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IN THE SPOTLIGHT  -  SOTTO I RIFLETTORI

TIZIANA LIA - autrice esordiente italiana

 

L'AUTRICE SI PRESENTA

Ciao a tutti, mi chiamo Tiziana Lia e sono una scrittrice esordiente di romanzi rosa.
Sono nata a Roma il 13 novembre 1971 e ho vissuto nella capitale per 25 anni. Da quando mi sono sposata ho preferito stabilirmi fuori città ed ora vivo con mio marito e le mie bambine in un piccolo paesino. Adoro la campagna e immergere lo sguardo nel verde delle prime propaggini dell’appennino abruzzese che scorgo dalle mie finestre. Amo ascoltare la musica, prediligendo le canzoni dove è presente la chitarra. La mia canzone preferita tuttavia è Lullaby dei Cure, nella quale ritrovo un non so che di “oscuro” e allo stesso tempo molta sensualità. Forse perché io sono dello Scorpione!
Sin dalle scuole medie ho avuto la passione per la scrittura, divenuta sempre più coinvolgente con il crescere. Per anni l’ho abbandonata, ma ora è tornata ad essere parte integrante di me.
Adoro leggere romanzi rosa e romanzi gialli. Non è insolito trovare nei i miei racconti del suspense o comunque qualche intrigo, anche se non disdegno il romanticismo allo stato puro.
Al momento sto rivedendo alcuni romanzi scritti di getto, ma ho già avuto modo di pubblicare “Dimmi che mi ami” con Lulu.com. “Uno scandalo chiamato amore” è invece disponibile sul mio sito e lo si può leggere gratuitamente. “Voglia di riscatto” è al momento l’unico romanzo non contemporaneo che ho scritto. E’ ambientato nel West America tra il 1865 e il 1873 e sto valutando la prospettiva di renderlo il primo di una saga di cinque romanzi che vede coinvolti a turno tutti i fratelli Montgomery. E’ anche quello che sto proponendo a diverse case editrici tradizionali, nella speranza di una pubblicazione.
Altri romanzi in fase di conclusione sono (titoli provvisori) “Per Estella” e “Una missione per due”, il primo ambientato nel Texas, il secondo in Cile. Spero quanto prima di poter inserire nel mio sito www.tizianaliascrittrice.ea26.com  qualche altro estratto per riceverne un commento costruttivo.
 

I LIBRI

DIMMI CHE MI AMI
Pubblicato e acquistabile anche in e-book sul sito www.lulu.com  alla sezione romanzi rosa in lingua italiana (vedi il mio sito).


Soltanto una sciocca scommessa avrebbe potuto indurre la tranquilla Francesca Collins ad una notte di sesso con il bagnino del campeggio dove stava trascorrendo le vacanze. E in quella notte, tra le braccia forti di Steve, Fran scopre di volere di più dalla vita: non solo lavoro e famiglia, ma anche essere amata e desiderata e desiderare nuovamente un uomo.
Con queste convinzioni inizia il nuovo periodo di lavoro, senza sapere di dover fare i conti con il fascino e la virilità di Raymond Barclays.
Cosa dire poi quando scopre improvvisamente di non essere mai stata a letto con il bagnino?
La scoperta dell’identità dell’uomo che l’ha resa felicemente di nuovo donna non l’aiuta certo a domare l’attrazione che prova per il bel collega!
Ray è deciso a volerla nel suo letto, nella sua vita, accanto alle sue figlie, ma Fran non è pronta.
Il suo corpo non risponde alle imposizioni della ragione, ma gli errori del passato tornano impetuosi come fantasmi difficili da annientare. Ray decide di metterla alle strette: amarlo oppure rinunciare a lui per sempre.

 

