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IN THE SPOTLIGHT  -  SOTTO I RIFLETTORI

A CENA COL VAMPIRO
LA PRIMA SERIE MULTIAUTRICE ITALIANA IN UNA NUOVA COLLANA GOTHIC ROMANCE


LE AUTRICI

BLOODY ROSES SECRET SOCIETY:
CINQUE RAGAZZE NELLA RETE, CINQUE SCRITTRICI, CINQUE LETTRICI, UNA PER TUTTE, TUTTE PER UNA E...

Alle soglie dei cinquanta, Folgorata è fuori come un balcone per i vampiri preferibilmente affascinanti, romantici e dediti esclusivamente al sangue animale. La sua è solo una delle storie che hanno dato vita alla Bloody Roses Secret Society: cinque ragazze della rete, cinque scrittrici, cinque lettrici, una per tutte, tutte per una. Hanno costituito una vera scuola di scrittura creativa nella quale l’una è stata insegnante dell’altra. Ma anche una scuola ai mestieri del libro, dall’editing, allo studio della grafica di copertina, dove Gothika85 ha dato il meglio come grafica e le altre si sono limitate a un “bah che schifo”, “questa può andare”, “quest’altra è perfetta”. E poi Nereide dolce e azzurra con i suoi affondi sulla promozione: “Dobbiamo mettere i link negli avatar, dobbiamo fare il giro dei forum”. L’entusiasmo delle Bloody Roses Secret Society non si ferma qui e Micaela anche lei autrice, collabora con Nereide nella rilettura finale delle opere di Folgorata e Gaiottina.

“Tutto è nato dalla passione comune per i vampiri della Meyer e ci siamo conosciute su Edward and Bella Italian Forum. Solo che, alla fine, le storie grazie alla collaborazione di tutte erano venute così bene che abbiamo pensato di creare un universo nostro in Scozia e una nuova saga, quella dei vampiri dagli occhi viola” spiega Nereide. Folgorata predilige l’avventura a sfondo esistenziale. Gaiottina, 34 anni, affonda la penna insanguinata nelle passioni al calor bianco.

Una vita da romanzo, transfuga per anni in un paesino della Sicilia profonda, per amore; ora, executive di successo nella capitale, Gaiottina conferma le leggi della rete: non ci sono confini. Dalla Sicilia, alla Campania, alla Puglia, all'Abruzzo, fino all'appennino parmense... il brivido fluisce nel web, sotto le dita diafane delle cinque Bloody Roses.

Sta di fatto che le Bloody Roses, dai 18 ai 50 anni, senza mai neppure conoscere i loro veri nomi, ci hanno dato dentro con la tastiera, rinnovando a centocinquanta anni di distanza, la magia delle sorelle Bronte, che a partire da un unico universo e da un medesimo protagonista, definirono gli ingredienti del romanzo sentimentale moderno. Ora i romanzi, gettonatissimi dalla rete che ne ha letto i primi capitoli, approdano in libreria: Margaret Gaiottina con La sedicesima notte, Violet Folgorata con MoonlighT Rainbow, tipi Mamma editori, collana: A cena col vampiro. Non rimane che aspettare al varco le opere di Gothika85 e di Micaela.



I LIBRI

TUTTO GIRA ATTORNO A UNA PERGAMENA DEL XXI sec..

Lock Ness (Inverness)
11 Giugno 2006
A Somerset Blake*

Carissimo Somerset,
la battaglia è appena terminata. Alla fin fine è l’antico incubo di Lenith ad aver generato tutto questo. In molti sono scomparsi per la sua ossessione. Il mondo non dimenticherà presto, ne son certo, lo scontro di Loch Ness che, per la prima volta da millenni, ha visto Lenith sconfitta.
Nei secoli a venire ancora e ancora se ne parlerà. ...Della scomposta follia di Lenith, della serena e fredda determinazione dei Rochester e della loro alleanza.

Ora Lenith e i Quirites sono rintanati nell’ipogeo romano a leccarsi le ferite ma sono certo che la battaglia finale è stata solamente rimandata. Come finirà? Tu mi chiedi un oracolo Caldeo e io te lo concedo. Non è tuttavia nei moti perpetui dei pianeti e delle costellazioni che ho vaticinato ma sulla scorta di un’antica profezia. La medesima che redassero i miei avi nel momento in cui Lenith sottrasse loro l’antica supremazia, la medesima che Lenith teme e finirà col realizzare mercè la propria stessa paura.

