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Uscite Dicembre 2013 Speciale digitale
LA STRANA GIORNATA DI ALEXANDRE DUMAS di Rita Charbonnier - Narcissus Publishing
La nuova edizione digitale del più bel romanzo di Rita Charbonnier: un’edizione illustrata e arricchita da uno scritto di Alexandre Dumas padre, inedito in Italia, tradotto dall’autrice.
Un romanzo basato su una storia vera
Parigi, 1843. Alexandre Dumas è un famoso autore di teatro, ma non ancora il romanziere in grado di appassionare schiere di lettori alle avventure dei suoi Moschettieri. Ed è superstizioso: crede nel potere degli amuleti e degli astri. E decide di andare da un astrologo.
Incappa in un’anziana astrologa che tutto sembra tranne una veggente: è troppo raffinata, troppo eccentrica, troppo loquace, e soprattutto sembra conoscere Dumas fin troppo bene. Quella donna, Maria Stella, ha attratto a sé lo scrittore con l’inganno. Vuol raccontargli la storia della propria vita perché lui la eterni in un romanzo.
In effetti la biografia della vecchia signora contiene tutti gli ingredienti del feuilleton: scambi nella culla, nobili natali, falsi genitori… nei suoi racconti rivive il mondo dell’Opera, quello della grande nobiltà europea… e non mancano aspetti più profondi: un difficile rapporto tra madre e figlia, l’evoluzione spirituale di una donna che, da bambina abbandonata, in balia delle proprie paure, si è trasformata in una persona salda e consapevole.
Dumas, “sequestrato” da Maria Stella per un’intera giornata nel corso della quale ascolta i suoi discorsi, legge i suoi diari, mangia ottime pietanze alla sua tavola e beve il suo tè inglese, è affascinato dalla sua personalità, ma più volte prova il desiderio di andarsene e mandarla al diavolo.
Lo farà? Scriverà il romanzo sulla vita di quella strana donna?
In appendice, il capitolo delle Memorie di Alexandre Dumas padre (LXXXII) nel quale lo scrittore racconta la storia vera di Maria Stella Chiappini, che sostenne di essere stata scambiata nella culla con Luigi Filippo d’Orléans, re dei francesi.
“Un romanzo storico intrigante e molto originale.” Societé des Amis d’Alexandre Dumas
“Uno di quei libri ai quali si resta incollati dalla prima pagina e non si ha pace finché non si arriva all’ultima.” Rai Internazionale
“La protagonista sembra permeata da un alone di magia, scaturita da una fiaba, o dalle radici del mondo; incanta e seduce con la forza evocatrice delle sue parole.” La Sicilia
Per tutto il periodo delle feste l’eBook sarà in vendita al prezzo speciale di € 1,99 – per poi, da metà gennaio, assestarsi su € 4,99.
Rita Charbonnier ha debuttato nella narrativa nel 2006 con La sorella di Mozart, romanzo tradotto in cinque lingue e pubblicato in dodici Paesi, tra i quali USA, Canada e Filippine. Sono poi stati pubblicati il presente romanzo, La strana giornata di Alexandre Dumas, e Le due vite di Elsa, un dramma storico-psicologico sulla ricerca di sé a dispetto del contesto opprimente (l’era fascista, una famiglia superegoica). Tutti i romanzi dell’autrice esplorano tematiche di individuazione della propria specificità all’interno di un gruppo che massifica e impone le proprie regole. Charbonnier ha anche pubblicato diversi racconti in raccolte e articoli in riviste, soprattutto di teatro, e ha scritto soggetti e sceneggiature per la televisione. Ha inoltre lavorato in teatro come attrice e cantante e non di rado presenta i propri romanzi nella forma del reading musicale.
Perché autopubblicare un eBook?
Piemme, l’editore de La strana giornata di Alexandre Dumas in versione cartacea, sarebbe stato disposto a realizzarne l’eBook. Rita Charbonnier ha invece preferito avvalersi della piattaforma di autopubblicazione Narcissus. Perché? Ecco le risposte dell’autrice a questa domanda.
