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Il castello dei Sogni
Un castello è un luogo evocativo, misterioso e imbevuto di storia. Osservate la foto e con la fantasia provate ad immaginare una fanciulla la cui scomparsa dei genitori ha addossato la responsabilità di un intero feudo sulla costa inglese nord orientale che si affaccia sul mare, preda del brigantaggio interno e delle scorrerie delle drakkard vichinghe. Da sola non è in grado purtroppo di difendersi e necessita di un cavaliere che prenda tutto sotto la sua ala protettrice. Potrebbe quasi sembrare una fiaba, vero? All’interno di un maestoso castello si trova una fanciulla in difficoltà in attesa di essere salvata da un prode e aitante cavaliere, però nel nostro caso con qualche variazione sul tema …..
La fanciulla in questione - Lianne- è stata promessa in sposa sin dalla tenera età ad Hayden Lionfield. Il ragazzo crescendo è divenuto un cavaliere potente e temutissimo sul campo di battaglia, dove sfida la morte con l’animo sprezzante di chi ha conosciuto un dolore così intenso da non temere nemmeno la fine dei propri giorni. Anche quando non impugna le armi è intriso di una calma letale e, complice la sua folta chioma dorata, appare agli altri come un Leone dormiente: imponente ma ugualmente pericoloso nella sua quiete. Hayden ottempererà alla promessa di sposare Lianne, ma la fanciulla sarà in grado di convivere con le ombre che albergano nell’animo di suo marito?
E se nelle fiabe il cavaliere deve sconfiggere un drago pericoloso e malvagio, in questo libro il Drago è Benjamin, amico fidato e inseparabile di Hayden. Ciò che unisce i due cavalieri è una notte di dolore e violenza, di fuoco e rabbia. Se Hayden ne ha l’animo segnato, Benjamin di quella notte terribile reca cicatrici ben visibili in volto ma non è da meno per coraggio e valore, e apparentemente stempera i suoi travagli con elegante ironia.
E poteva forse mancare la strega? No di certo, ma quella del Castello dei Sogni non è né cattiva né gelosa della bellezza di Lianne (sicuramente ne è molto orgogliosa in quanto Lianne è la sua unica figlia) e non ostacolerà in nessuno modo questo amore. La Strega scalza è una guaritrice prodigiosa ma incute un timore ancestrale, prevede il futuro ma non piega gli eventi ai suoi voleri. Perché il destino faccia il suo corso, è pronta ad un grande sacrificio....
"-Tu sei mia- le sussurrò il conte, alzandole le mani e fermandole contro la parete alle sue spalle, imprigionandola -E nessuno si prende ciò che è mio. Un tempo qualcuno ha pensato di poterlo fare... Si sbagliava-"
La premessa è d’obbligo: io non vado d’accordo con il romance storico (si contano sulla punta delle cinque dita le autrici che apprezzo in questo genere) ma il libro mi è stato regalato con disinvoltura da un’amica, e io l’ho accolto nella segreta speranza che forse un’autrice emergente sarebbe riuscita laddove molti nomi illustri hanno fallito. Ciò non toglie che ho cominciato la lettura diffidente come un gattino abbandonato per strada, forse anche un po’ impaurita per via dell’ambientazione medioevale (io tendo a preferire contemporaneo e paranormale). Questo stato d’animo però è durata circa due pagine, dopodiché si è accesa la scintilla, quel sussulto dello spirito che ti avverte quando la storia ha agganciato le corde giuste. A incollarmi alla lettura delle pagine innanzi tutto uno stile narrativo davvero elegante e ricercato, che non appesantisce il ritmo ma dona ulteriore spessore alla narrazione non mancando inoltre di descrizioni particolareggiate senza risultare prolisse, piene di atmosfera, spesso frutto anche di una documentazione accurata.
