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I luoghi che ispirano la scrittura- Carla Maria Russo
I romanzi spesso ci conducono in luoghi lontani o esotici, ogni tanto in luoghi vicini ma che non conosciamo, in ogni caso ci trasportano in un altrove che ci assorbe e ci fa sognare perché diverso dalla nostra quotidianità. Gli scrittori attingono tanto alla realtà che alla fantasia per ricostruire quel mondo privato in cui ci fanno entrare, ma vi siete mai chieste quali sono davvero i luoghi dell'anima per le nostre autrici, quali i paesaggi che le ispirano e addirittura le stimolano?
Oggi Carla Maria Russo ci parlerà dell'agriturismo in Toscana che le ha rubato il cuore e che le ha permesso di esprimere la sua creatività nelle migliori condizioni. Un posto incantato dove non è difficile pensare di ritirarsi in contemplazione.
Alle lettrici che volessero incontrare Carla Maria Russo ricordiamo i suoi prossimi appuntamenti:
Presentazione a ROMA il 26 GIUGNO, presso la libreria KOOB in via Poletti 2, alle ore 18.
A PALERMO il 28 giugno, presso la libreria Mondadori in via Ruggero VII, alle ore 18.
Non mancate!
Il romanzo La regina irriverente, così come molte delle pagine dei miei romanzi, è stato scritto quasi per intero in un luogo incantevole, immerso nella natura, che si chiama Boschi di Montecalvi.
Si tratta di un piccolo agriturismo di proprietà della mia famiglia, situato in Toscana, nelle colline che circondano Suvereto, un delizioso paesino medievale ancora racchiuso dentro le sue antiche mura, al confine tra le province di Livorno e Grosseto.
Negli anni mi sono persuasa che, attraverso vie misteriose, io e la mia famiglia fossimo in qualche modo predestinati da una qualche divinità del luogo (una ninfa dei boschi, forse) a diventare i proprietari di questo luogo: non mi spiego altrimenti come sia stato possibile che, avendolo visto per la prima volta il 26 dicembre del 1994, abbandonato da quasi trent’anni, incolto e con gli edifici ridotti a ruderi, tutti e quattro (mio marito, le mie due figlie e io) ci siamo innamorati all’istante del posto, come per un incantesimo, e pochissimi giorni dopo (il due gennaio) abbiamo versato la caparra per l’acquisto (prezzo abbordabile, visto che, in quelle condizioni, era del tutto inutilizzabile).
I lavori di risistemazione e ristrutturazione degli edifici sono durati quasi due decenni e, in un certo senso, non sono mai finiti. Alle volte mi capita di domandarmi se tanti sacrifici siano valsi la pena.
Ma poi ammiro il paesaggio che mi circonda, di una bellezza struggente: scenari di colline che si rincorrono a perdita d’occhio, alcune più aguzze, altre più tondeggianti, ammantate di un verde che sfuma di tonalità in accordo con le stagioni, dal più tenero e nuovo di primavera, al rosso bruno dell’autunno, degradanti dolcemente verso il mare, una conca di azzurro che si confonde in lontananza con il cielo. Sono le coste della riviera degli Etruschi e di Punta Ala, dietro la quale, nelle giornate di maggiore visibilità, si delinea l’isola del Giglio.
Come non restare incantati, da un panorama del genere? Come non sentirsi ispirati o non avvertire la completa fusione con la natura, di cui si percepisce la bellezza e la forza?
E allora mi rispondo che sì, i sacrifici sono valsi e valgono la pena. In fondo, i miei romanzi trovano origine e sostanza anche dall’emozione che questo luogo suscita in me.
In cima a un piccolo cocuzzolo si erge una vecchia quercia, che sopravvive alla vetustà e alle ferite del tempo. Da quel punto, la vista può perdersi e spaziare a trecentosessanta gradi. Mi piace sedermi sulla panchina collocata sotto quei rami più che centenari e contemplare lo spettacolo, lasciando che i pensieri scorrano, liberi di misurarsi con ogni genere di quesito, inclusi quelli più misteriosi e profondi, oppure che tacciano, come intimiditi e, anche loro, rapiti dallo spettacolo.
Di solito scrivo nel soggiorno della mia casa, su un tavolino antico, avendo alla mia sinistra una grande finestra che si spalanca verso una la vallata verdeggiante.
Se sono stanca, mi alzo, mi affaccio sul portico, e contemplo il mare di fronte a me. Oppure faccio una breve camminata fino alla vecchia quercia e inspiro nei polmoni aria profumata, forza creativa e ispirazione.
Ricaricata la mia immaginazione, proseguo il mio lavoro.
Questo è il sito, se volete visitarlo www.boschidimontecalvi.it
Alle volte penso che sarebbe un posto molto bello per un convegno letterario e vi confesso che l’idea mi sta stuzzicando non poco!
Grazie dell’ospitalità e dell’attenzione!!
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