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NICOLA CORNICK'S LATEST RELEASE :
KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS
L'ULTIMO LIBRO DI NICOLA CORNICK :
KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS
di MarchRose
ABOUT THE AUTHOR
For the first 18 years of her life Nicola lived in Yorkshire, within a stone’s throw of the moors that had inspired the Brontë sisters to write Jane Eyre and Wuthering Heights. One of her grandfathers was a poet, and her family contained teachers and avid readers who filled the house with books. With such a background it was impossible for Nicola not to become a bookworm.
Nicola went to school in a historic building that had originally been the dower house of a stately home. It was the sort of school that taught girls how to find a rich husband and how to get in and out of a Rolls-Royce gracefully.
Unfortunately Nicola did not pay enough attention to the bit about the rich husband and has therefore never had the chance to practice the bit with the Rolls- Royce. She was too busy reading. It was also at school that Nicola developed her love of history, English literature, and French, due to some truly inspirational teachers.
Meanwhile, Nicola spent her evenings reading piles of romances and historical novels and watching costume dramas with her grandmother. Her grandparents were very influential to her and also taught her canasta, ballroom dancing, and how to grow rhubarb, all of which she is determined to incorporate in a historical romance one day.
At 18 Nicola went south to study history at London University and during her holidays did a variety of jobs, from sticking price tags on shoes in a factory to serving refreshments on a steam railway. When she left college she had to settle for something far less interesting in order to earn a living and worked as an administrator in a number of different universities. She moved to Somerset and lived for seven years in a cottage haunted by the ghost of a cavalier.
Nicola met her future husband while she was at university, although it took her four years to realize that he was special and more than just a friend. Her husband, being so much more perceptive, had worked this out much sooner but eventually an understanding was reached.
This lack of perception also meant that Nicola did not realize for years that she was meant to be a writer. She wrote bits and pieces of novels in her spare time but never finished any of them. Eventually, she sent in the first three chapters of a Regency romance to Mills and Boon and, although they were rejected, she found she had become so addicted to writing that she could not stop. Happily, her third attempt was accepted and she has never looked back.
Nicola loves to hear from her readers and can be contacted by email at ncornick@madasafish.com or via her web site, http://members.madasafish.com/~ncornick/
L’AUTRICE
Per i primi 18 anni della sua vita Nicola ha vissuto nello Yorkshire, ad un passo dalle vallate che hanno ispirato le sorelle Brontë a scrivere Jane Eyre e Cime Tempestose. Uno dei suoi nonni era un poeta, e la sua famiglia era composta da insegnanti e da avidi lettori che riempivano la casa di libri. In un ambiente simile, a Nicola fu impossibile non diventare un topo di biblioteca.
Nicola andò a scuola in un edificio storico che in origine era stato la dependance di una magnifica casa. Era quel tipo di scuola che insegnava alle ragazze a trovare un marito ricco e a uscire ed entrare in una Rolls-Royce in modo aggraziato.
Sfortunatamente, Nicola non prestò troppa attenzione alle lezioni sul marito ricco, e quindi non ebbe la possibilità di mettere in pratica gli insegnamenti relativi alla Rolls- Royce. Era troppo occupata a leggere. Fu sempre a scuola che Nicola sviluppò il proprio amore per la storia, la letteratura inglese, ed il francese, grazie ad alcuni insegnanti veramente carismatici.
Nel frattempo, Nicola passava le serate leggendo un mucchio di romanzi d’amore e di romanzi storici e guardando sceneggiati in costume insieme a sua nonna. I suoi nonni esercitarono una grande influenza sui di lei, e le insegnarono anche la canasta, i balli da sala, e come coltivare il rabarbaro, tutte cose che lei ha intenzione di includere in uno dei suoi romanzi storici, un giorno o l’altro.
A 18 anni Nicola andò al sud, per studiare storia alla London University, e durante le vacanze fece una quantità di lavori diversi, che andavano dall’attaccare i cartellini del prezzo in una fabbrica di scarpe a servire rinfreschi su un treno a vapore. Quando terminò il college, per guadagnarsi da vivere dovette rassegnarsi a fare qualcosa di molto meno interessante, e iniziò a lavorare nell’amministrazione di alcune università. Traslocò nel Somerset, e per sette anni abitò in un in a cottage infestato dal fantasma di un cavaliere.
Nicola incontrò il suo futuro marito mentre era all’università, anche se le ci vollero quattro anni per accorgersi che era un ragazzo speciale e più di un amico. Suo marito, che era parecchio più sveglio, se n’era accorto molto prima, ma alla fine riuscirono a trovare un accordo.
Questa scarsa lungimiranza fece anche sì che Nicola ci mettesse anni a rendersi conto che era nata per fare la scrittrice. Scriveva scene e spezzoni di romanzi nel proprio tempo libero, ma non ne completava mai nessuno. Alla fine, mandò i primi tre capitoli di un romanzo regency alla casa editrice Mills and Boon e, benché venissero respinti, scoprì che si era talmente attaccata alla sua attività di scrittrice da non riuscire più a smettere. Fortunatamente, il suo terzo tentativo fu accettato, e da allora in poi non ha più cambiato strada.
