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Isn't It Romantic? Wants You!
I post delle aspiranti Bloggers
CAMERA CON VISTA
by Isabella
CAMERA CON VISTA – E. M. Forster, 1908
La giovane Lucy Honeychurch si trova a Firenze con sua cugina Charlotte, noiosa accompagnatrice, quando nella modesta pensione Bartolini (meta dei turisti britannici di media estrazione) fa la conoscenza di Mr Emerson e di suo figlio George, personaggi originali e anticonformisti. Lucy è una ragazza per bene, piuttosto prevedibile, ma quando suona il pianoforte lascia intravedere lati della sua personalità che lei stessa stenta a riconoscere, quali passionalità, irriverenza e mistero. George è un giovane educato dal padre al libero pensiero, alla “filosofia”, al dubbio, e decisamente si mostra privo di quella ipocrisia sociale che i tempi richiedevano. I due avranno un primo, inconsueto scambio di opinioni in occasione di un drammatico evento: Lucy assiste, disgustata e affascinata, ad un omicidio nel centro di Firenze, e preda di un prevedibile svenimento, trova soccorso proprio nel giovane Emerson. In occasione poi di una gita nelle campagne attorno a Firenze, George bacia impetuosamente la ragazza, sotto gli occhi della matura cugina Charlotte. A causa di questo increscioso episodio, le due donne partono precipitosamente per Roma.
Una volta tornate in Inghilterra, scopriamo che Lucy ha accettato la proposta di matrimonio di Cecyl Vyse, un ricco e presuntuosissimo londinese incontrato proprio durante la permanenza a Roma. Qualunque prospettiva di originalità e imprevisto sembra bandita dalla vita della ragazza, ma incredibilmente George Emerson ricompare...
Foster è uno dei grandi autori della letteratura inglese di inizio Novecento, e A room with a view è probabilmente la sua opera più nota. Vi ritroviamo molte delle sue tematiche favorite, quali la freddezza della buona società inglese a cavallo tra Otto e Novecento, il richiamo allo spirito “primitivo” dell'uomo, l'importanza del libero pensiero, l'amore come mezzo principale per raggiungere la Verità e il Senso della Vita.
L'opera è nettamente divisa in due parti: nella prima abbiamo come vera protagonista l'Italia, che, vista con gli occhi del viaggiatore inglese, si presenta come una terra affascinante ma barbara, nonostante le vestigia del suo luminoso passato. Qui tutto può accadere, anche l'impensabile unione tra due modi opposti di intendere la vita; uno però deve prevalere sull'altro, e naturalmente, per la gioia di noi lettori, sarà l'onestà intellettuale di George ad averla vinta sull'ipocrisia benpensante di Lucy.
Nella seconda parte del romanzo siamo nell'ingessata Inghilterra di epoca edoardiana, quanto di più lontano possiamo immaginare dalla passionalità italiana (un sacco di stereotipi, ma tant'é!). Qui Lucy, lontana dalle tentazioni di un'esistenza diversa, solo intravista durante la sua breve avventura fiorentina (che l'ha turbata parecchio, anche se lei fa finta di nulla...), decide di cedere completamente alla convenzione sociale, e fa quello che tutti sembrano aspettarsi da lei: il matrimonio con Cecyl rappresenta quanto di più indicato e socialmente adatto si possa immaginare, e poco importa se Lucy non è affatto innamorata, o se il giovane Vyse si comporta con insopportabile spocchia ad ogni occasione...Il dualismo insomma è evidente, quasi schematico: gli uomini, George e Cecyl, rappresentano le due anime di Lucy, e quindi diciamo pure dell'essere umano alle soglie della contemporaneità: l' “uomo civilizzato” Cecyl sfiora spesso il ridicolo, pur essendo colto e di bell'aspetto, mentre lo strano e selvatico George esercita un ovvio fascino sula povera Lucy e su di noi. Insomma, un giovane, appassionato spirito poetico che non fa lunghi discorsi, ma dichiara apertamente di conoscerci e di amarci così come siamo...non c'è gara!
Il romanzo è insomma godibilissimo, una lettura assai piacevole, e con tanti piani di interpretazione: una semplice storia d'amore che racchiude però il senso della scelta nella vita di ogni uomo. Chi sei? Ma soprattutto, chi vorresti essere?
CAMERA CON VISTA – James Ivory, 1986
Il film ispirato dal famoso romanzo di Forster è la tipica espressione del cinema di Ivory: ambientazione in un passato non troppo lontano, tranquillità apparente, banalità di un quotidiano di buon gusto e un po' noioso.
La storia del contrastato amore tra George e Lucy trova la cornice perfetta nell'abilità del regista: il paesaggio toscano è da sogno, i costumi invidiabili, la fotografia da manuale. La fedeltà al romanzo è completa, tanto che perfino il film è diviso per capitoli, che riportano nel titolo una breve sintesi degli avvenimenti di volta in volta narrati.
Ma la grande fortuna del film è soprattutto dovuta al cast, tutto composto da bravissimi attori britannici: Helena Bonham Carter (Lucy), Daniel Day Lewis (Cecyl), Maggie Smith (Charlotte), Julian Sands (George).
Incredibilmente, il bello e impossibile Daniel Day Lewis qui interpreta la parte dell'antipatico e bruttino (!!!) Cecyl, sconfitto senza discussione dal fascino un po' selvatico di George Emerson/Julian Sands. Però, che scelta dolorosa dev'essere stata per Lucy/Helena Bonham Carter!
Noi ammirate spettatrici ci facciamo carico della sua giovanile sofferenza e viaggiamo in quell'Italia troppo bella per essere vera (e infatti...) immaginata da inglesi romantici, godendoci “l'abbraccio virile” del suo bel giovane dall'animo così ispirato!
Mr Emerson (Denholm Elliott) a Lucy (Helena Bonham Carter)
C'è una cosa sola impossibile, ed è amare e separarsi
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