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RECENSIONE: LE AMICHE DEL VENERDI’ SERA (The Friday’s night knitting club), di Kate Jacobs

Prima pubblicazione anno: 2008

Edito in Italia da: Piemme

Genere: chick lit

Ambientazione: New York, ai giorni nostri

Livello di sensualità: subtle(sottile)

Voto: 9/10

Collegamenti con altri libri: il romanzo è il primo della serie KNIT CLUB, composta da:

- LE AMICHE DEL VENERDI SERA (The Friday’s night kmitting club);

- LE SORPRESE DEL VENERDI' SERA (Knit two);

                                                                 - KNIT: THE SEASON (inedito in Italia).

 
Georgia Walker, madre single della tredicenne Dakota, gestisce con passione e successo un negozio di maglia e filati. Su idea dell’amica Anita, decide di aprire il venerdì sera un corso per chi vuole imparare a fare la maglia.

Tra le partecipanti ci sono Peri, la commessa del negozio, aspirante stilista di borse; Lucie, madre single per scelta; K.C, amica di Georgia, che da donna manager è passata a semi-disoccupata; Darwin, che da tempo trascina la tesi universitaria e una più punga crisi interiore; Anita, vedova settantenne che forse sta provando di nuovo l’amore. Si forma così il “gruppo del venerdì sera”, che man mano procedono le lezioni si troverà sempre più affiatato.

La tranquilla routine di Georgia viene spiazzata dalla ricomparsa di due fantasmi del passato: James, il padre di Dakota, che improvvisamente, tredici anni dopo averla lasciata,scopre un improvviso istinto paterno; e Cat, ex migliore amica che non aveva più sentito dopo che questa le aveva giocato un brutto tiro...comincia così un periodo di “rivoluzioni” piccole e grandi per ognuna delle componenti del club, che avranno modo così di sviluppare l’amicizia nata fra loro stando vicine le une alle altre.

Davvero un bel romanzo, più di un semplice “chick lit”…un  libro sull’amicizia, l’amore, la gioia e la sofferenza, il tutto strettamente unito nella vita come in un lavoro a maglia.

Le nostre protagoniste sono persone comuni, diversissime tra loro come esperienze di vita, cultura, religione e aspirazioni personali e professionali; ed è proprio questo io bello del romanzo, vedere come tutte queste diversità si uniscono formando un gruppo omogeneo, divertente, un gruppo che da subito capiamo sia un vero gruppo di amiche anche se l’autrice fa in modo che gli stessi personaggi non sen ne rendano appieno conto se non nel momento della tragedia.

Non ci sono personaggi negativi: nemmeno James l’uomo che ha abbandonato Georgia incinta e che ora si rifà vivo ( e credetemi, se lo dico io che giudico mooooolto severamente certe cose…non può essere che vero!), o Lucie (il personaggio che mi è piaciuto di meno in quanto non condivido per nulla la sua personale scelta): sono tutti uomini e donne che avrebbero voluto, o dovuto, essere altrove, che sognavano altro e che si sono semplicemente ritrovati a vivere dove la vita li ha portati. Coloro che sbagliano, come James e Cat, ne sono consapevoli e cercano goffamente di rimediare ai loro errori; pian piano scopriamo che i loro sbagli hanno danneggiato prima di tutto loro: James per incoscienza e stupidità si è privato della donna che amava, di una famiglia; Cat per ambizione è finita prigioniera di un modo dorato, dove non conta nulla, non fa nulla e non ha nessuno che le voglia bene. Entrambi cercano quindi di ritornare come possono sui loro passi, tornando all’approdo sicuro che Georgia rappresenta ancora per loro.

Georgia è una donna bella, solare, forte, un personaggio intrigante pur con le sue debolezze, una specie di calamita che attrae attorno a sé tutte le altre. Le difficoltà passate nella vita, soprattutto come madre single di una figlia quasi adolescente e i tradimenti da parte del fidanzato e della migliore amica, l’hanno temprata ma allo stesso tempo resa fragile, tant’è vero che le riesce molto difficile inizialmente aprirsi con le ragazze che vengono nel suo negozio...dovrà svolgere il suo graduale percorso di pacificazione coi fantasmi del passato per ricompattare tutti i pezzi del puzzle della sua cita.e anche allora non basterà…non dico di più perché è proprio la vicenda finale di Georgia il colpo di scena del romanzo.

Altro personaggio che mi è piaciuto è Anita, la settantenne amica di Georgia, che fa da nonna a Dakota e che dopo una lunga vedovanza sente rinascere qualcosa per il negoziante Marty: la storia di Anita  e Marty, entrambi anziani, è narrata come una qualsiasi storia d’amore, e mi è piaciuta molto visto che solitamente le storie d’amore e sesso tra due persone facenti ormai parte della terza età non sono molto comuni, e spesso sono stereotipate.

E’ un libro dove si ride, si piange, si riflette, e dove si sente anche rinascere la speranza per un futuro migliore, anche dopo le esperienze e le tragedie più brutte.

Notizia dell'ultim'ora: a quanto pare è  in lavorazione il film tratto da questo romanzo, prodotto e interpretato da Julia Roberts (altro nome che compare nel cast, quello di Reese Whiterspoon, ma le indiscrezioni non sono ancora certe).

 

Tiziana

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