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La notte luminosa di Theresa Melville
Si conclude la trilogia Tourangeau e con l'occasione abbiamo incontrato nuovamente Theresa Melville, il cui talento oramai si divide con ottimi risultati tra il romance storico e il contemporaneo molto dark.
1) Ciao Theresa e bentornata! Siamo molto felici di averti nuovamente nostra ospite. E’ appena uscito nelle edicole il terzo romanzo della serie Tourangeau, MAI NOTTE PIU’ DOLCE. Ti va di presentarcelo?
Cara Panthy, sono io a ringraziarti per l’occasione di presentare Mai notte più dolce nella splendida cornice di Isn’t it romantic. Il romanzo conclude la trilogia dei Tourangeau iniziata con L’Abbraccio della notte, seguito da Notte di speranza. Malgrado sia l’ultimo dei tre, la storia è abbastanza slegata dalle vicende pregresse; è incentrata infatti sulla figlia di Cornélie Danterre de Tourangeau e di Marcel Bartén, la diciottenne Julie, la cui nascita era descritta nel romanzo precedente. Mai notte più dolce è ambientato in Francia nel 1815. Sullo sfondo c’è la parabola del secondo impero napoleonico. In primo piano c’è l’amore tra Julie Bartén e Tristan Rabeau, un romantico antibonapartista che insegue l’ideale libertario ad ogni costo. Tra lui e Julie c’è una complicità che va oltre l’amore: i due hanno spiriti affini, condividono la passione per l’arte e sono inclini a un certo sprezzo del pericolo, a causa del quale fanno scelte che definire azzardate è un eufemismo. Tuttavia, proprio nel pericolo si scoprono uniti più che mai, e complici.
2) Qui la storia si svolge 18 anni dopo il secondo. Come mai questa scelta? Forse perché si spera sempre che i figli facciano meglio dei genitori?
Volevo che un preciso conflitto psicologico si evolvesse, e occorreva lasciar passare anni a questo scopo. Mi riferisco al rapporto tra Marcel e François. I due rivali, divisi eppure uniti dall’amore per la stessa donna, cercano in età matura di dare un senso al loro vissuto sentimentale. Inoltre mi piaceva l’idea di vedere all’opera i figli dei personaggi principali dei primi due romanzi. In questo terzo, troviamo infatti alla ribalta non solo Julie Bartén, ma anche Maximilien Savary, figlio di Pauline e Jérôme, e i gemelli Nèvers, i figli di François e Olympe.
3) La storia è ambientata in Francia nel periodo tra la Rivoluzione Francese e l’epoca napoleonica. Hai fatto questa scelta perché ami particolarmente quel periodo storico e il paese o perché era la location giusta per i tuoi personaggi?
Ho voluto ambientare la trilogia nel periodo storico che mi appassiona più di ogni altro. I personaggi sono nati in quello scenario, figli di quel tempo, travolti dalle lotte intestine, vittime di una classe politica inadeguata a gestire la portata del cambiamento politico di cui la Francia fu protagonista. Quella svolta epocale sconvolse gli equilibri socioculturali dell’umanità. Quel che mi attirava, era cercare gli effetti di un simile cambiamento nell’animo delle donne e degli uomini che lo stavano vivendo.
4) Di conseguenza ti chiedo: c’è la possibilità che il prossimo romanzo o, ancora meglio, una nuova saga siano ambientati in Italia?
Non lo escludo, ma non ho ancora messo a punto il soggetto di un nuovo romance. Ho lavorato così a lungo sulla trilogia dei Tourangeau, che stento a staccarmi dai quei personaggi e dalle loro peripezie. Mi piacerebbe scrivere una storia ambientata parte in Italia e parte in un altro paese, ma è davvero prematuro parlarne.
5) Nei romanzi precedenti le protagoniste femminili sono forti e con carattere ed influenzano notevolmente gli eventi. Sarà così anche in questo terzo romanzo?
Sono donne alle quali non piace sentirsi vittime del destino; si barcamenano tra un errore e l’altro, ma non perdono di vista il traguardo. Sono donne che sanno rialzarsi dopo una caduta. Non si può dire che influenzino gli eventi, ma sicuramente dagli eventi non si fanno abbattere, e Julie è forse più testarda delle altre.
6) Le coppie protagoniste dei primi due libri della saga sono molto diverse tra loro, come sarà quella composta da Tristan e Julie? Ci puoi confessare quale è la tua preferita tra le tre?
Non vorrei dire molto su Tristan e Julie, a parte il fatto che il loro è un amore così ricco di imprevisti da dare ai loro figli di che raccontare ai discendenti. Quanto alle mie preferenze, più che di coppie, che come hai giustamente detto sono molto diverse tra loro, preferirei parlare di personaggi. A questo proposito, François Nevers ha un posto speciale nel mio cuore, e se lo è conquistato negli anni. Circa i personaggi femminili, il fascino di Cornélie resta per me ineguagliabile.
7) Dicci la verità, questo nuovo romanzo è davvero l’ultimo della serie o ci stai riservando una gradita sorpresa?
Ci ho pensato molto, Panthy, e non poteva essere altrimenti considerando quanto io sia coinvolta dalla storia dei Tourangeau. Ma non si tratta di una decisione facile, e non sono ancora pronta a prenderla.
8) Noi ti conosciamo principalmente come autrice storica, ma in realtà ultimamente ti sei cimentata anche con il contemporaneo, con il mistery per la precisione. Raccontaci di L’AMORE OBLIQUO, che ci mostra una Theresa Melville molto diversa.
L’Amore obliquo non appartiene a Theresa Melville, non l’ha scritto lei. L’ha scritto Maria Teresa Casella, e non è un caso se ho deciso di diversificare la mia produzione tramite la firma. Le lettrici di Theresa Melville resterebbero sconcertate leggendo la storia di Linda Brandi, la protagonista de L’Amore obliquo, come anche quella di Emma, protagonista di Progetti per il futuro dell’antologia Eros&Thanatos, o quella di Nyela di Antropomorti. Se da una parte abbiamo il sogno, il romanticismo, dall’altra abbiamo un sentimento oscuro e morboso - che chiamare amore è forse discutibile. Sembrano due mondi separati e distanti, ma un punto di fusione credo ci sia, e trovo molto interessante cercarlo nell’animo dei miei personaggi.
9) Per concludere: su cosa stai lavorando al momento e quali sono i tuoi progetti futuri?
Sto vivendo una fase lavorativa particolarmente fertile. Dal giugno scorso sono direttore editoriale di Fleurs, la collana di narrativa erotica di Mezzotints Ebook, che mi assorbe e mi appassiona come non immaginavo. Ammetto di far fatica a conciliare il lavoro editoriale con la scrittura, ma è una fatica costruttiva, oltremodo stimolante. Al momento sto lavorando su un romanzo contemporaneo. Ho deciso di prendermi una piccola pausa dal romance in attesa di smaltire il mio tenace attaccamento ai Tourangeau, ma non passa giorno che, pur dedicandomi a tutt’altro genere narrativo, non mi venga in mente uno spunto di netta impronta romance. In quel caso scrivo subito la traccia e mi emoziono pensando all’incipit. Così come il primo amore conserva un posto speciale nel cuore di ognuno di noi, il Romance resterà indiscusso padrone del mio cuore di scrittrice.
Ancora grazie, Panthy. A te, a Milly e alle lettrici di Isn’t it romantic, mando un affettuoso saluto.
Grazie a te Theresa!
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