Ma ciò che ha scatenato il moto dell’animo è stata l’immagine di un ragazzino intriso di rabbia e di un dolore nero e denso come la pece che nonostante tutto avvolge nel suo mantello caldo un bambino infreddolito e loquace. Hayden si presenta così nelle prime pagine di questo romanzo: un adolescente che troppo presto e troppo da vicino ha fatto i conti con la morte, l’animo trasformato in antro oscuro di sofferenza. Sono rimasta irretita dalla dualità che questo personaggio irradia: Hayden è luce nella chioma dorata dei suoi capelli e ombra straziata nel cuore per via del suo passato, è ferocia bruciante contro i nemici e tenerezza suadente nei confronti della sua donna, è tormento nel dolore che lo dilania ed estasi nelle sensazioni che prova fra le braccia di Lianne, combatte con spietata, calcolata e fredda crudeltà sul campo, nell’inconfesso desiderio di esorcizzare i suoi fantasmi passati, ma sa custodire e preservare tutto ciò che gli appartiene, in primis la donna che diventerà sua moglie. E posso finalmente dire: benvenuto maschio alfa degno di questo nome, che non ti rendi ridicolo in una possessività fuori luogo , ma riesci a farne un tratto distintivo e affascinante E se è vero che spesso accanto ad eroi di così affascinante spessore, l’eroina rischia di zoppicare vistosamente per carisma e credibilità, ciò non si verifica in questo romanzo. Lianne è figlia del suo tempo, indossa le vesti di una castellana del Medioevo e non assume comportamenti da donna emancipata del ventunesimo secolo. Il suo fascino non deriva dal ribellarsi alle convenzioni sociali, ai legami imposti dal suo ceto sociale, bensì dall’aderirvi in piena regola e con buon senso, Lianne è una ragazza molto giovane che dopo la morte del padre e la scomparsa della madre si fa carico di una responsabilità importante: la sicurezza e il benessere degli abitanti del suo feudo. Per ottenere ciò è consapevole che solo un uomo al suo fianco può darle la protezione necessaria e si adopera per trovare un marito: è un matrimonio che non deve salvare una dote o la vita di un genitore o di un fratello, non è mosso dal desiderio di vendetta o i riscatto. In questa unione si giocano le vite e il futuro dei sudditi di Lianne e per loro, lei è pronta ad accogliere un uomo nella sua vita. Ma questo è un romanzo ricco che non si esaurisce in una bella storia d’amore e accanto alla passione amorosa corrono paralleli i temi dell’amicizia, del coraggio, della giustizia. Il legame che unisce Hayden e Benjamin è stato forgiato con il sangue e il dolore della perdita, complicità e fiducia scorrono fra i due cavalieri dipingendo un’amicizia che non è assolutamente banale e che per cementarsi sempre più non esita a fare il pieno di scontri e verità taglienti gettate addosso senza edulcorare i toni. Le scene di battaglia mi hanno conquistata come mai mi era successo prima d’ora in un romanzo, scoperchiando il coraggio e la lealtà ribollenti dei protagonisti. L’autrice non intende mitigare le atmosfere di sangue e armi e ci conduce per mano all’interno dello schieramento nemico dipingendolo con l’uguale accorgimento riservato ai personaggi principali, vibranti sul campo di una forza ancora più vigorosa: c’è un leone risvegliato che sgomenta e terrorizza, un drago ferito che diventa folle per difendere ciò a cui tiene, chi diventa adulto troppo in fretta, chi perde la baldanza e la vita e chi getta temporaneamente la maschera e mostra talenti nascosti. E se ancora non vi basta c’è lei, la Strega Scalza, un personaggio carismatico e misterioso, temuta preveggente, ricercata guaritrice e innamoratissima di suo marito, padre di Lianne e signore della Rocca del Cervo. Talmente innamorata che alla morte del suo uomo, in preda alla disperazione più cupa sparisce. Lianne la invocherà spesso, in preda ad una nostalgia acuita dal non sapere dove la madre sia finita e cosa stia facendo. Tornerà la Strega al richiamo della propria figlia? Dovete leggerlo per sapere come andrà a finire.
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