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RECENSIONE: ACQUA AGLI ELEFANTI   ( Water for Elephants )  di Sara Gruen


Prima edizione: Algonquin Books, hardcover - USA 2006 

Edizione italiana: prima edizione Neri Pozza - Aprile 2007; seconda edizione Beat - 2011

Formato: paperback

Ambientazione: America, Grande Depressione

Livello di Sensualità: Sottile / Subtle

 Voto/rating: 6/10

Trama

In un giorno degli anni Trenta a Norwich, una piccola città del Connecticut, passa il treno che trasporta "Il Più Strabiliante Spettacolo del Mondo dei Fratelli Benzini", uno di quei circhi itineranti che attraversano in lungo e in largo l'America stremata dalla Grande Depressione col loro strabiliante carico di donne-cannone, nani, mostri e animali esotici. Jacob Jankowski, giovane studente di veterinaria di Norwich, accetta di buon grado la proposta, avanzatagli da Zio Al, il megalomane proprietario del circo dei Fratelli Benzini, di curare gli animali del circo. In quel mondo, sottoposto ai capricci e agli umori del volubile direttore e domatore August Rosenbluth, Jacob viene profondamente turbato da due seducenti figure: Marlena, la bella moglie di Rosenbluth, la ragazza che lascia ogni sera stupefatti gli spettatori coi suoi numeri acrobatici ed equestri, e Rosie, l'immensa, pacifica elefantessa che brama limonate e sembra incapace di obbedire al più semplice dei comandi. Un turbamento pericoloso, visto che sia Marlena che Rosie sono in balìa di Rosenbluth, prime vittime della sua gelosia, dei suoi instabili umori e della sua inarrestabile violenza.

Da un po’ di tempo non si fa altro che parlare di questo romanzo, probabilmente per via dell’uscita cinematografica, avvenuta qualche settimana fa. E siccome ultimamente sono curiosa come una scimmia ho deciso di acquistarlo e leggerlo immediatamente. Primo appunto di vedere il film.
Ed ecco che già alle prime righe mi ritrovo commossa. La storia inizia con il protagonista Jacob Jankowski alla veneranda età di novant’anni, o forse novantatré. L’età non se la ricorda nemmeno lui. Quello che sa è di essere diventato vecchio ma non troppo per starsene ricoverato in una casa di riposo. Seduto tutto il giorno a guardare fuori dalla finestra e a mangiare semolino come se fosse un neonato. Non c’è rimpianto nelle sue parole ma sola tristezza verso quei cinque figli che ha allevato con tanto amore e che ora si dimenticano persino di venire a trovarlo.
Finito il primo capitolo, però lo scenario cambia totalmente e mi ritrovo catapultata nell’America della Grande Depressione. L’epoca in cui circhi viaggiavano sui treni fermandosi ogni giorno in una città diversa. Il tutto è descritto con accurata attenzione, soprattutto per quanto riguarda il circo. La ricostruzione delle loro giornate frenetiche fatte di duro lavoro e sudore, l’impiego dei mezzi come il treno e le carrozze, le storie di vita. Una sorta di grande famiglia insomma con le sue gioie e dolori.
.

Ed è proprio quest’ultimo aspetto che mi ha colpito molto. Sotto le luci, i lustrini e i sorrisi si nasconde una vita triste, povera, dove la ricchezza si fa strada sulla povertà e il sacrificio umano. Per non parlare degli animali. Sfruttati e maltrattati, costretti a compiere continui sforzi soltanto per riempire le tasche dei loro padroni. L’emozione è palpabile in ogni pagina così come lo sono i personaggi che s’inseriscono nella storia descritti in tutti i loro aspetti, umani e disumani: la delicata Marlena, August il pazzo, Camel il buono, Walter l’amico e l’intelligente Rosie, l’elefante che beve limonata e i cui occhi sembrano quelli di un bambino.

Ora suppongo penserete che il libro mi sia piaciuto tantissimo ma purtroppo non è così .

Ciò che ho scritto è vero. Il romanzo è originale, scritto con grande sensibilità e ricco di frasi significative. La lettura d’altra parte è semplice e fluida eppure manca qualcosa. Quel “qualcosa” che ti tiene inchiodato alle pagine, che t’impedisce di appoggiare il libro, che ti fa dimenticare che devi correre in banca o in posta…
Non ci sono colpi di scena e la storia d’amore, nonostante sia il filo conduttore, è piatta e priva di emozioni. Insomma il libro è carino, leggibile ma niente di più e mi dispiace perché avevo grandi aspettative. Quando l’ho finito, ho cercato alcune recensioni in internet e la maggior parte di quelle che ho letto sono positive così mi sono chiesta se fossi io a non essere predisposta a questa storia. A volte capita quindi, per togliermi ogni dubbio andata a vedere il film.
Ebbene... non voglio dilungarmi tantomeno intrattenervi con un’altra recensione a riguardo ma la mia opinione è rimasta tale. Anzi, ritengo che alcune modifiche abbiano in qualche modo tolto emozione alla storia. Peccato, speravo in qualcosa di più.

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