting her own blog Bookworm on the Net. Her final post is an apology for the lack of posts due to technology problems. She wrote twenty books for Harlequin Presents, mainly during the 1980s before moving to the Tender line. Writing for the Harlequin Romance imprint, she published 42 novels. Anne Weale ha scritto circa 90 romanzi, incominciando con il suo romanzo d'esordio Winter Is Past, una storia che cattura in modo notevole la passione provata dai personaggi mentre non scivola mai in uno stile di scrittura troppo sessualmente esplicito. La sua carriera di scrittrice cominciò nel 1955. Ha scritto anche romanzi non apparsi in collane. Anne Weale è morta il 24 Ottobre 2007. Weale, il cui vero nome era Jay Blakeney, si è sviluppata sulla scia di autori come Rosalind Brett (Lialian Warren), che sottolineava intense tensioni sessuali nel suo lavoro. Blakeney/Weale, sebbene credesse che il suo scrivere fosse più sedato rispetto ad autrici più giovani, ha mantenuto la sua posizione come autrice che spingeva le inibizioni sessuali nel suo lavoro durante tutta la sua carriera alla Mills & Boon. Infatti, la scrittrice ha proposto alle lettrice quella che è ritenuta la prima scena di sesso orale nel suo romanzo per la M&B, Antigua Kiss, pubblicato nel 1982. Weale scrisse anche una scena di masturbazione nel romanzo Ecstasy, pubblicato nel 1983. La scrittrice era molto conosciuta per le sue ambientazioni dettagliate, informazioni che spesso raccoglieva nei suoi viaggi. I romanzi compresi nella serie "Longwarden" - Flora, All My Wordly Goods e Time & Chance - sono tra i preferite della Weale. Il suo ultimo romanzo, pubblicato nel 2002 fu The Man From Madrid. Weale era anche un socio fondatore della Romantic Novelist Association. Blakeney/Weale era una gionalista esperta che si ritirò dal giornalismo quando i suoi romanzi incominciarono a guadagnare - una combinazione di soldi guadagnati come scrittrice per la Mills & Boon e scrivendo per riviste come Woman's Illustrated, che pubblicava a puntate il lavoro delle scrittrici - una somma che superò i 1000 pounds all'anno. La scrittrice, che vendette il suo primo lavoro all'editore nel 1955 all'età di 24 anni, era una scrittrice di letteratura a tempo pieno prima di compiere 30 anni. Molte delle politiche editoriali inserite nelle Collani seriali di oggi hanno le loro radici nelle pratiche sviluppate dalla Mills & Boon. Per esempio, l'uso di nomi propri, incluso marchi, era attentamente vietato da Joan Bryant. Blakeney/Weale imparò di prima mano i pericoli di usare nomi veri quando un collega si lamentò con l'editore sull'uso del suo nome per uno dei personaggi della Weale nel suo romanzo d'esordio Winter Is Past. Blakeney/Weale, sebbene dichiarasse innocenza, alla fine cambiò il nome del personaggio e dichiarò pubblicamente che non c'era nessuna connessione tra il personaggio fittizio e il vero uomo. Interessante il fatto che l'uomo in questione era molto più preoccupato di essere "preso in giro" per essere apparso in un romanzo che del contenuto del romanzo. Weale continuò ad innovare anche nell'età di Internet. Scrisse periodicamente online per The Bookseller dal 1998 al 2004, un pubblicazione inglese, prima di cominciare il proprio blog Bookworn sulla rete. Il suo ultimo post è una scusa per la mancanza di post dovuti a problemi tecnologici. Scrisse venti libri per la Harlequin Presents, principalmente durante gli anni '80 prima di spostarsi nella Collana Tender. Scrivendo per la Harlequin Romance, pubblicò 42 romanzi.
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06/11/2007
da naan
CARPATHIANS Link alla Serie Carpathians e all'ordine di lettura : LIBRO PRIMO : DARK PRINCE Un regalo speciale alle lettrici Italiane: da Christine Feehan abbiamo avuto l'autorizzazione a tradurre e a proporre sul nostro blog gli estratti dei suoi bellissimi romanzi, e alcuni contenuti del sito riguardanti storia e background di questi straordinari personaggi. From Christine Feehan Da Christine Feehan DARK PRINCE Winner for the 1999 PEARL Award for Best New Author of Paranormal Romance
Lui la raggiunse nella notte, da predatore -- le sembianze cesellate da forza e potere. La seduzione era profonda e primitiva; la colpì nell’anima. Il suo bisogno. La sua oscurità. La sua terribile ossessionante solitudine. I sensi di lei si destarono, le fecero desiderare la pericolosa forza del suo corpo. Bruciava per lui. E l’aveva toccata solo con la sua mente. ESTRATTO - CAPITOLO 1 Non poteva più continuare ad ingannarsi. Lentamente, con infinita stanchezza Mikhail Dubrinsky richiuse la prima edizione rilegata in pelle provando una curiosa rassegnazione. Questa era la fine. Non poteva reggere ancora. I libri che amava così tanto non potevano spazzare via la dura, cruda solitudine della sua esistenza. Lo studio era pieno di libri, dal pavimento al soffitto su tre delle quattro pareti della stanza. Li aveva letti tutti, in gran parte memorizzati durante i secoli. Non avevano più il potere di dare sollievo alla sua mente. I libri avevano alimentato il suo intelletto, ma spezzato il suo cuore. La sua gente apparteneva a una razza morente, ed egli aveva fallito verso di essa. Come loro capo, avrebbe dovuto trovare un modo di salvare coloro che dipendevano da lui. Troppi maschi stavano trasformandosi, rinunciando alla loro anima per divenire non-morti nella disperazione. Non c’erano più femmine per continuare la specie, per farli uscire dall’oscurità in cui si dibattevano. Non avevano più speranza di continuare. I maschi erano essenzialmente predatori, l’oscurità cresceva e si diffondeva dentro di loro fino a quando non rimaneva più nessuna emozione, nulla tranne l’oscurità in un mondo grigio e freddo. Era necessario per loro trovare la loro metà perduta, la compagna che li avrebbe riportati per sempre dentro la luce. L’angoscia lo invase, consumandolo. Sollevò la testa e ruggì tutto il suo dolore come l’animale ferito che era. Non poteva più sopportare di essere solo. "Il vero problema non è essere soli, ma sentirsi soli. Uno può sentirsi solo anche in mezzo a una folla, non credi?" Mikhail si immobilizzò, solo i suoi occhi crudeli si mossero guardinghi, come quelli di un predatore che fiuta il pericolo. Inalò profondamente, chiudendo la sua mente all’istante mentre tutti i suoi sensi si risvegliavano per localizzare l’intruso. Era solo. Non poteva