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RECENSIONE : FIORI SULLA NEVE (Forever in your embrace ), di Kathleen E. Woodiwiss
Anno: 1992
Edizione originale: Avon
Pubblicato in Italia da: Sonzogno
Formato: paperback
Livello di sensualità: hot
Genere: historical
Ambientazione: Mosca, 1620
Voto: 6/10
Mosca,1620. Dopo la morte del padre, la contessa Synnovea Zenkovna viene affidata dallo zar Michele alle cure della cugina, principessa Anna. Il viaggio non è dei più tranquilli, visto che la carrozza sulla quale viaggia Synnovea con i suoi viene attaccata da un gruppo di briganti; le cose andrebbero decisamente male per i nostri se uno sconosciuto non intervenisse in loro aiuto, sgominando i banditi.
Come Synnovea ha modo di scoprire in seguito, in circostanze molto particolari, il soccorritore è Tyrone Rycroft, colonnello inglese al che addestra le truppe dello zar. Da subito Tyrone è attratto dalla bella contessa e inizia una corte spietata, da cui lei sfugge impaurita. Infatti il modo in cui viene trattata dall’acida Anna, che la odia e le impone tramite un precettore crudeli umiliazioni per educarla alla modestia, e da suo marito, il libertino principe Alekseij, che tenta in ogni modo di costringerla a cedere alle sue voglie, le fa evitare qualsiasi cosa possa essere motivo di attrito, anche piccolo, con i due.
Ma quando viene promessa in moglie a un anziano principe senza che nemmeno venga chiesto il suo consenso, Synnovea decide di usare l’attrazione di Tyrone per cercare di sventare il matrimonio indesiderato…
Questo romanzo della Woodiwiss mi ha lasciata un po’ perplessa. Non che non mi sia piaciuto per nulla, ma sinceramente sono presenti in modo fastidioso alcune stereotipi, già notati in altri romanzi dell’autrice, che qui però assumono una connotazione gigantesca.
Prendiamo l’eroina: Synnovea è giovanissima, ricchissima, intelligentissima, sensibilissima e soprattutto bellissima(ovviamente…); insomma tutta “issima”, un esemplare più unico che raro.
La sua bellezza è talmente unica che tutti gli uomini presenti nel romanzo, da Tyrone allo sconosciuto che la incrocia per strada, rimangono letteralmente stregati, a tal punto da non pensare ad altri che a lei.I due esempi più eclatanti sono quello dei sette figli del principe Vladimir, che tutte le volte che si trovano a tu per tu con al bella contessina non possono fare a meno di azzuffarsi per ottenere la sua attenzione.Ovvio che tutti, e dico tutti, i maschi della storia abbiano come unico scopo segreto quello di portarsela a letto…ma chi è, Miss Mondo?!
Anche perché Synnovea non è che risulti propriamente simpaticissima: il modo e la disinvoltura con cui concepisce e porta avanti il piano in cui usa Tyrone per i suoi scopi è piuttosto sconcertante e odioso per una che viene presentata a ogni pagina come un modello di virtù; anche la motivazione che adduce per tale opera, ovvero il voler evitare un matrimonio che le precluderebbe le gioie dell’amore, non basta a mio avviso, anche se magari è comunque abbastanza comprensibile..forse sono troppo rigida io!
Molto meglio Tyrone, il tipico maschio alfa stile Woodiwiss, bellissimo, bravissimo e irresistibilmente attratto dall’eroina, che però nel momento in cui scopre l’inganno, non si dimostra poi così fesso, anche se la tentazione è sempre forte: prova repulsione per una donna che l’ha ingannato così crudelmente(così come già gli era successo con la prima moglie, ora defunta), e giustamente il suo rancore è talmente forte da respingerla nei primi tempi del loro matrimonio.
Essendo una romance, è chiaro che alla fine nonostante tutto i due vivranno felici e contenti, e quindi lui la perdonerà; ma il percorso attraverso cui si giungerà a ciò non è così scontato, sebbene il sospetto che sia un po’ troppo “facilone” è fortissimo.
per quanto riguarda i personaggi secondari, ovviamente i cattivi(qui davvero insopportabili) sono pure brutti e grassi, mentre i buoni sono sempre bellissimi....un poco squallido no?
lascimo perdere i vari strusciamenti e posizioni accidentalmente compromettenti cui Synnovea si abbandona (sempre innocentemente, eh...)in modo un po' troppo sospetto per una vergine di buona educazione che non ha nemmeno idea di come sia fatto un uomo o di cosa succeda tra marito e moglie in camera da letto.Ma, in fondo, alla lunga quesi particolari sono pure divertenti.
Il romanzo è scritto nel tipico stile scorrevole, avventuroso e sensuale che ha caratterizzato i romanzi dell’autrice, e che gran merito ha nel riuscire a invogliare il lettore fino alla fine del libro.Quindi un libro che comunque vale la pena di leggere o provare a farlo, specie se si è fan dell’inimitabile Kathleen.
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