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RECENSIONE: I COLORI DELL’AMORE ( River of fire ), di Mary Jo Putney
Prima pubblicazione anno: 1996
Edizione originale: Signet
Pubblicato in Italia da: Arnoldo Mondadori, prima pubblicazione nella serie I ROMANZI, novembre 1997; seconda edizione nella serie I ROMANZI ORO, N 51, maggio 2007.
Livello di sensualità: hot ( bollente)
Ambientazione: Inghilterra, primi ‘800
E’ collegato alla serie FALLEN ANGELS ( ma può essere letto in modo indipendente).
Kenneth Wilding, reduce da Waterloo, è oberato dai debiti contratti dal padre che gravano sulla tenuta di Sutterton, che ovviamente rischia di essergli sottratta. Per far fronte ai pagamenti accetta lo strano incarico offertogli da lord Bowden: indagare sulla morte della cognata Helen, moglie di Anthony Seaton, fratello del lord e uno dei più famosi pittori inglesi. L’uomo infatti sospetta non si sia trattato di un incidente…
Grazie alla sua passione per l’arte Kenneth riesce ad ottenere il posto di segretario personale di Sir Anthony, che conquista la sua simpatia con la sua personalità eccentrica, e conosce Rebecca, la figlia pittrice di Sir Anthony, che dietro un’apparenza scostante e di disprezzo per le regole sociali nasconde un carattere sensibile, segnato dalla reclusione cui si è sottoposta dopo uno scandalo che l’aveva coinvolta anni prima. Dopo una prima, scontrosa conoscenza,Kenneth intuisce tutto ciò e per questo comincia a sentirsi attratto dalla donna, acconsentendo anche a posare come modello per un suo quadro; il che significa che dal canto suo anche Rebecca non è proprio insensibile al fascino del nostro eroe…
Intanto in tutta segretezza Kenneth porta avanti la sua indagine, la quale sembrerebbe provare l’innocenza di Sir Anthony, ma…
In questo romanzo della Putney l’arte ha un ruolo molto importante, non solo per l’ambientazione e i protagonisti, ma anche perché l’arte rappresenta il veicolo principale attraverso cui i due protagonisti arrivano a conoscersi e a svelare anche al lettore in modo graduale i lati più nascosti del loro carattere, fornendo una valida chiave di lettura per capire la loro personalità… e davvero i due non sono delle figure molto semplici.
Il personaggio che più mi ha colpito e appassionato in questo romanzo è Rebecca, una donna abbastanza originale per l’epoca in cui vive: di professione pittrice come il padre, e anche molto brava, ed essendo cresciuta in un ambiente anticonformista ha assimilato un certo disprezzo per le regole sociali, che ostenta fieramente dedicandosi esclusivamente alla sua passione, la pittura, senza però trovare il coraggio di “lanciarsi” in una carriera vera e propria. Ci si aspetterebbe, da una donna così anticonformista, la sfida totale alle regole della società, comprese le severe regole che vietavano a una donna non solo di lavorare per se stessa, ma che ne ostacolavano la carriera in ambiti ritenuti prettamente maschili, come appunto quello della pittura. E invece Rebecca tiene per sé il suo talento, svelandolo solo a una cerchia di pochi intimi: questo perché il suo anticonformismo nasconde in realtà una donna timida e sensibile, ferita profondamente da vari esempi di volubilità sentimentale e morale, con poca fiducia negli altri e anche in sé stessa.
L’incontro con Kenneth, un uomo a sua volta caratterizzato da luci e ombre (è un personaggio deciso e profondamente attaccato alla correttezza in tutti gli ambiti della vita, ma anche tormentato dalle orribili visioni della guerra e dal segreto che deve conservare a proposito della sua indagine segreta) sarà in sostanza uno scambio tra i due: ognuno dei due aiuterà l’altro coi mezzi che ha a disposizione (lui reintroducendo Rebecca nella società attraverso amici molto influenti, lei appoggiandolo nella decisione di dedicarsi nuovamente alla pittura dandogli delle lezioni) a liberarsi delle proprie paure, il che li porterà anche a vivere serenamente il loro amore. Sono in sostanza due persone che si completano non solo sentimentalmente, ma anche umanamente.
Il romanzo mischia molto bene la parte sentimentale col giallo, che tiene davvero viva l’attenzione del lettore fino alla sua conclusione. Di sicuro è una lettura che consiglierei vivamente per la pausa estiva!
Tiziana
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