Nicola ama comunicare con le sue lettrici, e può essere contattatat per email all’indirizzo ncornick@madasafish.com oppure tramite il suo sito web, http://members.madasafish.com/~ncornick/ .
Nicola Cornick will answer to all your questions so don't forget to sign your comment with your name or nick.
Nicola Cornick risponderà a tutte le vostre domande quindi non dimenticate di firmarvi, con un nome o uno pseudonimo, per farvi riconoscere!
INTERVIEW / INTERVISTA
Welcome, Nicola, and thanks for allowing us to know a bit more about your latest release KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS! Would you like to tell us something about it? You defined it as a retelling of “Kidnapped” by Robert Louis Stevenson – why have you decided to “challenge” such a literary classic?
Hello and thank you very much for the warm welcome! It’s wonderful to be here and have the opportunity to chat about KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS. Thank you for inviting me!
KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS is very much a homage to Robert Louis Stevenson’s classic. I love the original – it’s packed with excitement and adventure – a lost inheritance, kidnap and attempted murder. And of course in Alan Breck Stuart there is a hero to die for! But if I had the tiniest quibble with the original book it would be that there simply isn’t enough romance in it. It was this that set me wondering what it would be like to write a book inspired by the original but from a female point of view and with a romance at the heart of it. What I have actually done is follow the plot of the first half of KIDNAPPED only – which is nice because I could maybe write a sequel one day, based on the second half of the original book!
Benvenuta, Nicola, e grazie per averci dato la possibilità di conoscere un po’ il tuo ultimo lavoro, KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS! Ti andrebbe di parlarcene un po’? Hai definito questo romanzo come una rivisitazione di “Kidnapped” di Robert Louis Stevenson – come mai hai deciso di “sfidare” un classico letterario di questa portata?
Ciao a tutte, e mille grazie per il vostro caloroso benvenuto! E’ splendido essere qui con voi ed avere l’opportunità di parlare un po’ di KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS. Grazie per avermi invitato!
KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS è innanzitutto un omaggio al classico di Robert Louis Stevenson. Adoro il romanzo originale – è una storia emozionantee, piena d’avventura: un’eredità perduta, un rapimento e un tentativo d’omicidio. E, naturalmente, Alan Breck Stuart è un eroe da perderci la testa! Ma se dovessi fare una piccolissima critica al libro originale, sarebbe che la storia d’amore non ha abbastanza spazio. E’ stato questo a far sì che mi chiedessi come sarebbe stato scrivere un libro ispirato all’originale, ma da un punto di vista femminile, e incentrato su una storia d’amore. Quel che ho fatto, in realtà, è stato seguire la trama soltanto della prima metà di KIDNAPPED – e questo va proprio bene, visto che un giorno potrei scriverne un seguito basato sulla seconda metà!
You wrote KHIM using the first person – why this choice, which some readers may find “difficult”? Is this due perhaps to the amazing personality of Catriona, which is quite different indeed from the typical Regency miss?
KHIM is the first book that I have written in the first person and it wasn’t a deliberate choice. I didn’t actually set out to do it that way at all. I started writing in the third person as I usually do, but the book simply didn’t work like that. As soon as I changed to first person, it all came together and I totally got into the character of Catriona. It was actually quite scary how easy I found it to identify with an eighteen year old girl in early nineteenth century Scotland! Yet despite the more immediate feel of the first person, Catriona isn’t me. She has some of my qualities but I think she is far more outspoken and fearless than I will ever be!
Hai scritto KHIM usando la prima persona – perchè hai fatto questa scelta, che alcune lettrici potrebbero trovare “difficile”? E’ forse a causa della sorprendente personalità di Catriona, che è davvero parecchio diversa dalla tipica miss dell’epoca Regency?
KHIM è il primo romanzo che ho scritto in prima persona e non è stata una scelta intenzionale. Non è stata affatto una decisione presa a priori. Ho iniziato a scrivere in terza persona come faccio di solito, ma così il libro non funzionava. Non appena sono passata alla prima persona, è andato tutto a posto e mi sono completamente immedesimata nel personaggio di Catriona. A dir la verità, mi ha fatto quasi paura vedere con che facilità riuscivo ad identificarmi con una diciottenne vissuta nella Scozia degli inizi del diciannovesimo secolo! Eppure, malgrado la maggiore immediatezza della prima persona, Catriona non è me. Ha qualcuna delle mie caratteristiche, ma penso che sia molto più diretta ed intrepida di quanto io riuscirò mai ad essere!
Besides KHIM which is set in Scotland, all your stories so far have been set in Regency England. Have you ever been tempted by the idea of setting any of your stories outside England or in different époques? Is England and especially Regency England really that much of a “comfort setting” for historical romance writers and readers? And if yes why is that so, in your opinion?