La figlia di Zoroastro, la sposa vampiro dagli occhi pregni di Olio di Media, sottrarrà i vampiri al regno degli inferi e il suo sposo distruggerà il trono della regina.

In memoria del tuo creatore Cronelius, ti riverisco Somerset degli Erranti

Cosmo dei Caldei

[* Testo autografo del secolo XXI, redatto all’indomani dell’epica battaglia di Loch Ness tra esseri mitici e immortali: i vampiri Quirites e i vampiri del clan scozzese Rochester e alleati. L’esito ha sfavorito i primi ma nel testo si riportano le preoccupazioni di un essere sovrannaturale ordine alla possibilità che gli sconfitti non si arrendano. Si menziona in particolare una antica profezia, secondo la quale una donna mitologica con gli occhi color petrolio (la nominata "figlia di Zoroastro") avrebbe mutato in futuro la natura demoniaca dei vampiri e il suo sposo avrebbe distrutto definitivamente il regno della sconfitta Lenith (nome etrusco della antica Lilith mesopotamica). La profezia avrebbe origine dagli antichi Caldei, in epoca arcaica soppiantati al governo dei misteri proprio da Lenith (allora Lilith). Un erede degli antichi Caldei, autore della missiva, ricorda ora questa profezia degli avi e pronostica a Lenith che la battaglia finale le sarà fatale.]
 

LA SEDICESIMA NOTTE
di Margaret Gaiottina
ISBN 978 - 88 - 87303 -36-0
Data di pubblicazione: 15 settembre 2009

La storia comincia un anno prima gli eventi narrati in una pergamena del XXI sec.

Ethan sarebbe diventato presto il suo sposo...
Liz era ancora umana...
La saga dei vampiri dagli occhi viola da una delle autrici più popolari di internet
si accende di passione: le emozioni sono toccanti e i desideri espliciti

Ethan Rochester ha un volto autentico e umano e, seppur cristallizzato nella sua perfezione assoluta e nelle sue brucianti crisi di coscienza, si impone come appassionato e audace, in grado di spingersi oltre i limiti della sua naturale prudenza e istinto di protezione verso la donna della sua vita. Ethan si lascia tentare dall’amore per Liz, ne vive le implicazioni, i drammi, i tormenti e le tentazioni con intensità propria di chi ama veramente.
Riuscirà finalmente a dare forma ai desideri più nascosti e ad affrontare gli istinti più segreti? Cosa accadrebbe a chi volesse interferire con l’armonia dei Rochester durante la prima notte di nozze? E se dalle fiamme scaturissero tre angeli vendicatori?
Questo libro è dedicato a chi vorrebbe vivere insieme ai protagonisti della saga attimi di intensa e indimenticabile passione.

E' possibile consultare alcuni capitoli on line a questo link:
http://edwardandbella.forumcommunity.net/?t=28882956

 

GUARDA IL TRAILER DE LA SEDICESIMA NOTTE


ASCOLTA L’INCIPIT DE LA SEDICESIMA NOTTE


 




MOONLIGHT RAINBOW
di Violet Folgorata
ISBN 978 - 88 - 87303 - 37-7
Data di pubblicazione: 15 settembre 2009


La storia comincia un anno dopo gli eventi narrati in una pergamena del XXI sec.

Non tutti possono capire il disagio di essere immortali, ma il problema non può essere che serio per una dal cuore tenero come Elisabeth Rochester.
Poteva mai restare indifferente Ethan ai tormenti di Elisabeth? Lui, la quintessenza stessa del vampiro? Irruente e sfrenatamente innamorato di quella disastrosa ex umana che lui venera come una dea? La risposta è ovviamente "no". Non poteva.

A volte però, la riconquista della felicità è affare complicato, sopratutto per chi, dalla Scozia, neppure sospetta che, oltre la Via Francigena, si annidino ancora esseri antichi e misteriosi...