1) L’editoria digitale mi interessa da sempre e trovavo stuzzicante l’idea di fare questo esperimento. Desideravo inoltre che l’eBook fosse disponibile in tempi brevi, e realizzandolo io stessa riuscirò a far sì che magicamente appaia nei negozi online entro Natale.
2) Con l’autopubblicazione si ha il controllo, tra le altre cose, del prezzo di vendita. E in questo modo posso far sì che per tutto il periodo delle feste l’eBook sia disponibile al prezzo di lancio di € 1,99, per poi assestarsi sui 4,99 – il prezzo, a quanto dimostrano alcune ricerche, percepito come equo per un romanzo mediamente corposo (su questo argomento, vedi il mio blog:
http://blog.ritacharbonnier.com/2013/07/il-prezzo-degli-ebook/).
3) La copertina di questo romanzo era stata pensata per l’edizione cartacea, poiché al tempo (2009) i contratti di edizione per i libri implicavano meno frequentemente la cessione dei diritti anche per l’edizione in formato elettronico. Quella copertina non avrebbe costituito una soluzione ottimale per l’eBook, poiché sullo schermo del computer, a dimensioni ridotte come appare sui siti dei retailer, non vi si legge bene il titolo né il nome dell’autrice. Quindi occorreva creare una copertina nuova.
4) Desideravo realizzare non un semplice eBook testuale, ma un piccolo oggetto (virtuale) d’arte che avesse alcuni contenuti in più rispetto all’edizione cartacea: in primo luogo, il capitolo delle Memorie di Dumas padre nel quale lo scrittore racconta, nella realtà e dal proprio punto di vista, la strana vicenda di Maria Stella Chiappini sulla quale ho costruito il romanzo. Si tratta di uno scritto, ovviamente, molto gustoso, che per me è stato divertentissimo tradurre. Oltre all’interesse per il documento in sé, mi piaceva l’idea che il lettore, in appendice a un romanzo nel quale Dumas è “sequestrato” da una vecchia che tenta di convincerlo a scrivere di lei, avesse la possibilità di leggere quel che Dumas, di lei, ha effettivamente scritto. Inoltre desideravo che l’eBook fosse illustrato: che contenesse alcuni fregi ornamentali e disegni a tutta pagina, come un libro ottocentesco.
Io credo che il libro elettronico debba essere considerato come qualcosa di diverso dal libro cartaceo, con una propria specificità. Non dovrebbe essere solo un flusso di caratteri, ma un oggetto (virtuale) che contenga quantomeno alcune illustrazioni (oltre a essere impeccabile sul piano testuale e tecnico, il che purtroppo non avviene sempre, e non solo se l’eBook è autopubblicato). Per il lettore, in questo modo, l’esperienza diventa più gradevole; anche considerando il fatto che alcuni amanti della lettura sono tuttora restii a passare agli eBook perché li considerano “poco sensoriali” (su questo argomento, vedi il mio blog:
http://blog.ritacharbonnier.com/2013/07/contro-gli-ebook-il-profumo-dell...).
Inserire illustrazioni in un libro cartaceo ha costi molto alti mentre inserirle in un eBook ha costi, al confronto, risibili; inoltre, un eBook illustrato rappresenta per il lettore un’esperienza multimediale che può compensare la mancanza dell’oggetto materico, e che rappresenta una continuità con la grande ricchezza di immagini accessibili dai dispositivi elettronici nella rete Internet.
L’editore non aveva la possibilità di dedicare risorse al raggiungimento di questi obiettivi, per ragioni imprenditoriali: in Italia ricavi del settore eBook sono ancora, per una grande casa editrice, una parte minima del tutto.
5) Narcissus si avvale, per la distribuzione dei libri digitali, della piattaforma Stealth, attraverso la quale gli eBook sono acquistabili da tutto il mondo. Le piattaforme di distribuzione dei grandi gruppi editoriali italiani (Piemme è Gruppo Mondadori), per quanto possa sembrare bizzarro, non consentono l’acquisto dei loro eBook dall’esterno della zona EEA.