UNO SCANDALO CHIAMATO AMORE
disponibile gratuitamente sul sito dell'autrice

“Una donna si metterà tra di voi” le ha predetto una zingara.
Ma Flavia non ha alcuna intenzione di rovinarsi il sogno che sta finalmente vivendo con il suo indimenticato principe azzurro.
Sì, perché Fabrizio Altieri, oltre ad essere l’affascinante ribelle della famiglia e il ragazzo al quale ha dato il suo primo bacio, è anche un principe in carne ed ossa, alto, elegante e con due magnetici occhi scuri. E non le ha fatto mistero di desiderarla.
Forse non è poi del tutto vero che tra principi e popolane non possa nascere qualcosa di buono, anche se il passato le insegna diversamente.
Ma un’inaspettata eredità invece di appianare le differenze sociali sembra essere l’unico vero interesse di Fabrizio: a lui occorre molto denaro per risanare le finanze della Tenuta. Per questo è rientrato da Miami ed è soprattutto per questo che l’ha sedotta.
Flavia, determinata a non soggiacere a questo insulso piano, con orgoglio preferisce rinunciare al suo sogno d’amore. E quando la vita sembra volerli dividere per sempre, il fato si rivela di tutt’altro avviso.
Fabrizio e Flavia si incontrano nuovamente e questa volta sono i loro occhi e il loro cuore a parlare…C’è forse un’altra opportunità per loro?
Fabrizio vuole ad ogni costo rientrare nella vita di Flavia, la donna che lo ha conquistato completamente. Ma Flavia è profondamente cambiata a causa di una terribile esperienza e sarà veramente complicato superare le sue paure. Riuscirà nel suo intento e a sottrarsi alle spire dell’inganno che vogliono avvolgere entrambi?

La forza dell’amore può superare qualsiasi avversità e i due protagonisti ne daranno prova a chiunque vorrà vivere con loro questa straordinaria avventura.
 

L'ESTRATTO
da "Dimmi che mi ami"

