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RECENSIONE: LA DONNA MASCHERATA (One knight in Venice), di Tori Phillips
Anno: 2002
Edizione originale: Harlequin historicals
Pubblicato in Italia da: Harlequin Mondadori,prima edizione nella serie I GRANDI ROMANZI STORICI,2004; seconda edizione nella serie GRANDI SAGHE- TUDOR COLLECTIONS, n.26, giugno 2007.
Formato: paperback
Livello di sensualità: subtle (sottile)
Genere: storico
Ambientazione: Venezia/Inghilterra,
Voto: 8/10
E’ il sesto romanzo della serie CRONACHE DEI CAVENDISH.
Sotto le mentite spoglie di un nobile sfaccendato, Sir Francis Bardolph si trova a Venezia al servizio della Corona inglese. Qui conosce Bianca Leonardo, un’abile guaritrice dalla quale è subito attratto, complice l’aurea di mistero di cui la donna ci tiene a circondarsi:per esempio, perché porta sempre sul volto la maschera di Colombina? Perchè va a Messa solamente alle prime luci dell’alba? Perchè conduce una vita tanto ritirata da non aver mai partecipato al Carnevale, nonostante sia nativa di Venezia?
Francis, sempre più attratto dalla donna,cerca di rispondere a tutte queste e a molte altre domande, incoraggiato dal fatto che Bianca sembra ricambiare i suoi sentimenti, seppur titubante…
Dopo Belle, protagonista del precedente IL RUBINO DEI CAVENDISH, è ora la volta di suo fratello Francis ad avere un posto d’onore nelle “Cronache dei Cavendish”.
Come sappiamo, Belle e Francis sono i due figli illegittimi di Brandon Cavendish, cresciuti con amore dal padre nonostante la loro condizione; ma se su Belle la nomea di “Bastarda” non aveva fatto alcun effetto, in questo romanzo notiamo come invece sul fratello, per vari motivi, ha invece contribuito a formare il suo carattere schivo e tormentato.
Francis è un giovane gentiluomo del suo tempo,dotato di grande cultura e intelligenza, ma anche di un grande fascino che gli permetterebbe di avere ai suoi piedi molte donne,se lo volesse. Ma lui pare non interessato a questo aspetto della vita, soprattutto da quando è entrato nelle mire della più popolare cortigiana di Venezia, che mira a farsi sposare dall’affascinante inglese per fare un salto di qualità.
Francis mi ha colpito perché è caratterizzato molto più psicologicamente che fisicamente (come di solito capita invece a questi personaggi): è un uomo ombroso e tormentato non solo dalle sue origini, ma anche da un pesante segreto su di esse che ha scoperto e che tiene per sé per paura di mettere zizzania nella famiglia che nonostante tutto lo ha accolto con gioia e lo ha sempre amato, anche se forse non riconosciuto come lui avrebbe desiderato. Quale sia questo segreto lo scopriremo in un avvincente confronto finale (anche se alla fin fine il “colpo di scena” risulta un poco inutile ai fini della storia… perlomeno io non ne ho capito proprio il senso!)… nel frattempo assistiamo al nascere dell’idillio tra il misterioso gentiluomo inglese e un interessante personaggio femminile, Bianca.
Bianca Leonardo è una giovane guaritrice che vive sola con due servitori (che per lei sono più una famiglia), e che ha il viso perennemente celato dietro la maschera di Colombina. Nel corso della storia apprendiamo più volte da lei stessa che è costretta a coprirsi il volto perché è sfigurato, ma questo non è l’unico mistero della sua vita: esce pochissimo di casa e solo per partecipare alla messa mattutina in San Marco. Rifugge qualsiasi contatto umano che non siano i due servitori. Caratterialmente è una donna dolce e sensibile, anch’essa provata da varie sfortune nella vita, che la portano ad avere nei confronti della vita in generale un atteggiamento cauto e pieno di precauzioni, che però le impediscono di vivere la vita nella sua totale pienezza, a tal punto che pur essendo nata e cresciuta a Venezia non ha mai osato nemmeno partecipare al Carnevale. La corte discreta ma insistente di Francis rappresenta per lei un piacevole diversivo, che diventa via via sempre più importante man mano la storia procede, anche fino alla fine non si sentirà sicura dell’amore che Francis prova per lei, nonostante le molte prove.
Francis e Bianca sono due persone che si incontrano dopo molte sofferenze, e che nel loro amore riusciranno a trovare una cura per queste sofferenze, ma ciò li aiuterà anche ad affrontare le proprie insicurezze e i fantasmi del passato. Sullo sfondo, una Venezia seicentesca affascinante ma un poco stereotipata, la tipica visione romantica di questa città che hanno all’estero.
Secondo me è il migliore tra i romanzi della serie, dopo LA FIGLIA DELL’ORAFO; è il più profondo, quello con i personaggi più complessi e meditati.
Tiziana
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