Ovvero: da Amazon.it si può tranquillamente acquistare l’eBook del mio romanzo Mozart’s Sister, edito in America in lingua inglese. Da Amazon.com La sorella di Mozart invece non si può acquistare. L’utente americano, se ci prova, si trova di fronte a un messaggio che dice: “This title is not currently available for purchase”, al momento non è possibile acquistare questo titolo.
Ho chiesto spiegazioni a Narcissus e mi è stato risposto che “il problema è legato ai contratti di distribuzione che i fornitori italiani stipulano con i grandi player internazionali per la vendita dei contenuti attraverso le loro piattaforme proprietarie. Noi stiamo lavorando da tempo per operare attivamente in tutto il mondo senza nessuna limitazione e siamo riusciti a portare a termine il contratto di distribuzione di tipo Wholesale per la vendita mondiale su Amazon, Kobo e Google. Se come spero dovesse scegliere Narcissus, potrà vendere in tutto il mondo in tutte le maggiori librerie online senza problemi di nessun tipo. Essendo inoltre Narcissus un servizio di autopubblicazione, e non una casa editrice, non vi è nessuna cessione di diritti dall’autore a Narcissus, e quindi è l’autore unico detentore degli stessi, ed è solo lui che può eventualmente limitare la diffusione territoriale delle sue (auto)pubblicazioni”.
6) Esiste un movimento anti-DRM e diversi lettori non acquistano per principio eBook con questa protezione forte dei contenuti, che pare crei un sacco di problemi – e che comunque, a quanto si dice, non è difficile rimuovere da un libro elettronico; basta essere un minimo “smanettoni”. Dopo averci attentamente riflettuto, ho deciso di sperimentare la protezione più leggera (watermark) del file, offerta gratuitamente da Narcissus ai suoi clienti.
Nessun grande editore pubblica un eBook senza DRM.
7) Di norma un contratto stipulato con un editore per la pubblicazione di un eBook prevede, per l’autore, il 25% del prezzo di copertina. Con l’autopubblicazione il guadagno è maggiore: Narcissus trattiene per i suoi servizi (commissione sulla distribuzione e vendita degli eBook) il 40% del prezzo di copertina, quindi il 60% va all’autore.
Per il resto, evidentemente non è facile – soprattutto in Italia, dove siamo molto indietro, in questo settore, rispetto agli Stati Uniti e non solo – abbandonare la convinzione che sia sempre e comunque preferibile pubblicare con un grande editore e che l’autopubblicazione sia una cosa “da sfigati”.
Per il momento, io mi limiterei ad affermare che non è sempre così, e che occorre osservare la questione in modo approfondito e fare una valutazione caso per caso. Rifugiarsi nel conflitto (tra carta e web, tra establishment e “dal basso”) può dare la confortante sensazione, schierandosi, di assumere un’identità precisa, ma è una sensazione illusoria.
In questo caso mi sembra che potrei aver fatto la scelta giusta; una scelta che il mio editore ha accettato senza scossoni, perché per fortuna in Piemme ci sono diverse persone intelligenti.
(E anche in Narcissus.)
Rita Charbonnier
TUTTA COLPA DEL VENTO di Viviana Giorgi
Sì, ci si sono messi in due, il vento e un cowboy, a combinare questo pasticcio. Proprio un cowboy-cowboy, con tanto di cappello e cavallo di ordinanza, uno scassato pick-up rosso e un paio di occhi verdi come due laghi di montagna. Margherita (Maggie) lo incontra appena scende dall'aereo che l'ha portata negli States. Più che incontrarlo, per la verità, si scontra con lui, e nella involontaria colluttazione che segue gli fa pure un occhio nero. Colpa del cowboy, certo, ma anche del vento fortissimo che per lei è molto peggio di una maledizione.