Si fermò col cuore in gola davanti alla porta. Se avesse bussato e Steve le avesse aperto era sicura che non avrebbe trovato una scusa plausibile per giustificare la sua presenza, facendo la figura della scema. Sapeva di avere gli occhi puntati addosso: Hanna era nascosta dietro qualche cespuglio a sincerarsi che mantenesse la promessa. Decise per l’effetto sorpresa. Per quanto la luce della luna glielo consentiva buttò l’ultimo sguardo al suo abbigliamento. Indossava appena un sottile copricostume stile indiano, che le arrivava fino alle ginocchia e un paio di sandali in cuoio senza fibbia. Fece un grande respiro per acquisire coraggio. Se da un lato quella sfida la terrorizzava, dall’altro la eccitava. In fondo in fondo non le spiaceva tuffarsi in una situazione così avventata. Una cosa del genere l’avrebbe sicuramente fatta in età adolescenziale, quando nulla sembrava avere conseguenze o comunque tutto pareva un fantastico gioco. A ventisette anni e con indelebili esperienze di vita alle spalle era senz’altro una strana evasione dalla monotonia quotidiana. Non riteneva di essere una donna pudica e la prospettiva di un incontro quasi al buio con un uomo, che aveva visto appena tre volte e che forse non si era neanche accorto di lei, era senza dubbio una grande sfida. Allungò la mano e chiuse le dita sul pomo della porta. Girò la manopola e la porta si aprì senza neanche un cigolìo. L’interno era buio. Tentò di scorgere quanto più possibile per riuscire ad orientarsi in quel monolocale prima di richiudere la porta dietro di sé. Lentamente si addentrò nella stanza. Ormai ne era certa. In quell’angolo del campeggio era saltata la luce. Sentì il rubinetto del bagno aperto e comprese che il probabile compagno della sua ultima notte di vacanza sarebbe uscito a breve. Prima che potesse capire da dove lui sarebbe uscito un corpo la spintonò.
− Che diamine succede? Chi c’è qui?− chiese una voce profonda.
− Non urlare ti prego!− lo supplicò lei – Non sono una ladra!−
− Per tutte le luci della città, chi sei e cosa vuoi? −
Una mano le sfiorò un braccio e poi conquistò la sua spalla.
− Ti prego non cacciarmi via. Fammi passare la notte con te.− Pronunciò l’intero concetto velocemente prima che il coraggio svanisse.
− Che mi prenda un accidente! Ma sei ammattita? −
− No. Ho fatto una stupida scommessa e le mie amiche se non pago pegno mi daranno il cordoglio per il resto dell’anno.−
− Fammi capire una cosa: io sarei il pegno di una scommessa?− la sua voce sembrava divertita e Fran ne provò sollievo.
− Sì, ma non temere. Io…ho detto che passavo la notte con te ma alle mie amiche non ho spiegato come.−
Sapeva che era in parte una menzogna. Aveva chiaramente dichiarato “a letto” ma su questo poteva prendere ora accordi sul posto.
L’uomo iniziò a carezzarle le spalle e salì delicatamente verso il collo per poi esplorare con i polpastrelli il suo viso. Fran chiuse gli occhi. Contro ogni buon senso, quel tocco le procurava dei brividi che non provava da tempo immemorabile. Le mani di Steve scesero sulla schiena e sulle natiche per poi girare attorno alla vita e risalire fino ai seni. Fran si morse un labbro per non gemere di piacere. Possibile che quel contatto, al buio, riusciva a suscitare emozioni rimosse?
− Come pensi di passare la notte con me?− le chiese Steve con la voce leggermente arrochita.
Non era difficile comprendere che quell’esplorazione aveva eccitato anche lui.
− L’importante è che non rientri in tenda prima di domattina. – gli rispose.
− A dire il vero nessuno mi aveva mai scelto come premio per una scommessa e la cosa non mi dispiace visto che ho appurato quanto tu sia ben equipaggiata.− la sua voce era tornata ilare.
Fran fu felice di trovarsi al buio. Era avvampata dall’imbarazzo. Sapeva bene che, sebbene non mettesse in evidenza le sue forme prorompenti, non passava mai del tutto inosservata.
− Cosa proponi?− gli chiese con un filo di voce.
− Non posso certo rifiutare una proposta così inaspettata!−
− Aspetta un attimo! Vorrei precisare che non sono quel genere di ragazza che si butta nel letto del primo venuto.− dichiarò con voce quasi disperata.
Lo sentì sorridere e allontanarsi.
− Alla tua destra troverai il letto e potrai sdraiarti. Passerai la notte qui e giuro che non ti toccherò con un dito. Nessuno saprà che la tua scommessa non è stata portata a termine.−
Fran sentì il rumore lieve del letto che si curvava sotto il peso dell’uomo. Si stupì nello scoprire che per la prima volta aveva a che fare con un individuo che non era interessato ad approfittare di una situazione particolarmente invitante. Non riusciva a credere che fosse stata baciata dalla fortuna.
− Hai intenzione di dormire in piedi come i cavalli? Ti informo che non ci sono divani in questo bungalow e a meno che tu non voglia distenderti sul pavimento, è meglio che ti accomodi.−
La sua voce continuava a confermare che si stava divertendo un mondo. Fran per un istante provò ad immaginare il suo bel viso abbronzato sorridere nel buio pesto. In realtà Steve non era il tipo di ragazzo con cui sarebbe andata a letto. Era alto, aitante e dotato di un certo fascino, ma nulla più. Se non fosse passato davanti ai suoi occhi proprio nel momento in cui stava facendo il rilancio della scommessa con Magda, probabilmente non avrebbe mai pensato alla sua persona. Ma ora era lì e, se non voleva fare doppiamente la figura della stupida, era meglio accettare la proposta di un innocente sonno accanto a lui. Si sedette lentamente sul letto e dopo qualche istante si distese. Steve aveva mantenuto la promessa. Non lo sentiva neanche accanto. O il letto era di una misura smoderatamente più ampia o lui si era sdraiato quasi sul comodino. Ora che il cervello aveva ripreso a funzionare normalmente, senza le pressioni delle amiche, ebbe nitida davanti agli occhi la pazzia che aveva commesso. Tese l’orecchio. Il respiro dell’uomo coricato nel buio al suo fianco le confermava che non stesse dormendo. Era proprio necessario scusarsi per quell’incresciosa situazione o l’avrebbe presa per una pazza. Sempre che non l’avesse già fatto.
