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Home | Amore orgoglio e pregiudizio: l'antologia del bicentenario di un capolavoro

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Amore orgoglio e pregiudizio: l'antologia del bicentenario di un capolavoro

Nel 2013 si festeggia il bicentenario della pubblicazione di “Orgoglio e Pregiudizio” l'immortale classico di Jane Austen, che tutti conoscono se non direttamente almeno per le innumerevoli trasposizioni televisive e cinematografiche.
Quale miglior modo per celebrarlo se non scrivendo un'antologia in suo onore? E' quello che devono aver pensato alla Emma Books, la casa editrice digitale che in maniera davvero encomiabile punta molto sulle nuove penne italiane.

                                     

Detto fatto, Emma Books ha commissionato a tre scrittrici emergenti la stesura di altrettanti racconti che abbiamo letto con piacere per voi. Si tratta di tre racconti freschi e romantici che si consumano come una dolce barretta di cioccolato.

Comiciamo con “Per onore e per amore” di Laura Randazzo. Breve e conciso ma non manca nulla, ci sono tutti gli ingredienti. Due giovani si incontrano nella più classica delle situazioni: una fanciulla indifesa, Erin, bisognosa d’aiuto viene soccorsa da un gentiluomo, William, che, a causa di ciò, rischia di morire in prigione; liberato per intercessione di suo padre, chiede la mano della fanciulla con la benedizione della sua famiglia; si sposano, hanno un figlio e … vissero tutti felici e contenti.
L’autrice riesce a creare un collegamento con la Austen grazie al protagonista che altri non è se non il figlio di Darcy e Lizzy.
Ben scritto e gradevole anche se personalmente avrei aggiunto un pizzico di passionalità.

Viviana Giorgi ha ambientato il suo racconto “First impressions – Prime Impressioni” ai giorni nostri. Non solo! Utilizza l’anniversario della pubblicazione del romanzo di J.A. come elemento portante del suo scritto. Magari ha inserito anche elementi autobiografi.
La protagonista, Gemma, è una scrittrice italiana di romance invitata insieme ad altre colleghe internazionali a Chawton, nell’ Hampshire, dove J. A. ha vissuto gli ultimi anni della sua vita. Qui è stato organizzato un evento che celebra il genere letterario romance e permette alle autrici invitate di presentare il loro ultimo libro.
Tra i curatori dell’evento vi è, ovviamente, Lui. Bello, occhi grigi, capelli castani con qualche filo argentato che tanto sensuale. Liam Alexander è un emerito professore di letteratura inglese a Cambridge, ma a causa di una conversazione ascoltata furtivamente da Gemma, sembrerebbe spocchioso, arrogante, snob, borioso, maschilista.
Nonostante ciò è inutile dire che la nostra protagonista ne è molto attratta e trascorre il soggiorno a Chawton combattendo con se stessa e con le proprie sensazioni. Ma lo stesso Mr Arroganza (è così che lo chiama Gemma) verrà in suo aiuto grazie ad un fulmineo e, secondo me, non giustificabile cambiamento per cui si rimangia tutto ciò che aveva detto contro Gemma e contro il romance (pensate che non solo acquista il suo libro, si fa fare anche una dedica e lo legge divorandolo tutto in una notte). Quindi la scrittrice perde ogni barriera e si infratta con l’emerito professore in un angolo buio della residenza per un appassionato bacio, aggiungerei adolescenziale. Da lì in poi sarà un dichiararsi senza riserve accusandosi a vicenda di aver dato troppo credito alle prime impressioni che uno ha avuto dell’altra.
L’idea di questo racconto brillante è originale ma secondo il mio parere avrebbe forse avuto bisogno di maggiore lunghezza per sviluppare le ragioni che portano i due protagonisti a sciogliere i nodi della diffidenza reciproca.

Altrettanto originale trovo l’idea di Paola Gianinetto nel suo “Negli occhi del drago”.
E’ come se si leggessero due storie, due fiabe in realtà: una classica con tanto di “Once upon a time…”, un principe- drago, una bellissima fanciulla e una fata; l’altra ambientata in epoca contemporanea ma si capisce subito che le due storie sono sovrapponibili.
C’era una volta un principe arrogante e borioso che trattava tutti come esseri inferiori. Una fata per punirlo e insegnargli a guardare al cuore delle persone e non solo all’aspetto e alla ricchezza, gli fa un incantesimo trasformandolo in un drago che solo un amore sincero potrà sciogliere. Una fanciulla persasi nel bosco viene soccorsa dal drago e da lui accudita per mesi. Durante questo tempo lei impara a non aver paura dei suoi occhi rossi e delle sue enormi ali nere e ad apprezzare i suoi gesti e la sua compagnia. La nostalgia di casa la farà andar via ma tornata da suo padre e dalle sue due sorelle capirà che le manca il suo drago, di cui ora sa di essere innamorata.
Lascio a voi immaginare come va a finire questa favola.
Contemporaneamente in un edificio di non si sa quanti piani vive un drago, oh no scusate volevo dire un ricco, arrogante e snob uomo d’affari, Edward. Anne è innamorata di Thomas, cugino di Edward, che ricambia anche se appartengono a due mondi diversi. Anne ha due sorelle ( ma guarda un po’! ): la trasgressiva Lily, pecora nera della famiglia e Katherine, brillante, intelligente, con integrità e molto orgoglio.
Nonostante pubblicamente si disprezzino, nell’intimo del loro cuore Katherine e Edward sono già innamorati ma non riescono ad ammetterlo né a se stessi né agli altri.
Una serie di eventi aprirà la fortezza in cui hanno deciso di chiudere il loro cuore e inevitabilmente non potranno fare altro che amarsi.
Trovo l’idea del doppio racconto non solo geniale ma le varie parti sono sviluppate in modo che si riesce sempre a cogliere aspetti ed elementi di un racconto nell’altro e viceversa.
Anche se la favola è delle più classiche e simile a “La bella e la bestia”, la correlazione con l’altra parte del racconto rende la lettura decisamente accattivante tanto da avvenire tutta d’un fiato.  