Un’avventura che è una sfida al destino
"Perché, scommettere sull’amore non può essere questione di vita o di morte”

E' possibile consultare alcuni capitoli on line a questo link:
http://edwardandbella.forumcommunity.net/?t=28895623

 

GUARDA IL TRAILER DI MOONLIGHT RAINBOW


ASCOLTA L’INCIPIT DI MOONLIGHT RAINBOW





I libri sono disponibili nelle medie e grandi librerie dei capoluoghi di tutte le regioni dal Nord fino al Lazio (in particolare nelle librerie Feltrinelli e Coop). Presto in Sicilia, Molise, Basilicata, Calabria, Puglia e Sardegna. Possono essere ordinati in libreria o presso i bookshop online (ibs, wuz, webster, libreria universitaria etc) o ancora (senza spese di spedizione) presso la casa editrice sul sito www.mammaeditori.it



ESTRATTI

DAL LIBRO "LA SEDICESIMA NOTTE" di Margaret Gaiottina

Capitolo I

Elizabeth

Ethan se ne sta sdraiato su uno dei due plaid che ho preso in tutta fretta da casa mia questa mattina. E’ in posizione supina, le braccia incrociate dietro la testa, gli occhi chiusi, le labbra piene e invitanti. Si gode con me il sole del primo pomeriggio sdraiato su una distesa di erica in un luogo sperduto tra i boschi di Forres. È un luogo isolato e soprattutto di sua proprietà, nel folto della tenuta di Rochester Manor.
Io occupo l’altro plaid, me ne sto sdraiata a pancia sotto, un braccio sotto la testa, rivolta verso di lui. Lo guardo adorante.
La sua bellezza è uno spettacolo quasi doloroso. Io sono la persona più normale di questo mondo. Anzi, non è esatto definirmi così, perché a volte la forte miopia mi rende goffa oltre che anonima… E me ne sto qui a prendere tranquillamente il sole con Ethan Rochester. È quasi inconcepibile. L’uomo più desiderabile delle Highlands, per le ragazze che lo hanno incontrato, ma altresì il ventenne più desiderabile di mezzo pianeta per le donne che ne conoscono anche solamente il nome, l’azienda e la capacità di spesa di cu è accreditato. Eppure quest’uomo incredibile è mio e io stessa non posso ancora crederci.
Ethan sembra arroventato sotto il sole tiepido di questo pomeriggio;è il mio spettacolo personale, la sua pelle si è fatta di un colore rosso rubino, sembra una divinità misteriosa. Forse il mio viso esprime lo stato d’animo adorante e ipnotizzato e dev’essere davvero così, perchè Ethan, cambiando posizione e sollevandosi di fianco, facendo forza su un gomito, apre le sue labbra meravigliose per parlarmi:
«La mia presenza ancora ti confonde?»
Compare un sorriso un po’arrogante sul viso divino; la sua voce è una carezza di velluto sulla mia pelle.
Al solo sentirla, un brivido involontario percorre il corpo, mio malgrado
«Sì... No.. Ero solo....Un po’ distratta ecco.»
Sorride, stavolta dolce, il tono della voce ancora basso e vellutato, come prima.
«Da cosa?»
Come posso confessarlo. Come posso dirgli “Sono distratta dal fatto che il ragazzo più bello, inavvicinabile, seducente al mondo stia con me per un intero fine settimana”?
Basta pensieri peccaminosi. Una prudente mezza verità è più che accettabile
«Da te.»
«Lo vedi, ho sempre ragione» mi stuzzica rilassato e sorridente. Gli occhi blu, come lapislazzuli preziosi, mi guardano magnetici. Fissarli dà un lieve capogiro e la sensazione di non poter staccare lo sguardo neanche volendo. Come ipnotizzata, le mie dita incerte non possono fare a meno di sfiorargli le labbra perfette.
I miei polpastrelli indugiano piano sulla sua bocca turgida che di riflesso si schiude impercettibilmente. Un nodo di doloroso piacere mi aggroviglia il basso ventre.
Quando Ethan reagisce come sta facendo adesso alle mie carezze, il corpo e la mente sperimentano sensazioni che sembrano sconosciute… e forse è davvero così…
Resistere è impossibile e mi avvicino pericolosamente, posando le labbra sulla sua bocca, per guadagnare un rovente, prolungato bacio a stampo. Vorrei approfondire molto di più il contatto, ma le regole che io e Ethan abbiamo deciso di rispettare per salvaguardare la mia incolumità dalla sua natura sono veramente ferree.
Ma io oggi ho un tentennamento. E se osassi per una volta oltrepassare i nostri limiti per sperimentare il sapore della passione con Ethan? Se mi lasciassi andare un po’ fra le sue braccia? Con le labbra ancora poggiate sulle sue e pronte per il distacco che arriverà di sicuro, decido per entrambi in un baleno. La tentazione stavolta è stata più forte della solita prudenza e finisce per prevalere su ogni remora
Con la mano un po’ tremante, scendo timorosa sulla maglia grigia a V, sul suo torace definito e forte. Non oso guardarlo negli occhi, per il timore, facendolo, di perdere il coraggio… è così difficile però…
La stoffa non impedisce di sentire la muscolatura forte e vibrante che c’è sotto. …E poi , decido di osare ancora di più, e la mia mano scivola sulla pelle dell’avambraccio muscoloso e sodo.
A questo punto forse ho osato troppo, perché il desiderio di assalirlo diventa incontenibile
Da un po’ di giorni è impossibile gestire lucidamente la voglia fisica che ho di Ethan, lo desidero dolorosamente e basta, al di sopra di ogni umana sopportabilità, al di là di ogni nostro tacito accordo di vita casta.
Basta, ho deciso che stavolta avrò di più
Ho pazientato abbastanza, i miei ormoni di diciottenne non mi consentono più di mantenere il controllo, in una situazione tanto assurda e precaria. Sono stufa dei compromessi.
Come posso… stuzzicare ancora un po’ il mio vampiro…