sbagliarsi. Egli era il più antico, il più potente, il più acuto. Nessuno avrebbe potuto oltrepassare le sue difese. Nessuno avrebbe potuto avvicinarglisi senza che se ne accorgesse. Curioso, si ripetè mentalmente le parole, riascoltò la voce. Femminile, giovane, intelligente. "A volte mi ritiro in montagna e resto sola per giorni, settimane, e non mi sento sola, mentre a una festa, circondata da centinaia di persone, sono più sola che mai." Lo stomaco gli si contrasse. La vocedi lei gli riempiva la mente, era soffice, musicale, sexy nella sua innocenza. Mikhail non provava nulla da secoli, il suo corpo non desiderava una donna da centinaia d’anni. Ora, nell’udire questa voce, la voce di una donna umana, si stupì del fuoco intenso che gli accendeva nelle vene. "Mi spiace se ti ho offeso." poteva senza dubbio sentire che lo pensava davvero, poteva avvertire il suo dispiacere "Il tuo dolore era così intenso, così terribile, che non ho potuto ignorarlo. Pensavo che avresti desiderato parlarne. La morte non è la risposta all’infelicità. Penso che tu lo sappia. In ogni caso, se preferisci posso smettere." "No!" La sua protesta era un comando, un ordine imperioso impartito da chi era abituato a immediata obbedienza. Mikhail percepì la sua risata prima che il suono gli risuonasse nella mente. Dolce, libera, invitante. "Sei abituato ad essere obbedito da tutti quelli che ti circondano?" "Assolutamente." Era indeciso su come prendere la sua risata. Si sentiva intrigato. Sensazioni. Emozioni. Gli si affollarono dentro fino a che non se ne sentì sommergere. "Sei Europeo, vero? Ricco e molto, molto arrogante." Gli giunse bassa e divertita, carezzevole come il tocco delle dita sulla sua pelle. "Io sono Americana. Olio e acqua, non credi?" Doveva concentrarsi su di lei, stabilire una direzione. Non avrebbe permesso che si allontanasse da lui. "Le donne americane possono essere educate con i giusti metodi." replicò deliberatamente con voce strascicata, anticipando la sua reazione. "Sei veramente arrogante." Gli piacque il suono della sua risata, l’assaporò, l'accolse dentro di sé. Percepì la sua stanchezza, il suo sbadiglio. Ancora meglio. Le inviò una spinta mentale, molto delicata. Voleva che si addormentasse per poter esaminarla. Il contorno del suo corpo, fatto di duri muscoli e forza sovrumana vibrò, scintillò, si dissolse, tramutandosi in una leggera nebbia cristallina che filtrò sotto la porta e si riversò nell’aria della notte. Gocce perlate si raccolsero, si unirono, formarono un grande uccello alato. Esso si lanciò, volò in circolo e attraverso il cielo scuro, silenzioso, letale, bellissimo nella sua forma implacabile. La locanda era piccola, al limitare della foresta dove le montagne incontravano il confine della vegetazione. L’interno era scuro con solo poche luci che baluginavano debolmente in una o due camere, e forse nell’ingresso, mentre gli umani si riposavano. Atterrò sul balcone del secondo piano, all’esterno della sua finestra, e si immobilizzò, mimetizzandosi nella notte. La sua camera era una di quelle illuminate, testimoniando come fosse incapace di dormire. I suoi brucianti occhi scuri la trovarono attraverso il vetro. La trovarono, e la reclamarono. Era di ossatura delicata, con le giuste curve, vita stretta e folti capelli neri che le ricadevano sulla schiena attirando l’attenzione sul suo fondoschiena arrotondato. Gli si fermò il fiato in gola. Era squisita, bella, la pelle come seta, gli occhi incredibilmente grandi, di un blu intenso adornati di lunghe ciglia sottili. Non un dettaglio gli sfuggì. Una camicia da notte di pizzo bianco aderiva alla sua pelle, abbracciandole il seno alto e pieno, e denudandole la linea della gola, le spalle. I suoi piedi erano piccoli come le sue mani. Così tanta forza in un corpo così piccolo. Si spazzolava i capelli, in piedi davanti alla finestra, mentre guardava fuori senza vedere. Il suo viso aveva un’espressione assente, c’erano linee di tensione attorno la sua bocca piena e sensuale. Poteva avvertire il dolore che c'era dentro di lei, la necessità di quel sonno che si rifiutava di venire. Si ritrovò a seguire ogni movimento della spazzola, innocente, erotico. Imprigionato nella forma dell’uccello, il suo corpo si tese. Alzò gli occhi al cielo in riverente ringraziamento. Dopo secoli passati nell’impossibilità di provare emozioni, sentire di nuovo era una gioia oltre misura. Ad ogni movimento della spazzola il seno si sollevava invitante, enfatizzando la stretta cassa toracica e la vita sottile. Il pizzo aderiva al suo corpo, rivelando la v scura alla congiunzione delle gambe. Gli artigli affondarono nella ringhiera, lasciando lunge cicatrici nel legno, ma Mikhail continuò a guardare. I suoi movimenti erano aggraziati, seducenti. Il suo sguardo bruciante si posò sulla gola morbida, sul collo dove pulsava il battito regolare. Sua. Respinse bruscamente quel pensiero, scosse la testa. Occhi blu. Blu. Aveva occhi blu. Fu solo in quel momento che si accorse di vedere a colori. Vividi, brillanti colori. Si immobilizzò. Non poteva essere. Mikhail la guardò spegnere la luce e sdraiarsi sul letto. Sentiva la tensione nella sua mente, la ricerca. Era contento di trovarsi in forma animale, così non poteva sorridere. Lei non aveva idea di cosa fosse un'imposizione. "Non mi hai offeso." Inviò quella rassicurazione in toni gentili. Aveva per forza dovuto risponderle, quasi fosse stato costretto. Aveva bisogno di sentire il suono della sua voce, il lieve sussurro sfiorargli la testa come dita sulla pelle. "Come fa uno a controllare la propria natura, piccola?" La vide sorridere, e fu come se il vuoto dentro di lui si riempisse, come se gli marchiasse il cuore e i polmoni, e gli mandasse il sangue in ebollizione. "Devo crederci?" La risata svanì dalla sua voce e dai suoi pensieri, permase nel sangue di lui. "Sono stanca, e di nuovo, mi scuso. Mi è piaciuto parlare con te." "Ma?" la sollecitò lui gentilmente. "Addio." Finalità. Mikhail spiccò il volo, levandosi in alto sopra la foresta. Non era un addio. Non lo avrebbe permesso. Non poteva permetterlo. La sua sopravvivenza dipendeva da lei. Qualcosa, qualcuno aveva risvegliato il suo interesse, la volontà di vivere. Lei gli aveva ricordato che esistevano cose come il riso, che nella vita c'era molto di più che non mera esistenza. Egli possedeva poteri e conoscenza che