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RECENSIONE: LA ROSA DI DELHI ( The Crystal rose ), di Rebecca Brandewyne
Prima pubblicazione anno: 2006
Edizione originale: Mass Market Paperback
Pubblicato in Italia da: Harlequin Mondadori, serie I GRANDI ROMANZI STORICI, n. 617, gennaio 2008
Livello di sensualità: warm (caldo)
Ambientazione: Inghilterra, 1850.
Rose Windermere è nata e cresciuta in India sino all’età di otto anni, quando i genitori decisero di rientrare dopo che i loro vicini e amici Lord e Lady Thornleigh e il loro figlio tredicenne Hugo furono assassinati da dei banditi nella loro casa. Ma anche se la vita in Inghilterra è trascorsa serenamente ( pur tra le ristrettezze, visto che Rose ha altre cinque sorelle e il padre è solo un ex colonnello ), Rose non ha mai dimenticato il suo adorato amico Hugo, sperando sempre contro ogni possibilità di rivederlo
Una mattina Rose e la sorella Jasmine stanno tornando dal mercato quando uno sconosciuto le urta maldestramente per sfuggire a due brutti ceffi che lo stanno inseguendo.In una frazione di secondo l’uomo affida una misteriosa lettera a Rose, dicendole di proteggerla ad ogni costo. Con grandissimo sconcerto, quando la ragazza apre la lettera a casa, si accorge che porta il sigillo dei Thornleigh e che è una lettera di Sir James, il cugino di Hugo che ereditò il titolo dopo la scomparso del padre e dell’erede.
I genitori delle ragazze hanno sempre sospettato che fosse stato lui ad ordinare il massacro, ma la lettera non dice nulla di particolare e Rose e Jasmine decidono di aspettare che il proprietario venga a riprenderla.
Qualche giorno dopo nel parco, Raj Khanna, l’uomo misterioso, viene aggredito da alcuni amici delle ragazze che lo accusano di spiarle. Per soccorrerlo, lo fanno entrare in casa, dove questi chiede indietro la lettera….
In questo romanzo Rebecca Brandewyne racconta con mano abile una storia di sentimento mescolata a mistero, trattando, anche se in modo un po’ “all’acqua di rose”, il tema della predestinazione, nella storia d’amore tra i due protagonisti che comincia quando loro sono bambini.
Nonostante forse venga messa troppa carne al fuoco ( la predestinazione, il complotto contro la regina, la misteriosa identità del protagonista - di cui peraltro il lettore viene subito informato - il giallo sulla morte dei genitori etc ), è un romanzo scorrevole e intrigante, che si regge in gran parte sulle figure dei due protagonisti. Rose è una giovane donna semplice, che ama la sua famiglia e ha poche pretese nella vita, ma dentro di lei si capisce che c’ò un grande amore per l’India e soprattutto per Hugo, l’amico mai dimenticato; Rose non è una stupidina, non si illude che il suo sogno abbia una base di realtà, anche se questo la fa soffrire un po’; non si crogiola nella disperazione, ha molti amici tra i ragazzi del popolo e un solido legame con la sorella Jasmine, quella a lei più vicina d’età. Ed è proprio per questo che la sorpresa riservatale dal destino è ancora più bella; perché Rose è davvero un’eroina comune, come potremmo essere noi, come se ne possono incontrare dappertutto!
Un poco più “inquadrato” nel suo ruolo di bello e misterioso il personaggio di Hugo, abbastanza intrigante ma solo in quanto legato anche lui al ricordo di Rose, un amore durato durante gli anni.
Molto belle le descrizioni della vita nei quartieri meno “in” della Londra dell’800, dove vivono Rose e la sua famiglia.
Tiziana
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