Fascinating question! I have set most of my books in England simply because I love the country so much and there is such a huge variety of backgrounds to draw on, but in fact the book that I am working on at the moment is set in the Arctic and the one after that will be in Mexico so I am branching out! I will definitely go back to a Scottish setting again one day as well because it is one of my favourite places in the world and such a rich background for a book.
I have also written two books outside of the Regency period, one set in the English Civil War of the seventeenth century and another in the Edwardian period, and I would love to write another seventeenth century book one day. But the Regency is my first love, no denying it.
I understand that idea of the Regency as a “comfort setting” in the sense that for many of us readers and authors alike it has the associations with Georgette Heyer and the books we enjoyed in our teens and it’s true that the period is very popular. Perhaps its enduring fascination comes from the appeal of the opulence and glamour of high society. But as I writer I don’t see it as a “comfort setting” – quite the reverse! Because it is so popular and because there are so many great authors writing in that period, it is a huge challenge to come up with a story that is different and original. I think that modern authors have developed the genre a great deal.
A parte KHIM che è ambientato in Scozia, tutte le tue storie finora sono state ambientate nell’Inghilterra Regency. Sei mai stata tentata dall’idea di ambientarne qualcuna al di fuori dell’Inghilterra, oppure in epoche diverse? L’Inghilterra, e soprattutto l’Inghilterra del periodo Regency, è davvero l’ambientazione in cui sia le scrittrici che le lettrici di romanzi storici si trovano maggiormente a loro agio? E se sì, perchè, a tuo avviso?
Che domanda affascinante! Ho ambientato la maggior parte delle mie storie in Inghilterra semplicemente perchè è un paese che amo moltissimo e c’è un’immensa varietà di sfondi su cui imbastire una storia, ma in effetti il libro su cui sto attualmente lavorando è ambientato nell’Artico e quello successivo sarà ambientato in Messico, quindi sto allargando i miei orizzonti! Un giorno tornerò sicuramente ad usare anche l’ambientazione scozzese, perchè è uno dei posti che amo di più al mondo, ed è uno sfondo così ricco per un libro.
Ho scritto anche due libri in periodi diversi dal Regency, uno ambientato all’epoca della Guerra Civile inglese del diciassettesimo secolo e l’altro nel periodo edoardiano, ed un giorno mi piacerebbe scrivere un altro libro ambientato nel diciassettesimo secolo. Ma il Regency è il mio primo amore, non posso negarlo.
Capisco l’idea di Regency come “ambientazione naturale” dei romanzi storici, nel senso che per molti di noi, sia autori che lettori, questo genere è associato a Georgette Heyer e ai libri che amavamo quand’eravamo adolescenti, ed è anche vero che si tratta di un’epoca molto popolare. Forse il suo fascino durevole viene dal fatto che l’opulenza e il lusso dell’alta società del tempo esercitano un’attrattiva tutta particolare. Ma come scrittrice io non lo vedo come un’ambientazione “di comodo” – casomai, è il contrario! Proprio perchè è così popolare e perchè ci sono così tante grandi autrici che scrivono su quell’epoca, è una sfida colossale arrivare con una storia che sia diversa ed originale. Penso che le autrici moderne abbiano fatto moltissimo per l’evoluzione di questo genere letterario.
You’ve been a historical romance writer since your debut, but differently from many of your colleagues who are turning to other genres (mainly contemporaries and paranormals) you seem not to be really tired of it yet. Why is that, especially now, when historical romance is rumoured to face a tough moment and being a declining, somehow “overripe” genre? What do you still find so peculiar and interesting in a historical romance vs. a contemporary one, as a writer and a reader?
Rumours of the decline of the historical romance have been around for a long time, haven’t they! I don’t think that I will ever grow tired of reading or writing in the historical romance genre because I love history so much and enjoy exploring new aspects of it. And I love romance books, so it seems the perfect combination. That isn’t to say that I don’t have an interest in writing something different. As a writer a new challenge can keep you fresh and I would love to write historical fiction (as opposed to historical romance) or something slightly paranormal like the work of Susanna Kearsley or James Long, for instance.
I think that the true appeal and the true challenge of the historical romance genre is to keep on developing it and taking it to new places. That prevents it from becoming stale and declining. The excitement is in thinking up an idea that is new and fresh and in creating characters with a timeless appeal. One way in which I do this is to write about contemporary ideas that have a historical resonance. For example I wrote a book with the theme of celebrity because I was so struck by the parallels between the celebrity culture in the Regency and in the present day. The new trilogy I have coming out from HQN in June has the theme of love versus money. It’s a timeless concept but in the current economic climate it is very relevant!
Hai scritto romanzi storici fin dal tuo esordio, ma a differenza di molte tue colleghe che si stanno spostando verso altri generi (soprattutto contemporanei e paranormali) non sembri ancora essertene stancata. Come mai, specialmente adesso che gira voce che il romanzo storico stia passando un brutto momento e sia ormai un genere fin troppo maturo e sfruttato? Cosa trovi ancora di così particolare ed interessante in un romanzo storico rispetto ad uno contemporaneo, come scrittrice e come lettrice?