Ecco, m’è venuta un’idea improvvisa e audace... Forse troppo… Basta riflettere, altrimenti l'avrebbero avuta vinta l mie paure.
Con movimenti misurati mi alzo in ginocchio sporgendomi oltre di lui per prendere la busta con il cibo che ho preparato per la mia merenda. Ci vuole astuzia…
Con un fare lento e studiato mi sporgo sapientemente, spostando il bacino fin quasi a sfiorargli il naso. Tutta scena quell'impegno nell' acchiappare la merenda. Mi è appena venuto l’odiato ciclo mensile. L’idea è perversa ma Ethan non resisterà.

Praticamente quasi incollato a me, inspira profondamente a occhi chiusi come rapito da una sensazione inebriante.
Sogghigno di nascosto, soffermandomi ad armeggiare con il sacchetto molto più del necessario; ecco, orse poteva bastare..
Ritraendomi, potrei giurare di avere sentito un ringhio cupo appena più di una vibrazione.
«C’e’ qualcosa che non va Ethan?»
Mi sforzo di fingere un’innocenza che non mi appartiene ma fa parte del mio gioco..
«No assolutamente» deglutisce con difficoltà quella che dev’essere una potente boccata di veleno e inspira nuovamente ad occhi chiusi.
No eh? Dici… Invece qualcosa è successo … Devo assolutamente approfittare di questa improvvisa debolezza. Tiro fuori il cibo che fingo di non trovare dal sacchetto e lo lascio avvolto nel tovagliolo, deponendolo lentamente sul plaid. Intanto gli rivolgo qualche occhiata in tralice per spiare le sue reazioni. Non faccio in tempo a finire l’operazione che mi sento afferrata e sballottata da due mani fredde e dure come l’acciaio. Realizzo immediatamente quello che è accaduto: Ethan mi ha afferrata per la vita e con un gesto mi ha posizionata a cavalcioni su di lui. La presa è salda e sicura; mi ha colta alla sprovvista,
Lo aspettavo …
Ma ora che accade è sconvolgente.
Sono eccitata, stupita…, mai Ethan è stato così impetuoso ed esplicito con me.
D’altra parte, neanche io sono mai stata tanto impudica; in “ quei ” giorni ho sempre cercato di risparmiargli un tormento insopportabile, agendo con discrezione, evitando contatti approfonditi. Ma i tempi della misericordia ora sono finiti.
Mi avvento sulla sua bocca stringendogli i capelli dietro la nuca. Sono talmente eccitata che la mia lingua si fa subito strada trovando la sua, altrettanto frenetica e impaziente.
Con mio stupore stavolta Ethan ricambia il mio bacio con forza.
La reazione è prevedibile e automatica: all’insinuarsi della mia lingua nella sua bocca si accompagna una potentissima erezione che non posso fare a meno di avvertire forte contro di me.
Avvampo di imbarazzo e desiderio di lui.
Il battito del mio cuore accelera all’inverosimile.
Sentire tangibilmente quanto mi desideri fa affiorare il sangue alle guance… mi rende capace solo di emettere un soffio.
-Oh Ethan-.
Lui si lascia sfuggire un gemito sotto di me e poi… un basso ringhio gutturale.
Il desiderio non mi dà scampo.
Inizio a strusciarmi maliziosamente sopra di lui.
E… non mi sembra vero. Questo improvviso e insperato progresso nei nostri contatti fisici, dev’essere un sogno!