                                                

                            

Per saperne di più sull'antologia e meglio presentarvela abbiamo chiesto a Laura, Viviana e Paola di raccontarci come è nata questa avventura.

 

Per onore e per amore

Quando dalla Emma mi è stato chiesto di scrivere qualcosa inerente orgoglio e pregiudizio, sono a lungo rimasta a guardare la mail senza sapere bene che rispondere: come potevo mai provare a scrivere qualcosa che, inevitabilmente, sarebbe stato paragonato ad uno dei più bei libri di Jane Austen? Inoltre i tempi erano veramente brevi!
Per giorni ho rimuginato su quale potesse essere l’approccio migliore, quale la storia che potesse essere un omaggio delicato alla grande scrittrice, senza che per questo dovesse essere paragonato alla sua scrittura ed ai suoi libri.
E così è nato Per orgoglio e per amore. È un racconto breve, ma poco era il tempo che avevo a disposizione, e molto se n’è andato in ricerche e studi: il periodo storico, le missive scritte dalla stessa Jane Austen, lo studio della sua scrittura…
Quando ho saputo che avrebbe fatto parte di un’antologia in onore del Bicentenario è stata una bellissima sorpresa!
Laura Randazzo

First Impressions

“First Impressions” è il titolo della prima stesura di “Orgoglio e Pregiudizio”. Lo so, sa molto di presunzione se non di eresia averlo scelto per un mio racconto, ma, credetemi, non è mai stata mia intenzione cimentarmi con la prosa di Zia Jane (non sono tanto squilibrata), ma solo renderle omaggio. Quando Emma Books mi ha chiesto di scrivere in un paio di settimane (anche meno, per la verità) qualcosa per festeggiare il Bicentenario dell’uscita di “Orgoglio e Pregiudizio”, ho risposto un laconico ci penso un attimo. Poi mi sono guardata allo specchio e alla persona che avevo davanti ho detto: ma siamo matti? Mi ci sono voluti un paio di giorni per prendere la decisione, se a prendere la decisione sono stata proprio io. Perché in quei due giorni la storia mi si è formata in testa e Gemma Savvi, la mia eroina, autrice molto più brava di me, era lì che premeva per vivere quest’ avventura. Be’, diciamolo chiaramente, la poveretta avrebbe potuto scordarsi di essere invitata a Chawton per le celebrazioni del Bicentenario se non fosse stato per me. E così, forse per accontentare Gemma, forse per conoscere quel tipo affascinante del Professor Alexander, ho buttato giù questa storia improbabile e molto rosa con il solo scopo di divertire chi, forse, mi avrebbe letto e supplicando di continuo Zia Jane di perdonarmi. Non si tratta di una fanfiction e neppure di uno spin off, ma di una rivisitazione molto chick lit e contemporanea di “Orgoglio e Pregiudizio”, con cinque scrittrici austeniane al posto delle sorelle Bennet e un professore (sì, da urlo e molto arrogante) nei panni di Mr Darcy. La storia si svolge nello Hampshire nel primo weekend di febbraio di quest’anno, in piena celebrazione del Bicentenario, insomma, tra Chawton, il museo-casa della Austen, e gli altri luoghi dove la scrittrice visse gli ultimi otto anni della sua vita. Un luogo meraviglioso che visitai moltissimi anni fa e dove ora ho una gran voglia di tornare. Fateci un pensierino anche voi.
Grazie alle amiche di Isn’t it Romantic per aver dato spazio alla nostra antologia e per aver gentilmente ospitato Paola Gianinetto, Laura Randazzo e me a parlarne; ringrazio anche chi sarà così cortese di leggere questo post per la sua curiosità e pazienza.
Un caro saluto,
Viviana Giorgi


Negli occhi del drago

Quando mi è stato chiesto di scrivere un racconto per celebrare il bicentenario dell’uscita di “Orgoglio e Pregiudizio”, per prima cosa mi sono sentita onorata, poi ho riletto il libro e rivisto il film, per immergermi completamente nelle atmosfere austeniane e capire quale fosse, per me, il fulcro della magia del romanzo.
In “Negli occhi del drago” è soprattutto lui a parlare, Mr Darcy, l’uomo di cui tutte ci siamo innamorate. Il mio Edward pensa per lui, sente quello che lui sentiva, dicendoci quello che provava - o almeno, quello che io ho sempre immaginato che provasse - mentre combatteva contro l’amore in nome dell’orgoglio.
Quella di “Orgoglio e Pregiudizio” è una storia senza tempo, tanto che mi ha sempre fatto pensare a una fiaba: proprio come quella che, nel racconto, fa da sottofondo alla storia di Edward e Katherine, ricordandoci che gli uomini e le donne, nei secoli, rimangono sempre gli stessi, così come l’amore. E anche l’orgoglio.
Paola Gianinetto

 

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