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Uscite Marzo 2016 Baldini&Castoldi
VIAGGIO AL TERMINE DEL CUORE di Ana Casaca
Luísa era ancora un’adolescente. Tiago era ormai un giovane adulto. Si erano conosciuti nella solitudine di una spiaggia, sulla riva di un fiume. Avevano in comune una storia famigliare traumatica. In un caso, genitori troppo amati. Nell’altro, genitori troppo odiati.
Si erano conosciuti un giorno che sembrava contenere una vita intera. Ma sarebbero rimasti separati per sempre se l’invisibile filo della malattia non li avesse riavvicinati, sedici anni dopo.
Viaggio al termine del cuore è più che una commovente storia d’amore. È la ricostruzione di un meraviglioso mondo di padri e madri, figli e fratelli, odi e amori. Rivela gli incubi di una malattia ingiusta, ma non rinuncia a ciò che è umano ed essenziale: il sogno.
L'AUTRICE
Ana Casaca, 39 anni, è nata a Lisbona. Si è laureata in Giurisprudenza, ma ha sempre saputo che la sua vera vocazione era la scrittura. Abbandonate le leggi in favore delle lettere, nel 2002 esordisce nella sceneggiatura sotto la guida di Manuel Arouca.
Sempre nel 2002 pubblica A Vontade de Regresso, titolo che ha dato il nome anche al suo blog. Il successo di pubblico arriverà nel 2013 con Todas as Palavras de Amor.
LA VITA SECONDO BANANA di PP Wong
Un forno a microonde esplode nella cucina di un ristorante cinese, causando la morte di diverse persone. Xing Li e il fratello sedicenne Lai Ker, rimasti orfani, vengono affidati alla nonna, donna rigorosa e fiera delle proprie origini cinesi. Dalla periferia di Londra i due fratelli sono costretti a trasferirsi a Kensington, da una scuola pubblica a un esclusivo istituto privato, dall’isola felice del loro piccolo nucleo famigliare alla vita con la nonna, lo strano zio Ho e la dolce zia Mei. A casa ci sono nuove regole: è vietato parlare durante i pasti, si mangia solo cibo cinese e lo zio ha sempre la precedenza per fare la doccia; a scuola ci sono i nuovi compagni e ci sono i bulli, quelli che di lei vedono soltanto i tratti orientali e il nome quasi impronunciabile. Agli occhi dei suoi concittadini britannici Xing Li è solo una dei tanti immigrati; poco importa che sia nata a Londra, parli con l’accento cockney e non sappia spiccicare una parola di mandarino, che adori il fish and chips e che non abbia mai viaggiato oltre Bath. Finché c’era sua madre, punto di riferimento e ponte tra Occidente e Oriente, la vita aveva le sue difficoltà ma era felice. Ora, nonostante la nonna sia ricca, le mancano le cose più importanti: le amiche, la sua gatta Miao Miao, la mamma, il suo affetto. E la propria identità. Stretta fra due realtà, Xing Li non sa bene chi è, dove siano le sue radici, non capisce perché l’accettazione debba passare per i tuoi tratti somatici e non dall’essere una dodicenne come tante altre, almeno finché un amico, una tartaruga e la scoperta di tante verità ancora sconosciute le permetteranno di fare chiarezza nei suoi sentimenti. La vita secondo Banana è la fotografia di un mondo che cambia, i cui abitanti, tuttavia, non riescono a adeguarsi al cambiamento. È il mondo di oggi, delle società moderne, nelle metropoli e nelle piccole comunità, è il mondo di tutti i giorni, più attuale che mai. E questo romanzo, senza filtri, ce lo racconta attraverso lo sguardo ingenuo di una ragazzina.
L'AUTRICE
PP Wong, giornalista sino-britannica, caporedattore di bananawriters.com, è laureata in Antropologia forense e in Giurisprudenza presso la London School of Economics. È la prima cinese nata in Gran Bretagna ad aver ottenuto un contratto di pubblicazione nel Regno Unito. In precedenza, ha svolto più di cinquanta lavori, uno più strano dell’altro, il primo a 15 anni come «ragazza vietnamita che urla» in un film di James Bond. La vita secondo Banana è stato tra i finalisti del Baileys Women’s Prize for Fiction (già Orange Prize), uno dei premi letterari più prestigiosi assegnati nel Regno Unito
ESERCIZI PREPARATORI ALLA MELODIA DEL MONDO di Maurizio Crosetti
Mi avete visto. Io sono l’uomo col pianoforte.
Ho un pianoforte, un’automobile, un rimorchio, una bicicletta. Il pianoforte lo metto nel rimorchio che aggancio all’automobile, poi, quando mi avvicino al posto che ho scelto, scarico il piano, lascio l’auto, attacco il piano alla bici e arrivo dove devo arrivare. Poi suono. Per gli altri, ma soprattutto per me stesso. E per lei.
Mi avete visto, io sono il pianista di Parigi. Arrivai il giorno dopo e vidi il sangue a terra, una scia lunga e larga come una persona. Scesi dalla bici e suonai Imagine. Non era la prima volta. Perché ero già stato a Istanbul dopo la rivolta delle bandiere, in Afghanistan tra i soldati coperti di polvere, a New Orleans dopo il tornado. Però non è vero che mi piace suonare dove la gente sta male: a me piace suonare dove la gente sta. Il male, quello c’è sempre e non fa differenza.
La musica, a volte, invece sì
L'AUTORE
Maurizio Crosetti, torinese, è inviato speciale di «Repubblica», per cui si occupa di sport, cronaca e costume. Tra i suoi libri, La Juve sulla luna, Semplicemente sindaco (un libro-intervista con Sergio Chiamparino) e la raccolta di favole I sogni di Friz. Per BCDe ha pubblicato I padroni del pallone (2002) e Armstrong. Il ritorno del sopravvissuto (2009). È anche commentatore di Radio Capital e cura il blog Rimbalzi sul sito www.repubblica.it
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