andavano al di là dell'immaginazione, e nel corso dei secoli, la sua natura si era inasprita e definita, entrambi i suoi aspetti, il buono e il cattivo. Serviva un incredibile autocontrollo per andare avanti, continuare un'esistenza solitaria e sterile. Volò sopra la foresta, per la prima volta dopo secoli meravigliandosi della veduta. La trama di rami ondulanti, il modo in cui i raggi della luna versavano sugli alberi e bagnavano i ruscelli d'argento. Era tutto così bello. Lei gli aveva donato un dono senza prezzo, un incalcolabile tesoro. Una donna umana era in qualche modo riuscita a fare questo per lui. Ed era umana. Lo avrebbe capito all'istante se fosse stata della sua razza. Era possibile che la sua voce avesse lo stesso effetto anche sugli altri maschi al limite della disperazione? Entro la protezione della sua casa egli camminò con un'energia dimenticata da tempo. Pensò alla sua pelle morbida, come sarebbe stata sotto il suo palmo, sotto il suo corpo, come sarebbe stato gustarla. Lo eccitava pensare alla sua chioma setosa che gli accarezzava il corpo, alla linea della sua gola vulnerabile esposta a lui. Il suo corpo si tese inaspettatamente. Non era la tiepida attrazione fisica che aveva provato da ragazzo, ma un implacabile bisogno esigente e selvaggio. Turbato dalla piega erotica che i suoi pensieri avevano iniziato a inseguire, Mikhail si impose una rigida disciplina. Non poteva permettersi di provare una passione vera. Era stupito di scoprire di essere un uomo possessivo, mortale nella sua collera e protettivo oltre misura. Questo tipo di passione non poteva essere condivisa con un'umana, era troppo pericolosa. Questa donna era libera, forte per una mortale e avrebbe lottato contro il sua natura ad ogni occasione. Lui non era umano. La sua era una razza di esseri con istinti animali, impressi prima della nascita. Meglio mantenere le distanze e soddisfare la curiosità a un livello intellettuale. Meticolosamente chiuse ogni porta e finestra, mise protezioni ad ogni entrata attraverso sortilegi invalicabili prima di scendere nella camera del sonno. La stanza era protetta da minacce ancora più potenti. Se doveva rinunciare alla propria vita, sarebbe stato per sua scelta. Si sdraiò sul letto, non c'era bisogno del suolo risanatore nel profondo della terra, poteva godere delle comodità mortali. Chiuse gli occhi, e rallentò il respiro. Il corpo di Mikhail rifiutò di obbedire. La sua mente era piena di immagini di lei, di scene erotiche che lo tentavano. Una visione di lei sdraiata nel suo letto, del suo corpo nudo sotto il pizzo bianco, delle sue braccia protese ad accogliere il suo amante. Imprecò piano. Invece di se stesso, immaginò un altro uomo possederla. Un umano. La furia lo invase, cruda e mortale. Pelle come raso, capelli come seta. La sua mano si mosse. Costruì la visione di proposito e con precisione mortale nella sua mente. Fece attenzione ad ogni dettaglio, persino allo sciocco smalto delle unghie dei piedi. Le sue forti dita racchiusero la caviglia, sentirono la trama della pelle. Col respiro mozzato, il suo corpo si tese di anticipazione. Fece scorrere il palmo sul polpaccio, massaggiando, tentando, si mosse ancora più su, il ginocchio, la coscia. Mikhail riconobbe il preciso momento in cui lei si svegliò, il corpo in fiamme. La sua sensazione di allarme, la sua paura sbatterono dentro di lui. Deliberatamente, per mostrarle con chi aveva a che fare, il suo palmo trovò l'interno della coscia, lo strinse, lo accarezzò. "Fermo!" il corpo di lei ardeva per lui, desiderava che la toccasse, che la possedesse. Egli poteva sentire l'affannoso martellare del suo cuore, sentire la forza della mente mentre lottava contro di lui. "Ti ha mai toccata così un altro uomo?" le sussurrò le parole nella mente, oscuro, sensuale. "Dannazione a te, fermati!" lacrime brillarono come gioielli sulle ciglia, nella sua mente "Tutto quello che volevo era aiutarti. Ti ho chiesto scusa." La mano di lui si spostò ancora più in alto perchè doveva, trovò seta e calore, piccoli riccioli a guardia del tesoro. Il suo palmo coprì il triangolo possessivamente, spinse nell'umido calore. "Mi risponderai, piccola. Faccio ancora tempo a venire da te, mettere il mio marchio su di te, possederti." la mise in guardia suadente "Rispondimi." "Perchè stai facendo questo?" "Non sfidarmi." la sua voce adesso era rauca, cruda nel suo bisogno. Le sue dita si mossero, cercarono, trovarono il punto più sensibile "Sono eccezionalmente gentile con te..." "Sai già che la risposta è no." gli sussurrò lei sconfitta. Egli chiuse gli occhi, riuscì a calmare i demoni dentro di sé. "Dormi, piccola, nessuno ti farà del male stanotte." Interruppe il contatto e trovò il proprio corpo duro, pesante, bagnato di sudore. Era troppo tardi per impedire alla bestia dentro di lui di liberarsi. Stava bruciando di desiderio, ne era consumato, martelli picchiavano la testa, fiamme lambivano la pelle e nervi. La bestia era libera, mortale, affamata. Era stato più che gentile. Lei aveva inavvertitamente liberato il mostro. Si augurò che fosse forte come pensava di essere. Mikhail chiuse gli occhi disgustato da se stesso. Aveva imparato secoli prima che c'era ben poco da fare. E questa volta non voleva combattere. Non era solo una forte attrazione sessuale questa che provava, era molto di più. Era qualcosa di primitivo. Qualcosa di profondo dentro di lui che chiamava qualcosa di profondo dentro di lei. Forse era colpa del lungo autoimposto isolamento, forse lei desiderava il lato selvaggio che era in lui, così come lui desiderava la risata e la compassione che c'era in lei. Aveva importanza? Non ci sarebbe stato scampo per nessuno dei due. Le toccò la mente gentilmente prima di chiudere gli occhi e permettere al suo respiro di cessare. Lei stava piangendo silenziosamente, il suo corpo insoddisfatto a causa dell'effetto del suo tocco mentale. C'era sofferenza e confusione in lei, e le doleva la testa. Senza rifletterci, senza ragione, la avvolse nella forza delle sue braccia, le accarezzò i capelli setosi e le inviò calore e conforto. "Mi dispiace di averti spaventata, piccola, ho sbagliato. Ora dormi tranquilla." Mormorò quelle parole contro la sua tempia, le sue labbra che le sfioravano la fronte con gentilezza, accarezzandole la mente teneramente. Poteva sentire la curiosa frammentazione nella sua mente, come