Si, forse proprio di un sogno deve trattarsi, perché all’improvviso Ethan mi scosta dolcemente, con una forza alla quale non potrei mai oppormi.
Così come mi ha sorpreso l’ardore di poco prima, allo stesso modo mi stupisce il distacco improvviso. Ma non dovrebbe poi meravigliarmi più di tanto, abbiamo osato anche troppo.
-Ehi stai mettendo alla prova la mia resistenza?- Sorride, ma nei suoi occhi riesco a leggere che lo sforzo di staccarsi da me è stato grande e noto, con immenso dispiacere, che il desiderio furioso ha smesso ardere.
L’urgenza di pochi istanti fa sembra passata, lo posso leggere nel suo sguardo, ora più sereno e sorridente
-Mi sembravi…come dire….molto coinvolto- obietto un po’ delusa ma ancora presa-io…
-Naturale che lo fossi-
Alza un po’ le spalle come per sottolineare l’ovvietà di quello che sta dicendo, e riesce solo ad essere ancora più meraviglioso.
“ Eccome se lo sei !” ma questa osservazione mi guardo bene dal farla a voce alta.
Mi scruta ancora con desiderio malcelato, con uno sguardo che tradisce strane intenzioni, come se volesse…assaggiarmi…il blu nei suoi occhi si sta trasformando nel colore del desiderio e della sete, il viola.
Lo ho fatto troppo eccitare. Mai ci siamo spinti così tanto in là… Questo vuol dire che in “quei” giorni sono per Ethan ancora più irresistibile e lui è più vulnerabile. Devo approfittarne adesso, oggi stesso, e approfittare di lui non mi dispiace affatto.
Ethan, ti farò cedere entro il fine settimana..
Inspiro l’aria fresca, mi sento trionfante, gli carezzo il volto pallido. Lui, con un gesto che adoro, prende la mia mano e se la porta delicato alle labbra, imprimendo un tocco che mi manda in subbuglio il basso ventre.
Ciò che avrebbe fatto diventare isterica qualsiasi ragazza normale alla sua prima volta, sarebbe diventato per me un potente alleato. La brama che Ethan aveva del mio sangue, unita al suo desiderio fisico di me, lo avrebbe fatto vacillare. Ci abbracciamo facendo aderire i nostri corpi; la sua urgenza è oramai sparita, posso avvertirlo chiaramente.
Ma oramai io ho capito, e tanto mi basta.
-Ho l’impressione che questo fine settimana a casa mia sarà molto piacevole- mi sussurra con voce bassa, la mano tra i miei capelli. Mi stringo di più a lui per cercare un contatto più profondo con il suo corpo
-E’ stata una vera fortuna che mia madre mi abbia dato il permesso-
Ridacchia sornione
-E’ tranquilla perché sa che tutta la mia famiglia è a casa- mi stacca da sé abbastanza per fissarmi negli occhi che sono ancora una volta bu come il mare e mi guardano con una intensità che un ventenne non potrebbe mai avere. Raccoglie una delle mie tante ciocche ribelli e me la sistema meticoloso dietro l’orecchio.
-Ma non dovevi mangiare?-
-Eh? Ah si!- farfuglio ricordandomi del mio espediente del cibo che prima cercavo con tanto insistenza. farò comunque lo spuntino, anche se lo stomaco è del tutto sottosopra. Meglio che mi sforzi un po’ per non destare sospetti e poi, ripensandoci, dovrò essere in forze questo fine settimana, almeno abbastanza per sedurre il mio fidanzato vampiro.