Il declino del romanzo storico è un tema su cui si discute da parecchio, questo è vero! Non credo che mi stancherò mai di leggere o di scrivere romanzi storici, perchè amo tantissimo la storia e mi diverto ad esplorarne nuovi aspetti. Ed amo il genere romance, quindi mi sembra la combinazione perfetta. Questo non significa che non mi interessi scrivere anche qualcosa di diverso. Come scrittrice, una nuova sfida può tenerti viva. Mi piacerebbe scrivere fiction storica (come alternativa al romance storico) o qualcosa di leggermente paranormale, come le opere di Susanna Kearsley o di James Long, ad esempio.
Penso che il vero fascino e la vera sfida per il romance storico inteso come genere letterario siano il continuare a svilupparlo in nuove direzioni. Questo gli impedisce di diventare stantio e di avviarsi verso il declino. Il lato eccitante della sfida consiste nel pensare a un’idea che sia nuova ed originale, e nel creare personaggi con un fascino senza tempo. Uno dei modi in cui io faccio questo è scrivere su temi contemporanei che hanno un’eco storica. Per esempio, ho scritto un libro sul tema della celebrità, perchè ero rimasta molto colpita dalla somiglianza tra la culto della celebrità durante il Regency e ai giorni nostri. La mia nuova trilogia che uscirà in HQN a giugno tratta del tema dell’amore in contrapposizione al denaro. E’ un concetto senza tempo, ma nel clima economico attuale è di grande rilievo!
You have recently written a story for the Harlequin Undone series, THE UNMASKING OF LADY LOVELESS. How did you like the experience of writing for the first time for a “spicy” line? Are you going to write more stories of the same kind in the near future and abandon the trads?
Well, my stories, particularly the single titles for HQN Books, have been getting a lot hotter in recent times so it wasn’t a big step for me to write the Undone novella. To be honest, I enjoyed writing a “spicy” story! My early series books were traditional Regencies without explicit love scenes and I think that maybe KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS was less explicit than my other recent books, because it was written in the first person. But I do enjoy reading and writing sensual historical romance. I’d love to write another story for Undone – if they ask me! I think the Undone series is lots of fun and very, very sexy.
Recentemente hai scritto una storia per la serie Harlequin Undone, THE UNMASKING OF LADY LOVELESS. Come ti è sembrata l’esperienza di scrivere per la prima volta per una collana “bollente” line? Nel prossimo futuro, hai intenzione di scrivere altre storie di questo tipo e di abbandonare il regency tradizionale?
Be’, le mie storie, ed in particolare i romanzi che ho scritto di recente per la HQN Books, ultimamente stanno diventando parecchio più bollenti, quindi non è stato un grosso sforzo per me scrivere il romanzo breve della serie Undone. Ad essere onesta, mi sono divertita molto a scrivere una storia “hot”! I miei primi libri erano dei regency tradizionali senza scene di sesso esplicite, e penso che forse KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS sia meno esplicito degli altri miei libri più recenti, perché è stato scritto in prima persona. Ma mi diverto davvero a leggere e a scrivere romanzi storici sensuali. Mi piacerebbe scrivere un’altra storia per la serie Undone – se solo me lo chiederanno! Penso che la serie Undone sia divertentissima e molto, molto sexy.
Is there anything you would like to tell us about your upcoming projects and especially about your BRIDES OF FORTUNE series? IS KHIM going to have a sequel?
I would love to write the sequel to KHIM one day but for the moment I’ve been asked to concentrate on my single titles for HQN and so KHIM is my last Harlequin Historical for the time being. Never say never, though!
The Brides of Fortune trilogy will be out in June, July and August from HQN Books. It’s a Regency series set in Yorkshire – another wonderful place to set a book – and it’s all about a greedy Lord of the Manor who discovers that he can enforce lots of ancient taxes on his villagers including one by which all single women have to wed within a year or give him half their fortune. When he tries to impose the taxes, chaos ensues! It was huge fun to write! I love writing series because I become so engrossed in my characters that I never want to say goodbye to them!
Ti andrebbe di dirci qualcosa sui tuoi prossimi progetti e specialmente sulla tua serie BRIDES OF FORTUNE? Ci sarà un seguito per KHIM?
Mi piacerebbe scrivere il seguito di KHIM un giorno, ma per il momento mi hanno chiesto di concentrarmi sui miei titoli singoli per HQN, quindi KHIM è il mio ultimo Harlequin Historical per il momento. Mai dire mai, però!