se stesse usando le sue abilità mentali per seguire un percorso tortuoso e malato. Era come se avesse delle ferite aperte e sanguinanti nella sua mente che avevano bisogno di guarire. Era troppo provata dalla loro precedente battaglia mentale per contrastarlo. Egli respirò con lei, per lei, piano e regolarmente, adeguandosi al suo battito cardiaco fino a che non si rilassò, assonnata ed esausta. La fece dormire, un comando sussurrato, e le sue palpebre si abbassarono. Si addormentarono insieme, eppure divisi, lei nella sua stanza, Mikhail nella sua camera. I colpi alla porta penetrarono gli abissi del sonno. Raven Whitney lottò contro la fitta nebbia che le chiudeva gli occhi e le appesantiva il corpo. Provò una sensazione di allarme. Si sentiva come se fosse stata drogata. Il suo sguardo trovò la piccola sveglia sul tavolino accanto al letto. Erano le sette di sera. Aveva dormito tutto il giorno. Si sollevò lentamente sedendosi, con la sensazione di muoversi attraverso le sabbie mobili. I colpi alla porta ricominciarono. Il suono le echeggiò nella testa, le rimbombò nelle tempie. "Cosa?" Si sforzò di mantenere la voce calma, anche se il suo cuore le martellava con violenza nel petto. Era in pericolo. Doveva raccogliere velocemente le sue cose, scappare. Sapeva quanto futile potesse essere. Non era stata forse lei ad aver seguito le tracce di quattro assassini seriali attraverso il sentiero mentale dei loro pensieri? E quest'uomo era mille volte più potente di lei. La verità era, la intrigava il fatto che un'altra persona possedesse abilità psichiche. Non aveva mai incontrato nessuno che le somigliasse, prima. Voleva restare e imparare da lui, ma lui era troppo pericoloso nell'uso noncurante del suo potere. Avrebbe dovuto mettere distanza, forse anche l'oceano, tra loro per sentirsi veramente sicura. "Raven, stai bene?" la voce maschile era colma di preoccupazione. Jacob. Aveva incontrato Jacob e Shelly Evans, fratello e sorella, la notte prima nella sala da pranzo quando erano arrivati, non appena scesi dal treno. Erano in viaggio con un gruppo di circa otto persone. Ma lei era stanca e la conversazione era stata confusa. Raven era venuta nei Carpazi per restare da sola, e recuperare le forze dopo l'ultimo compito di seguire la mente contorta di un depravato assassino. Non voleva la compagnia del gruppo turistico, e tuttavia Jacob e Shelly l'avevano cercata. Erano stati cancellati dai suoi pensieri in modo molto efficiente. "Sto bene, Jacob, solo un po' di influenza, credo." lo rassicurò, sentendosi tutt'altro che bene. Si passò una mano tremante tra i capelli. "Sono solo stanca. Sono venuta qui per riposare." "Non vieni a cena con noi?" il tono era lamentoso e questo la infastidì. Non voleva essere destinataria di alcuna richiesta e l'ultima cosa di cui aveva bisogno era trovarsi in una sala da pranzo affollata circondata da tanta gente. "Mi spiace, un'altra volta magari." Non aveva il tempo di essere educata. Il fatto era che questo straniero aveva inviato così tanto dolore, così tanta solitudine. Aveva capito istintivamente che aveva poteri telepatici, e che il suo isolamento era ancora più grande del suo, che il suo dolore era così profondo da indurlo a considerare di mettere fine alla sua vita. Lei sapeva cos'era l'isolamento. Come ci si sentiva ad essere diversi. Era stata incapace di tenere chiusa la bocca, aveva dovuto aiutarlo per quel che poteva. Raven si massaggiò le tempie tentando di alleviare il dolore che le pulsava nella testa. Le faceva sempre male dopo aver usato i suoi poteri telepatici. Si alzò, muovendosi lentamente verso il bagno. Lui la stava controllando pur senza contatto. Il pensiero la terrorizzava. Nessuno poteva essere così potente. Aprì la doccia completamente desiderando che il forte getto d'acqua le schiarisse le idee. Era venuta qui per riposarsi, per pulire la sua mente dal tanfo del male, per sentirsi nuovamente pulita e completa. Il suo dono psichico richiedeva molta energia, e fisicamente si sentiva consumata. Raven sollevò il mento. Questo nuovo avversario non l'avrebbe spaventata. Lei possedeva controllo e disciplina. E questa volta poteva andarsene. Nessuna vita innocente era in pericolo Con atteggiamento di sfida, indossò un paio di jeans sbiaditi e un maglione. Ebbe la sensazione che lui appartenesse al Vecchio Mondo e che avrebbe avuto da ridire sui suoi indumenti americani. Fece velocemente fagotto, buttando nella vecchia valigia abiti e accessori a casaccio, più svelta che poteva. Consultò sbigottita gli orari dei treni. Non erano previsti treni per oltre due giorni ancora. Poteva usare il suo fascino per chiedere un passaggio a qualcuno ma quello significava trovarsi nei limitati confini di una macchina per un esteso periodo di tempo. Era probabilmente il minore tra i due mali. Sentì una risata maschile, bassa, divertita, beffarda. "Vorresti provare a fuggire da me, piccola." Raven ricadde sul letto, col cuore che iniziava a battere forte. La sua voce era velluto nero, un'arma di per sé. "E dove stavi pensando di fare del turismo?" lui si stava stirando pigramente, il corpo rinvigorito dal sonno, la mente ancora una volta viva di sensazioni. Si stava divertendo a discutere con lei. "Lontano da te e dai tuoi giochi bizzarri. Forse in Ungheria. Ho sempre voluto andare a Budapest." "Piccola bugiarda. Pensi di scappare negli Stati Uniti. Giochi a scacchi?" Lei batté le palpebre alla strana domanda. "Scacchi?" ripeté. Il divertimento maschile poteva essere molto seccante. "Scacchi." "Sì, e tu?" "Naturalmente." "Gioca con me." "Ora?" lei iniziò a intrecciare la pesante massa di capelli. C'era qualcosa di seducente nella sua voce, di ipnotizzante. Qualcosa che toccò le corde del suo cuore, e insinuò il terrore nella sua mente. "Devo nutrirmi prima. E tu sei affamata. Posso sentire il tuo mal di testa. Vai a cena e poi ci incontreremo alle undici questa notte." "Neanche per idea. Non ho intenzione di incontrarti." "Hai paura." era chiaramente una provocazione. Lei rise di lui, e quel suono gli avvolse il corpo di fiamme. "Posso fare cose sciocche occasionalmente, ma non sono una sciocca." "Dimmi il tuo nome." era un ordine e Raven si sentì forzata ad obbedire. Lei forzò la sua mente a svuotarsi, come una lavagna pulita. Faceva male, inviava fitte di dolore attraverso la testa, le faceva contrarre lo stomaco. Non le