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IL NODO D’AMORE (The love knot) di Rebecca Brandewyne
Edizione originale: Mass Market Paperback
Pubblicato in Italia da: Harlequin Mondadori, serie I GRANDI ROMANZI STORICI SPECIAL
Livello di sensualità:
Formato: Paperback
Ambientazione: Cornovaglia,primi ‘800
Verity Collier,una giovane cresciuta in un orfanotrofio,viene assunta come istitutrice dal Conte di Iago Saint Aubyn per i suoi due figli gemelli.L’arrivo in Cornovalgia non è dei più piacevoli,visto che la carrozza mandata dal conte per condurla al maniero viene assalita dal famigerato bandito Black Jack Raven, che però non le fa alcun male.Le cose non migliorano molto, arrivata nell’isolato maniero di Saint Aubyn Manor:nonostante l’affetto e la stima che pian piano si guadagna sia dai gemelli, sia dal loro introverso ed enigmatico padre, alcune cose la tormentano:per esempio, quelle strane voci che giungono ogni tanto insieme al vento,e le strane cose che si mormorano sulla fine della moglie di Saint Aubyn,caduta misteriosamente dalla scogliera…a complicare le cose,l’irresistibile attrazione che Verity prova per il suo datore di lavoro.Con tutto quello che la circonda,non aveva nient’altro a cui pensare?!
Grosso scivolone della Brandewyne:è vero che il romanzo di tipo gotico è tra i suoi generi favoriti,ma stavolta ha “toppato”:il romanzo è praticamente un misto di situazioni già descritte in altri romanzi,e quelli a cui rimanda di più sono JANE EYRE di Charlotte Bronte e REBECCA , LA PRIMA MOGLIE di Daphne du Maurier(quest’ultimo soprattutto nel finale), assemblate in un’accozzaglia di brani lineare sì, ma non così tanto da mascherare,oltre ai sopraddetti e troppo abbondanti rimandi,lo stile troppo verboso e a tratti difficilmente comprensibile, che induce a una noia incredibile chi legge.La trovata del bandito Black Jack(la cui identità viene smascherata solo verso la fine, ma che il lettore con un po’ di perspicacia intuisce subito)non basta da sola a salvare il romanzo, per il resto popolato da personaggi scontati e scialbi, che rimangono solo sulla pagina, compresi i protagonisti, anch’essi non brillanti di vita propria e che danno l’impressione di un vistoso deja vu,ovvero Verity che richiama la ben più nota e incisiva Jane Eyre e Iago,fotocopia meno riuscita di Rochester.E’ impossibile salvare persino l’ambientazione, essendo quasi la stessa del romanzo più noto.
Insomma: Rebecca,ritenta e sarai più fortunata!
Tiziana
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