La trilogia delle Spose della Fortuna (Brides of Fortune) uscirà a giugno, luglio ed agosto in HQN Books. E’ una serie Regency ambientata nello Yorkshire – un altro posto meraviglioso per ambientarvi i libri – e parla di un avido signorotto, che scopre che può imporre un sacco di antiche tasse sugli abitanti del villaggio, inclusa una secondo cui tutte le donne nubili devono sposarsi entro un anno oppure consegnargli la metà dei loro beni. Quando cerca di imporre le tasse, si scatena il caos! Mi sono divertita tantissimo a scrivere questi romanzi! Adoro scrivere delle serie, perché mi appassiono così tanto ai miei personaggi che non voglio mai dirgli addio!
Last year you’ve been a RITA finalist with Lord Of Scandal - what do you think it takes to earn a RITA in the Regency category?
I wish I knew! Seriously, I think this goes back to my comments about the genre. There are some stunningly good authors writing in the Regency genre and I think that to stand out you need to be fresh, original and exciting. If you look at the books that final they are usually exceptional, with a style and energy that is all their own.
L’anno scorso sei stata finalista al premio RITA con Il Signore degli Scandali (pubblicato da Harlequin nei GRS nel dicembre 2008) – secondo te, cosa ci vuole per vincerne un premio nella categoria Regency?
Vorrei tanto saperlo! Parlando seriamente, penso che la risposta a questa domanda sia collegata ai commenti che facevo circa il genere del romanzo storico. Ci sono alcune autrici sorprendentemente brave che scrivono per il genere Regency, e penso che per spiccare nella massa devi essere innovativo, originale ed in grado di emozionare il lettore. Se date un’occhiata ai romanzi finalisti, vedrete che di solito sono qualcosa di eccezionale, e che hanno uno stile ed un’energia tutta loro.
Anything else that you would like to share with your Italian readers?
Only to thank everyone very much for their wonderful support! It can be quite isolated being a writer and hearing from readers, receiving emails and chatting with people is the thing that makes it all worthwhile. And thank you so much for inviting me to chat here today. It’s been an absolute pleasure.
C’è qualcos’altro che ti piacerebbe condividere con le tue lettrici italiane?
Soltanto che le ringrazio tutte tantissimo per il loro magnifico supporto! Ci si può sentire un po’ isolati ad essere scrittrici, e comunicare con le lettrici, ricevere email e chiacchierare con la gente è quello che fa sì che ne valga la pena. E grazie ancora di cuore per avermi invitata oggi a fare quattro chiacchiere qui con voi. E’ stato un vero piacere.
KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS
Applecross, Scotland, 1802
"My name is Catriona Balfour and this is the story of my adventures..."
When her father dies, Catriona Balfour finds a family she did not know she had and an inheritance she did not know existed. But the welcome waiting for her at Glen Clair in the West Highlands is far from warm. Why does her Uncle Ebeneezer hate and fear her? What family secrets is he hiding? And is Neil Sinclair, the handsome naval officer who escorts her to her new home, an honourable gentleman or an unscrupulous smuggler and rogue? When Catriona is kidnapped only Neil can save her and only she can save him...
Applecross, Scozia, 1802
"Mi chiamo Catriona Balfour e questa è la storia delle mie avventure..."
Alla morte del padre, Catriona Balfour trova una famiglia che non sapeva di avere e un’eredità che non sapeva esistesse. B ail benvenuto che l’aspetta a Glen Clair, nelle Highlands occidentali, è lontano dall’essere calda. Perchè suo zio Ebeneezer la odia e la teme? Quali segreti di famiglia sta nascondendo? E Neil Sinclair, l’affascinante ufficiale di marina che la scorta alla sua nuova casa, è un onorevole gentiluomo oppure un contrabbandiere e mascalzone? Quando Catriona viene rapita, solo Neil può salvarla e solo lei può salvare lui...
RECENSIONE / REVIEW :
KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS by Nicola Cornick
Publisher / Editore: Harlequin / Harlequin Historicals series
Publication date: March 2009 / marzo 2009
Genre and setting / Genere e ambientazione: historical romance, Scotland, 1802 - – romanzo storico, Scozia, 1802
Format: Paperback
Sensuality Rating / Livello di Sensualità: warm / calda
Rating/Voto: 8/10
Edizione Italiana: Inedito
Collegamenti con altri libri / Connection to other books : none / nessuno
Catriona Balfour’s story begins at Applecross’ graveyard, just after the burial of her beloved father, the village’s schoolteacher. She’s just eighteen, and since her mother too died two months before, Catriona cannot help to worry about her future: an orphan, with no money, no dowry and not even a home of her own (the house her family had been living in will be soon taken back by the charity trustees in awaiting for the new schoolmaster), her options are very limited indeed – becoming the companion of some elderly lady seems the most likely one, since the few offers of marriage her godfather has received for her from some local farmers are little more than excuses to get an inexpensive housekeeper. But at her father’s wake, a handsome naval officer approaches her: his name is Neil Sinclair, heir to the earl of Strathconan, who has come to Applecross to escort Catriona to her relatives’ estate in Glen Clair, as her uncle, Ebenezer Balfour, has agreed to take her in. Catriona has not been even aware that her father had a brother, let alone that he would be prepared to give her a home! The lack of viable alternatives forces Catriona to take a quick decision: even if with some reluctance, she packs her meagre belongings and on the morrow leaves with Mr. Sinclair, to start her new life.