 

DAL LIBRO "MOONLIGHT RAINBOW" di Violet Folgorata

Capitolo 1

Littlemill (Higlands), un anno dopo: il sapore del sangue

Chissà se capitava anche ad altri… Chissà se altri potevano capire... Era come volere, a tutti i costi, una cosa che sembrava meravigliosa e irraggiungibile e poi, ottenutala finalmente, ...scoprire che quella cosa non fa per noi.
Era come se il desiderio più grande, una volta realizzato, fosse diventato un vestito stretto. Era come scoprire di non essere all’altezza dei propri sogni. Scoprire di essersi prefissi delle mete che davvero sono troppo alte, e non perché siano di per sé irraggiungibili, ma perché semplicemente non c’è abbastanza coraggio per viverle…
«Ecco!», il tallone batté forte sul suolo erboso poi, Elisabeth, con i suoi vent’anni apparenti, anzi di meno... con la sua pelle diafana e i suoi riccioli castani, si diresse decisa al maniero.
Osservandola, nessuno avrebbe potuto sospettare qualcosa di strano o inquietante.
Invece, lei per prima, non avrebbe esitato a definirsi esattamente a quel modo: “molto” anormale e “molto” inquietante. La passeggiata nella foresta non le aveva chiarito le idee, nè aveva contribuito a rasserenarla: solamente in quel punto il bosco si diradava un po’. Elisabeth si guardò intorno, la vegetazione non era mai parsa più scura. Abeti e pini come guardiani centenari. Come punte di lancia infilzate nel cielo, tutto intorno. Neppure il tramonto riusciva ad accendere colori vividi. Il sole e la luna se ne stavano lontani dalla Cairngorm Forest, dai suoi laghi, dai suoi fiumi, dai muschi verdi e… da quel maniero bianco dal tetto aguzzo… Circondato di conifere, con gli abitanti pallidi ed eterni come vampiri…
Un sospiro le uscì dal cuore immobile. Il fatto era …che il buio era dentro il petto. Era come se una parte dell’anima fosse divenuta nera… Ogni giorno, ne scivolava nelle tenebre un pezzo più grande. Ogni giorno gli ampi confini della foresta si stringevano attorno a Rochester Manor.
Elisabeth raggiunse il maniero. I passi la condussero fino all’imponente portale di castagno ma, prima di entrare, raccolse i pensieri ancora una volta.
Ethan! Se non fosse stato per il ciuffo dei capelli lisci e neri, per quegli occhi blu a lama di coltello… che diventavano viola quando la fissavano nei suoi, banalissimi, color petrolio... O ancora, …viola come quando le mani di Ethan le affondavano tra i riccioli castani… quando le attiravano il viso verso le labbra carnose. Ebbene, …se non fosse stato per quel modo unico di essere “Ethan”… Se non fosse stato così irreprensibile negli affetti… Così totale nell’amore… Ora lei non si sarebbe trovata ad essere in condizioni tanto strane e inquietanti. Il cuore si ridusse a un nocciolo di pietra.
La mano spinse sul battente. Il portone si schiuse sull’atrio deserto. Inutile chiamare Ethan, meglio lasciargli tempo per riflettere bene sul piano assurdo avvicinare di nuovo i peggiori nemici.
Una testa aristocratica e brizzolata, si affacciò in quell’istante sulla porta dello studio. Il professor Zachary Rochester, sorrideva sopra il pizzetto grigio: «È andato nel torrione a cercare un vecchio CD di Erik Kamen.» Poi, le sopracciglia ad ala di corvo si aggrottarono: «C’è il sangue per Christabel, entra.» Zachary le richiuse la porta alle spalle: «È il mio piccolo viaggio in Italia con Ethan che ti preoccupa?»
«Sì…» Liz trasalì. «È deciso allora?» Il pensiero della partenza imminente divenne improvvisamente concreto. Perché Ethan non capiva che il risultato sarebbe stato solamente altro dolore? Era così ostinato. D’altronde… A incatenarle l’anima non era stato il potere degli occhi viola ma, fin dall’inizio, quella ostinazione… lo spirito di sacrificio: la solitudine eterna di Ethan, il suo bisogno disperato di essere amato, la qualità profonda dell’amore che le dava. Ed era stato inevitabile amarlo fino al punto di non ritorno.