avrebbe preso con la forza quello che avrebbe dato spontaneamente. "Perchè mi combatti quando sai che io sono il più forte? Ti fai del male, ti stanchi e alla fine, io vincerò comunque. Posso sentire il peso che questo modo di comunicare ha su di te. E sono in grado di ottenere la tua obbedienza a un livello ben superiore." "Perchè pretendi ciò che avrei dato, se tu avessi semplicemente chiesto?" Lei avvertì la sua perplessità. "Mi dispiace, piccola, sono abituato ad averla vinta con il minor sforzo possibile." "Anche a spese della semplice cortesia?" "A volte è più vantaggioso." Lei colpì con un pugno il cuscino. "Hai bisogno di lavorare sulla tua arroganza. Solo perchè possiedi potere non vuol dire che lo devi ostentare." "Dimentichi che la maggior parte degli umani non riconoscono un impulso mentale." "Quella non è una scusa per privare della volontà. E comunque tu non usi un impulso, tu invii un ordine e pretendi obbedienza. E questo è ancora peggio, perchè trasformi le persone in pecore. Non è molto più vicino alla verità?" "Mi stai rimproverando." C'era una punta di irritazione nei suoi pensieri questa volta, come se tutta quella maschile derisione si stesse assotigliando. "Non provare a forzarmi." Questa volta c'era minaccia, un'ombra di pericolo si celava nella sua voce "Non dovrei provare, piccola, stai certa che posso forzare la tua obbedienza." il suo tono era morbido e spietato. "Sei come un bambino viziato che vuole sempre averla vinta." Lei si alzò, abbracciando il cuscino contro lo stomaco che protestava. "Vado di sotto a cenare, la mia testa sta iniziando a pulsare. Tu puoi ficcare la tua in un secchio d'acqua e raffreddare i bolllenti spiriti." Non stava mentendo, lo sforzo di combatterlo al suo livello la stava facendo stare male. Si spostò cautamente verso la porta, temendo che potesse fermarla. Sarebbe stata più sicura in mezzo alla gente. "Il tuo nome, per favore, piccola." Le venne chiesto con solenne cortesia. Raven si ritrovò a sorridere a dispetto di tutto. "Raven, Raven Whitney." "Bene, Raven Whitney, mangia, riposa, ritornerò alle undici per la nostra partita di scacchi." Il contatto si interruppe bruscamente. Raven lasciò uscire il respiro lentamente, fin troppo consapevole che avrebbe dovuto provare sollievo, e non sentirsi abbandonata. C'era seduzione nella sua voce ipnotica, nella sua risata mascolina, nella loro stessa conversazione. Lei provava la stessa solitudine di lui. Non permise a se stessa di pensare al modo in cui il suo corpo si era destato, desiderando il tocco delle sue dita. Infiammandosi. Desiderando. Provando bisogno. E l'aveva toccata solo con la sua mente. La seduzione andava oltre la fisicità, era qualcosa di profondamente primitivo che non riusciva a comprendere appieno. Lui le aveva toccato l'anima. L'avevano toccata il suo bisogno. L'oscurità. La sua terribile, ossessionante solitudine. Anche lei aveva bisogno. Di qualcuno che capisse come fosse essere soli, avere paura di toccare un altro essere umano, di avvicinarsi troppo. Le piaceva la sua voce, l'eleganza del Vecchio Mondo, la sciocca arroganza maschile. Voleva la sua conoscenza, le sue abilità. La sua mano tremò nell'aprire la porta, nel respirare l'aria del corridoio. Il suo corpo era di nuovo suo, e si muoveva leggero e fluido, obbendendo alla sua volontà. Corse giù per le scale ed entrò nella sala da pranzo. Molti dei tavoli erano occupati, certamente più che non la sera precedente. Solitamente, Raven cercava di evitare il più possibile i locali pubblici, preferendo non doversi preoccupare di proteggersi da emozioni indesiderate. Prese un profondo respiro ed entrò. "Siediti qui, Raven." Jacob cortesemente scostò una sedia dall'alto schienale per lei. Evitando attentamente il contatto della pelle, Raven si concesse di sedersi. Era un inferno trovarsi così vicina a così tante persone. Da bambina era stata sopraffatta dal bombardamento di emozioni che la circondavano. Per poco non era diventata pazza, fino a quando aveva imparato a proteggersi, a innalzare uno scudo. Funzionava, a meno che il dolore e la preoccupazione non fossero troppo elevati, o che toccasse un altro essere umano. O a meno che non si trovasse in presenza di una mente molto malata e malvagia. Ora, mentre la conversazione fluiva attorno a lei e tutti sembravano divertirsi, Raven stava sperimentando i classici segnali di sovraccarico. Scheggie di vetro le trafiggevano il cranio, lo stomaco protestava torcendosi, effetti, ne era certa, della sua prolungata esposizione all'assassino. Non avrebbe potuto mangiare nulla, concentrandosi invece nel fingere di apprezzare la conversazione al tavolo. Mikhail inspirò l'aria della notte, si mosse lentamente attraverso la piccola cittadina alla ricerca di ciò di cui aveva bisogno. Non una donna. Non poteva sopportare di toccare il corpo di un'altra donna. Era eccitato, pericoloso nello stato in cui si trovava e troppo vicino alla trasformazione. Avrebbe potuto perdere il controllo. Così era necessario che fosse un uomo. Si mosse facilmente in mezzo alla gente, scambiando saluti con coloro che lo conoscevano. Era molto rispettato, ben visto. Scivolò dietro un giovane uomo fisicamente perfetto, forte. Il suo odore indicava salute, vene piene di vita. Dopo una breve, facile conversazione, Mikhail gli diede l'ordine, con voce morbida, e gli passò amichevolemente un braccio sulle spalle. Nascosto tra le ombre egli chinò la sua testa scura e si nutrì. Fece attenzione nel tenere le emozioni fermamente sotto controllo. Gli piaceva questo giovane uomo, conosceva la sua famiglia. Non poteva fare errori. Nel momento in cui rialzò la testa un'ondata di angoscia lo colpì. Raven. Aveva inconsciamente cercato il contatto con lei, toccando gentilmente la sua mente per assicurarsi che fosse ancora con lui. Allarmato, finì velocemente, liberando il giovane uomo dalla trance e impiantando nella sua mente il ricordo della conversazione, ridendo amichevolmente e accettando la sua stretta di mano, sostenendolo quando si sentì mancare. Mikhail aprì la sua mente, focalizzò la traccia e la seguì. Erano passati anni, le sua abilità erano arrugginite, ma poteva ancora 'vedere' quando voleva. Raven era seduta a un tavolo con due coppie. Di fuori appariva bella, serana. Ma lui conosceva la verità, poteva sentire la sua confusione, il dolore implacabile dentro la sua