La trentatreenne Maggie Donati scrive romance, è italiana e ha un piano. Un piano scellerato, se per questo. Infatti, nonostante lei sostenga di aver volato per quasi diecimila miglia per passare il Natale con sorella e nipotina, la vera (e segretissima) ragione del suo viaggio nel Wyoming è un'altra, e non di poco peso: vuole un figlio e qualcuno con cui farlo. Perché non un cowboy dagli occhi verdi, allora? Sotto mille luci colorate di un Natale freddissimo, battuto da un vento incessante e imbiancato da neve e ghiaccio, riuscirà Maggie a portare a compimento la sua missione senza cadere nella trappola dell'amore? O forse vi rinuncerà e tornerà a casa, a Milano, a piangere sulla spalla dei suoi cari amici Nick e Nora Corsi? Già, proprio loro, gli eroi di Bang Bang, Tutta Colpa di Un Gatto Rosso che, nel frattempo, hanno messo su casa e famiglia.
Dopo l'Alaska di Un Cuore nella Bufera, un'altra commedia romantica ambientata durante le feste natalizie negli USA, per la precisione a Hope Wyoming, cittadina dove il tempo sembra essersi fermato: settecento anime in tutto, senza contare i cani, i cavalli e neppure i lupi.
Viviana Giorgi (aka Georgette Grig, lo pseudonimo con cui scrive romanzi storici) vive a Milano, dove lavora come giornalista freelance da molti anni, soprattutto nel campo dello spettacolo. Da qualche anno si è imbattuta nel romance ed è stato amore a prima vista. Dalla lettura alla scrittura il passo è stato molto breve, forse troppo. Per Emma Books ha pubblicato Bang Bang, Tutta Colpa di Un Gatto Rosso, Alta Marea a Cape Love e First Impressions, novella che fa parte dell’antologia “austeniana” Amore, orgoglio e Pregiudizio.
Il suo sito è www.vivianagiorgi.it
In esclusiva ecco il prologo e il primo capitolo
Prologo
16 dicembre 2012, Wyoming
Dopo sedici ore di viaggio, uno scalo a Londra e un altro a Chicago, Margherita atterrò alla fine a Cody, dove il vento soffiava talmente forte che l’aereo non aveva fatto che barcollare per tutta la discesa.
Sulle prime pensò di rimanere inchiodata al suo posto sino a quando Eolo non si fosse messo una mano sulla coscienza, ma poi si accorse di sei occhi che la fissavano perplessi e impazienti, quelli di due hostess e di uno steward. Con un sorriso tirato sulle labbra e il terrore nel cuore, si alzò a fatica e caracollò sino all’uscita dove si aggrappò alla maniglia del portellone.
«Signorina, ora dovrebbe proprio scendere…» le disse lo steward senza un minimo di pietà.
Odioso di un uomo!
Possibile che non capisse quanto fosse spaventata dal vento?
Dannato. Inclemente.
Soffiava da ogni direzione graffiandole il volto con punte di ghiaccio, togliendole il fiato, impedendole di muoversi, di fare il primo passo sulla scaletta.
«Signorina…» insistette lo steward.
Chiudendo gli occhi, Margherita cominciò a scendere. Uno, due, tre, quattro scalini. Una pausa. Cinque, sei, sette, otto. E poi…
Terra ferma sotto di lei.
Grazie.
Si sentiva come una sopravvissuta di Lost, ma senza un Josh Holloway qualsiasi a dare un senso di speranza al futuro, o un’isoletta tropicale a fare da cornice al suo incubo.
Perché era il fertile e sconfinato suolo del Wyoming che la accoglieva. Verde in estate, bianco d’inverno. Rosso d’autunno e variopinto in primavera.
Un celebrato, rigoglioso trionfo della natura.
Sempre che non si fosse terrorizzati dal vento.
Margherita si sentì avvolta da una spirale di gelo. Che ci fosse una tempesta in arrivo?
Rabbrividendo, si mise a correre vero il terminal rischiando a ogni passo di scivolare sul ghiaccio.
Niente di che stupirsi, perché era inverno, mancavano due settimane a Natale, il periodo preferito di Maggie, quello in cui era nata e quello in cui, a Dio piacendo, avrebbe concepito suo figlio.
Una folata di aria gelata la colpì in pieno volto e quasi se la portò via. Già che c’era, Margherita, Maggie, imprecò in lingua originale.
«Shit.»