− Scusami per l’imbarazzante situazione.− mormorò.
− A dire il vero mi sto chiedendo perché non riesco ad approfittare di questa gustosa opportunità.−
− Perché sei un bravo ragazzo? − tentò di adottare un’aria scherzosa mentre il cuore le balzava in gola.
− Già. Forse. Posso farti una domanda?−
− Certo.−
− Perché hai così paura di far sapere alle tue amiche che non hai adempiuto i termini della scommessa?−
Fran sospirò nel buio.
− Preciso che non sono mai stata io a stabilire la penitenza. Però una volta Magda ha dovuto presentarsi in slip e reggiseno alla polizia fingendo di denunciare il furto totale di borsa, documenti e abiti.− Rimase in attesa di un commento, ma nulla. – Hanna invece ha dovuto traversare un’intera spiaggia di nudisti uomini con in dosso una semplice T−Shirt e degli slip.−
− Era comunque vestita no?− era palesemente divertito.
− Sulla T−Shirt era stampato il logo D&G, una nota marca italiana…−
− La conosco.−
− E più sotto “Dammelo e Godo”. −
Fran sentì improvvisamente il letto muoversi e si alzò su un gomito, non riuscendo a capire cosa stesse accadendo. Pochi istanti dopo le giunse alle orecchie una soffocata risata che lentamente diventava sempre più aperta e spudorata. Sentì Steve battere un pugno sul materasso nel tentativo di sfogare ancora di più il suo immenso divertimento.
Fran attese che il suo compagno di letto calmasse la sua ilarità.
− Hai ragione a temerle!− commentò infine il bagnino – Ma con me stai al sicuro ragazzina.−
− Non sono una ragazzina!−
− Vuoi lasciarmi credere che anche una persona matura si lasci andare a simili sciocchezze?−
− E’ l’ultimo giorno di vacanza e non ci trovo nulla di male a divertirsi ogni tanto. Ci sono tanti impegni al rientro in città…−
Quella che doveva essere una semplice riflessione personale si era rivelata una confessione fatta ad alta voce. Quando sentì il materasso alla sua sinistra flettere comprese che Steve si era alzato su un gomito.
− Quanti anni hai?−
− Ventisette.− rispose presa da un’improvvisa timidezza.
− Accidenti! No, non sei una ragazzina.− rispose lui con voce profonda.
Improvvisamente Fran si sentì avvolgere dal profumo della sua colonia: vetiver. Analizzò febbrilmente la situazione. Aveva accanto un uomo che si era trovato in stanza una sconosciuta che prima gli aveva quasi promesso una notte di puro sesso per poi tirarsi indietro. Era certa che fosse una persona con sani principi, perché un altro non avrebbe certo accettato di fornirle una copertura gratuitamente! E poi quella voce! Stranamente Fran si sentì una strana eccitazione.
Era un uomo di cui ci si poteva fidare e all’improvviso non era più sicura di non voler dare un seguito a quel folle inizio.
− Come ti chiami?− le chiese.
− Preferisco mantenere l’anonimato visto che il buio forzato me lo consente.−
− Bene, anonima, voglio che tu sappia che mi sta costando non poco non allungare una mano.−
− Immagino di sì.−
− La tua unica fortuna è che sei incappata nella stanza di un uomo che non è avvezzo ai flirt.−
− Pensavo che la tua professione ti concedesse facilmente incontri casuali.−
− Probabilmente hai sbagliato persona. − Concluse definitivamente dopo una breve pausa.
Fran si allungò meglio distendendo le braccia oltre la testa, ma nel movimento sfiorò un braccio di lui. Si morse un labbro presa da un’indescrivibile ondata di piacere. Probabilmente anche lui dovette sentire l’irrefrenabile desiderio di cambiare rotta perché una sua mano iniziò ad esplorare nuovamente il suo viso per comprenderne i lineamenti.
Steve si chinò su di lei e le carezzò il collo e Fran, presa da un inaspettato piacere, reclinò il capo. Le labbra di lui iniziarono a baciarle una guancia e poi la pelle proprio sotto l’orecchio. Un fremito la percorse. Impulsivamente posò le mani sul petto di lui e scoprì che aveva il torace nudo. Avrebbe voluto scostarlo, ma i muscoli di quel corpo l’attirarono come calamita. Fece scorrere le sue mani sulle sue spalle e chiuse gli occhi per immaginare la forma scolpita dei bicipiti e poi ancora dei pettorali, fino a scendere sugli addominali e girare sui lombi. Ogni singolo angolo di quel torace era scolpito e provò immenso piacere nel perlustrarlo interamente. La bocca di lui risalì il mento fino ad impossessarsi della sua bocca. Fran tremò nel sentire le labbra di lui morbide e tumide, mentre le mani del suo amante occasionale avevano iniziato a carezzarle tutta la schiena facendole emettere un gemito. Steve le prese i lembi del copricostume e glielo fece passare attraverso la testa. Poi, gettato a terra il sottile tessuto, si impossessò dei suoi seni. La sua eccitazione raggiunse proporzioni inaspettate nel momento in cui con il pollice e l’indice lui prese a pizzicarle i capezzoli. Un secondo dopo fu lei a mordergli il collo costringendolo ad un gemito di piacere.
 

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