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Dietro la lavagna (novembre/dicembre)
Non sono buona nemmeno a Natale.
Ormai lo avrete capito che non riesco proprio a dire una cosa pensandone esattamente il contrario e anche in questa lavagna mi sa che scontenterò alcune di voi, anzi in un paio di casi vi farò proprio urlare (mediaticamente parlando) di rabbia.
Da dove posso iniziare...
Cominciamo dai Mondadori su, visto che ormai li ho letti masticati e digeriti male.
Il mese di novembre è stato "povero" di romanzi, non nel senso della quantità ma nella qualità sicuramente almeno per me.
Verso l'amore di Beverly Jenkins...è straordinario quello che può fare la fantasia, credo però francamente che sia difficilissimo far passare certe trame: 1884, comunità di colore, donne banchiere, carovane che attraversano il West senza protezione, capelli rossi in un afroamericana... La vedo molto dura perchè la storia non è credibile. Le condizioni sociali e culturali della donna in quel periodo storico erano estremamente difficili sotto tutti i punti di vista, figuriamoci poi di una donna di colore anche se ben fornita nel portafoglio. Che intraprenda un viaggio in una carovana composta da 150 donne e solo un paio di uomini come scorta poi rasenta la follia e non voglio infierire con l'episodio dei banditi che nemmeno nei cartoni riescono ad essere così imbranati.
Alla fine del romanzo l'autrice cita le fonti storiche da cui ha tratto spunto per scrivere il libro ( saggi, romanzi e articoli di giornale), ma qualche dubbio sul realismo della storia e sull'edulcorazione della figura femminile di colore ci sta tutto.
Questo non significa che non sia una lettura discreta, un po' fuori dai soliti standard ma leggibile. Certo un po' fantasiosa e rosata diciamo...
Inganno e passione di Kris Kennedy è difficile da capire con quell'ammasso di spie, cattivi e traditori che si ingarbugliano nella storia peggio di come faccio io quando devo dipanare una matassina di filo.
Secondo me molto spesso qualche autrice parte dalle scene di sesso e poi ci costruisce intorno una storia. Peccato che poi sia facile perdersi e che si debba navigare a vista come in una giornata di nebbia. Ma c'è a chi la nebbia piace...
Non mi ha entusiasmato molto nemmeno Innamorarsi a Winter Garden di Adele Ashworth, ma non faccio testo perchè amo poco le storie che parlano di spie e intrighi. Di sicuro è migliore di Ladro di cuori, ma è una lettura a volte noiosetta e un po' strana..., è un libro a cui non darei la priorità, lo leggerei dopo altri, ecco, e se mi avanza tempo.
Nelle uscite di dicembre invece ho trovato deludente Finalmente a casa di Jo Beverly, storia schiacciata da un tema di base che promette bene nel promo ( un matrimonio di convenienza che si trasforma in un matrimonio d'amore), ma che poi evolve in un arzigogolato racconto scarsino e poco coinvolgente.
In questo caso il mio no sull'acquisto è abbastanza fermo.
E' un no anche su Una svolta del destino di Carla Kelly. Io voglio leggere una storia d'amore e non una tragedia che mi porta nel mondo crudele e devastante della guerra, del ricominciare cercando di curare ferite e traumi che non si cancelleranno mai. Nelle parole della scrittrice e nelle situazioni in cui faceva agire la protagonista riuscivo a sentire il suo terrore e il ricordo sempre presente della violenza subita e vista sulla sorellina dodicenne. Un plauso all'autrice per l'abilità ma il tema della violenza sulle bambine e dello stupro non lo voglio nemmeno leggere in un racconto fantasioso, non in un romance.
So che è piaciuto a molte, ma francamente io preferisco qualcosa di più leggero.
Anche Lora Leigh mi ha lasciato a metà nel giudizio col suo Desiderio conosciuto.
La trama è abbastanza confusa e intricata e nelle scene finali ci ho capito poco o nulla... Il sesso è come al solito inserito in ogni dove nel solito stile dell'autrice.
La traccia di base di tutta la serie potrebbe essere anche reale perchè esistono questi corpi speciali che lavorano in incognito e sotto copertura, ma diventa pura fantasia quando evolve nella storia d'amore che sfida tutto e tutti o in uomini che "rinascono" con altre identità dopo esperienze spaventose.
Ma è un romanzo e quindi va bene così...nell'Elite Ops stanno allestendo anche una nursery vi avviso e mi sa che nei prossimi libri qualche pannolino lo vedremo girare tra le stanze del comando segreto.
Posso lasciar fuori la Harmony dalla mia malefica lavagna? Assolutamente no e allora state lontane da Torbidi giochi di Samantha Ann King.