Catriona’s adventures begin well before reaching Glen Clair though, since her dashing escort, who clearly is a rake and a scoundrel of the first order, decides to make her an outrageous proposal – which of course she indignantly turns down, even if not without some regrets. But the best is yet to come, since destiny will throw Neil and Catriona together in a whirlwind of all sorts of accidents and dangers: whiskey smugglers, kidnapping and murder attempts, a shipwreck on a desert island, mendacious relatives, and - most dangerous of all of them – their mutual attraction, which keeps growing more intense every day fuelled by their closeness during all these ordeals.
For a romance, writing in the first person can be really a killer – how can a love story be truly enthralling, if we can access the feelings and the emotions of only half of the couple? But Nicola Cornick brilliantly overcomes this issue thanks to her ability in letting readers identify themselves with Catriona. The heroine of KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS is a very special person indeed, and from the very first moment we cannot take our eyes off her – exactly the same way Neil does. Outspoken and headstrong without being childish, practical but with some secret dreams which she keeps for her own, insecure about her looks as much as ready to defy her lofty relatives’ contempt, always refusing to sit down and quietly accept her fate, not only she’s a Regency miss with a backbone – she’s a character who jumps out of the pages.
My only serious regret while reading this book has been, I would have loved to read more about her and her adventures. Somehow I felt that 280 pages have not been enough to discover all facets of her amazing personality, and that not all what had to be said and done about her passionate relationship with Neil has been said and done yet. And somehow, I am convinced that Neil thinks exactly the same ;-)
La storia di Catriona Balfour inizia al cimitero di Applecross, dove il suo amato padre, il maestro del villaggio, è appena stato sepolto. Lei ha solo diciotto anni, e dal momento che anche sua madre è morta due mesi fa, Catriona non può fare a meno di guardare al il proprio futuro con molta preoccupazione: è un’orfana, senza denaro, senza dote e senza nemmeno una casa di sua proprietà (quella in cui viveva la sua famiglia tornerà all‘associazione benefica a cui appartiene, in attesa che arrivi il nuovo maestro), le sue possibilità di scelta sono davvero molto limitate – diventare la dama di compagnia di qualche anziana signora sembra la strada più probabile, dal momento che le poche offerte di matrimonio che il suo padrino ha ricevuto per lei da alcuni contadini del posto sono poco più che dei pretesti per accaparrarsi una governante gratis. Ma alla veglia funebre di suo padre, le si avvicina un affascinante ufficiale della marina: si chiama Neil Sinclair, è l’erede del conte di Strathconan, ed è venuto ad Applecross per scortare Catriona a Glen Clair, dove vivono i suoi parenti, visto che suo zio, Ebenezer Balfour, ha acconsentito a prenderla a vivere con loro. Catriona non era nemmeno al corrente del fatto che suo padre avesse un fratello, figuriamoci poi se poteva immaginare che questo zio volesse accoglierla in casa propria! In mancanza di alternative accettabili, però, Catriona è obbligata a prendere una decisione con rapidità: anche se con una certa riluttanza, fa un fagotto delle sue povere cose e all’indomani mattina parte con Mr. Sinclair, per iniziare la sua nuova vita.
Le avventure di Catriona, però, cominciano ben prima di raggiungere Glen Clair, dal momento che il suo affascinante accompagnatore, che chiaramente è un dongiovanni ed uno scapestrato di prima categoria, decide di farle una proposta indecente – proposta che lei naturalmente rifiuta con sdegno, anche se non senza qualche rimpianto. Ma il meglio deve ancora venire, perchè il destino getterà Neil e Catriona in un turbine di imprevisti e avvenimenti di tutti i tipi: contrabbandieri di whiskey, rapimenti e tentati omicidi, un naufragio su un’isola deserta, parenti infidi e bugiardi, e – cosa più pericolosa di tutte – la loro reciproca attrazione, che crescerà ogni giorno di più, alimentata dalla loro continua vicinanza nel corso di tutte queste prove.
Per un romance, scrivere in prima persona può davvero distruggere il libro – come fa una storia d’amore ad essere davvero coinvolgente, se riusciamo a seguire le emozioni ed i sentimenti di solo metà della coppia? Ma Nicola Cornick supera brillantemente questo problema grazie alla sua abilità nel far sì che le lettrici si identifichino completamente in Catriona. L’eroina di KIDNAPPED: HIS INNOCENT MISTRESS è una persona davvero molto speciale, e fin dal primissimo momento non riusciamo a toglierle gli occhi di dosso – esattamente come Neil. Franca e testarda senza essere infantile, pratica ma con qualche sogno segreto che preferisce tenere per sè sola, tanto insicura del proprio aspetto quanto pronta a sfidare il disprezzo dei propri parenti altezzosi, ben determinata a non starsene lì seduta ad accettare passivamente il proprio destino, Catriona non solo è una donna degna di questo nome – è un personaggio che buca le pagine.