testa, il suo desiderio di alzarsi e fuggire da tutti. I suoi occhi, brillanti come zaffiri, erano tormentati, c'erano ombre sul suo viso pallido. Teso. Lo stupiva vedere quanto forte fosse, non c'era alcuna falla telepatica, nessuno che possedesse poteri telepatici, oltre a lui, avrebbe potuto dire che fosse preoccupata. Poi, l'uomo accanto a lei si protese, la guardò negli occhi, un'espressione bramosa sulla sua faccia, desiderio nei suoi occhi. "Vieni a fare una passeggiata con me, Raven," suggerì e la sua mano si mosse dalla tavola per posarsi sul ginocchio di lei. Istantaneamente il dolore nella testa di Raven aumentò, premendo contro il cranio, provocandole fitte dietro gli occhi. Scostò la gamba dalla mano di Jacob. Il demone dentro di lui si risvegliò, infuriato, si liberò. Mikhail non aveva mai provato una furia così terribile. Lo invase, lo riempì, divenne lui. Che qualcuno potesse farle del male in quel modo, casualmente, senza neppure rendersene conto, o preoccuparsene. Che qualcuno potesse toccarla mentre era vulnerabile, e indifesa. Che un uomo osasse mettere le sue mani su di lei. Egli si lanciò attraverso il cielo, l'aria gelida che soffiava sulla sua rabbia. Raven avvertì la potenza della sua collera. L'aria della stanza si ispessì, fuori il vento si alzò in turbini demoniaci. I rami degli alberi tempestarono le pareti esterne, il vento battè contro le finestre. Alcuni camerieri si segnarono, guardando spaventati nella notte, nera e improvvisamente senza stelle. Nella stanza calò inaspettatamente uno strano silenzio, come se tutti stessero trattenendo il fiato. Jacob ansimò, portandosi entrambe le mani alla gola, artigliandola come se forti dita lo stessero strangolando. La sua faccia si fece prima rossa, poi si chazzò, gli occhi si gonfiarono. Shelly urlò. Un giovane cameriere corse per assistere l'uomo che stava soffocando. La gente iniziò ad alzarsi, ad allungarsi per vedere. Raven si sforzò di restare calma. Le emozioni stavano correndo troppo velocemente perchè lei ne rimanesse illesa. "Lascialo." ma le rispose solo silenzio. Sebbene il cameriere dietro di lui tentasse disperatamente la mossa di Heimlich, Jacob cadde sulle ginocchia, le labbra blu, gli occhi rovesciati. "Per favore, te lo sto chiedendo, per favore. Lascialo. Per me." Improvvisamente Jacob inalò scosso da un terribile conato, faticosamente e raucamente. Sua sorella e Margaret Summers erano accovacciate accanto a lui, con gli occhi pieni di lacrime. Istintivamente Raven si mosse verso di lui. "Non toccarlo!" l'ordine fu aspro, privo di ogni spinta mentale, più terrificante che se l'avesse forzata ad obbedire. Raven era sopraffatta da emozioni che provenivano da ogni parte, da tutti coloro che erano nella stanza. Il dolore e il terrore di Jacob. La paura di Shelly, l'orrore della locandiera, la reazione scioccata dei Summers. La stavano sommergendo, percuotendo il suo già fragile stato. Ma fu la rabbia devastante di lui a riempirle la testa di fitte acute come aghi, dolorose come martelli che battevano. Lo stomaco pesante, preso dai crampi, Raven si piegò quasi in due, cercando disperatamente il bagno delle signore. Se qualcuno l'avesse toccata cercando di portarle aiuto, sarebbe potuta impazzire. "Raven." la voce era calda, sensuale, carezzevole. Bella. Rassicurante. Velluto nero. La calma nell'occhio della tempesta. Un silenzio curioso cadde nella stanza mentre Mikhail entrava. Aveva una postura arrogante, un'aria di completa padronanza. Alto, scuro, muscoloso, erano i suoi occhi brillanti di energia, di oscurità, di migliaia di segreti che attiravano immediata attenzione. Quegli occhi potevano incantare, ipnotizzare, come il potere della sua voce. Egli si mosse con determinazione, facendo scappare i camerieri. "Mikhail, è un piacere averti con noi," esclamò la locandiera piacevolmente sorpresa. Le rivolse un'occhiata, i suoi occhi oltrepassarono la sua figura formosa. "Sono venuto per Raven. Abbiamo un appuntamento questa sera." disse con voce morbida, imperiosa, e nessuno osò discutere con lui. "Mi ha sfidato a scacchi." La locandiera annuì sorridendo. "Divertitevi." Raven vacillò, premendosi le mani sullo stomaco, con i grandi occhi color zaffiro, alzò il viso al suo avvicinarsi. Le fu accanto prima che potesse muoversi, tendendo le mani verso di lei. "Non farlo." Chiuse gli occhi, terrorizzata al pensiero del suo tocco. Aveva già raggiunto il sovraccarico emotivo, non sarebbe stata in grado di sostenere le emozioni provenienti da lui. Mikhail non esitò, prendendola tra le braccia, imprigionandola contro il proprio torace. La sua faccia era una maschera di granito mentre si voltava e la portava fuori della stanza. Dietro di loro il vocio ricominciò, ripresero i bisbigli. Raven si tese, aspettandosi l'aggressione ai suoi sensi, ma lui aveva chiuso la sua mente e tutto ciò di cui fu consapevole fu l'incredibile forza delle sue braccia. La portò fuori nella notte, muovendosi rapido e tranquillo, come se il suo peso non fosse di alcuna importanza. "Respira, piccola, aiuterà." C'era una traccia di divertimento nel calore della sua voce. Raven fece come suggerito, troppo esausta per ribellarsi. Era venuta qui in questo luogo selvaggio e solitario per guarire, invece, si sentiva ancor più frammentata. Aprì cautamente gli occhi, guardando verso di lui attraverso le lunghe ciglia. I suoi capelli erano del colore scuro dei chicchi di caffè, di un espresso, raccolti sulla nuca. La sua faccia era quella di un angelo, o di un diavolo, forza e potere, una bocca sensuale vagamente crudele, gli occhi socchiusi erano ossidiana nera, ghiaccio nero, pura magia nera. Non poteva leggergli dentro, non poteva avvertire le sue emozioni o sentire i suoi pensieri. Non le era mai successo prima. "Mettimi giù, mi sento sciocca con te che mi porti in braccio come un qualche pirata." Con lunghe falcate lui la stava portando nel folto della foresta. I rami ondulavano, i cespugli frusciavano. Il cuore di lei batteva fuori controllo. Si irrigidì, premette contro le sue spalle, lottando inutilmente. Gli occhi di lui percorsero possessivi il suo viso, ma non rallentò il passo, e non le rispose. Era veramente umiliante che non sembrasse neppure notare i suoi tentativi di liberarsi. Raven permise alla sua testa di posarsi contro la sua spalla con un sospiro. "Mi hai rapita o salvata?" Una fila di denti