A meno che non vogliate sorbirvi la storia di una studentessa universitaria che per compiacere il suo ragazzo accetta un rapporto a tre con il suo compagno di stanza che non finisce proprio benissimo.
Poi la tipa cresce, diventa una affermata e seriosa dottoressa in astrofisica che si concede ogni tanto qualche avventura di una notte senza complicazioni o legami. Certo che quando incontra il fascinoso Charlie...
Ma, e qui mi cade la mascella, il macho testosteronico nutre qualche desiderio particolare e inconfessato per il suo migliore amico che indovinate chi è??? Non ve lo dico tanto lo avete già capito, ma non c'è più religione se un fustaccio di prima categoria sbava per suo migliore amico, il suo migliore amico ha pensieri peccaminosi su di lui e la donna si lascia spupazzare da entrambi col dubbio se quando stanno con lei in realtà sognano di essere solo loro due.
E veniamo al pezzo forte che farà sobbalzare parecchie di voi : In gioco per te di Silvya Day, 4° capitolo della serie Crossfire.
Non posso essere troppo prodiga di particolari perchè il libro non è ancora uscito in cartaceo, ma la mia opinione non riesce proprio ad accodarsi alle sperticate lodi che trovo in giro e alla palpitante e trepida attesa che sembra ardere nel web per il nuovo capitolo di questa saga quasi infinita.
La storia di Eva e Gideon penso la conosciamo e non dico che all'inizio è piaciuta anche a me, ma credo che il brodo troppo lungo diventa acqua alla fine e non è più buono.
A mio parere sta succedendo la stessa cosa anche al romanzo di questi due protagonisti uguali e diversi da tanti altri che abbiamo letto e leggeremo e che hanno come filo conduttore sesso, tormenti e passati oscuri, riappacificazioni e addii, minacce e tutto l'ambaradan di queste trame...50 sfumature docet.
Solo che quando si arriva al quarto libro, si sta preparando il quinto e chissà che non ci scappi anche il sesto, io dico basta.
Diamo un occhio alle trame ufficiali...
Nel terzo capitolo della “Crossfire Series”, Eva e Gideon dovranno affrontare i fantasmi del loro passato e lei, in particolare, dovrà fare i conti con l’imprevedibile comportamento di Gideon: solo Eva sa quanto lui abbia rischiato per tenere in vita il loro rapporto e quanto anche lui abbia bisogno di lei. Uniti dai loro segreti, cercheranno di superare gli ostacoli, accettando le conseguenze della loro relazione ossessiva e arrendendosi completamente alla sublime forza del piacere…
Ecco quella del quarto:
Le promesse che ci siamo scambiati avrebbero dovuto unirci in un legame più forte della carne e del sangue. Invece hanno aperto vecchie ferite, esponendoci a dolori e insicurezze, attirando fuori dall’ombra acerrimi nemici. Lo sento scivolare dalle mani… la mia più grande paura sta diventando realtà, il mio amore messo a dura prova, non sono sicura di essere abbastanza forte da sopportarlo.
Cosa mai scriverà di differente l'autrice per invogliarci a comperare il libro, cosa diavolo devono fare i protagonisti per tenere vivo l'interesse sulla loro storia e chi saranno questi acerrimi nemici che saltano fuori dall'ombra per portar loro dolore e insicurezza? Francamente vi dirò che gira e rigira sono sempre le solite storie che avrebbero potuto essere chiuse anche al secondo libro. E invece la Day continua con ostinatezza una strada che stanca e annoia , che ti lascia in sospeso come al solito nelle ultime pagine per dover comperare per forza il quinto libro.
Sapete che vi dico? Io mi fermo e non mi interessa nulla se, come e quando Gideon ed Eva ritorneranno insieme, se il cattivo di turno sarà annientato e loro vivranno felici e contenti per qualche settiman fino a quando ne comparirà un altro.
Un consiglio però da arpia voglio darlo a chiunque pensi di cimentarsi in una odissea del genere: alla fine portateli a Lourdes e benediteli 'sti benedetti ragazzi oppure fateli vedere da uno bravo bravo che non se ne può più.
Lascio per ultimo una lettura che non ho letto o meglio ho lasciato perdere dopo qualche capitolo. Mi hanno passato i tre libri The Submissive di Tara Sue Me ( nella edizione italiana Lei, Lui, Noi).
Che ci siano autori che scrivono certe schifezze riesco anche a capirlo.
Che sia una donna che le scrive mi sconcerta e mi avvilisce.
Che ci siano donne che li leggono e li incensano mi lascia senza parole e mi fa pensare che se non iniziamo noi a volerci bene e a rifiutare l'amore malato, sarà sempre peggio e la violenza non finirà mai.
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