Il mio unico rimpianto mentre leggevo questo libro è stato che mi sarebbe piaciuto leggere di più su di lei e sulle sue avventure. In qualche modo, ho avuto la sensazione che 280 pagine non siano state sufficienti per scoprire tutte le sfaccettature della sua sorprendente personalità, e che sulla sua appassionata relazione con Neil c’è ancora parecchio da raccontare. E in qualche modo, sono convinta che anche Neil la pensi allo stesso modo ;-)
ESTRATTO – DAL CAPITOLO 3
Ci fu lo stropiccio di un passo sulla soglia della taverna sotto la mia finestra. La lanterna oscillava nel vento che stava alzandosi. Un movimento catturò il mio sguardo e guardai giù. Neil Sinclair in persona era in strada, direttamente sotto la mia finestra. Stava guardando in alto, verso di me. E in quel momento mi resi conto di quale spettacolo dovevo offrire, con la luce della candela proveniente dalla finestra della mia stanza che senza dubbio faceva sembrare quasi trasparente il lino sottile della mia camicia, ed i capelli rossi ribelli sciolti ad incorniciarmi il viso.
Neil non distolse gli occhi. Sostenne il mio sguardo per un lasso di tempo che mi sembrò eterno, mentre il mio viso avvampava ed il mio corpo traditore sembrava liquefarsi, impedendomi di muovermi. Poi sorrise, con i denti che risaltavano bianchissimi sul suo viso abbronzato, ed alzò una mano in un deliberato segno di saluto.
Mi liberai di colpo dalla prigionia del suo sguardo, arretrai a tentoni dalla finestra e chiusi le imposte con un colpo così deciso che per poco non le feci uscire dai cardini. Mi accorsi che stavo tremando. Di tutte le cose sciocche, impudiche e pericolose da fare, dovevo proprio affacciarmi alla finestra come una Giulietta lussuriosa! Avrei dovuto rendermi conto che qualcuno poteva vedermi. Avrei dovuto pensare all’impressione di dissolutezza che avrei dato. Ma il mio problema, come ormai sapevo, era che quasi sempre agivo prima, e riflettevo poi.
Qualcuno bussò alla porta. Pensai che fosse Mrs Campbell, venuta ad aiutarmi con i lacci del corsetto, ed andai ad aprire.
Neil Sinclair era lì, di fronte a me. Capii che era salito al piano di sopra dirigendosi direttamente alla mia stanza. Benché stessi pensando a lui solo un attimo prima, non avrei potuto essere più sconvolta nemmeno se al suo posto ci fosse stata Mrs Campbell in persona, intenta a correre lungo il corridoio della taverna in camicia da notte.
Prima che potessi impedirlo, entrò nella stanza e chiuse la porta.
Ritrovai la voce – e mi strinsi l’abito al petto per coprire la mia quasi totale nudità.
“Cosa credete di fare, sir? Uscite immediatamente dalla stanza!”
Lui sorrise di nuovo, quel sorriso pigro ed intimo che aveva effetti così sconvolgenti sul mio equilibrio. Mi sentii tremare leggermente le gambe.
“Non abbiate paura, Miss Balfour,” disse. “Volevo soltanto parlarvi.”
“Questi,” dissi io, “non sono né l’ora né il luogo per parlare, sir. Non siete un gentiluomo a starvene lì a fissare una signora mezza svestita!”
Mi rivolse un’accurata occhiata di apprezzamento, che iniziò dal mio viso accaldato per terminare sui miei piedi nudi, senza fare il benché minimo tentativo di nascondere il fatto che si stava godendo lo spettacolo.
“Forse non sarò un gentiluomo,” mormorò, “ma un uomo di sicuro sì.”
Strinsi l’abito tra le mani. L’avrei schiaffeggiato, per rimarcare ancora di più quanto gli avevo appena detto, se non fosse stato che per farlo avrei dovuto lasciare cadere l’indumento ed espormi ancora di più al suo sguardo. Non ero esattamente super-dotata in fatto di seno, ma ce n’era abbastanza perché non avessi voglia di mostrarglielo. Mentre esitavo sul ridicolo dilemma se schiaffeggiarlo oppure no, lui si rivolse di nuovo a me.
“E sto iniziando a pensare che voi in realtà non siete una signora, Miss Balfour.”
Mi sentii gelare per lo stupore. “Come avete detto, Sir?”
“Una signora non riterrebbe consono svestirsi, e poi affacciarsi dalla finestra di una taverna in camicia, come una donna perduta.”
Arrossii violentemente, con il rossore che non solo m’inondava il volto ma anche solleticava la pelle del petto e delle spalle. Avere una carnagione tanto chiara poteva essere un grosso guaio.