Tutti i Rochester avrebbero ammesso di condividere una condizione di vita del tutto particolare.
Zachary, Tristan, Pamela... E perfino Matthew... Tutti loro erano doppiamente speciali. L’unica era la piccola Christabel: lei no, per il momento era speciale in un modo del tutto diverso. A differenziarla era la malattia. La malattia per la quale era stata adottata da Pamela e Tristan e per via della quale, presto sarebbe diventata anche lei come tutti loro. “Ok, Come dirlo?” Era inutile tergiversare, doveva sforzarsi di ripeterlo a se stessa. Prima o poi Christabel sarebbe diventata un vampiro.
Vampiri… Questo erano tutti i Rochester anche se di una specie specialissima che si rifiutava di uccidere gli esseri umani. Vampiri. La parola riecheggiò nella mente e un’altra crepa serpeggiò sulla superficie del cuore di Elisabeth.
Si scosse, Zachary era ancora in attesa che lei parlasse. «Spero ancora che cambiate idea sul viaggio in Italia» disse con voce flebile.
«Un cataclisma mondiale ci vorrebbe» il suocero roteò gli occhi color whisky in modo eloquente.
Liz annuì. Zachary aveva ragione. Si morse un labbro. «Se almeno Pamela potesse restarne fuori...» obbiettò.
«Perché mai?» replicò Zachary fissandola con occhi profondi e massaggiandosi il pizzo brizzolato sul mento.
«Perché Pamela lo incoraggerà» rispose Liz ansimando.
Fingersi allegra e serena non sarebbe bastato a nascondere i tormenti. Chissà in che modo Ethan aveva intuito ciò che lei covava nell’anima? L’oculomanzia di Ethan non poteva nulla su di lei…
Tutto era accaduto a Loch Ness l’anno prima, cercando di comprendere che cosa avessero di tanto speciale gli occhi color petrolio di Elisabeth. Solo allora si era reso conto di quel miscuglio di giallo e marrone nelle iridi. Gli occhi degli altri erano tanto diversi da quelli della sua meravigliosa ragazza, erano più trasparenti. Negli occhi delle altre persone, a Loch Ness, Ethan, aveva scoperto di vedere delle immagini. E poi aveva riscontrato che quelle immagini corrispondevano a quelle che in quel momento passavano nelle menti. Insomma, aveva scoperto di essere un “oculomante” e che ciò era il suo dono oscuro: poter leggere gli occhi di tutti tranne quelli di Elisabeth.
Liz tirò mentalmente le conclusioni. Poteva essere stato Tristan, a rivelargli qualcosa con la sua abilità di saper interpretare i segni presenti nell’aria che preannunciavano cambiamenti… Tristan era un aeromante e poteva aver capito qualche cosa del turbamento e averlo rivelato a Ethan.
La voce di Zachary richiamò Elisabeth alla realtà.
«E perché rivelare a Pamela lo scopo del viaggio? – aveva ripreso a dire il suocero – Un piccolo viaggio mio e di Ethan per una volta da soli… Che c’è di strano?»
«Non vado neanche fino al distributore di benzina senza di lui…» Sorrise Elisabeth.
Effettivamente la prima area di servizio disponibile non era certo vicina. Rochester Manor albergava nel cuore della foresta di Littlemill, Higlands Scozzesi: la Moray Coast a Nord e la Cairngorm Forest a Sud.
«Pensi che Pamela non si chieda quale motivo possa essere così grave da indurre Ethan ad allontanarsi senza di me?»
«Magari Pamela a Kaway ha preso un colpo di sole.» Zachary sorrise ondeggiando un bicchiere di AB positivo. «È per il “complechissà” di Christabel» disse.
Il liquido rosso profumava in modo irresistibile. Liz rise. Christabel avrebbe fatto salti di gioia, andava molto orgogliosa dei suoi “complechissà”. Nessuno nell’orfanotrofio Rumeno aveva saputo indicare il giorno e il mese esatto della nascita della bambina.
«Ne convengo… – ammise Liz rassegnata – Vedersela con Pamela sarà inevitabile.»