bianchi brillarono, un sorriso da predatore, divertimento maschile. "Forse un po' di entrambi." "Dove mi stai portando?" si premette una mano sulla fronte, non voleva una battaglia, né fisica né mentale. "Nella mia casa. Abbiamo un appuntamento. Sono Mikhail Dubrinsky." Raven si massaggiò le tempie. "Questa potrebbe non essere una buona notte per me. Mi sento..." si interruppe intravedendo il movimento di un'ombra che li seguiva. Il suo cuore quasi si fermò. Si guardò attorno, ne vide una seconda, poi una terza. Le sue mani si aggrapparono alle sue spalle. "Mettimi giù, Dubrinsky." "Mikhail," la corresse, senza rallentare. Un sorriso ammorbidì la linea della sua bocca. "Hai visto i lupi?" Raven sentì la scrollata indifferente delle sue larghe spalle. "Stai tranquilla, piccola, non ci faranno del male. Questa è la loro casa, così come è la mia. Abbiamo un accordo e viviamo in pace." In qualche modo lei gli credette. "Hai intenzione di farmi del male?" gli chiese piano, poichè aveva bisogno di sapere. I suoi occhi neri toccarono di nuovo il suo viso, pensosi, colmi di migliaia di segreti, inconfondibilmente possessivi. "Non sono un uomo che farebbe male a una donna nel modo che immagini. Ma sono certo che la nostra relazione non sarà sempre tranquilla. A te piace sfidarmi." le rispose più onestamente che poteva. Il modo in cui la guardava la faceva sentire come se gli appartenesse, come se avesse dei diritti su di lei. "Hai sbagliato a ferire Jacob, sai. Potevi ucciderlo." "Non difenderlo, piccola, gli ho permesso di vivere per fare piacere a te, non sarebbe stato un problema finirlo." "Non puoi intendere quello che hai detto. Jacob è innocuo. Era attratto da me." tentò di spiegare gentilmente. "Non nominerai il suo nome in mia presenza. Ti ha toccata, ha messo una mano su di te." si fermò bruscamente, nel cuore della foresta, selvaggio e indomito come il branco di lupi che li circondava. Non stava neppure ansimando come se non avesse percorso miglia portandola in braccio. I suoi occhi neri erano spietati e guardavano i suoi. "Ti ha causato molto dolore." Lei trattenne il respiro mentre lui chinava il capo. La sua bocca indugiò a pochi millimetri da quella di lei, facendole sentire il respiro sulla pelle. "Non disobbedirmi in questo, Raven. Quell'uomo ti ha toccata, ti ha fatto del male, e io non vedo ragione per cui debba vivere." Gli occhi di lei scrutarono i suoi lineamenti, duri e implacabili. "Sei serio, non è vero?" Non voleva sentire il calore che l'invadeva alle sue parole. Jacob le aveva fatto del male, il dolore era stato così intenso che le aveva rubato il respiro, e in qualche modo, quando nessun altro se n'era accorto, Mikhail aveva saputo. "Mortalmente serio." riprese a camminare a lunghi passi. Raven rimase silenziosa, cercando di risolvere il dilemma. Conosceva il male, l'aveva inseguito, si era riempita di esso, della mente depravata e oscena di un assassino. Quest'uomo parlava di uccidere come se fosse niente, eppure non sentiva il male in lui. Avvertiva un senso di pericolo, di grande pericolo venire da Mikhail Dubrinsky. Un uomo con un potere illimitato, arrogante nella sua forza, un uomo che credeva di avere dei diritti su di lei. "Mikhail?" il suo corpo snello stava cominciando a tremare. "Voglio tornare." Gli occhi scuri tornarono sul suo viso, notando le ombre, la paura indugiare nel suo sguardo azzurro. Il suo cuore stava battendo forte, il suo corpo sottile tremava nelle sue braccia. "Tornare dove? Alla morte? All'isolamento? Non hai nulla a che fare con quella gente e tutto con me. Tornare non è la risposta. Presto o tardi non sarai più in grado di accollarti le loro richieste. Continueranno a prendere pezzi della tua anima. Sei molto più al sicuro con me." Lei spinse sul suo torace, trovando le mani intrappolate contro il calore della sua pelle. Egli non fece che stringere la presa, mentre il divertimento scaldava il gelo dei suoi occhi. "Non puoi combattermi, piccola." "Voglio tornare, Mikhail." disse tentando di mantenere la voce sotto controllo. Non era sicura di stare dicendo la verità. Lui la conosceva. Sapeva quello che provava, il prezzo che pagava per il suo dono. L'attrazione tra loro era così forte che riusciva a malapena a pensare. La casa apparve, oscura, minacciosa, un sconnesso involucro di pietra. Le dita di lei strinsero la sua camicia. Mikhail sapeva che era un gesto inconsapevole. "Sei al sicuro con me, Raven. Non permetterei a nessuno e a niente di farti del male." Lei deglutì nervosamente mentre lui apriva i pensanti cancelli di ferro e saliva i gradini. "Solo tu." Egli permise al suo mento di sfiorare la sommità dei suoi capelli setosi, provando una scossa nelle profondità del proprio corpo. "Benvenuta nella mia casa." disse le parole dolcemente, avvolgendola in esse come se fossero la luce del fuoco o quella del sole. Molto lentamente, riluttante, permise ai suoi piedi di toccare la soglia. Mikhail si sporse da dietro per aprire la porta, e fece un passo indietro. "Entri nella mia casa di tua spontanea volontà?" le chiese formalmente, percorrendole il viso con occhi brucianti, soffermandosi sulla bocca morbida prima di tornare ai grandi occhi blu. Era spaventata, poteva leggerlo facilmente, una piccola creatura prigioniera che desiderava credergli, eppure incapace di farlo, atterrata, messa in un angolo, ma disposta a lottare fino al suo ultimo respiro. Lei aveva bisogno di lui quasi quanto lui aveva bisogno di lei. Toccò la cornice della porta con un dito. "Se dico di no, mi riporterai alla locanda?" Perchè voleva restare con lui quando sapeva che era così pericoloso? Non la stava obbligando, aveva troppo talento per non accorgersene. Lui sembrava così solo, così fiero, eppure i suoi occhi bruciavano affamati di bisogno. Non le rispose, non cercò di persuaderla, semplicemente rimase in silenzio, aspettando. Raven sospirò appena, sapendo di essere sconfitta. Non aveva mai avuto un essere umano con cui sedere e parlare, qualcuno da toccare, senza essere bombardata da pensieri e emozioni. Quello da solo era un tipo di seduzione. Fece per oltrepassare la soglia. Mikhail le prese un braccio. "Di tua spontanea volontà, dillo." "Di mia spontanea volontà." fece un passo nella sua casa, le ciglia si abbassarano. Raven si perse la vista della gioia selvaggia che si accese negli oscuri, cesellati lineamenti di lui.