“E’ stato un errore!” dissi furibonda. “Non mi ero accorta-”
Alzò le sopracciglia scure con aria interrogativa, divertito. “Ma davvero. Siete una donna sfrenata, Miss Balfour, che ve ne accorgiate oppure no.”
Ci fissammo a vicenda mentre l’aria tra di noi sembrava canterellare una canzone che non ero in grado di capire. Ero disgraziatamente priva d’esperienza in fatto di uomini, ma riuscivo a vedere il desiderio che gli incupiva gli occhi, e riuscivo a sentire il calore della risposta del mio corpo nelle profondità dello stomaco. Stavo rabbrividendo come se avessi la febbre, con la pelle d’oca sulla pelle nuda, ma allo stesso tempo avevo più caldo di quanto non avessi mai provato in vita mia. Il fuoco sibilava nel caminetto, il vento imperversava contro la finestra, e io sembravo sensibile a ogni suono e ogni sensazione e soprattutto al calore turbolento negli occhi di Neil Sinclair.
“Non dovete andare a Glen Clair domani,” disse Neil sottovoce. “Là non c’è nulla per voi. Venite invece con me a Edinburgo. Avrete una casa, con servitori tutti per voi, bei vestiti e gioielli. Verrei spesso a trovarvi.”
Tirai un profondo respiro. Il cuore mi batteva all’impazzata. “Mi state per caso chiedendo di diventare la vostra amante, Mr Sinclair?”
Senza dubbio le signorine Benny a quel punto sarebbero già svenute se avessero ricevuto quel trattamento, ma benché non avessi esperienza pratica, io non ero una lady vissuta nella bambagia, che non sapeva quel che succedeva tra un uomo e una donna. Vivendo in un piccolo villaggio una faceva caso a certe cose. Inoltre, avevo la franchezza di un uomo.
Un sorriso fastidiosamente sensuale incurvò le labbra di Neil Sinclair. “Sarebbe così brutto, Miss Balfour? Vi sto offrendo una casa comoda, anziché un mucchio di rovine in mezzo al nulla, con dei parenti che non vogliono saperne di voi.”
“Non me li offrireste certo gratis!” sbottai.
Il suo sorriso si allargò. Tese una mano e mi toccò con gentilezza una guancia. Restai così scioccata a quel contatto fisico che sobbalzai.
“Tutto ciò che chiedo in cambio,” disse, “è qualcosa che dovrebbe essere intensamente piacevole per entrambi.”
Di nuovo sentii quella scossa in profondità dentro di me, la pulsione del desiderio che mi faceva pensare tutti i possibili tipi di pensieri lascivi. Deglutii con forza, e respinsi quelle roventi immagini di lussuria e di passione.
“Credevo,” dissi, “di non piacervi nemmeno granché.”
Vidi qualcosa di primitivo e potente ardere nei suoi occhi, bruciandomi con la sua intensità.
“Allora sapete poco degli uomini, Miss Balfour,” disse. Il suo tono era diventato più roco. “Vi ho voluto dal primo momento che vi ho visto.”
“Il che è stato ieri,” dissi io.
“A volte non ci vuole molto tempo per capire.”
Parlai lentamente. “Mi ritenete una donna sfrenata?”
I suoi occhi erano scurissimi. Posò la mano sulla mia spalla nuda, sfiorandomi la pelle con un tocco leggero quanto quello di una piuma, e rabbrividii ancora di più. Tracciò una linea lungo il mio braccio dall’incavo sotto la gola fino alla pelle sensibile del polso, dove il battito era più forte.
“Siete selvaggia come una gatta di montagna, e con me potreste essere sempre tanto sfrenata quanto la vostra natura vi porta ad essere.”
Le sue parole, pronunciate in tono così basso ed intimo – così pericolosamente tentatrici – mi diedero una morsa allo stomaco, ma anche così, capii che dovevo metter un freno a tutto questo. Di già, nella mia ingenuità e maledetta curiosità, avevo lasciato che le cose andassero fin troppo oltre. Avrei dovuto gettarlo fuori dalla mia stanza nel giro di un minuto anziché lasciarmi coinvolgere. Il problema, anzi il pericolo, erano che Neil Sinclair aveva ragione. Io ero davvero sfrenata. Lo ero sempre stata. Lui aveva capito com’ero fatta fin dall’inizio.
La mia mente irrequieta mi sussurrò che sarebbe stato eccitante, e deliziosamente piacevole, essere l’amante di Neil. Le mie ginocchia minacciarono di cedere del tutto al solo pensiero di lui che mi seduceva. Mi resi conto, scioccata, che lo volevo tanto quanto lui voleva me.
Ma non ero stupida. Non avrei barattato il mio buon nome per essere l’amante di un uomo ricco, col mio corpo interamente a sua disposizione. Non l’avrei fatto nemmeno per quei piaceri misteriosi e seducenti che mi prometteva. Sì, lo ammetto – ero tentata. Va bene, ero molto tentata, ad un soffio dall’accettare. Ma…
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