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Incontriamo S.M. May, la promessa italiana del romance m/m
Colpite dai suoi romanzi m/m, abbiamo deciso di intervistare S.M. May - autrice dal nome anglosassone, ma italianissima - per conoscerla e farvi conoscere meglio una promessa di questo genere che sta guadagnando un seguito sempre maggiore anche in Italia.
S.M May è nata quasi quarant’anni fa, riuscendo ad essere per un giorno e un’ora “maggiolina” (da cui il nome che si è scelta). Ha sempre preferito leggere e scrivere rispetto a qualsiasi altra occupazione, e la cosa all’inizio infastidiva un po’ in famiglia, finché sua nonna ha sentenziato di lasciarla fare.
Ha pubblicato il suo primo romanzo di fantascienza a diciannove anni, e poi si è dedicata ad altro, studiando, lavorando e viaggiando. Adora tutto ciò che è sopra le righe e diffida dei sentimenti tiepidi, perché se non c’è la passione non c’è sapore.
Attualmente vive con marito, cuoco appassionato, e tre bimbi scatenati nel nord-est d’Italia, in costante ricerca di una casa più grande dove fare entrare anche tutta la sua biblioteca.
Perché hai scelto di scrivere romanzi m/m?
Ho sempre amato il romance, sia come lettura che come genere per la scrittura, ma quando un paio di anni fa ho letto per caso un romanzo con al centro la storia di due ragazzi, non come melodramma ma come pura storia d’amore, ed è stato un vero e proprio colpo di fulmine. Attualmente gli m/m sono la mia lettura frequente e quindi era inevitabile che prima o poi provassi a misurarmi di persona con una storia tutta mia. Ho iniziato con “Nuvole”, che era più delicato e sfumato, e poi sono passata al taglio più ironico, aumentando (spero) il livello di sensualità.
Cosa hanno di diverso secondo te dai romance classici?
In realtà sono vere e proprie storia d’amore, con il rapporto contrastato, gli antagonisti, la coppia che si forma e lotta per conquistarsi un futuro. Cambiano solo i protagonisti e il tipo di approccio sessuale, perché ovviamente trattandosi di maschi i rapporti sono spesso più fisici e veloci.
Hai ambientato il tuo primo libro in Italia e poi sei passata con la serie Lara Haralds in America. Forse perché è più facile collocare una storia m/m in un contesto estero?
Indubbiamente sì. Già l’ambientazione a Padova aveva creato un certo stupore (alcuni mi hanno scritto per chiedere: ma è una storia vera? Li conosco?). Una volta collocata la storia all’estero, i lettori si sono più rilassati e anche quelli non abituati al genere l’hanno accettata senza problemi, perché tanto il Canada è un mondo lontano e lì la mentalità viene vista come differente.
C'è una parte di te stessa nel personaggio di Lara?
Io tenderei a sospendere il giudizio, perché è difficile giudicare o riconoscere se stessi. Senza dubbio certe frustrazioni di Lara, soprattutto il senso di precarietà che ti accompagna all’inizio della carriera, sono state anche le mie.
Secondo te perché una donna dovrebbe leggere un romanzo m/m?
Per potersi godere un romanzo di sentimenti senza dover a tutti i costi confrontarsi con la protagonista. Anche solo per le scene di sesso: sono due uomini che si amano, con un corpo diverso e con esigenze diverse. Non c’è nessun rischio di confronto, di sentirsi inferiore o sminuita dalle solite protagoniste superbelle e padrone di ogni segreto dell’erotismo. A volte le scene di sesso sono davvero molto più spontanee ed eccitanti (per me).
Come nascono i tuoi personaggi?
Per caso, in realtà. Spesso scrivo il finale di una storia, e riparto a ritroso per capire come si è arrivati a quel punto. Alcuni personaggi sono libera ispirazione di ciò che mi gira intorno.
Le loro scene d'amore le immagini e le vedi con occhi da donna o cerchi di immedesimarti nella psiche e nelle emozioni maschili?
Da subito mi sono resa conto che descrivere scene m/m semplicemente cambiando il sesso di uno dei protagonisti sarebbe stato fuorviante e poco credibile. Un uomo bacia un altro uomo diversamente da come bacerebbe una donna, così come le possibilità di eccitazione del corpo maschile sono differenti. Ad esempio, per quanto adesso sia molto di moda trovare personaggi femminili che si “bagnano” le mutandine alla prima occhiata (con il risultato di apparire più ridicole che lussuriose), io credo che una donna abbia tempi molto diversi di attrazione, seduzione ed appagamento.
Li scrivi e quindi immagino che tu li legga. Ti ricordi qual è stata la tua prima lettura di questo genere?
Facile: “Testa Calda” di Damon Suede. Forse non una cosa molto delicata per iniziare. Con il senno di poi è ancor oggi un romanzo molto hot e molto intenso (anche se meraviglioso!).
Un carrozziere, uno scrittore...quale sarà il prossimo personaggio che Lara Haralds incontrerà nella sua carriera traballante di editor precaria e scrittrice emergente di gay romance?
Dopo una parentesi natalizia che uscirà a breve (Ghiaccio Salato), nel quarto episodio Lara si troverà a che fare con il prete che dovrà celebrare il suo matrimonio, con un manager francese che cercherà di irretire Kean junior, con un terribile cliente vip per cui dovrà lavorare come ghost writer, e infine… il più terribile di tutti: suo padre, il colonnello Haralds in persona!
Spero di aver soddisfatto qualche curiosità.
Intervista di Marin
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