Zachary corrugò la bella fronte fissando un punto lontano oltre la finestra. Il pomeriggio stava finendo e la vegetazione che circondava il maniero dei Rochester pareva più fitta. «Non posso semplicemente rispondere ad Ethan che non credo alla sua teoria… Ha combattuto e sofferto con coraggio per tutti noi… Ma capisco. Un po’ di tregua, per te, ci vorrebbe, immagino.»
«Non è di me che si tratta.»
Zachary la fissò con intensa dolcezza: «Il trauma non deve essere stato piccolo.»
«Ma sono felice» lo interruppe Liz nuovamente ansimando. Dove voleva andare a parare Zachary, con quei discorsi?
«Lasciami finire» chiese Zachary con gentilezza. «L’angoscia di Ethan forse, nasce anche dal tuo silenzio. Ci siamo passati tutti Liz. Le iridi bianche nello specchio, un volto pallido e freddo come la pietra…»
Liz tacque nascondendo un brivido. Zachary Rochester, biologo al Museo di Storia Naturale di Aberdeen, stava parlando con la precisione di uno scienziato.
La massa di riccioli scuri di Liz si scosse vigorosamente. Non voleva parlare di se stessa.
Zachary continuò: «…Lasciare i propri affetti… Non è facile da un giorno all’altro.»
«Sono passati quasi due anni…» un sorriso tentò, senza riuscirvi, di affacciarsi sulle labbra di Liz.
«…Il dolore della trasformazione e l’abbandono degli affetti: non sono cose facili da dimenticare.»
«Ma ho avuto la gioia del matrimonio…»
«E le relative responsabilità, Elisabeth. E l’istinto di uccidere soprattutto: doverci convivere …»
Liz si nascose dietro una nube di capelli ricci. Zachary non doveva ricordarle gli occhi ancora leggermente opalescenti. Una morsa le serrò la gola. Emise un bisbiglio a ultrasuoni udibile solamente a un vampiro: «Tempo… mi ci vuole.»
Zachary la aggirò per vederle il viso: «Lui legge lo sguardo di chiunque, tranne il tuo, e il tuo silenzio lo taglia completamente fuori. È escluso da chi più ama. E allora lui immagina e immagina… ciò che tu non gli dici. Ecco i fantasmi… I sensi di colpa.» Il patriarca riprese a rimescolare l’anticoagulante nel calice destinato alla sacca di Christabel. «Ethan ha bisogno di sentire la mia fiducia e non gliela posso negare.»
Le labbra di Liz si tesero.
«Tra persone che si amano il riserbo non dovrebbe esserci…» rincarò Zachary e sollevò il mento in uno sguardo dolce di rimprovero: «Hai mai pensato che Ethan abbia bisogno di sentirsi perdonato?»
«Certo che l’ho pensato. Ne sono sicura anzi…» osservò Liz quasi parlando a sé stessa. «Eppure io non ho nulla da perdonargli…» Ethan aveva fatto di tutto per evitare di trasformarla in vampiro. L’aveva licenziata perfino.
La mente di Elisabeth tornò all’ultimo tentativo disperato di Ethan di salvarle la vita.
Era accaduto alla Therisoft, l’azienda informatica dei Rochester. Liz a quei tempi vi lavorava da poco. Per quell’impiego lei e la madre Endora si erano trasferite a Forres da Gibilterra.
Zachary le allungò una carezza timida sulla massa riccioluta: «I sensi di colpa di Ethan riguardano anche altre cose. Essere un dannato non aiuta…» Zachary decise di riporre il sangue per Christabel nel piccolo frigobar dello studio: «Qualcuno di assolutamente sopra le parti, dovrebbe rassicurarlo e dirgli: “No, Ethan qualsiasi sia la tua forma di vita… No. Tu non sei malvagio…”. Non bastiamo forse né tu, né io…»
«Ha bisogno del perdono di Dio insomma…» disse Liz semplicemente.
Le belle labbra di Zachary si schiusero. Le palpebre sbatterono. «Un vampiro non lo direbbe mai a sé stesso…» disse con voce flebile. La osservò come se fosse appena atterrata da Marte. «Il concetto stesso di Dio è interdetto alla nostra natura.»
Un silenzio perfetto cadde nella stanza ormai velata dalle ombre del crepuscolo finché qualche istante dopo, giunse dall’atrio uno scampanellio seguito da passi inconfondibili sulla scala: Ethan stava scendendo.
La conversazione con Zachary non era approdata a nulla. Liz sorrise e scivolò via… Zachary ricambiò e le chiuse la porta alle spalle.
 

 

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