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04/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Lucy Monroe, DEAL WITH THIS, EDIZIONI BRAVA Lucy Monroe'S LATEST BOOK, DEAL WITH THIS, BY BRAVA Alan Hyatt could do his job in his sleep, and when the Goddard Project sends him to investigate a case of high-tech espionage in the Vancouver film industry, he finds a perfect reason to work in bed. But sizzling actress Jillian Carlyle also happens to be his landlady, and she's got a hard-and-fast (so to speak) rule that keeps her from dating her renters. While Alan’s cover as a reporter gets him close to all the suspects on the set of Jillian's sci-fi show, playing a background actor at her suggestion to get his story? Well, that's something else—but he's not about to turn down a red-hot redhead, even if she keeps throwing him curves... Alan Hyatt potrebbe fare il suo lavoro dormendo, e quando la Goddard Project lo manda ad indagare su un caso di spionaggio aziendale nella industria del cinema di Vancouver, trova una ragione perfetta per lavorare a letto. Ma l'eccitante attrice Jillian Carlyle accade che sia anche la sia padrona di casa, e lei ha una regola dura e immediata (per dirla così) che le impedisce di uscire con i suoi affittuari. Mentre la copertura di Alan come giornalista lo avvicina a tutti i sospettati sul set dello spettacolo di fantascienza di Jillian, fingere un passato da attore con lei? Beh, questo è un'altra questione - ma lei non è dell'idea di rifiutare la sexy testa rossa, anche se lei continua a sfuggirgli... Jillian non può proprio capire. Sicuro, Alan è un metro e ottanta di fisico rude e scolpito con occhi grigi ed un ruggito irresistibile nella sua voce. Ma ciao? Lei non vuole delle relazioni - anche se del genere casuale - con uomini che la coinvolgono con qualcosa di più che i suoi sensi. Nessuno avrà la possibilità di arrivare al suo cuore. Specialmente nessuno dei suoi affittuari. Ancora, non c'è niente di sbagliato nel godersi Alan da lontano - ma non troppo da lontano, o non sarebbe capace di apprezzare in pieno i suoi addominali di roccia quando sta facendo esercizio nella palestra di casa. Se solo lui non la facesse sentire al sicuro e così bene quando si toccano... Alan could do his job in his sleep. When TGP sends him to Series: The Goddard Project
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04/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Paula Chase, DON'T GET IT TWISTED, EDIZIONI DAFINA Paula Chase'S LATEST BOOK, DON'T GET IT TWISTED, BY DAFINA Mina Mooney’s parents are killing her social life. It’s time to fight back… I genitori di Mina Mooney stanno uccidendo la sua vita sociale. E' tempo di opporsi... La fantasia di Mina è finalmente diventata realtà. Craig Simpson - il ragazzo più sexy del Del Rio Bay High - l'ha appena invitata al più grande party dell'anno. C'è solo un problema: i suoi genitori non sono dell'idea di lasciare che Mina esca con un ragazzo che loro non conoscono. Ora lei ha tredici giorni per dare ai suoi genitori un corso accelerato su Craig, o altrimenti immaginarsi come andare alla serata - senza allarmare mamma e papà. Qualsiasi cosa decida, lei ha bisogno di avere rinforzi... Sfortunatamente, le sue amiche hanno i loro problemi. Il ragazzo di Jacinta le sta dando ai nervi spendendo un sacco di tempo in burbville, mentre la ricca e viziata Kelly potrebbe farcela con Angel, un ragazzo di strada carino e dalla lingua sciolta. E da quando JZ gioca a basketball, la sua mente è rimasta incollata al gioco invece che sui compiti a casa, che significa che sua padre potrebbe obbligarlo ad abbandonare qualsiasi sport. E per quanto riguarda Mina, se non riesce ad avere l'aiuto dei suoi amici - e velocemente - la sua vita sociale potrebbe andare malissimo... Un romanzo dal ritmo serrato sulla lealtà, l'amore e l'amicizia. Don't Get It Twisted mostra cosa ci vuole per divertirsi senza rompere tutte le regole... Mina Mooney's parents are killing her social life. It's time to fight back. Series: A Del Rio Bay Clique Novels
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04/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Leila Brown, THE DIAMOND HEARTSTONE, EDIZIONI COBBLESTONE PRESS Leila Brown'S LATEST BOOK, THE DIAMOND HEARTSTONE, BY COBBLESTONE PRESS Alycia has an affinity for cats. But when she's kidnapped, it turns from asset to issue. A mouth-watering sexy one. Barrick never dreamed his mate would be so... different. One look at her furless body, one taste of her cream and he's hooked. She's an obsession he can't deny. Alycia ha una affinità con i gatti. Ma quando viene rapita, si trasforma da beneficio a problema. Un problema sexy da l'acquolina. Barrick non ha mai sognato che la sua compagna sarebbe stata così... diversa. Uno sguardo al suo corpo senza pelliccia, un assaggio alla sua pelle cremosa e lui è preso. E' una ossessione che non può negare. Book Trailer for
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04/11/2007
da elisarolle
ESCE L'ULTIMO LIBRO DI Melissa Schroeder, THE SEDUCTION OF WIDOW MCEWAN, EDIZIONI SAMHAIN PUBLISHING Melissa Schroeder'S LATEST BOOK, THE SEDUCTION OF WIDOW MCEWAN, BY SAMHAIN PUBLISHING A younger man bent on seduction. An older woman determined to resist. A love that cannot be denied. Un uomo più giovane sulla strada della seduzione. Una donna più anziana determinata a resistere. Un amore che non può essere negato. Parte della serie Leather and Lace. Jameson McEwan è vedova, ma felice della sua vita. Dopo aver sopportato un matrimonio combinato con un uomo più anziano, ha avuto poco amore e molta poca esperienza con gli uomini - tranne che essere comandata nel suo stesso ranch. Seth Conner ha covato sempre una piccola ossessione per Jamie sin da quando aveva sedici anni. Ora che lei è vedova, lui ha intuito la sua riluttanza a sposarsi ancora e ha tenuto le distanze. Quando lei dice che sta per sposare un altro uomo - strettamente per un accordo d'affari - Seth decide che ha aspettato abbastanza a lungo. Jamie non si sarebbe mai aspettata di ritrovarsi a letto tremante di desiderio, specialmente non con Seth. Un assaggio di una notte piena di passione, e lei scopre che lui da dipendenza come un liquore. Ma la loro differenza d'età e le sue responsabilità la trattengono dal considerare un futuro con lui. Seth rifiuta di accettare un no come risposta. Mentre la danza della seduzione si scalda, arrivano i guai. Qualcuno sta avvelenando la mandria di Jamie, accendendo fuochi nel suo ranch. Qualcuno vuole assicurarsi che Jamie e Seth non trovino mai la felicità, qualcuno che non si fermerà di fronte a nulla - incluso l'assassinio. Part of the Leather and Lace series
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