1
Un mese prima, Milano
A sentire quello spocchioso del ginecologo, un super specialista da 500 euro a botta che aveva odiato al primo sguardo, Margherita era una primipara attempata.
Attempata io? Ma scusi, lei si è visto di recente allo specchio?
Per la verità primipara e attempata lo sarebbe diventata solo quando uno spermatozoo fosse riuscito a farsi largo con le unghie e con i denti all’interno del piccolo ovocita che se ne stava al caldo nella sua pancia e che, sempre secondo l’esimio imbecille, sembrava essere alquanto determinato a respingere l’invasore a colpi di kung fu.
«Deve sapere, cara signorina Donati…»
Cara? Io?
«Che certe donne rimangono incinte più facilmente di altre e, per quanto l’assenza di stati patologici mi induca a pensare che lei sia del tutto abile ad avere figli, una gravidanza assistita le assicurerebbe di raggiungere il suo scopo senza stress emotivi.»
E a te assicurerebbe qualche migliaio di euro… borioso bastardo.
«A maggior ragione dal momento che mi pare di aver capito che in questo periodo lei è single» aveva aggiunto, mentre un sorrisino indisponente e paternalista appariva su quella sua bocca strizzata a culo di gallina.
Era stato per quell’indelicato cenno alla sua singletudine che Margherita si era alzata e, senza aggiungere un solo ba, era uscita a testa alta dallo studio. Che fosse single o plurifidanzata non erano fatti dell’esimio bastardo.
Quando più tardi aveva raccontato a Nora l’accaduto, l’amica aveva sorriso, mentre il piccolo Giacomo ciucciava con fragorosa soddisfazione dalle sue tette.
A Nora Mantelli Margherita doveva molto.
Quando aveva rotto con il suo fidanzato di sempre, Nora le aveva offerto non solo una spalla su cui singhiozzare e la sua amicizia incondizionata, ma anche una casa, la villetta dove aveva abitato prima di sposare Nick Corsi.
«Quelle vecchie mura hanno bisogno di qualcuno che le ami» le aveva detto con un sorriso, «e poi, l’idea che abiteremo nella stessa via mi riempie di gioia e potrò sempre contare su di te quando avrò bisogno di una babysitter, vero? »
*
La cucina di Nora e Nick Corsi era accogliente, piena di oggetti che indicavano la presenza in casa di due bambini piccoli. E di un gatto, grosso e rosso, di nome Red.
Quel pomeriggio, mentre Margherita raccontava all’amica della visita al medico e del suo brusco epilogo, Red le saltò in braccio e cominciò a esibirsi nel suo vasto repertorio di numeri gatteschi.
«Così me ne sono andata. È stato un errore fin dal principio scegliere di consultare un barone della medicina come quello…»
«Già, troppo simile a tuo padre.»
«Ti prego, non nominare il suo nome invano…»
«Ti adoro quando entri in modalità battagliera, Maggie, avrei voluto essere presente alla scena…»
«Che mi è costata 500 euro. Giuro che d’ora in poi mi rivolgerò solo a un ginecologo con due cromosomi X.»
«Ahi!» sbottò Nora guardando il suo piccolo. «Questo bambino è carnivoro, altro che latte!»
«Colpa del cromosoma Y.»
In quel momento la tata Carla fece irruzione in cucina insieme alla piccola Viola, figlia del marito di Nora, Nick.
«Questa bambina ha una fame da lupi e io ho voglia di un bel tè. Che ne dite, ragazze, se ne preparo una tazza anche a voi? Mi sembrate preoccupate e non c’è nulla che una tazza di tè non possa risolvere.»
La saggezza della tata Carla era inattaccabile.
Dopo il tè, Margherita prese Giacomo dalle braccia di sua madre e si mise a camminare per la stanza in attesa che il bambino si esibisse nel ruttino di rito.
«È davvero massacrante avere un figlio» disse Nora guardando con amore il suo piccolo in braccio all’amica. «Sei proprio sicura di volerlo fare?»
Margherita sorrise, ma non rispose.
Se avere un figlio era massacrante per una come Nora, cosa sarebbe stato per una mamma single e disorganizzata come lei?
Nora, suo marito Nick e i loro due bimbi, per non parlare del gatto e della tata, erano così perfetti da sembrare usciti da una pubblicità del Mulino Bianco. Anche Barbablù, vedendoli, avrebbe rivisto le sue idee sulla famiglia.
Ma non Maggie.
Perché non erano un marito e una famiglia che Margherita sognava.
No.
Pur scrivendo romanzi che per contratto finivano con un lieto fine sgocciolante melassa, non pretendeva tanto.
Margherita desiderava solo un figlio, quello che il suo fidanzato storico e stronzissimo non aveva voluto darle quando il momento giusto si era presentato.
Certo, il no del bastardo era stato peggio di una bastonata nei denti. Maggie aveva sofferto in silenzio, dilaniata da quel tradimento imprevisto, ma poi era giunta a una sana e semplice conclusione…
Che si fottesse il fidanzato e con lui tutti i portatori di cromosoma Y. Perché lei non aveva bisogno di un uomo per avere un figlio. Il mondo era pieno di spermatozoi congelati e, in fondo, non c’era che l’imbarazzo della scelta.
Schioccando un bacio sul naso del piccolo Giacomo e restituendolo alle braccia della madre, disse: «Sarà meglio che vada adesso, vorrei lavorare un po’alla revisione, non ho che una settimana…».
In quel momento il rombo della moto di Nick risuonò nel silenzio della sera.
«Ecco il principe azzurro rientrare al castello in sella al suo destriero» disse Margherita, alzando gli occhi al cielo, mentre il volto dell’amica si illuminava sino a risplendere. «E ti sarei grata se mi risparmiassi quello sguardo grondante zucchero. Vuoi farmi schiattare per uno shock glicemico o per un attacco di invidia?»
Nora fissò l’amica con aria furbetta. «Non posso farci niente, Maggie. Tu che scrivi romance dovresti conoscere bene questa sensazione. Ogni volta, per me, è come la prima. Lo guardo e mi manca il respiro.»
«Sintomo dello stramaledetto colpo di fulmine…»
«Già, quante volte l’hai descritto nei tuoi romanzi? E sei proprio convinta che un giorno non potrebbe accadere anche a te?»
«A me? Mai. Ormai sono vaccinata contro certe calamità.»
«Davvero? Calamità, la chiami? E se la freccia di Cupido ti colpisse proprio quando meno te l’aspetti?»
In quel momento il principe azzurro si affacciò in cucina interrompendo sul nascere il commento cinico di Maggie.
«Ehi! Sono un uomo fortunato stasera. Trovo ad accogliermi due splendide donne, non solo una» esordì Nick esibendosi nel suo sorriso micidiale, quello che aveva fatto innamorare Nora alla prima occhiata e che ancora le faceva battere il cuore.
Nick prese in braccio suo figlio, poi baciò Margherita sulla guancia e sua moglie sulle labbra, mentre Red saltava con un balzo su una sedia, pretendendo la sua dose di attenzioni.
«Ciao anche a te bestiaccia» fece Nick accarezzandolo, mentre quello si esibiva nel suo ricco repertorio di fusa e di miao in attesa che lui gli mollasse come ogni sera un croccantino.
Tenendo stretto a sé il piccolo Giacomo ormai addormentato, Nick fissò interrogativo le due donne.
«C’è qualcosa che non va? Di solito quando siete insieme non state zitte un istante…»
«Niente» risposero all’unisono.
Nick aggrottò la fronte, incredulo. «Ho capito, si tratta di un segreto…»
«Sì» rispose Margherita.
«No» fece Nora.
«Sì o no?» chiese Nick all’improvviso serio.
«Niente di drammatico, davvero…» disse Maggie.
Nick guardò sua moglie.
«Riguarda Maggie, non sta a me parlartene.»
Nick sollevò un sopracciglio e fissò l’amica, in attesa di una spiegazione.
Difficile resistere a quello sguardo.
«Nick, non è niente di che. Devo solo prendere una decisione difficile.»
«Professionale?»
«Personale.»
«Perché non ti fermi a cena con noi, allora, e la prendi subito dopo il caffè?»
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